IV~ Un cuore tra di noi [pt. 4/5]

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"Colui che non ha imparato a dire 'lei e nessun'altra' sa forse cos'è l'amore?"

-Van Gogh

"Si è tolta il vestito e io ho dato un'occhiata Mentre il temporale giocava a nascondino Ho pregato per un bacio, lei me ne ha dati sette Le nostre labbra si sono toccate e sembra il Paradiso

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"Si è tolta il vestito e io ho dato un'occhiata
Mentre il temporale giocava a nascondino
Ho pregato per un bacio,
lei me ne ha dati sette
Le nostre labbra si sono toccate
e sembra il Paradiso."

-Prince

[28 Gennaio 1996]

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[28 Gennaio 1996]

NARRATORE ESTERNO

"Sono emozionatissima!" Gridò trotterellando come una bambina, mentre afferrava la sua borsa e un piccolo trolley dentro al quale aveva riposto il necessario che sarebbe servito -sia a lei che al cantante- per trascorrere la notte. Egli la udì e, andandole incontro per afferrare il bagaglio, ridacchiò.
"Sono contento, amore."
"Veramente?" Domandò stupita uscendo dalla residenza principale del ranch, camminando sotto il Sole ormai non troppo alto del tardo pomeriggio e dirigendosi verso la vettura scura. Scrutò il moro aprire il portabagagli e adagiare il trolley al suo interno. "Veramente." Rispose poi prendendole le mani. "Conosci ogni angolo di Neverland, ma Encino..." Sospirò. "Encino è dove siamo cresciuti, non solo fisicamente ma anche come artisti. È molto importante per me. Non è Neverland, ma ha comunque un pezzo del mio cuore."
Meyer lo guardò dal basso, mentre i raggi del Sole gli baciavano la pelle chiara e il vento sfiorava qualche ciocca corvina, spostandola.
"Se ti stai chiedendo perché non ti abbia mai portata lì prima d'ora, è per via dei miei genitori. Ci abitano e non sapevano neanche della tua esistenza, figuriamoci della nostra relaz-" Lo zittì con un lieve bacio, interrompendolo.
"In realtà mi stavo chiedendo come tu possa non renderti conto della tua bellezza, soprattutto quando parli di ciò che ami. Dovresti vederti con i miei occhi, ti innamoreresti anche tu."
Egli sviò lo sguardo immediatamente altrove. "Dai..." Sussurrò sorridendo, arrossendo.
Ed ella ridacchiò, scuotendo il capo ed
entrando infine in auto, aspettando che egli facesse lo stesso e prendesse posto accanto a lei dopo aver dato le ultime direttive alle guardie del corpo.

𝐏𝐡𝐢𝐥𝐨𝐟𝐨𝐛𝐢𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora