III~ Luce nell'ombra [pt. 3/5]

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"Sembrava che avessero intorno una bolla invisibile nella quale nessuno poteva entrare a meno che non
lo volessero loro."

-Niccolò Ammaniti

-Niccolò Ammaniti

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[23 Luglio 1989]


NARRATORE ESTERNO

"Guten morgen, Diana..." Le sussurrava placido, stranamente in lingua tedesca, mentre i ricci corvini gli coprivano gran parte del viso. Ella si trovava sul divano del salone, lui le era poco distante.
Si voltò. "Buongiorno Michael... Ehm... Tutto bene?" Ma il ragazzo non rispose, si limitò a raggiungerla e a piazzarsi davanti alla sua esile figura. Tra le mani teneva la cintura che solitamente stringeva i classici pantaloni scuri che indossava. La ragazza non ebbe il tempo di capire cosa stesse succedendo che l'altro con uno rapido gesto agguantò meglio la cinghia, annodandola più volte e stringendogliela attorno al collo. E lei era lì, che ormai perdeva i sensi, mentre nel frattempo osservava il volto di Michael cambiare e tramutarsi in qualcos'altro, forse qualcun'altro, che la giovane per sua sfortuna ben riusciva a distinguere.
Era diventato il padre.

Sgranò gli occhi con un teatrale sussulto, mentre istintivamente si mise seduta sul materasso. Si asciugò gli occhi bagnati dalle lacrime, addirittura si pizzicò la pelle del braccio per constatare fosse la realtà. Quando si portò poi le mani alle tempie, sospirando avvertì un corpo accanto a lei che lentamente si muoveva ed un petto nudo e caldo che la stringeva da dietro. Il ragazzo stava pesantemente respirando sulla sua spalla, segno che probabilmente il sonno ancora faceva parte di lui. Gli baciò in modo casto la spalla, intanto sentiva i ricci corvini strusciarsi sulla sua schiena, coperta. Le vennero i brividi. Ora Michael si era seduto meglio, composto e sempre accanto a Diana, probabilmente si era svegliato nel momento in cui avvertì agitazione da parte di lei.
Le stava carezzando la nuca, la schiena e le guance, ormai sapeva cosa le succedeva quasi ogni notte e si sentiva in dovere di rassicurarla o, come minimo, di farle sentire una presenza serena al suo fianco. Facendo una lieve pressione sulla spalla della giovane si distesero nuovamente, lei gli diede la schian mentre lui le cingeva i fianchi e nascondeva il volto in quei lunghi capelli profumati.
Quanto amò quel momento, avrebbe voluto non finisse mai.

Ora le sfiorava dolcemente una coscia, compiendo movimenti circolari col pollice sulla pelle nuda della ragazza. Nonostante l'asfissiante caldo dormivano insieme, in un letto ad una piazza, e cercando di nascondere l'imbarazzo ella si coricò indossando solo un corto pantaloncino ed una canottiera, lui i boxer. E non credeva a sé stesso: egli era solitamente molto timido, anche se a vederlo esibirsi sul palco non lo si immaginava.
Ma, fortunatamente, Diana il suo corpo già lo conosceva e grazie al suo lavoro durante il Bad World Tour lo aveva visto moltissime volte con solo l'intimo addosso. Perciò per il moro non fu esageratamente imbarazzante quanto per l'altra: egli ridacchiava ogni volta che la vedeva entrare sotto le lenzuola con le gote rosee, lo sguardo curioso e incantato di Michael sul suo corpo la metteva spesso in imbarazzo anche se, una parte di lei, intimamente apprezzava quel gesto. Ma il ragazzo non poteva farci niente: nonostante fosse molto rispettoso nei confronti di Diana era inevitabile che delle volte, volontariamente o involontariamente, lo sguardo ricadesse su quel corpo esile, fragile e che sembrava potersi rompere con una sola rapida sfiorata, ma che in realtà custodiva l'animo di una persona tanto sola quanto forte ed altruista. E lui molto spesso cercava di essere come lei, veemente e gracile allo stesso tempo. Ma poi si rendeva conto che erano molto simili, più di quanto si rendessero conto.
In pubblico si mostravano autoritari e grintosi, sorridenti e solari, ma entrambi avevano avvinghiati addosso fantasmi del passato che non se ne sarebbero mai andati, avrebbero solo dato più pace a quei due ragazzi se quest'ultimi fossero stati insieme. Ma a quale costo?
E per lui, tutto pareva così bello e surreale quando si trovava nelle mura di quella piccola casa ad Echo Park, lontano dal business e dal peso della notorietà, del suo nome. Si nascondeva dal resto del mondo e diventava parte integrante delle vite di Diana e di Grace, così semplici in confronto alla sua. Avrebbe cancellato il suo passato pur di rimanere lì ed invecchiare con la  dolce ragazza che ora stava singhiozzando, mentre egli era assorto nei suoi tormentosi pensieri.

𝐏𝐡𝐢𝐥𝐨𝐟𝐨𝐛𝐢𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora