III~ Philofobia [pt. 3/3]

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"Per favore, resta dove sei
Non avvicinarti di più
Non provare a farmi cambiare idea
Sono crudele per essere gentile
Non posso amarti al buio
Sembra che siamo oceani a parte
C'è così tanto spazio tra di noi
Piccola, siamo già sconfitti
Mi hai dato qualcosa
Con cui non posso vivere senza
Ma non voglio andare avanti
Come se tutto andasse bene
Più a lungo lo ignoriamo, più lotteremo
Per favore, non cadere a pezzi
Non posso affrontare
Il tuo cuore spezzato
Sto cercando di essere coraggioso
Smettila di chiedermi di restare...
Non posso amarti al buio."

-Adele

[10 febbraio 1990]

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[10 febbraio 1990]


NARRATORE ESTERNO

Con delicatezza passava l'indice sopra la fotografia che la ritraeva. Portando i lunghi capelli sulle spalle, si massaggiò le tempie e scosse la testa incrociando le ginocchia. Sedeva sul suo letto, accanto a lei era accesa solo la piccola abat-jour. Non pensava a niente e nessun suono la deconcentrava, il silenzio si era impadronito di quella stanza e della sua mente. Spostò lo sguardo sulla sveglia accanto alla lampada, segnava le le 10:15 del mattino. Quella notte non dormì, rimase a fissare il soffitto per ore che parvero anni. Non sapeva cosa dire, cosa fare, cosa sarebbe accaduto. Guardò il cuscino e per un momento vi vide poggiato sopra il volto di Michael, con alcuni ricci corvini che gli coprivano la fronte mentre rideva. Quella risata era l'unica che amava davvero udire: genuina, innocente, spesso infantile. Tenera.
Un amaro sorriso si fece spazio sul suo viso, forse dentro sé sentiva qualcosa che non avrebbe voluto sentire.

"Diana!" La voce di Grace la fece sobbalzare. Sentiva i passi pesanti dell'amica farsi sempre più vicini mentre saliva le scale, poi come un portento corse ed entrò in camera sua lanciando la borsa su una poltrona. Era bellissima come sempre, i capelli ondulati le ricadevano sulle spalle e le labbra carnose si allargavano in un grande sorriso.
"Piccola Meyer, come stai? Mi sei mancata!" Esclamò stringendo Talìka in un forte abbraccio fraterno.
"Guardati, sei sempre più bella." In tutta risposta Diana si alzò e sorrise ricambiando il gesto d'affetto, cercò di essere il più espansiva possibile ma la sua mente era come un libro aperto, e Grace il migliore lettore. Era molto felice di rivederla ma i suoi pensieri erano altrove.
L'espressione di Grace si fece allora più seria, si sedette accanto a Diana e le prese una mano. Osservò il giornale accanto a loro, poggiato sulle morbide lenzuola.
"Non ne sapevi nulla?"
"No."
"Mi dispiace Diana, non volevo lo venissi a sapere così. Ieri pomeriggio comprai il giornale ma non ti dissi niente, credevo che una notizia così importante fossi stata la prima a saperla e.. E quindi l'ho buttato aspettando che me ne parlassi tu."
Diana la guardò con tenerezza.
"Non preoccuparti."
Si susseguirono svariati secondi di silenzio e una lacrima scivolò sulla guancia della giovane, ma si sbrigò nel non darlo a vedere.
"Cosa hai intenzione di fare?"
"Non lo so..." Sussurrò esausta. "Non lo so."
Portò le mani tra i capelli e tirò su col naso: gli occhi erano lucidi e ora concatenati con quelli dell'amica.
"In un solo giorno, uno solo Grace, ho scoperto che l'uomo che amo ha una dipendenza da schifosi medicinali, che l'intera stampa americana parla di noi... Volevo-" Si asciugò rapidamente gli occhi con i palmi delle mani. "Volevo sapere come stesse, cosa stesse facendo. L'ho chiamato ed è stato freddo, distante, distaccato, come se per lui fossi indifferente. Credo non mi voglia vedere."
"Non dire questo, Diana."
"Mh?"
"Non dire questo, sai che non è vero. Io vi ho visti e conosco il modo in cui Michael ti guarda, gli brillano gli occhi anche quando sente solo pronunciare il tuo nome. Ti ama e te l'ha dimostrato in tanti modi, magari ieri non stava molto bene e passava un brutto momento."
"Perché non mi ha parlato della notizia? È importante Grace, capisci? Non è un qualunque comune mortale, è una celebrità internazionale."
"Cosa vuoi dire con questo?"
"Che nella sua vita non può far nulla che non venga riportato dai media, questo gli crea ansia e stress, ma tu lo sai già. Mi ha sempre tenuta lontana il più possibile dal suo mondo affinché non ne venissi a contatto, e invece guardami ora."
"Era prevedibile prima o poi. L'hai detto tu, è una celebrità internazionale e ogni suo passo è ripreso da migliaia di telecamere."
Diana abbassò lo sguardo amareggiata e confusa, dubbiosa.
Grace le prese il volto tra le mani. "Sento che andrà tutto per il meglio, vedrai."
Talìka si alzò lentamente dal letto e iniziò a camminare inquieta per la stanza.
"Mi piacerebbe andare da lui Grace, ma non so se sia una buona idea, se lo vuole."
"Ma certo che lo vuole."
"E se creassi più danni che altro?"
L'amica roteò gli occhi, lanciò una maglietta all'altra e incrociò le braccia.
"Se non ci vai non lo scoprirai mai. Vestiti."

𝐏𝐡𝐢𝐥𝐨𝐟𝐨𝐛𝐢𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora