III~ Scoprimi [pt. 3/5]

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"Era il tipo di voce che le orecchie seguono come se ogni parola fosse un arrangiamento di note he non
verrà mai più risuonato."
               
                       -F. S. Key Fitzgerald

Tokyo - Giappone

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Tokyo - Giappone

[24 Dicembre 1988]

Seduta su quella sedia e impaziente di vedere le prossime coreografie, sembravo una bambina agitata. Ero dietro le quinte, il concerto stava avendo il suo corso e, se avessi detto che Michael non fu formidabile come il suo solito, avrei mentito.
Fenomenale, geniale, unico.
Era appena iniziata la canzone che portava il mio stesso nome, purtroppo.
Dirty Diana, ovvero sporca Diana. [1*]
Ogni volta era un continuo imbarazzo, l'intero cast si comportava in modo infantile cercando di farmi fastidio, ma me non importava e ridevo assieme a loro.
Ormai era diventato un vero e proprio divertimento: quando la canzone iniziava mi costringevano a sedermi su una sedia, e uno alla volta venivano davanti a me e mi cantavano un pezzo della strofa tra le risa, cercando di contagiarmi.
Poi, durante il ritornello, qualcuno da dietro mi prese per le spalle e mi strattonò un poco, quella volta mi presero addirittura in braccio minacciandomi di spingermi sul palco.
"Questi sono atti di bullismo!" Gridavo mentre Gregor e John mi tenevano uno da sotto le braccia e un altro dai piedi, facendomi dondolare verso lo stage come fossi un'amaca.
Ma poi fortunatamente mi rimisero a terra.
"Non ti spingiamo sul palco solo per non farci abbassare lo stipendio, Dianella."
Diceva la guardia di colore scompigliandomi i capelli, con un sorriso beffardo in viso.
"Prima cosa: non toccarmi i capelli in questo modo, la prossima volta ti potrei dare un pugno. Seconda cosa... Dianella? Seriamente?"
"Oh sì!" Mi interruppe John camminando tra me e Gregor, mentre masticava un pezzo di crostata alle visciole. "Ci puoi contare."
"Solo perché sono la più giovane."
Roteai gli occhi sorridendo, poi mi voltai e il mio sguardo cadde su Michael. Si muoveva in una maniera così sensuale. Durante le prime note della canzone diede un colpo di ginocchio, poi le gambe si piegarono e rimasero in equilibrio sulle punte dei piedi, e ciò mi fece immaginare la forza che potesse avere nelle caviglie. Ad un tratto ebbi anche paura si potesse far male, ma poi ricordai di avere a che fare con un ballerino professionista, i cui arti quando si muovevano parevano di gomma. Passò lentamente le dita su tutta l'asta del microfono, piegò il collo vero l'alto e si rialzò.
E, in quel momento, si avvertì un boato.

E, in quel momento, si avvertì un boato

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