VII~ Dietro la maschera [pt. 7/9]

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"E tutto d'un tratto,
rimasi intrappolata tra il volerti aspettare
e il volerti dimenticare.
Non sapevo quale dei due
fosse meglio fare,
così, in qualche modo,
ho fatto entrambi allo stesso tempo."

-Anonimo

"Gli ipocriti più miti sono anche i più temibili

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"Gli ipocriti più miti sono anche i più temibili. Le maschere di velluto sono
sempre nere."

-Victor Hugo

[23 Marzo 1996]

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[23 Marzo 1996]

NARRATORE ESTERNO

Seduto sull'ampio divano del suo salone, con le gambe distese e la schiena posata al bracciolo, Michael era rivolto verso il camino acceso. Nonostante la distanza riusciva a percepire il calore emanato dal fuoco, gli penetrava attraverso i pantaloni e gli sfiorava la pelle. Fissava le fiamme silenziosamente, la luce del giorno penetrava dalle grandi finestre che affacciavano sui giardini.
Prese un respiro pesante e abbassò lo sguardo sulla sua mano, quella che da qualche minuto rigirava nervosamente una fotografia. L'aveva ritrovata dopo anni dentro un libro e immediatamente l'aveva afferrata: ritraeva un momento spontaneo -immortalato da chissà chi- risalente a circa otto o nove anni prima.
Prima del Bad World Tour.
Prima di Diana.
Prima di tutto quanto.
E Michael, più giovane e spensierato, durante le riprese del suo video musicale 'Smooth Criminal' sorrideva entusiasta a quello che ora era il suo manager ma che lui aveva sempre reputato un mentore, Norman.
Di fatto, quest'ultimo era venuto a trovarlo dopo tanto tempo che non lo vedeva con l'intenzione di sorprenderlo, e il ragazzo ne fu più che felice. [1*]

Un tenue sorriso comparve sulle sue labbra al ricordo di quel momento, un sorriso che, però, svanì presto.

Norman...
Non lo riconosceva più. Non era l'uomo sorridente e simpatico che era sempre stato abituato a conoscere, sembrava essere diventato avido, arrogante, presuntuoso... Anche con lui, che lo amava come un padre. E la sua paura più grande, era che anche una persona da sempre a lui così vicina potesse essere interessata solo al suo denaro. Al solo pensiero rabbrividì, si sentì piccolo, inutile e insignificante.
No, non può farmi questo... Non anche lui.

𝐏𝐡𝐢𝐥𝐨𝐟𝐨𝐛𝐢𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora