III~ Filo rosso [pt. 3/5]

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"Gli addii possono essere sconvolgenti, ma i ritorni sono sicuramente peggio."

-Margaret Atwood

"Ma tu stringimi la mano

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"Ma tu stringimi la mano.
Non lasciarla andare, non ora che mi sento vacillare."

-letiziajackson

[16 Febbraio 1996]

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[16 Febbraio 1996]


NARRATORE ESTERNO

La donna picchiettava il pennello sulle palpebre del cantante riuscendo nell'intento di creare un make-up preciso ma non troppo pesante per il video che avrebbero iniziato a girare. E lui intanto restava immobile al suo posto, seduto sulla poltrona di fronte a un ampio specchio contornato da bianche luci a led.
"Karen..." Iniziò. "Posso farti una domanda?"
"Certo Mike."
La voce della donna era acuta ma non fastidiosa, il moro l'avrebbe riconosciuta tra mille. Erano amici da quasi quindici anni.
"Non ti stanchi mai di lavorare per me? Non hai mai detto basta?"
"No." Rispose ella senza esitazione, allontanandosi dal volto del moro e richiudendo l'attrezzatura con la quale lo aveva preparato. "Perché avrei dovuto?"
Egli rimase in silenzio.
"Non... Non lo so. A volte mi sento diverso da chiunque altro. Pensi qualcuno potrà mai stufarsi di me? Prendere le distanze?" Domandò alzandosi dalla poltrona e guardandosi allo specchio con soddisfazione: si piaceva ed era contento di ciò.
"Chiunque lo facesse, sarebbe uno sciocco. Sei una bella persona e sarebbe stupido perderti."
Egli si voltò verso di lei e le sorrise lievemente.
"Grazie..." Sussurrò come se avesse sentito le parole più belle al mondo. Non seppe perché le fece quella domanda, dal nulla gli era balzata nella mente.
Era semplicemente insicuro. Fragile.
Era semplicemente umano.

"Ora vado, mi stanno ancora chiamando."
"Vai, non voglio più sentire Stan chiedere dove tu sia." Replicò la make-up artist lasciando una pacca sulla spalla dell'amico.
Stan Winston sarebbe stato il regista scelto dal Re del Pop per il cortometraggio che avrebbe preso il nome di 'Ghosts': un progetto ideato per essere enorme, plateale come mai se ne erano fatti in passato o ne sarebbero stati fatti in futuro. Quando uscì dal camerino tutti i presenti iniziarono ad applaudire, e lui cercò di farli smettere gesticolando con le mani e mordendosi le labbra dall'imbarazzo.

𝐏𝐡𝐢𝐥𝐨𝐟𝐨𝐛𝐢𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora