IV~ Oblio [pt. 4/8]

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"Le persone peggiori sono quelle che sanno quali tasti toccare per farti
male, e ci schiacciano sopra tutto
il peso della loro cattiveria."

-Anonimo

"Soldi, soldi

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"Soldi, soldi...
menti per averli,
spii per averli,
uccidi per averli,
muori per averli.
La chiami fiducia, ma ti assicuro che e'
solo uno scherzo del demonio..."

-Michael Jackson
"Money"


-Michael Jackson"Money"

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[14 Agosto 1993]

NARRATORE ESTERNO

"Mh..." Aprì gli occhi mugolando qualcosa di incomprensibile, poi li richiuse e sorrise.
"Andrew..."
"Shh, come ti senti?" Le domandò il ragazzo mentre, delicatamente, alzava l'orlo della maglietta del pigiama e baciò il ventre della giovane, accarezzandolo e poggiandocisi sopra con una guancia.
"Bene." Rispose lei osservando verso il basso e infilando le dita nei capelli castani del fidanzato. "Che ore sono?" Gli domandò poi.
"Le dieci e mezza."
"E a che ora c'è l'ecografia?"
Andrew ridacchiò "A mezzogiorno." Posò il capo sul petto di Grace continuando a massaggiarle il ventre.

"Credi che sia femmina o maschio?" Le chiese posandosi sui gomiti e guardandola fissa in quegli occhi color muschio. Lei osservò il soffitto per alcuni istanti.
"Femmina." Constatò poi.
"Istinto materno?" Domandò l'altro stringendole la mano.
"Probabile." Affermò buttandosi di peso sul corpo di Collins.
"Per me è un maschio!" Esclamava mentre cercava di liberarsi della compagna che, insistente, lo teneva fermo sotto di lei.

"Non preferiresti una femmina? Si dice che le femmine siano molto più affettuose con il padre."
"Questo è vero, ma con il maschio parleremmo di cose da veri uomini."
"Da veri uomini?"
"Puoi dirlo forte."
Grace lo guardò inarcando un sopracciglio: intanto Andrew le carezzava la coscia scoperta dalla grande maglia con la quale ella aveva dormito. "Guarda che roba..." Disse spezzando il discorso e stringendo nel palmo della mano un gluteo della ragazza.
"Se fosse femmina e riprendesse dalla madre, dovrei stare con il fucile spianato ventiquattro ore su ventiquattro."
Grace rise di gusto e lo baciò mettendosi a cavalcioni su di lui che, a fatica, si sollevò reggendosi con le mani al materasso.
Le sollevò il mento.
"Sono così contento che mi darai un figlio."
Ella si morse un labbro e gli baciò una mano.
"Davvero?"
"Sì."
"Promettimi solo che non mi lascerai mai affrontare nulla da sola e che ci sarai sempre... Per me e per il bambino."
"Te lo prometto."

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