I~ L'isola che non c'è [pt. 1/4]

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"Il lamento del cuore non è altro
che il riverbero del rumore
di un sogno infranto."

-Alessandro Bruno

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... Continuo

[29 Marzo 1996]


NARRATORE ESTERNO

"Diana... DIANA! Oh, Dio... Ti prego, no!"

La corsa in ospedale fu frenetica, ogni istante parve durare un'eternità e ogni secondo che trascorreva assottigliava quel lieve confine tra la vita e la morte che la giovane sembrava star pian piano lottando con ogni forza affinché non lo varcasse.
Le mani di Gregor Powell tremarono quando adagiarono il corpo inerme, scoperto e massacrato di Diana sul sedile accanto al suo. Tremarono muovendosi sul volante e fecero lo stesso quando, varcando i cancelli del pronto soccorso, uscì dalla vettura per prendere nuovamente la giovane di peso, col capo e le braccia lasciate andare senza alcuna forza verso il cemento sopra il quale lui, a perdifiato, si muoveva per raggiungere le porte di vetro.
La pioggia li bagnò ancora una volta, tutt'attorno era buio e le uniche luci che egli vedeva erano quelle dei fari delle auto e la grande insegna rossa che contraddistingueva l'entrata dell'ospedale.

Non badò al peso morto tra le sue braccia, non badò neanche alla brusca frenata che messo in atto per parcheggiare e che aveva quasi bloccato il transito alle altre auto, non badò all'acqua e al vento freddo che, come lame, sembrava trafiggergli la pelle. Non diede importanza a nulla.
Semplicemente, corse.

"Aiuto!" Esordì una volta che le porte in vetro del pronto soccorso si aprirono automaticamente dinanzi al suo passaggio. "AIUTATEMI PER FAVORE!" Gridò attirando l'attenzione di tutti, mentre la visione del corpo martoriato di Diana Meyer divenne, in una frazione di secondo, oggetto di stupore, sconcerto, timore. Ed egli non si era reso conto che stava piangendo, doveva aver confuso le sue stesse lacrime con le gocce di pioggia che gli scorrevano ancora sul viso.

𝐏𝐡𝐢𝐥𝐨𝐟𝐨𝐛𝐢𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora