I~ Fuoco e cenere [pt. 1/5]

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"Non è mai finita.
Non vi è cenere che non sogni ancora
le carezze del fuoco."

-Fabrizio Caramagna

-Fabrizio Caramagna

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[30 Luglio 1995]

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[30 Luglio 1995]



NARRATORE ESTERNO

Sfiorava ripetutamente il tessuto in raso del suo corsetto, salendo fino alle spalle per terminare sui fianchi, osservandosi allo specchio e prendendo un grande respiro mentre, un'addetta dietro di lei, continuava a sistemarle la complicata e raffinata acconciatura che adesso decorava la sua lunga chioma castana.
In piedi su quella piattaforma rotonda e rivolta verso l'ampio specchio rettangolare, ella studiava tutto di sé: il vestito era bianco, candido come la neve e le fasciava le curve con armonia, facendole risaltare con finezza e sensualità. Le maniche non erano molto lunghe ma, se Diana si fosse voltata, si sarebbe intravista la schiena scoperta e il lungo strascico che terminava qualche metro lontano da lei, in direzione della madre e di Grace che, sedute su un divano non troppo grande, osservavano con stupore e commozione la veste della giovane.
Diana non sapeva cosa pensare: quell'abito lo amava e lo vedeva perfetto su di sé, proprio come l'acconciatura e il trucco, ma qualcosa le sfumava l'entusiasmo che avrebbe voluto provare.
Sospirò, inclinò il capo da un lato e continuò a scrutare ogni minimo particolare che le era stato adornato. Sarebbe dovuto essere un giorno unico per lei, quello che sognava da quando era bambina e che avrebbe dovuto farla sentire una principessa, una regina, ma così non era... E non sapeva perché.
Da un lato sarebbe andata all'altare in quello stesso momento per infilare la fede all'anulare sinistro, dall'altra qualcosa la bloccava e le impediva di sentire il cuore roteare dalla gioia, il petto esploderle di euforia.

Immaginò Brandon accanto a sé, con un completo scuro ed elegante a tenerle la mano, promettendole di starle accanto 'finché morte non li avrebbe separati', ma pochi istanti dopo abbassò il capo sulle sue stesse unghie laccate di bianco.
Provava dei sentimenti per quell'uomo, forse ancora lo amava, ma non come un tempo e la situazione nella quale si trovavano non era ciò a cui entrambi avevano aspirato, non era la relazione sana che entrambi volevano e alla quale ambivano per un futuro assieme. Forse, la loro unica e intima speranza, era di sposarsi per raggiungere una stabilità che in quel momento non era presente... Struggente, sciocca decisione.
E Diana lo sapeva.
Ella voleva diventare moglie, lo voleva sul serio, mettere su famiglia e circondarsi di bambini, ma osservandosi allo specchio con l'abito da sposa, i capelli sistemati e il trucco completato, non ne era più così sicura.
Quei due da anni si erano aiutati l'un l'altro e avevano condiviso la quotidianità.
Brandon aveva fatto tanto per Talìka, era stato il suo amore più duraturo e -fino a poco tempo prima- il più stabile e semplice da gestire, da condividere e da vivere... Ma era davvero quello giusto? Il cuore le batteva forte quando udiva il suo nome? Forte come un tempo?
In piedi davanti alla sua stessa immagine, mentre si sfiorava le labbra colorate dal trucco che aveva scelto per il fatidico giorno, non seppe neanche lei cosa rispondere a sé stessa.

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