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Le mani mi tremavano non appena lessi quel messaggio e senza pensarci due volte salvai di nuovo il suo numero.
Come diavolo aveva fatto a trovarmi?

MESSAGGIO DA: zulema.
smettila di lanciarmi frecciatine su Instagram, sono passati 3 anni e devi dimenticarti di me cazzo! lasciami stare una volta per tutte.

Riuscivo a percepire la sua rabbia tramite questo messaggio e subito glielo visualizzai con il cuore che mi tremava dal petto, volevo vederla da morire.

MESSAGGIO A: zulema.
anche tu hai fatto la stessa identica cosa con me zulema, rilassati perché non sei il centro dell'universo. ;)

Sbuffai alzando gli occhi al cielo per il suo solito egocentrismo e notai che stava subito digitando, volevo chiamarla e vedere il suo viso ma probabilmente mi avrebbe uccisa con lo sguardo.
Intanto uno dei miei uomini entrò in stanza e diedi l'ordine di rimandare le mie riunioni alla prossima ora, avevo l'occasione di parlare con lei dopo anni e non l'avrei sicuramente persa.

MESSAGGIO DA: zulema.
dopo tutto quello che mi hai fatto hai pure il coraggio di fare la sapientona dei miei coglioni, con me? giuro che prendo il primo volo per Los Angeles e ti prendo personalmente a calci in culo, bionda.

Sgranai gli occhi incredula e decisi di mettere da parte l'orgoglio facendo delle mosse abbastanza azzardate, la sua presenza mi mancava da morire e l'amore che avevo archiviato nei suoi confronti cresceva nuovamente a dismisura.
Ero stata un'idiota totale e al solo pensiero che lei poteva essersi rifatta una vita mi faceva uscire fuori di testa come non so cosa.

MESSAGGIO A: zulema.
mi manchi da morire, devi capirlo.

Scoppiai a piangere dal nervoso e in gran parte riuscii a sfogare tutta la mia ansia e frustrazione accumulata, incredibile come mi rendesse debole anche a causa di un semplice messaggio.
Eravamo noi.
Zulema e Macarena.
Due grandissime figlie di puttana.
Ed io la rivolevo con me.
Da morire.

MESSAGGIO DA: zulema.
non complicare le cose, ti ho dato la possibilità di ricominciare da zero quindi dimenticami bionda, addio.

Piansi ancora più forte dopo aver letto quel messaggio e notai che mi aveva bloccata senza darmi nemmeno il tempo di replicare, poteva evitare benissimo di cercarmi per una stupida foto su Instagram ma non l'aveva fatto.
Aveva solamente trovato un pretesto per parlare con me ma ovviamente c'erano talmente punti in sospeso che l'avevamo finita a litigare parecchio.
Diedi un pugno contro la porta dal nervoso e piansi accasciandomi a terra priva di forze, Will entrò dopo alcuni minuti per comunicarmi una cosa ma non appena mi vide corse da me sollevandomi da terra.
"Che cazzo è successo?" disse in panico e mi appoggiai nella sua spalla tremando e singhiozzando forte.
Afferrai il mio telefono e gli feci leggere i messaggi nel mentre che mi accarezzava i miei lunghi capelli biondi.
"Maca, che ti aspettavi? Lo sai benissimo com'è fatta ed era logico che ti scriveva determinate cose." disse il mio amico tranquillizzandomi e annuii perché aveva maledettamente ragione ma rimasi comunque attaccata al suo corpo forte respirando a fatica.
"La voglio Will, e sono stata così ingenua cazzo mi odio da morire." dissi sedendomi nella mia poltrona e il mio amico mi porse gentilmente un bicchiere d'acqua fresca che bevvi calmandomi.
"Anni fa eri un'altra persona, ormai sei cresciuta e hai dimostrato anche a noi che volendo si può crescere, maturare sotto ogni aspetto e sono sicuro che lei a primo impatto neanche ti riconoscerebbe. Puoi rimediare Maca, ma devi pensare con saggezza per evitare di romperle il cuore in mille pezzi di nuovo." disse sorridendomi e sospirai annuendo.
Presi alcune salviette struccanti e mi tolsi il trucco colato riprendendomi un attimo.
"Non farò più nessun errore con lei e voglio terribilmente proteggerla da tutto quanto perché so che Hanbal gliela farà pagare in qualche modo. Voglio rimediare e voglio che si innamori della persona che sono ora." risposi legandomi i capelli e mi alzai dalla scrivania per poter andare in riunione almeno mi sarei distratta un minimo.
"Sono con te Maca, e ti aiuterò in qualsiasi cosa se me lo permetti." disse affiancandomi e mi vennero nuovamente le lacrime agli occhi che affrettai a nascondere.
"Certo che te lo permetto, sei come un fratello per me Will." sussurrai afferrandolo per un braccio e in sua risposta mi diede un bacio tra i capelli.

Una volta entrata mi venne servito subito del caffè ed Ethan mi raggiunse con alcune cartelle in mano, serio in viso.
"Saputo qualcosa?" domandai rilassandomi un minimo e scrutai attentamente le dieci persone davanti a me.
"Nulla di importante però ho notato dei movimenti sospetti nella linea telefonica qualche ora fa, forse potrebbe trattarsi di Hanbal o comunque anche un'altra persona vicina a lui." disse Marcus mostrandomi alcune carte dove c'erano scritte varie fasce di orari e luoghi.
Lui si occupava di queste cose e aveva pienamente il controllo di tutto quanto, appena aveva saputo del mio arrivo a Los Angeles non aveva esitato un attimo a cercarmi e a unirsi con me.
"Albania, ore 20:00, purtroppo non capisco nulla perché parla in arabo." disse Marcus dispiaciuto e serrai la mascella mettendo la testa di lato.
"Beh, chiamate un fottuto interprete no? Così traduce tutto cazzo." dissi facendo un cenno alla mia segretaria che subito si mise all'opera cercando tra le varie liste.
"Però devo essere sincero, localizzarlo non è semplice perché le sue linee vengono bloccate ripetutamente. È un lurido figlio di puttana, cazzo." disse il mio amico mostrandomi altri documenti e mi domandai che diamine ci faceva in Albania.
Perché si era spostato?
Subito ricordai le parole di Tokyo e mi torturai le mani pensando che Zulema era quasi riuscita a intercettarlo.
Che cosa le era sfuggito?
"Fanculo, non capisco." sbottai dando un colpo sul tavolo e fumai nervosamente guardando fuori dalla finestra, il pomeriggio si stava inoltrando velocemente e Aprile era il mese che preferivo in assoluto.
"Tokyo mi ha appena informato che si è tenuto un congresso a Barcellona." disse Ethan guardando il telefono e sgranai gli occhi inspirando piano.
Barcellona.
La prima volta che ero andata a letto con lei, senza nessun timore o paura.
Mi aveva lasciata da sola.
Chiusi gli occhi e serrai la mascella voltandomi ritornando al mio posto.
"Chiamala, subito." dissi facendogli un cenno e il mio amico fece partire la chiamata senza replicare.
La mia amica mi rispose e notai che aveva il viso sporco di sangue e un fucile sulla spalla, mi sorrise e si tolse il giubbotto antiproiettili.
"Hey bionda, sono le due del mattino e ho appena concluso una rapina in gioielleria, che figata cazzo!" esclamò entrando in macchina e Rio mi salutò sorridendomi.
"Raccontami del congresso." dissi arrivando dritta al punto e la ragazza annuì per poi salire in macchina.
Rio mise in moto e serrai la mascella notando quanto fosse notte fonda, non riuscivo a vedere praticamente nulla.
"Ci siamo riuniti verso le 8 di sera e abbiamo parlato prevalentemente di quanto Sandoval ci stia con il fiato sul collo, ultimamente stiamo avendo molti scontri con alcuni membri della sua società e Zulema vuole agire. Dobbiamo restare sempre attenti Maca e talvolta ci colgono di sorpresa, non so esattamente cosa cazzo sta succedendo ma sembrano raddoppiati veramente tanto, non capiamo." disse con un tono di voce mai sentito prima, sembrava terrorizzata e stando a tantissimi km lontano da lei mi faceva sentire terribilmente inutile.
Mi morsicai il labbro e parlammo per un'altra ora intera ricavando tantissime informazioni da parte di Hanbal.
"Capo, l'interprete è qui." disse Marcus facendolo entrare in stanza e terminai la chiamata con Tokyo mettendomi comoda.
"Salve, spero che il viaggio sia stato di suo gradimento, mi dispiace se l'abbiamo chiamata all'ultimo minuto." dissi porgendogli una busta con un'assegno da una cifra di soldi abbastanza alta e non poteva non accettare.
"Nessun problema tanto ero di passaggio, cosa vi serve?" disse l'uomo un po' in soggezione a causa del mio sguardo penetrante e feci subito un cenno a Marcus che posizionò davanti a lui il computer con degli auricolari.
"Vogliamo sapere cosa dicono queste telefonate, tutto nei minimi dettagli." mormorai serrando la mascella e l'uomo annuì mettendosi comodo e ascoltando attentamente per alcuni minuti.
Più il tempo passava e più l'ansia aumentava a dismisura dentro di me.
"Ho ascoltato tutto quanto, allora." disse l'uomo guardandomi con uno sguardo abbastanza serio e strinsi i braccioli della mia poltrona con forza.
"Ovviamente la sua voce non è riconoscibile perché si aspettava di essere intercettato però stava parlando con un'altro uomo. Vogliono organizzare un colpo abbastanza importante e uccidere tutti quelli della Paper Town Community, a causa di alcuni avvenimenti accaduti in passato. Ancora non hanno detto nulla di quando sarà però ci stanno pensando già da diversi giorni." disse guardandomi dritta negli occhi e appena sentii il nome della società per poco non svenni.
Era la società di Sergio.
E Zulema ne faceva parte.
"No, no, cazzo!" esclamai prendendomi la testa tra le mani e Will cercò in tutti i modi di farmi calmare.
"Ha detto altro?" chiese Ethan in panico e l'interprete rifece un'ascolto veloce.
"Sì, ha detto che non avrà pietà." disse guardandoci attentamente, impaurito.

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