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Zulema mi baciò delicatamente i polsi e alcune lacrime rigarono il mio viso a causa di tutto il piacere provato, mischiato con il dolore era una combo perfetta.
"Vieni qui." sussurrò il mio scorpione coprendoci con il lenzuolo e mi accoccolai a lei affondando il viso nell'incavo del suo collo.
Ero stremata.
Letteralmente.
"Tutto bene? Ti ho fatto male?" sussurrò la donna tra le mie braccia accarezzandomi i capelli e scossi la testa con altre lacrime che mi rigavano il viso.
Ero felice.
"È stato bellissimo, come sempre." ammisi massaggiandomi i polsi e Zulema me li afferrò nuovamente baciandomeli piano, ero interamente nuda.
Sopra al suo petto, ero in paradiso.
"Ogni volta con te, è bellissimo." disse dolcemente e alzai la testa per lasciarle
un bacio a stampo, sulle labbra.
Mi asciugò il trucco colato e mi baciò il viso cingendo la mia vita con il suo braccio, come se volesse proteggermi dal mondo intero.
Erano le 4 del mattino e per quanto fossi stanca non volevo addormentarmi, volevo dirle tante cose nel cuore della notte.
Abbassai le lucine ed erano lievi nel mentre che la notte ci inghiottiva.
Quasi.
Perché lei era la mia luce.
"Voglio parlarti." incominciai facendola irrigidire ma le diedi un bacio sulla spalla calmandola subito.
"Sono qui." disse facendo dei cerchi immaginari sulla mia spalla nuda e mi accoccolai ancora di più a lei, come se fossi una bambina piccola.
Le nostre gambe erano intrecciate tra di loro e prima di parlare mugugnai sfregando le labbra sul suo collo per lasciarle dei piccoli baci e inspirare il suo profumo a dir poco meraviglioso.
"Quando ero in America da sola non ho mai provato un dolore così intenso. Il mio corpo non ha mai dovuto sopportare un tale tormento. Ora posso dire di sapere che cos'è l'Inferno. Stavo per crollare definitivamente senza di te, Zulema." dissi lasciandole un'altro bacio e mi strinse ancora più saldamente, sospirando.
Nemmeno per lei era stato semplice prendere questa decisione e lo sapevo fin troppo bene, purtroppo.
"Mi sentivo solo spenta. Succedevano delle cose dentro di me e non sapevo spiegartele, perché non sapevo capirle, e in quel momento non eri abbastanza nemmeno tu perché io diventassi meno triste. Mi sono chiusa in me stessa come faccio sempre. A volte non guardo in faccia ciò che mi fa male, illudendomi che così faccia meno male, e invece fa male lo stesso. A volte sento che non riesco a continuare e mi fermo. Ho sempre fatto così; ho allontanato tutti nei miei periodi no per non sentire il peso sullo stomaco di avere gente accanto, con le loro aspettative, e per non dover spiegare perché non riuscivo a sorridere." le spiegai sottovoce e già sentivo il mio peso sul petto dissolversi lasciando uscire tutti i miei pensieri brutti.
"Il che è ancora più fastidioso, visto che motivi per non sorridere in effetti non ne avevo, erano tutti dietro di te, dentro di te, sono una vecchia storia che all'improvviso, non si sa bene perché, torna a pesarti sulle spalle e non sai che farci. Perché a volte il passato fa mancare l'aria, il mio vuoto sotto la pelle mi fa mancare l'aria, il solo pensiero del futuro che arriverà mi destabilizza, tutte le persone che sono entrate nella mia vita per un po' e poi fuggite mi tagliano il respiro, tutte le cose che non riesco a dire ad alta voce lo fanno ancora e ancora. A volte vai giù non per un motivo preciso, succede e basta e talvolta non vorrei trascinarti nel vuoto più totale con me perché sei l'unica persona che mi fa stare bene nel vero senso della parola e mi maledico per averlo fatto." continuai con alcune lacrime che mi rigavano il viso e Zulema mi diede dei piccoli baci tra i capelli sussultando.
"Sembra che il dolore che hai ignorato venga a chiedere il conto. Anche io ho reagito sempre allo stesso modo: ho allontanato anche chi ci teneva a me, mostrandomi fredda, insofferente, indifferente, a tratti cattiva solo perché stavo soffrendo e non volevo che si vedesse, volevo solo starmene per i fatti miei. Così ho allontanato anche te, ti ho chiesto di non farti vedere mai più, ma più ti scansavo e più tu tornavi. Mi chiedevo: È amore o solo voglia di dimostrare qualcosa? Di dimostrare che cosa? Quel giorno, però, mi hai fatto tornare la voglia di guardare il mondo. Non appena ti ho vista tornare dall'America tutte la barriere che avevo innalzato sono crollate, tutte." disse sospirando pesantemente e alzai la testa per guardarla con tutto l'amore del mondo.
"Zulema io ti amo, credevo di non provare niente dopo Kabila ma mi sbagliavo, mi hai insegnato a non avere paura e allo stesso tempo a non dubitare mai di ciò che provo, io.." dissi fermandomi di scatto e pure il mio scorpione aveva gli occhi lucidi a causa del dolore che stavamo provando.
Ma lo stavamo facendo uscire tutto.
"Tu cosa, bionda?" disse quasi spaventata ma le sorrisi rassicurandola.
"Voglio passare il resto della mia vita con te, trovare Fatima così puoi essere finalmente felice al 100%, perché per quanto io possa renderti felice so che tutta la tua felicità dipende da tua figlia." dissi asciugandomi una lacrima e le sue labbra catturarono le mie, in un bacio fatto di mille promosse e di mille rassicurazioni.
Piansi contro le sue labbra e la strinsi a me con una forza disumana, sarei stata forte per lei in qualsiasi occasione.
"Il mio angelo." sussurrò accarezzandomi il viso e tutti i miei lineamenti delicati, con amore.
"Fluttuato dallo spazio." conclusi lasciandole dei piccoli baci sulle labbra e si sdraiò al mio fianco, letteralmente esausta ma molto più leggera.
Le sue braccia circondarono la mia vita da dietro e il suo seno combaciò nella mia schiena nel mentre che le sue labbra erano sul mio collo, baciandolo piano.
"Macarena, ti amo." sussurrò con una vocina esile e sorrisi chiudendo gli occhi appoggiando le mani sopra alle sue.
Gliele strinsi e il suo profumo mi fece calmare, trasportandomi nel sonno.

L'indomani mattina mi svegliai e notai che erano a malapena le 11, il mio scorpione non c'era al mio fianco e sorrisi notando una rosa rossa al mio fianco.
Mi coprii con il lenzuolo e afferrai il post it posizionato nel comodino al mio fianco.

c'è una linea rossa che possiamo semplicemente attraversare? scopriamolo.

Mi morsicai il labbro e mi portai la rosa al naso inspirando il suo profumo, feci una foto e la caricai sulle stories di Instagram.
Ridacchiai non appena alcune persone la videro e filai dritta in bagno per farmi una doccia calda, veloce e rigenerante.
Indossai una delle felpe di Zulema che mi ero ripresa e il suo profumo mi fece rilassare, lasciai i capelli ricadere nelle mie spalle e mi truccai un pochino.
La donna della mia vita stava cucinando e sorrisi appoggiandomi nello stipite della porta, aveva una camicia bianca oversize e le sue gambe erano fasciate dal pantalone della tuta, era a dir poco stupenda.
Ero lì come un'idiota mangiandomela con lo sguardo e misi la testa di lato non appena la vidi muoversi abilmente controllando poi varie cose nel pc.
"Piccola, ti vedo sai?" disse dandomi le spalle e sbuffai perché si accorgeva di tutto, era incredibile quanto fosse allenata e i suoi riflessi erano impeccabili.
Andai dietro di lei e l'abbracciai da dietro facendola sorridere, aveva i capelli raccolti ed era truccata da dio, si era fatta anche lei la doccia e il profumo del mio shampoo riecheggiava nell'aria.
"Pancake?" disse indicando un piatto e annuii nel mentre che mi versavo un po' di caffè per poi sedermi nel mio bancone enorme e gustarmelo lentamente.
"Bacio!" esclamai ad un certo punto e per poco Zulema non svenne dallo spavento, si voltò traumatizzata e si mise una mano sul petto spegnendo i fornelli.
"Cazzo, bionda." disse senza fiato e scoppiai a ridere indicandomi le labbra, la vidi avvicinarsi e mi baciò dolcemente.
Intrecciai la lingua con la sua e gemetti in preda al piacere, non mi stancavo mai di averla con me e di possederla.
"Cosa stai facendo?" le sussurrai tra un bacio e l'altro e scesi dal bancone seguendola nel mentre che si sedeva nel divano, incominciammo a mangiare i pancake e per poco non soffocai vedendo le fragole e i lamponi nel piatto.
Mi fece un sorrisetto malizioso riguardo alla panna che aveva usato ieri notte e ridacchiai, mordendomi il labbro estasiata al solo pensiero di ciò che aveva fatto.
"Me ne dai una?" disse un certo punto e annuii afferrandola con le labbra e avvicinandola sulle sue, sbuffò divertita e l'addentò per poi baciarmi dolcemente.
"Stavo parlando con alcuni miei soci che si trovano vicino in Marocco e li ho mandati per identificare dove si può trovare il covo di Hanbal e beh bionda, l'abbiamo trovato cazzo." sussurrò estasiata e spalancai la bocca incredula, l'afferrai per il viso e le lasciai un bacio sulle labbra, erano pur sempre buone notizie e non dovevamo sbagliare nulla.
Zulema si staccò e notai i suoi occhi colmi di vendetta e di rabbia, volevo aiutarla e l'avrei fatto con tutta me stessa.
Per davvero.

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