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Sussultai per le parole del mio scorpione e la spinsi, allontanandola con forza.
Voleva che cambiassi? Bene così.
"Facile per te, fare questi discorsi quando stiamo per partire dal tuo ex." dissi aprendo l'armadio e tirai fuori un pantalone elegante con un top nero e in pizzo, abbastanza scollato.
"Stiamo partendo per mia figlia." disse sedendosi nel letto con rabbia e mi spogliai, vestendomi velocemente.
Mi squadrò dalla testa ai piedi inarcando un sopracciglio e infilai i tacchi, recandomi al bagno e facendo rumore.
"Dove cazzo stai andando?" disse guardandomi nel mentre che mi truccavo e l'osservai tramite lo specchio.
"Ho una riunione tra un po', mi lasci stare per favore?" dissi innervosendomi e mi maledii morsicandomi la lingua.
Ero stata troppo impulsiva e Zulema mi guardò accigliata, ridendo incredula.
"No, scusami." mormorai afferrandola per un braccio e si scansò arrabbiata come non mai.
Merda.
"Ti lascio stare, brutta stronza." disse uscendo dalla mia camera e la inseguii lungo il corridoio, cercando di parlare civilmente e non voleva ascoltarmi.
Afferrò il suo telefono non appena entrò nel suo ufficio e incominciò a fare alcune telefonate, parlando in arabo.
La guardai supplicandola con lo sguardo e si toccò il viso, evitandomi come niente.
Alzai gli occhi al cielo appoggiando le mani nella sua scrivania e dopo vari minuti nel mentre che la fissavo terminò la chiamata, digitando al suo computer.
"Possiamo parlare?" le proposi sedendomi sopra alle sue gambe e neanche mi toccava, anzi si irritò di più.
"Lasciami." disse mettendo il viso di lato ma glielo afferrai, baciandole piano la guancia cercando di addolcirla.
"Zulema, scusami per prima." dissi tremendamente in colpa e mi accoccolai a lei, sembravo una bambina minuscola ma il mio scorpione mi fece alzare.
"Devo lavorare, puoi spostarti?" disse fredda e mi alzai con le lacrime agli occhi, sospirai e uscii velocemente dal suo ufficio sbattendo la porta con forza.
Dopo aver finito una riunione di alcune ore Tokyo mi venne a prendere nel mio ufficio e notai che erano quasi le 8 di sera, avevo perso la cognizione del tempo come al solito e i miei pensieri andarono subito al mio scorpione.
"Drink? Denver li sta preparando." disse sorridendomi e annuii andando nella nostra sala, fatta appositamente per questo genere di cose.
Mi appoggiai al bancone e mi toccai i capelli, me li legai in uno chignon e avendo i caloriferi al massimo mi tolsi la giacca lanciandola nel divano.
"Mojito?" mi propose Denver e annuii felice nel mentre che me lo preparava, me lo passò dopo vari minuti e mi rilassai notando Ethan venire verso di me.
"Hey, che si è risolto?" disse riferendosi alla riunione e già sentivo la gola bruciare a causa dell'alcol ma non mi importò.
"Arriveranno 40 reclute da Los Angeles la settimana prossima e successivamente siamo pronti a partire, tu vuoi venire con me?" gli proposi seria e in lontananza vidi il mio scorpione entrare in sala, con la mascella tremendamente contratta.
Era ancora arrabbiata.
"Assolutamente , ti affiancherò come sempre non preoccuparti e poi mi manca uccidere qualcuno." disse sorridendomi e alzai gli occhi al cielo divertita annuendo, finalmente tranquilla.
Cassandra ci raggiunse e mi abbracciò a lungo, ricambiai la stretta e mi sentivo lo sguardo penetrante della mia regina araba scavarmi la pelle e distruggermi le ossa, una ad una.
"Divertita?" dissi non appena la mia amica si staccò e annuì di continuo.
"È stato a dir poco stupendo! Abbiamo fatto un'esercitazione impeccabile a Malaga e ho imparato tante cose." disse guardandomi dritta negli occhi e nel mentre Denver gli passò il drink.
"Sono felice di questo, se non ti senti sicura di venire in Marocco puoi restare qui insieme a Sergio e Raquel." dissi facendo spallucce e ordinai subito un'altro Mojito a Denver.
"Ci penserò." disse Cassandra dandomi un bacio veloce sulla guancia e la guardai sedersi affianco ad Altagracia e Monica.
Ethan sbuffò scuotendo la testa e serrò la mascella, inarcai un sopracciglio confusa e doveva per forza avere qualcosa.
"Che?" dissi afferrandogli il braccio e notai una lacrima rigargli il viso.
"Maca non voglio che parta ho una paura fottuta di perderla, io la amo." disse abbassando lo sguardo e sussultai per quelle parole, così profonde.
Ingioiai il grosso groppo che avevo in gola e sospirai, accarezzandogli il suo braccio muscoloso che mi aveva sempre protetto in qualsiasi occasione.
"Vorrei poterti aiutare ma purtroppo sono nella tua stessa situazione." sussurrai dolcemente e gli asciugai le lacrime che scorrevano sul suo viso.
Vidi Zulema parlare con Saray e tra le mani aveva un bicchiere di vodka, mi guardò velocemente ed era arrabbiata da morire nei miei confronti.
Stavo male senza di lei.
"Tutto andrà bene, tra voi due." disse Ethan stringendomi il braccio e gli sorrisi, annuendo tristemente.
Si staccò dal bancone e andò dalla sua ragazza, baciandola dolcemente e stringendola a lui protettivamente.
"Altro giro?" disse Denver sorridendomi ma scossi la testa, portandomi una sigaretta alle labbra e sorridendogli.
Afferrai la giacca mettendomela e uscii dalla sala, salendo poi le scale.
Feci uscire il fumo dalle mie labbra e decisi di andare in balcone per guadare il paesaggio illuminato.
Notai le nostre guardie del corpo muoversi lungo il perimetro e inspirai lentamente, sapendo che prima o poi tutto quanto sarebbe cambiato.
Percepii dei passi dietro di me e subito mi voltai stranita, Zulema si fermò di scatto e mi guardò con quei suoi occhi truccati alla perfezione.
"Ah ci sei tu, me ne vado." disse serrando la mascella e buttai la cicca seguendola abbastanza tesa.
"Che frase del cazzo, complimenti." dissi alle sue spalle e ne approfittai per squadrarla dalla testa ai piedi.
Era bellissima.
"Grazie." disse facendomi il dito medio da dietro e aumentai il passo, entrò nella sua stanza enorme sbattendomi quasi la porta in faccia ma mi intrufolai dentro.
"Zulema, non ho voglia." dissi sincera raggiungendola nella sua terrazza e si sedette nel divano, tremai dal freddo e mi misi davanti al suo corpo.
"Non me ne frega un cazzo." disse girandosi una sigaretta e spalancai la bocca incredula non appena leccò la cartina, guardandomi dritta negli occhi.
Successivamente se l'accese e mi guardò molto attentamente.
Maledetta provocatrice.
"Non te ne frega un cazzo di me?" esclamai alzando le braccia incredula e non mi rispose, voltò il viso di lato incrociando le gambe e chiuse gli occhi.
"Di cosa stavi parlando con Berlino?" chiese ad un certo punto e scivolai al suo fianco, sedendomi non troppa vicina.
"Niente in particolare, di questa situazione disastrosa che stiamo vivendo da secoli.
Conoscendoti da più anni rispetto a me, mi ha dato dei consigli da amico." dissi raccontandole la verità e non si mosse di un millimetro, come una statua.
"Amico? Wow Macarena." disse alzandosi finendo di fumare e c'era tantissimo freddo quindi entrò dentro.
Evitandomi.
"Che cazzo vuoi dire con questo? Mi ha sempre avvisato sul tuo conto ma io invece, non l'ho ascoltato perché ti amo cazzo! Lo capisci questo? Berlino non mi ha mai tradita, non so nemmeno cosa cazzo sia successo tra voi due ma non mi dici nulla." dissi arrabbiata e rise togliendosi la camicia bianca, rimanendo in reggiseno.
"Il passato è il passato ed io non perdono quando succedono delle cose così fottutamente grandi, quanto me." disse serrando la mascella e andò davanti allo specchio, togliendosi gli orecchini e mi morsicai il labbro per come la gonna a vita alta che aveva le facesse risaltare il fisico tantissimo.
"Le persone sbagliano Zulema, tutti meritano una seconda possibilità e lo sai anche tu che nessuno è perfetto." dissi furiosa e mi tolsi la ghiaccia, il suo sguardo si posò in tutto il mio corpo è filò dritta in bagno per lavarsi i denti.
Mi sedetti nel letto afferrandomi il viso tra le mani e presi dei lunghi respiri profondi.
"Ancora non capisci che mia figlia è l'unica cosa che voglio ora, oltre a te. L'ho tenuta dentro per 9 cazzo di mesi, l'ho sentita crescere, scalciare e piangere per una frazione di secondi." disse guardandomi a dir poco furiosa e tremai sentendola arrivare così dal nulla.
"Lo so Zulema, ma devi capire che oltre a questo ci sono altre cose e tu non puoi cancellare definitamente una persona dalla tua vita per uno sbaglio cazzo, cambia prospettiva." dissi alzandomi di scatto e mi lanciò un'occhiataccia abbassandosi la zip della gonna per poi sfilarsela.
Si infilò una maglia e nel farlo, mi guardò seria mostrandomi il suo corpo perfetto.
"Dio." sussurrai chiudendo gli occhi e mi morsicai il labbro per la sua bellezza.
"Cambiare prospettiva dici? Sei folle Macarena, ciò che ha fatto è stato gravissimo e non lo perdonerò mai." disse legandosi i capelli in uno chignon disordinato e provai ad avvicinarmi.
Volevo abbracciarla, mi mancava.
"Cosa ha fatto? Dillo!" urlai furiosa e a quel punto il mio scorpione perse la pazienza, alzò la testa sospirando e non appena mi guardò contrasse la mascella.
"Ha aiutato Hanbal a stracciarmi Fatima dalle braccia appena nata, ecco che cazzo ha fatto! Chiudiamola qui." disse afferrando il telefono per vedere alcune cose e il tono con cui l'aveva detto era tremendamente apatico, senza nessun tipo di emozione.
Una lacrima mi rigò il viso e mi morsicai il labbro, avvicinandomi con cautela sedendomi al suo fianco, tesissima.
"Amore mio." sussurrai cingendole la vita da dietro e si staccò bruscamente, scuotendo la testa arrabbiata.
"Sei sua amica, vai da lui." disse guardandomi male ma scossi la testa, provando nuovamente a toccarla.
"Voglio te, sei mia moglie lo sai che al primo posto ci sei sempre tu." dissi abbracciandola di nuovo ma Zulema si staccò quasi subito, sospirando appena.
"Per favore, Macarena." disse alzandosi a si appoggiò nella scrivania, stringendo i bordi con moltissima forza.
Ed è qui che mi vennero i dubbi, sapevo che qualcosa non stava andando bene.
"Sei sicura di amarmi?" sbottai ad un certo punto e si voltò di scatto, guardandomi a dir poco incredula.
"Perché questa domanda del cazzo?" disse scoppiando a ridermi praticamente in faccia ma smise subito non appena vide il mio volto rigato dalle lacrime.
Se credeva che mi fossi dimenticata di questo dettaglio si sbagliava di grosso.
"Prima hai detto che Hanbal era l'amore della tua vita e beh, magari la scelta del nostro matrimonio è stata una stronzata a causa della foga del momento che cazzo ne so, sai com'è." dissi con un tono sarcastico e altre lacrime rigarono il mio viso, non avevo smesso per un attimo di pensarci.
"Merda." sussurrò Zulema accorgendosi della sua affermazione e si toccò il viso nervosamente, senza dire altro.
"Ti ha dato una figlia, eravate invincibili insieme come posso competere con lui? È ovvio che non sarò mai alla sua altezza ma sai cosa? Non voglio nemmeno starci, sarò stata una stronza con te ma dimmi la verità Zulema: lo hai amato nello stesso modo in cui dici di amarmi?" dissi arrivando dritta al punto e mi calmai un minimo ma il mio cuore stava per rompermi il mille pezzi, letteralmente.
Non avevamo mai smosso questo tassello, Zulema era stata accecata dall'odio soffocando l'amore che provava.
I suoi occhi erano più scuri del solito e abbassò lo sguardo, mordendosi il labbro forte letteralmente spaventata.
Parla maledizione.
"Io.." tentò ma si bloccò quasi subito, l'avevo messa con le spalle al muro.
Rivelando la sua persona vera.
"Lo sapevo io, troppo bello per essere vero non trovi? Un matrimonio di lusso a Las Vegas con me, pensavi di cancellare definitivamente quel figlio di puttana dalla tua vita ma non è così. Sono stata il suo rimpiazzo per tanti anni, magari quando vi vedete scopatelo pure come ai vecchi tempi." sputai velenosa e una lacrima le rigò il viso nel vedermi così arrabbiata, ero letteralmente fuori di me.
"Ma tu, che cazzo ne sai di quello che abbiamo passato noi due Macarena? Non sai cosa significa diventare madre, parli a cazzo come sempre!" esclamò avvicinandosi e uno schiaffo fortissimo le arrivò dritto in faccia.
Aveva toccato un punto troppo debole.
"Chi ti dice che io non lo sappia?" ringhiai e non appena fece per afferrarmi la gola, la spinsi lontano.
Si toccò la guancia ripetutamente e mi lanciò un'occhiataccia furiosa ma anche sorpresa per la mia affermazione.
"Che intendi dire?" disse fredda ma scossi la testa, stavo per scoppiare a piangere nuovamente ma mantenni saldo il mio orgoglio, non cedendo.
"Lascia perdere tanto non ti importa nulla di me, nemmeno mi ami." dissi allontanandomi ma la sua voce fredda mi fermò, tagliente come al solito.
L'avevo smascherata per bene e da una parte era meglio vedere la sua vera lei.
"Cosa avresti fatto tu per me?" disse alle mie spalle con la voce spezzata dal pianto e risi incredula, voltandomi piano in modo tale da risponderle per bene.

"Ho dimenticato Kabila, che ritenevo l'amore della mia vita per davvero ma peccato che tu questo, non l'hai mai fatto per me Zulema e mai lo farai."

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