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3 months later.

"Se è femmina, mi offri da bere." disse il mio scorpione appoggiando la mano sulla mia pancia un pochino evidente e alzai gli occhi al cielo.
Gli altri due mesi erano passati da Dio e già avevo sbalzi di umore assurdi insieme ad un'imminente appetito.
Ma era tutto normale e queste sensazioni mi erano mancate da morire.
"Se è maschio invece?" dissi guardando il suo profilo meraviglioso e la vidi pensarci un pochino arricciando le labbra, volevo baciarla da morire.
"Cucino per un mese ma tanto sono sicura che è femmina, non sbaglio mai e il mio sesto senso è impeccabile." disse come se la risposta fosse ovvia e alzai gli occhi al cielo, il caldo si stava inoltrando piano ma il freddo non cessava di smettere.
Indossavo una felpa abbastanza enorme che mi copriva un pochino la pancia evidente e sorrisi, sfiorandola appena.
"Vedremo chi avrà ragione." dissi scendendo dall'auto e Zulema mi raggiunse intrecciando le nostre dita.
Si fermò in mezzo a tutte quelle persone e mi accarezzò piano il viso, baciandomi molto dolcemente sulle labbra.
Aveva tanta paura a farmi del male.
Ricambiai il bacio e mi accarezzò i capelli lasciandomi altri piccoli baci, facendomi sorridere contro le sue labbra perfette.
"Andiamo? Voglio vedere Amelia." dissi trascinandola dentro e sbuffò annuendo camminando al mio fianco, era vestita perfettamente e molte persone non le staccavano gli occhi di dosso ma mia moglie aveva occhi solamente per me e mi fissava incantata.
"Non vedo l'ora di scoprire cosa sei." le mormorai toccandomi il ventre e il mio scorpione mi sentì eccome, aveva un'espressione del viso felice e baciò le mie nocche una ad una dolcemente.
Entrammo dentro quella struttura immensa e chiedemmo subito informazioni all'infermiera che ci accompagnò nell'ufficio di Amelia.
"Hey, come siete belle!" esclamò la mia amica una volta entrate e mi venne ad abbracciare, molto calorosamente.
"Grazie, tu come stai?" le domandai nel mentre che mi faceva accomodare e il mio scorpione non aveva staccato la mano dalla mia per nessuna ragione al mondo, mi sentivo tanto al sicuro.
"Sto molto bene." disse Amelia sorridendoci e digitò alcune cose al pc.
"Perfetto, quindi oggi siete venute per scoprire il sesso del feto? Vedo che avete già fissato l'appuntamento con Carina e vi sta aspettando." disse la mia amica alzandosi afferrando alcuni fogli e Zulema mi stritolò la mano in ansia, la calmai dandole un bacio sulle labbra e mugugnò volendole un'altro.
L'accontentai e seguimmo Amelia che ci portò dentro ad un'ascensore per andare al quarto piano, questo ospedale era immenso e c'erano tantissimi medici.
"Eccoci qui, ovviamente ci sarò anche io perché sono curiosa quanto voi." disse bussando ad una porta e sorrisi vedendo Carina con un sorriso enorme.
Ci aveva aiutate veramente tanto.
"Non vedevo l'ora di vedervi! Sei pronta Maca? È arrivato il momento." disse felice battendo le mani e annuii incerta nel mentre che mi faceva sdraiare nel lettino a lato.
", siamo pronte." mormorai alzandomi la felpa e Zulema sorrise sedendosi nella sedia al mio fianco, baciò piano la mia mano e sorrisi rabbrividendo non appena la ragazza davanti a me spalmò un liquido nel mio ventre un pochino gonfio.
"Sai che anche io sto cercando di diventare mamma? Mia moglie si chiama Maya ed è il capitano dei vigili del fuoco, abbiamo appena incominciato e speriamo il meglio." disse infilandosi i guanti e le sorrisi.
"Lo spero tanto per voi." risposi rilassandomi e Carina sorrise afferrando una rotella e incominciò a muoverla.
"Se solo riuscissi a voltarlo." sussurrò e Amelia si avvicinò indicandomi varie cose nello schermo spiegandomele.
"Eppure è nella posizione giusta, il battito è molto molto forte." disse la donna davanti a me e il mio scorpione si emozionò un minimo, stringendomi ancora più dolcemente la mano.
"Carina, ruota a destra." le consigliò Amelia dopo alcuni minuti e la ragazza lo fece subito sorridendo felice, si alzò piano e mi indicò un punto ripetutamente.
"È una lei." disse Carina sorridendoci e mi misi la mano davanti alla bocca soffocando un singhiozzo di gioia.
"Ciao." sussurrò Zulema guardandola nello schermo e riuscivamo a vederla chiaramente, stava crescendo bene.
"Avevi ragione tu." dissi ridendo tra le lacrime e Amelia tolse delicatamente il liquido dal mio addome, emozionata.
Mi abbassai la felpa e mi misi seduta, la mia regina araba mi abbracciò e ricambiai accarezzandole i capelli dolcemente.
"Andrà tutto bene, piccola." mi sussurrò baciandomi piano e annuii accarezzandole i suoi lineamenti arabi.
"Beh congratulazioni!" esclamò Carina felice e mi appuntò il prossimo appuntamento, per altri controlli.
Sapeva tutta la mia situazione del passato e avevamo deciso che avremo fatto controlli molto più spesso.
"Sono felice per te." disse Amelia con le lacrime agli occhi e ci abbracciò entrambe, Zulema la strinse amorevolmente e si asciugò una lacrima.

"Che buono questo drink." disse il mio scorpione sventolandomelo davanti e alzai gli occhi cielo bevendo la mia tisana.
"Figlia di puttana, lurida." sbottai furiosa e mi guardai attorno, questo locale era nuovo per noi e mia moglie l'aveva scoperto da poco.
"Mhm." la sentii gemere continuando a berlo e serrai la mascella, scoppiò a ridere divertita e le feci il dito medio.
"Dobbiamo pensare ai nomi." disse riflettendoci e annuii, il tempo passava velocemente e dovevo ancora realizzare il fatto che stavo per diventare mamma.
Di una bimba.
", possiamo proporceli a vicenda." le consigliai e il mio scorpione annuì alzandosi per andare a pagare il conto.
Mi guardai attorno sentendomi incredibilmente osservata ma Zulema mi afferrò la mano e mi trascinò via.
"Stavo pensando di andare un attimo al superamento, vorrei fare una torta ricoperta di glassa rosa così quando invitiamo gli altri sapranno finalmente che stai aspettando una lei." disse camminando ed era incredibilmente bella così felice e spensierata.
" mi piace come idea, magari puoi ricoprirla solo all'interno così quando la tagliamo loro lo scoprono." dissi ridendo inmaggina di sono la scena e Zulema rise concordando con me.
Arrivammo alla nostra macchina e mi sedetti allacciando la cintura, Zulema mi raggiunse ma afferrò il mio viso e mi baciò con un pochino di forza in più.
Intrecciai la lingua con la sua e mi scappò un gemito non appena strinse la mia coscia possessivamente.
"Ti amo da morire e non realizzo." disse posando una mano sulla mia pancia e le sorrisi morsicandole il labbro, tirandolo leggermente con i denti.
Ci continuammo a baciare e il mio scorpione accarezzò ripetutamente la mia pancia provocandomi dei brividi assurdi.
Le sue labbra scesero lungo il mio collo e misi la testa di lato per lasciarle più spazio, chiusi gli occhi rilassandomi ed erano passati secoli dall'ultima volta che l'avevo fatta mia e mi mancava tanto.
"Zulema." la richiamai sbuffando non appena morsicò un lembo di pelle sopra al mio seno e mi marchiò forte.
Borbottò lasciandomi dei baci umidi e caldi e le accarezzai i capelli, aveva bisogno di me e me lo stava dimostrando.
"Ho fame." sussurrai mordendomi il labbro e Zulema sorrise sentendomi, mi lasciò un ultimo bacio e mise in moto.
"So già cosa comprarti, sono le cinque giusto? Tu hai voglia solo di una cosa e ormai so come evitarti la nausea a quest'ora quindi andiamo bionda." disse fiera e le afferrai la mano, era proprio la donna della mia intera vita.
"Ti amo." dissi scoppiando a piangere e Zulema si spaventò per il mio cambio di umore ma ormai si stava abituando.
Ordinò al McDonald il mio hamburger con le patatine e non appena me lo diede continuai a piangere e a mangiare contemporaneamente, la guardavo innamorata come non mai.
"Piccola, va tutto bene." disse Zulema asciugandomi le lacrime e piansi il doppio guardando il suo volto corrucciato.
"Perché sei così bella?" dissi mangiando una patatina e il mio scorpione mi baciò la fronte, sussurrandomi che io lo ero di più.
Parcheggiò subito dopo in modo tale che potessi mangiare con tranquillità e alzò il volume della radio, inchinandosi poi per baciare la mia pancia.
"Sono già innamorata persa di te." sussurrò dicendo altre frasi e amavo quando lo faceva, durante la giornata veniva al mio fianco appoggiando la guancia nel mio pancione e parlava.
Anche della cosa più insignificante ed io l'ascoltavo attenta, scoprendo tantissime altre cose sulla sua persona.
La sua vita era pura filosofia ma lei lo era ancora di più.
Lasciò altri piccoli baci accoccolandosi e sembrava lei la bambina più piccola del mondo ma era una grande donna.
La mia donna, per sempre.

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