22.

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Percorsi velocemente il viale di casa e suonai al campanello dell'enorme villa del mio scorpione, notai alcuni uomini posizionati lungo il perimetro e Alvaro mi fece un cenno sorridendomi.
Zulema mi aprì dopo alcuni minuti e sorrisi nel vederla con i suoi abiti addosso, era decisamente più bella.
"Hey." disse stranita nel vedermi e mi fece entrare subito, aveva una maglia oversize con una fantasia a dir poco stupenda e le sue gambe lunghe erano scoperte facendomi tremare.
"Ciao." dissi togliendomi gli occhiali da sole e abbassandomi il cappuccio della felpa che portavo per non essere riconosciuta da nessuno.
Appoggiai la pistola nel tavolino di vetro in soggiorno e Zulema mi guardava stranita non riuscendo a capire nulla.
"Che ci fai qui, bionda?" disse divertita e aprii la mia borsa prendendo delle buste contenenti cibo d'asporto.
Mi mossi rapidamente in cucina e appoggiai tutto sul bancone facendo avanti e indietro come una sociopatica.
"Primo, sono 4 giorni che non ti vedo e mi manchi da morire. Secondo, stai lavorando come una pazza quindi ho pensato di prendere una delle tue cose preferite al mondo ovvero il sushi e poi, me ovviamente." dissi vantandomi e Zulema rise afferrandomi per la vita e lasciandomi un lungo bacio sulle labbra.
"Oltre al sushi mi piace-" incominciò guardandosi attorno e mi staccai dalle sue braccia aprendo una piccola confezione con due pezzi di torta al caramello e le nocciola sopra.
Ovviamente per me quella al cioccolato.
Sgranò gli occhi incredula e sorrisi perché vederla felice a causa mia per me era una vittoria a dir poco grande.
"Bionda, mi vuoi corrompere?" disse mettendo le posate e sorrisi togliendomi la felpa e rimanendo con solamente un top sotto abbastanza trasparente.
"Nah, per quello c'è il sesso." dissi sogghignando e la vidi alzare gli occhi al cielo per poi squadrarmi dalla testa ai piedi in segno di disapprovazione.
"Copriti." disse puntandomi un dito contro e avanzai sensualmente davanti a lei prendendoglielo e leccandoglielo guardandola dritta negli occhi.
"Spogliami." sussurrai succhiandoglielo e si leccò il labbro afferrandomi subito per la gola e baciandomi con passione cercando subito la mia lingua.
"Mangiamo?" mi domandò staccandosi dopo alcuni minuti e annuii sedendomi e mettendomi comoda.
La vidi afferrare le bacchette con tutta la facilità del mondo e incominciò a mangiare nel mentre che le facevo dei video mettendoli nelle stories di Instagram per poi taggarla.
"Finito?" disse mettendo il broncio ed era troppo bella anche mentre mangiava.
Risi leggermente e mangiai scrutandola attentamente in viso e fissandola innamorata come non mai prima d'ora.
"Che?" disse imbevendo un pezzo di salmone nella salsa di soia e le feci un piccolo sorriso.
"Sei bellissima, tanto." dissi facendo spallucce e per un momento parve che arrossì nascondendosi subito.
"Che hai fatto senza di me, bionda?" mi domandò cambiando discorso e sorrisi buttando le confezioni finite nel cestino.
"Mi sono allenata insieme alle mie reclute e abbiamo adottato un piano di allenamento più intenso. Ho fatto varie esercitazioni nel cuore della città e ci siamo impegnati duramente, li voglio più preparati per ogni evenienza sai com'è." dissi afferrando la mia torta e le porsi gentilmente la sua sorridendole.
Le si illuminarono gli occhi e sorrise perché avevo ordinato alla pasticceria di scrivere con la glassa un "ti amo" in piccolo sopra le scaglie di nocciola.
Mi guardò sorridendo e feci finta di niente mangiando la mia torta al cioccolato in silenzio, casa sua era a dir poco stupenda e tremai ricordandomi l'ultima volta che ero stata qui.
Mi aveva consegnato il biglietto per andare a Los Angeles e da una parte era la scelta migliore che potesse fare.
"Tu che hai fatto?" le domandai dopo un po' guardando il suo tavolo colmo di fogli e il macbook acceso.
"Ho lavorato prevalentemente sugli ultimi ipotetici spostamenti di Hanbal e secondo me ha un centro di controllo qui in Spagna ma devo capire dove. Mi da fastidio che ogni volta che siamo vicini nel trovarlo lui gira sempre le carte a suo favore ma riuscirò a riprendermi Fatima." disse decisa e si alzò mettendo tutte le posate sporche nella lavastoviglie e azionandola.
Annuii decisa e l'aiutai a riordinare tutto quanto, serrando la mascella pensierosa.
"Ora cerca di rilassarti, ne hai bisogno e sono qui per te." sussurrai dolcemente e le afferrai la mano trascinandola in camera ma prima che potessi salire le scale frugai nuovamente nella mia borsa e presi un dvd molto speciale per lei.
"Se è un film tipo le pagine della nostra vita o cazzate del genere non vedrai mai più il mio letto, sono seria." borbottò furiosa e scoppiai a ridere mostrandole subito il contenuto.
Frozen.
Il suo cartone preferito.
"Bionda!" esclamò stracciandomelo dalle mani e scoppiai a ridere seguendola in camera sua, mi ero dimenticata di quanto fosse grande e mi guardai attorno non appena chiuse la porta.
"Lo guardiamo dopo." disse decisa e mi spinse nel letto senza darmi nemmeno il tempo di replicare.
"Che intenzioni hai?" dissi appoggiandomi sui gomiti e la vidi pensarci un pochino davanti alla mia proposta innocente, sapevo già la risposta ma mi divertivo da morire.
"Farti urlare talmente tanto che ti sentiranno addirittura in America. Ti potrebbe interessare, Macarena?" disse sensualmente e mi morsicai il labbro portandomi i capelli all'indietro.
"Può darsi, voglio le dimostrazioni." dissi guardando le sue gambe nude e volevo assolutamente infilarmi in mezzo.
"Le avrai tutte quante." disse facendomi distendere nel letto e le sue mani sbottonarono subito i miei jeans togliendomeli con mossa veloce.
"Ma come siamo brave qui." sussurrai nel mentre che mi faceva mettere a pancia in giù e mi diede una pacca fortissima nel sedere facendomi gemere.
"Ricordati con chi stai parlando." sussurrò afferrandomi per i capelli e mi fece portare la testa all'indietro.
"Bacio." sussurrai mettendo il viso di lato ma mugugnò negandomelo divertita, mi fece voltare nuovamente e con mossa veloce mi tolse il mio top scollato.
"Cosa avevo detto a riguardo?" disse tenendolo tra le mani e mi morsicai il labbro eccitata facendo finta di niente.
"Non lo so." sussurrai quasi impaurita e la sentii ridere per poi aprirmi le gambe da dietro facendomi sussultare.
Eccola qui, tutta la sua forza.
"Quindi, fai finta di niente bionda?" disse maleficamente e feci spallucce ma le parole mi morirono in gola non appena spostò leggermente i miei slip penetrandomi dopo mezzo secondo.
"Mi devi sempre far incazzare, vero?" disse sistemandosi meglio dietro alle mie spalle e spalancai la bocca gemendo ad alta voce, cercai di toccarla ma me lo impediva perché la sua mano era nei miei capelli che strinse con forza facendomi abbassare ancora di più.
Si mosse senza sosta dentro di me e strinsi le sbarre del letto con tantissima forza fino a farmi diventare le nocche bianche per il piacere che stavo provando a causa sua, era incredibile come ogni secondo mi dimostrava di volermi.
"Cazzo." dissi portando gli occhi all'indietro e mi morsicai il labbro fino a farlo sanguinare urlando senza fiato.
"Gli ordini, gli decido io qui." disse contro al mio orecchio aumentando il ritmo e strinse ancora più saldamente i miei capelli arrotandoli nel suo pugno.
Gemevo il suo nome ripetutamente e la sentivo ridacchiare nell'avermi così inerme tra le sue braccia, così innocua.
"Col cazzo, scordatelo." dissi facendomi scappare un urlo incontrollato ed ero quasi arrivata all'apice per i suoi movimenti veloci ed esperti.
Sapeva i miei punti deboli a memoria.
"Ho sentito bene?" disse toccando un punto sensibile e strinse ancora più forte i miei capelli faccendoni imprecare.
Il mio corpo era in preda agli spasmi e avevo i muscoli incredibilmente tesi non vedendo l'ora di arrivare all'orgasmo.
Ma poi improvvisamente mentre feci per venire Zulema uscì da me divertita.
Negandomi tutto quel piacere provato.
"No, no." dissi in panico senza più fiato in corpo e mi morsicò la spalla impedendomi di voltarmi verso di lei.
"Che presuntuosa, bionda." sussurrò abbassandomi le spalline del reggiseno e mi morsicò ancora facendomi imprecare sottovoce ma provavo tanto piacere.
"Non puoi farlo, figlia di puttana." dissi sconvolta e la donna alle mie spalle scoppiò a ridere stringendomi a lei.
Sentivo il suo seno premere contro la mia schiena e chiusi gli occhi a causa di tutte le emozioni forti che stavo provando.
"Certo che posso, tu sei mia." disse scandendo bene le parole e mi tolse del tutto gli slip per avere un libero accesso.
Mi voltò con forza facendomi sdraiare sotto di lei e per poco la mia testa non andò a sbattere contro la testata del letto.
"Ci divertiamo ora, bionda." disse inchinandosi e mi leccò il labbro sensualmente prima di mordermelo forte.
Mugugnai contro la sua bocca e sentivo la mancanza delle sue dita dentro di me.
"Che vuoi fare?" le domandai nel mentre che mi toglieva il reggiseno e rimasi interamente nuda sotto di lei.
"Vedrai." disse facendomi l'occhiolino e si tolse da sopra al mio corpo andando verso al suo armadio enorme aprendolo e guardando dentro.
Merda.
Ricordai la sua provocazione nella villa e mi misi la mano davanti alla bocca sapendo già cosa voleva fare.
La vidi prendere delle manette con un grandissimo sorriso da figlia di puttana sulle labbra e prima che potessi scappare mi afferrò la gola con forza stringendola.
"Rimani qui nel mio letto fino a quando non lo decido io, e ti stai pure zitta sempre se ci riesci, ma ne dubito." sussurrò ridacchiando e mi dimenai dalla sua sua presa fino a quando non mi legò i polsi contro le sbarre del letto con forza.
Lo sapevo che si sarebbe vendicata.
"Grandissima figlia di puttana!" esclamai guardandola attentamente e si inginocchiò davanti a me aprendomi le gambe con un colpo secco.
"Guardami." sussurrò mordendosi il labbro e mi strattonai i polsi facendomi tantissimo male e sorrise togliendosi sensualmente la maglietta.
Spalancai la bocca non appena rimase in intimo davanti a me e piagnucolai volendo terribilmente toccarla ma non potevo perché ero imprigionata.
Mi aveva fregato.
Chiuse gli occhi alzando la testa e nel farlo scoprì il suo collo perfetto facendomi spalancare la bocca dallo stupore.
Una meraviglia.
Sembrava scolpita dagli dei.
Si portò i capelli neri all'indietro e fissai le sue clavicole sporgenti non vedendo l'ora di farla mia.
Indossava dell'intimo in pizzo nero che faceva risaltare il suo seno e la gola mi diventò secca nell'osservarla con amore.
Gattonò verso di me senza staccare gli occhi dai miei e il suo corpo non aveva un minimo di imperfezione, era a dir poco stupenda e si porse verso di me baciandomi dolcemente sulle labbra.
"Aspetta un attimo." sussurrò lasciandomi un'altro bacio e si alzò dal letto uscendo dalla camera, la squadrai nel mentre che se ne andava e mi morsicai il labbro inferiore cercando di liberarmi ma era impossibile.
Dopo alcuni minuti rientrò ma aveva una cosa nascosta dietro la schiena, inarcai un sopracciglio confusa e non capivo.
"Chiudi gli occhi." disse ritornando sopra al letto e obedii cercando di rilassarmi un pochino.
Percepii un rumore strano e lentamente conficcò le unghie nelle mie cosce facendole scendere poi con forza lacerandomi la pelle, gemetti leggermente dallo stupore ma il suo tocco mi eccitava da morire.
Si infilò in mezzo alle mie gambe lentamente e mi morsicai il labbro non vedendo l'ora di capire costa stesse per fare, il mio corpo ebbe uno spasmo non appena passò un qualcosa di freddo nelle mie labbra e realizzai che in bocca aveva un cubetto di ghiaccio.
L'avevamo già fatto, tantissimi anni fa.
Torturò il mio collo scendendo lentamente e ansimai chiudendo gli occhi e stringendole le spalle non appena li fece passare anche nei miei capezzoli turgidi.
"Cazzo, Zulema." gemetti inarcando la schiena e strinse la mia vita scendendo ancora lungo il mio ventre lasciando una scia ghiacciata che mi eccitava da morire.
Volevo stringerla ma essendo ammanettata a letto non potevo quindi cercai di strattonarmi con tutte le mie forze ma non potevo, lei era più forte.
Fece passare il ghiaccio nel mio interno coscia e ansimai serrando le gambe ma lei con mossa veloce me le aprii e rimise il pezzo di ghiaccio nel bicchiere quasi del tutto sciolto.
"Scordatelo." sussurrò rimproverandomi e se continuava a fissarmi così come minimo sarei venuta.
La guardavo con occhi sgranati e la mia pelle ardeva sotto al suo tocco possessivo, era incredibile ciò che mi faceva provare questa donna.
Si fiondò sulle mie labbra baciandomi con passione e gemetti contro la sua bocca nel mentre che entrava dentro di me.
Mi scappò un gemito rumoroso e legai le mie gambe nude nella sua vita stretta nel mentre che spingeva forte dentro di me.
Assecondai i suoi movimenti con il bacino e si nascose nell'incavo del mio collo baciandomelo ripetutamente e piano.
"Voglio toccarti." le risposi ansimando ma scosse la testa divertita aggiungendo un'altro dito facendomi stare zitta.
Spalancai la bocca incredula e strinse il mio fianco destro per permettersi di muoversi meglio dentro di me facendomi provare un piacere unico e appagante.
Mi faceva sua come se fosse una cosa talmente essenziale da farmi gelare il sangue e avevo il terrore di perderla.
In tutti i sensi perché l'amavo tanto.
Le gambe incominciarono a tremarmi un pochino e la vidi sorridere prima di avvicinarsi ad un centimetro dalle mie labbra con un sorriso malefico.
"Non azzardarti a venire." disse mordendomi il labbro e ansimò anche lei un pochino nella mia bocca nel vedermi così in preda al piacere a causa sua.
Ero quasi arrivata al culmine e la vidi abbassarsi per poi fermarsi piano piano facendomi sussultare e la guardai male.
Ad un certo punto accompagnò i suoi movimenti con la lingua e urlai stringendo ancora di più le sbarre e nel farlo mi feci tantissimo male ai polsi ma Zulema non si fermò e piansi silenziosamente nel mentre che gemevo perché avevo la necessità di sentire la sua presenza toccandola con forza e stringendola.
Mi aprii le gambe ancora di più e alzai di poco la testa per vederla tra le mie cosce con tutta la felicità del mondo.
Venni dopo alcuni minuti esausta e il mio scorpione si pulì le labbra con il palmo della mano guardandomi con desiderio.
Stesi le gambe esausta e il mio petto si abbassava e rialzava senza più fiato in corpo, amavo da morire fare l'amore con lei perché eravamo una cosa unica.
Insieme.
"Sei bellissima." disse Zulema baciandomi e nel farlo il suo corpo si incastrò perfettamente con il mio facendomi sentire la persona più al sicuro del mondo, era la mia casa, la mia forza.
Fece scivolare subito una mano tra le mie gambe e mugugnai mordendo il suo collo con forza non appena incominciò a massaggiare il fascio dei miei nervi pulsanti a causa sua, senza darmi nemmeno il tempo di riprendermi.
I polsi mi bruciavano e il mio scorpione mi tenne ferma affinché non mi facessi male ulteriormente e gemetti ad alta voce portando gli occhi all'indietro dal piacere.
Le mie cosce erano strette attorno alla sua vita e aumentò il ritmo strappandomi dei gemiti rumorosi.
"Ti amo, da morire cazzo." disse contro al mio collo e le parole erano bloccate in gola perché non avevo le forze neanche di realizzare che lei era qui con me.
Afferrò dolcemente il mio viso per guardarla bene in faccia e sorrise osservando le mie espressioni cariche di piacere grazie al suo tocco.
Entrò dentro di me di nuovo e inarcai la schiena portando la testa all'indietro gemendo il suo nome con forza.
"Amore." la richiamai implorandola e un sorrisetto compiaciuto si fece spazio tra le sue labbra nel mentre che mi morsicavo il labbro pentendomi subito per aver ceduto, volevo essere al suo stesso livello ma non era tanto possibile.
Capiva sempre tutto.
"Sh, silenzio." disse contro le mie labbra aggiungendo un altro dito e ansimai ancora più forte non riuscendo a controllarmi perché il piacere che mi provocava era unico.
Mi inchiodò contro al cuscino facendomi urlare e dopo alcuni minuti venni urlando il suo nome senza più fiato, gustandomi il secondo orgasmo che mi aveva dato.
I polsi mi bruciavano tantissimo ed ero esausta a causa di tutte le emozioni provate, Zulema mi slegò e gemetti dal dolore chiudendo gli occhi e sentendomi finalmente libera.
"Ti amo." disse baciandomi sulla fronte e finalmente l'abbracciai stringendola a me.
"Anche io." sussurrai con una vocina esile e sgranai gli occhi vedendo i miei polsi completamente rossi con i segni.
La mia regina araba gli prese e me li baciò con cautela facendomi sorridere e riprendermi un attimo con tanto amore.
"Scusa." disse baciandomeli ripetutamente e mi infilai sotto al lenzuolo nel mentre che il mio corpo si calmava.
"Va tutto bene è stato...incredibile." mormorai arrossendo leggermente e Zulema rise salendo con i baci fino ad arrivare alle mie labbra.
Mi baciò con tutto l'amore del mondo e le gambe mi tremarono leggermente e se ne accorse, appoggiò una mano sulla mia coscia e me la strinse possessivamente.
"Ti fa ancora male?" disse indicando i polsi di nuovo e le sorrisi rassicurandola lasciandole dei piccoli baci sulle labbra e trascinandola sotto le coperte con me.
"Pochino, ma passa." dissi facendola rimanere interamente nuda e mi infilai tra le sue gambe mordendomi il labbro.
"Sei l'amore della mia vita, lo sai?" sussurrai dolcemente con tanto amore e la vidi sgranare gli occhi per questa confessione inaspettata, volevo che fosse consapevole di tutto all'interno della mia vita e lei ne faceva parte.
La volevo per davvero.
"Mi farò perdonare da te e ti amerò con tutta me stessa, anche se questo implicherebbe perdere tutto quanto. Ma voglio te, voglio viverti sempre." dissi inchinandomi per lasciarle un lungo bacio sulle labbra e afferrai il bicchiere notando che il ghiaccio non si era sciolto del tutto, volevo appagarla come si deve e fare l'amore con lei fino a non stancarmi mai, volevo sentirla gemere il mio nome ogni secondo perché mi mancava da morire e dovevo riabituarmi alla sua presenza che colmava tutti i miei vuoti.
Mi sedetti sopra le sue cosce e il suo sguardo vagava in tutto il mio corpo nudo, allungò la mano per accarezzarmi il fianco e sfiorò la mia cicatrice che era stata lei stessa a causarmi anni fa.
Tolsi l'elastico che avevo sul polso e mi portai i capelli all'indietro legandomeli velocemente sotto al suo sguardo intenso, volendomi tutta quanta.
"Sei per caso impazz-?" disse il mio scorpione furiosa ma le appoggiai l'indice sulle sue labbra gonfie per i miei baci.
Gliele tracciai possessivamente e aprì leggermente la bocca senza staccare lo sguardo dal mio.
Avevo tutta la frangia scompigliata e me la tolsi dagli occhi leccandomi il labbro per poi morderlo, vogliosa di lei.
Arrivai ad un centimetro dalle sue labbra e le presi i polsi inchiodandoli nel materasso con un atteggiamento così nuovo per lei: volevo dominarla, tanto.

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