38.

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it was the great escape,
the prison break.

Zulema mi stringeva delicatamente la vita e mugugnò nel sonno coprendo il mio seno possessivamente, alzai gli occhi al cielo ed era accoccolata nell'incavo del mio collo dormendo profondamente.
"Copriti, bionda." sussurrò con la voce impastata dal sonno e inarcai un sopracciglio confusa perché era addormentata e sicuro stava sognando.
"Zulema, sono coperta." dissi basita ed era vero, avevo la coperta addosso e il suo braccio copriva tutto il mio seno.
"Bugiarda cazzo." disse appoggiando le labbra sul mio collo ed era incredibile quanto fosse bella anche così.
Tra le mie braccia, completamente nuda e con tutto il trucco colato e i capelli scompigliati a causa mia.
"Stai sognando." sussurrai spostandole una ciocca ribelle dal viso ed essendomi svegliata prima di lei l'avevo ammirata in tutta la sua bellezza, con i raggi deboli del sole che le accarezzavano il viso.
E ovviamente avevo fatto delle foto per metterle come sfondo del telefono.
"Fanculo, bionda." disse stringendomi ancora di più e borbottò in silenzio facendomi ridere, era bellissima e risi ancora più forte svegliandola del tutto.
Cercai di soffocare le risate ma era più forte di me e alzò la testa di scatto sentendomi ridere a crepapelle.
Si era svegliata.
"Che cazzo ridi? Mi hai spaventata." disse imprecando e sorrisi vedendola sveglia, così di buon mattino.
"Okay." sbottai spingendola scherzosamente e mi guardò sconvolta prima di avvicinarsi di nuovo a me.
"Mi stai per caso, allontanando?" disse maliziosamente e mi morsicai il labbro eccitata per il suo tono di voce.
"Mhm, no." sussurrai notando che aveva lo sguardo fisso sulla mia bocca e la vidi legarsi i capelli in uno chignon disordinato che le stava benissimo.
Mi ero appena svegliata e avevo tutto questo ben di dio davanti, ero la donna più fortunata del mondo.
"No?" disse sensualmente e si mise sopra al mio corpo infilandosi tra le mie gambe nude, facendomi tremare.
Non appena fece pressione sopra di me gemetti per la spalla e mi vennero le lacrime agli occhi subito per il dolore.
"No, non volevo perdonami." sussurrò il mio scorpione in panico e si spostò di lato dandomi dei piccoli baci cercando di alleviare un pochino di dolore.
"Va tutto bene, è okay." sussurrai tranquillizzandola subito e sbuffò mettendosi nuovamente al mio fianco, coprendosi il corpo con il lenzuolo.
"Ecco perché non volevo toccarti, hai già sofferto abbastanza." disse riferendosi a questi giorni e le afferrai la mano baciandola ripetutamente.
"Ora sto bene, davvero. Non è nella mia indole piangermi adosso e sprofondare nel buio totale." mormorai sorridendole e voltò il viso verso di me, seria in viso.
"Ti conosco bene e lo so che non lo fai mai, ti risollevi più forte di prima." disse mettendosi di lato verso di me e mi avvicinai baciandola piano.
"Vieni, riprova." dissi ridacchiando e si morsicò il labbro nervosa e in panico.
"Sicura?" disse con la voce tremolante e annuii, la rassicurai sorridendole ancora.
Delicatamente si rimise sopra al mio corpo senza farmi nessun tipo di male e distesi il braccio ferito lungo il mio fianco in modo tale che non potesse urtare da nessuna parte.
Aprii le gambe e il mio scorpione si mise in mezzo combaciando il seno contro il mio facendomi ansimare piano.
Mi guardò con amore e le accarezzai il viso facendole chiudere gli occhi, si rilassò al mio tocco e sorrisi.
"Visto? È tutto okay." dissi dolcemente e si chinò per tirarmi delicatamente il labbro inferiore, facendomi sorridere.
La baciai intrecciando le nostre lingue e strinse la mia coscia portandosela nella vita per avvicinarsi ancora di più.
Accarezzai la sua schiena segnata delle mie unghie a causa della nottata precedente e se pensavo a tutto il piacere che mi aveva dato uscivo fuori di testa.
"Ti amo." disse contro le mie labbra e l'afferrai per la nuca senza farla scappare minimamente dal mio corpo.
"Anche io." mormorai rilassandomi non appena scese per baciarmi il collo e menomale che non era rimasta nessuna cicatrice a causa di quel coglione.
Non l'avrei sopportato.
Gemetti non appena la sua lingua succhiò un lembo di pelle e rilasciai dei gemiti strozzati chiudendo gli occhi.
"Mi è mancato così tanto, sentirti." sussurrò la donna sopra di me mordendomi piano la mia mascella scolpita e la strinsi ancora più forte.
"A me è mancato tutto di te." dissi inarcando la schiena non appena scese con i baci e le accarezzai i capelli guadandola infilarsi tra le mie cosce pronta ad assaporarmi un'altra volta.
Mi svegliai dopo alcune ore completamente nuda e notai che erano quasi l'una del pomeriggio, rilassai i miei muscoli doloranti e Zulema era al mio fianco guardando alcuni file nel computer.
"Ciao." sussurrai sorridendole nel vederla e mise subito il viso di lato per guardarmi intensamente con dolcezza.
"Come ti senti?" disse spostando una ciocca ribelle dal mio viso e subito le afferrai la mano baciandola ripetutamente, provocandole un sorriso.
"Bene, vado a fare una doccia." dissi mordendomi il labbro e mi sentivo il suo profumo addosso come non mai.
"Ti aiuto, è meglio." disse appoggiando il pc nella scrivania e amavo vederla vestita con abiti comodi e semplici.
"Sembra che ho 80 anni." piagnucolai nel mentre che mi coprivo con il lenzuolo e lentamente mi accompagnò in bagno, stavo meglio quindi potevo usare la doccia.
"Saresti stupenda sempre, piccola." mi sussurrò dandomi un bacio nella spalla nuda e arrossii senza farmi vedere.
Con cautela tolse il cerotto e sorrise vedendo che la ferita si stava cicatrizzando bene, non vedevo l'ora di togliere i punti e allenarmi duramente.
Il mio scorpione mi afferrò per la vita e accese l'acqua regolandola subito, mi lasciò la giusta privacy e se ne andò non prima di avermi dato un bacio veloce.
Mi lavai con cura e mi rilassai facendo questa doccia rigenerante e lavando ogni centimetro della mia pelle ancora scossa a causa sua, la amavo da morire.
Dopo essere uscita mi infilai l'intimo e dei vestiti abbastanza normali, volevo stare un po' di tempo con i miei amici e mi preparai cercando di essere un minimo presentabile.
Asciugai i capelli piastrandoli e sistemai con cura la mia frangia per poi truccarmi accentuando il mio sguardo profondo.
Mi stavo riprendendo alla grande e sorrisi notando che dopotutto, stavo bene.
"Ah, benissimo." disse Zulema appoggiata nello stipite della porta e sorrisi non appena mi rimise il cerotto per poi sistemare la mia maglietta con uno scollo a V non troppo evidente.
"Ti piaccio?" dissi dolcemente facendo un giro su me stessa e rise leggermente.
"Da morire." disse afferrandomi per la vita e vedevo ancora titubanza nel suo sguardo gelido e penetrante.
La baciai intrecciando la lingua con la sua e delicatamente mi morse il labbro inferiore strappandomi un piccolo gemito.
Intrufolai le mani sotto alla sua felpa lettera e tracciai con le unghie i suoi addominali pronunciati facendola sorridere contro la mia bocca.
Amavo il suo corpo, ed era solo mio.
Tutto mio.
"Ti amo." dissi baciandole ripetutamente le labbra e il suo profumo mi colpii in pieno facendomi tremare come sempre.
Prima che potesse replicare le intimai di fare silenzio e mi guardò sconvolta.
"Ti amo." continuai scendendo verso il suo collo e mi sollevai sulle punte continuando a baciarla con dolcezza.
Doveva essere trattata solo con amore.
"Ti amo, ." aggiunsi baciandole il viso e mi focalizzai sulle sue guance che ogni tanto mordevo facendola ridere.
"Sei tutta mia." borbottai accarezzandole i capelli e ritornai sul suo collo che leccai facendola gemere piano.
Volevo mangiarmela di baci.
"Posso parlare?" disse stringendomi la vita e feci finta di pensarci scuotendo la testa ripetutamente facendola ridere ancora, per l'ennesima volta.
Baciai ancora il suo viso in particolare sul suo tatuaggio e percepii alcune carezze sul mio fianco lentamente.
Era il suo punto debole.
Fatima.
"Ti voglio." sussurrai trascinandola a letto ma mi bloccò scoppiando a ridere, prendendomi in giro come sempre.
"Vedo che stai riprendendo le forze." disse accarezzandomi il viso e le diedi altri piccoli baci sulle labbra.
"Per chi mi hai preso, stronza?" dissi fingendomi offesa alzando gli occhi al cielo e la vidi sogghignare divertita.
"Hai alzato gli occhi al cielo, seria?" disse afferrandomi per la mascella e mi morsicai il labbro perché non avevo realizzato di averla provocata incoscientemente.
"Chi?" dissi guardandomi attorno ma la sua mano scese sulla mia gola, che strinse possessivamente facendomi provare un calore nel basso ventre unico.
Si avvicinò mantenendo lo sguardo fisso su di me e sfiorò le mie labbra aprendole appena, puntando poi nel mio orecchio.
"Appena ti riprenderai del tutto ti farò perdere il conto di quanto ti farò venire, ogni volta che ne avrò voglia tu sarai mia in ogni secondo." sussurrò sensualmente e tremai sentendo finalmente quel fuoco che aveva soppresso dall'amore per me.
Amavo questo suo lato, possessivo.
Mi faceva impazzire.
"E mi supplicherai dicendo di smetterla ma io continuerò e ti farò urlare talmente forte che non avrai la voce per giorni. Mi aprirai quelle bellissime gambe ed io sarò lì in mezzo regalandoti tutto il piacere del mondo, stanne certa." aggiunse a voce bassa e chiusi gli occhi immaginandomi la scena.
La volevo ogni secondo.
"Sicura?" sussurrai provocandola, trovando un minimo di lucidità e rise piano ansimandomi poi nell'orecchio.
Mi morsicai forte il labbro soffocando un gemito e si attaccò ancora di più al mio corpo, facendomi sussultare.
"Sicura, io? Mantengo sempre le mie promesse e bionda, mi fai uscire fuori di testa per quanto io ti voglia." disse lasciandomi un bacio sotto all'orecchio e automaticamente misi il viso di lato per lasciarle tantissimo spazio.
La sua voce era bellissima, roca, seducente e volevo amarla con tutta me stessa.
L'attrazione che provavamo era enorme.
"Non vedo l'ora, sopratutto di sentire i tuoi gemiti di quando io sarò infilata in mezzo alle tue gambe." dissi invertendo i ruoli e la vidi fare un sorrisetto compiaciuto, orgogliosa di me.
"È lì che devi stare, infatti." disse baciandomi piano il collo e sorrisi per l'effetto che le facevo, era bellissima.
"Come sei perspicace, amore." mormorai rilassandomi e le afferrai il viso per baciarla dolcemente con amore.
"Ti amo, bionda." disse dopo un po' addolcendosi e le lasciai un ultimo bacio prima di afferrarle la mano e raggiungere i miei amici al piano inferiore.
Sperando che le cose potessero andare meglio, in particolare sul nostro rapporto.

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