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Camminai frettolosamente lungo il corridoio e bussai nell'ufficio di Zulema.
Non appena mi diede il consenso entrai e per poco non svenni nel vedermi così in carne ed ossa davanti a lei.
"Ciao." disse alzandosi dalla sua poltrona ma mantenni uno sguardo serio e indecifrabile privo di ogni emozione.
Mi stavo riprendendo alla grande.
"Okay, supponiamo che io voglia mantenere un rapporto civile con te." incominciai tesa e la vidi appoggiarsi nella sua scrivania, abbastanza sorpresa.
"?" disse mordendosi il labbro e la voglia di baciarla era molto alta ma rimasi al mio posto, con un'orgoglio disumano.
"Lo faccio perché non sono una codarda e ti ho promesso un'infinità di volte di aiutarti per questo caso. Quindi, lo faccio solamente perché voglio liberarmi di questa storia al più presto e dimenticarmela ok?" dissi fredda e Zulema mi fissò insistentemente con uno sguardo tagliente, annuendo.
"Bene, abbiamo un accordo." disse facendo spallucce afferrando una sigaretta e annuii, indietreggiando.
"Saprai tutti i verbali delle riunioni tramite email, non ti nasconderò nulla e da me avrai la più completa sincerità. Ma ti chiedo cortesemente una cosa." dissi toccandomi la cintura dove avevo le mie armi e Zulema seguì quel gesto, incredibilmente attenta e pacata.
"Non starmi vicina anzi, se puoi evitami perché semplicemente non riesco a gestire tutto questo dato che non posso spegnere quello che provo per te, per favore promettimelo." dissi con un tono di voce tranquillizzo e la donna davanti a me sgranò gli occhi sconvolta, non avevo più versato una lacrima e il mio obbiettivo ora era il colpo.
Ero delusa, ferita e amareggiata.
"Promesso ma-" disse avvicinandosi ma alzai una mano, scuotendo la testa.
"Ci si vede in giro, buon lavoro." dissi mordendomi l'interno della guancia e Zulema sospirò lasciandomi i miei spazi.
Sapevo che stavo sbagliando terribilmente a comportarmi così ma non potevo fare altrimenti, se fossimo state insieme non avremo risolto nulla.
Andai in soggiorno e sorrisi ad Ethan, mi guardò facendo un sospiro di sollievo nel vedermi così tranquilla e gli diedi una pacca amichevole nella spalla.
"Sei stato bravo, davvero." dissi riferendomi all'esercitazione e Will alzò gli occhi al cielo per la mia affermazione.
"Anche io sono stato bravo." disse facendo il broncio e risi, togliendomi la cintura e appoggiando le mani sulla mensola, lontano da tutti.
"La cena è quasi pronta." mi annunciò Sergio e Raquel mi strinse il braccio amorevolmente, anche gli altri ci raggiunsero e scoccai un bacio sulla guancia a Tokyo, e poi a Pablo.
Mi sedetti al mio posto e Zulema presto ci raggiunse, guardandomi di sfuggita.
La gitana mi fece un cenno sorridendomi e notai il suo volto tremendamente dispiaciuto, amava me e Zulema insieme ma la situazione purtroppo era questa.
Incominciammo a mangiare e Sergio mi fece alcune domande sulle attività che avevamo svolto ore fa.
Feci per rispondergli ma suonarono al campanello e il mio scorpione impugnò la pistola che aveva sulle sue gambe.
Ultimamente non ci fidavamo di nulla.
Il portone si aprì e sgranai gli occhi non appena Kabila entrò, serrai la mascella e mi sorrise avanzando verso di noi.
Zulema serrò la mascella e fece una risatina amara nel vederla in carne ed ossa, non la vedevo da tantissimo tempo e la sua presenza era l'ultima cosa che volevo in questo momento.
Mi sorpresi per come il mio corpo non reagiva alla sua vista anzi, provavo ribrezzo nei suoi confronti e continuai a mangiare facendo finta che non esistesse.
"Posso rubarvi la bionda, mhm?" disse con la sua solita voce e con la coda dell'occhio notai Zulema trucidarla con lo sguardo non appena la sentì parlare.
"Sto mangiando Kabila e la tua presenza in questo preciso istante mi è irrilevante, sparisci velocemente." dissi bevendo dell'acqua e la ragazza si mise alle mie spalle, toccandomi la spalla facendomi salire una nausea assurda.
Mi alzai di scatto facendo spaventare i miei amici e ringhiai contro di lei, facendola sorridere quasi divertita ma notavo che aveva paura di me da morire.
"Amore, calmati." disse guardandomi dritta negli occhi e sussultai per il suo nomignolo che non mi apparteneva più.
"Mi spieghi, che cazzo vuoi?" dissi alzando il tono della voce e a quel punto Zulema si alzò in tutta la sua altezza.
Kabila la guardò sfidandola palesemente ed era assurdo che dopo anni si comportasse ancora così, con me.
"Parlare con te di alcune cose, devo chiedere il permesso a tua moglie? Ah comunque, le mie congratulazioni! Le voci ovviamente sono corse in giro e tutti sanno ciò che avete fatto." disse sorridendo e gli altri trattennero il fiato, guardò la mia mano sperando di trovarci la fede ma ovviamente era vuota.
"Non devi chiedermi il permesso, la bionda è grande e vaccinata quindi prego, fai quello che vuoi con lei." disse il mio scorpione bevendo del vino e guardò la scena abbastanza divertita.
Mi paralizzai sul posto per il suo menefreghismo e ridacchiai per l'assurda situazione in cui mi trovavo.
"Andiamo nel mio ufficio." dissi seria e guardai Zulema che sostenne il mio sguardo con tutta la sfrontatezza del mondo intero, ma notai un pizzico di gelosia nel suo sguardo e sospirai.
"Quanto cazzo sei bella, Macarena." disse Kabila non appena fummo da sole e si guardò attorno osservando ogni cosa, c'erano tutte le foto mie e del mio scorpione e un sorriso malinconico attraversò il mio viso.
"Parla, non farmi perdere tempo." dissi mordendomi il labbro inferiore nervosa a la riccia si avvicinò ad un soffio dal mio viso, fissando le mie labbra.
Seguii il suo gesto e sbuffai mettendo il viso di lato, era la solita bambina e non sarebbe mai cambiata per davvero.
"Volevo vederti, sai?" disse mettendo il viso di lato, guardandomi intensamente.
"Non mi interessa nulla di te, ora vai." dissi spingendola e aprii la porta del mio ufficio, afferrandola per il braccio e trascinandola con tantissima forza in sala.
Tentò di dimenarsi e la spintonai fino a farla barcollare, davanti a tutti.
"Sono stanca delle tue cazzate, io non ti amo più e devi mettertelo in testa!" urlai furiosa e Zulema rimase al suo posto, limitandosi a fissarmi con il suo solito sguardo penetrante.
Kabila approfittando della mia distrazione mi afferrò il viso tra le mani e mi baciò davanti a lei apposta, tentai di staccarmi e dopo vari secondi la spinsi lontana.
Il mio scorpione si alzò di scatto letteralmente fuori controllo e le puntò la pistola contro tremendamente arrabbiata, mi toccai le labbra schifata e mi pulii con il palmo della mano guardandola male.
"Rifallo dai, con questa pistola puntata nella tua cazzo di testa però, Kabila." disse andando ad un centimetro dal suo viso e la spinse fino a farla sbattere contro la porta, la riccia fece uno sguardo soddisfatto nel vederla così arrabbiata a causa mia ma mi misi in mezzo, spingendo con forza Zulema lontana.
Non appena la toccai il mio corpo fu scosso dai brividi e se ne accorse, mi guardò dritta negli occhi e la fissai.
Innamorata.
Kabila tirò fuori la pistola e prima che potesse sparare al mio scorpione sgranai gli occhi e la spinsi evitando il colpo.
Sparò dritta al vaso rompendolo e Zulema circondò la mia vita, facendomi da scudo terribilmente sorpresa.
Sparò con la sua mira impeccabile e colpì Kabila dritta alla spalla nel mentre che gli altri miei amici si alzarono, Pablo scoppiò a piangere e Tokyo lo protesse portandolo via da tutto questo macello inaspettato.
"Le nostre società sono alleate, che cazzo stai facendo Kabila?" urlò Sergio stringendo Raquel e Zulema strinse ancora più saldamente il mio fianco, mi voltai verso di lei e il suo sguardo ricadde sulle mie labbra, e il mio nelle sue.
"Stava cercando di uccidermi." disse sconvolta e tremai sul posto non appena la mia ex fidanzata scoppiò a ridere, imprecando poi dal dolore.
"Figlia di puttana." disse alzando nuovamente la pistola ma Will intervenne e gliela stracciò lanciandola lontana.
"Perché?" urlai furiosa e il mio scorpione mi afferrò saldamente per la vita per evitare che la massacrassi di colpi.
"Hanbal ti manda i suoi saluti, sai? Sono venuta qui apposta per dirtelo." disse la riccia guardando la donna al mio fianco e quest'ultima scattò verso di lei, la lasciai fare e spalancai la bocca incredula non credendo che fossero in contatto.
Eravamo fottuti a causa sua.
"Parla, ora!" urlò la mia regina araba e strinse saldamente la pistola, l'adrenalina scorreva impetuosa nelle mie vene e sapevo che stava per accadere qualcosa di brutto, quindi presi anche io la pistola.
"Me l'hai portata via e giuro che ti odio con tutta me stessa Zulema Zahir! Hanbal te la farà pagare molto cara e non vede l'ora di vederti perché sa che stai arrivando oh , gli ho riferito tante di quelle cose che tu non ne hai idea. Devi marcire all'inferno una volta per tutte e spero che lui vi ci mandi, tutti!" urlò indicandoci e tremai sudando freddo perché mai in vita mia l'avevo sentita parlare così, non era più lei.
Così come Ryan.
Ci aveva traditi a causa del passato e ora capivo perché molte volte Sandoval sapeva i nostri passi, c'era una talpa all'interno di tutto questo ed era lei.
La donna che tempo fa, amavo con tutta me stessa e che avrei portato all'altare se solo non mi avesse tradita un'infinità di volte.
Credevo che nonostante tutto potessi fidarmi ciecamente ma mi sbagliavo di grosso come al solito, ero ingenua.
"E Fatima? Spero che ti odi con-" disse Kabila contro al mio scorpione ma uno sparò fece urlare tutti quanti dal terrore e Zulema era pietrificata, a bocca aperta.
Avevo perso la pazienza e il mio cervello aveva agito, senza nessun rimorso e nel mio sangue scorreva la vendetta pura, trasformandomi letteralmente in un'altra persona che voleva, bruciare il dolore.
E l'avrei fatto, per davvero.

L'avevo uccisa, senza fiatare.
Con una pallottola dritta al cuore.

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