85.

814 66 31
                                    

"Che? Bionda ne sei sicura?" disse in panico e sorrisi, incominciando a sorseggiare la cioccolata.
"Per me non c'è nessun problema, sei mia moglie e penso che quello che fai con Fatima è grandioso davvero." dissi leccandomi le labbra per togliere la panna e Zulema mi sorrise emozionata.
"Per te non è un problema?" disse ancora e sbuffai, non doveva avere nessun dubbio con me e le afferrai la mano, guardando le nostre fedi.
Stavamo rincominciando a vivere.
"Zulema, quella casa ha due cazzo di piani e ci sono tante stanze vuote, puoi avere i tuoi spazi comunque, il tuo ufficio e tutto quello che desideri. È perfetta per ricominciare e poi ho notato che ti piace tanto, è tranquilla e siamo lontane da occhi indiscreti e puoi raggiungere la villa anche a piedi. Posso averti quando mi va e viverti ogni secondo senza nessun problema, accetta e cancella il passato." dissi decisa e la vidi annuire, si morsicò il labbro e bevve il suo caffè piano.
"Allora dovrai aiutarmi a traslocare, devo buttare via un sacco di cose." disse guardandomi dolcemente e annuii.
"Non c'è nessun problema neanche per quello, ti aiuterò come sempre." dissi felice e mi guardò così intensamente che mi vennero i brividi in corpo.
"Incredibile quanto sei cambiata." disse guardandomi con orgoglio e una lacrima veloce mi rigò il viso.
"Sono cambiata per te, per me." le risposi con un tono di voce deciso e mi sorrise, accarezzando la mia mano piano.
"Lo vedo, sono orgogliosa della donna che sei diventata senza avere nessun tipo di paura e credimi che questo non è roba da poco, bionda hai davvero superato tutti i tuoi limiti al meglio." disse portandosi la mia mano alle labbra e mi baciò dolcemente, le sorrisi mettendo la testa di lato e senza replicare finimmo di fare colazione insieme.
Sentire queste parole da lei era la cosa più bella del mondo, letteralmente.

I miei tacchi riecheggiarono sul pavimento della villa e Zulema strinse la mia mano, affiancandomi come sempre.
"Eccola." le sussurrai indicandole Fatima che stava leggendo un libro appoggiata al bancone della cucina e Zulema annuì.
Mi appoggiai nello stipite della porta e il mio scorpione l'abbracciò da dietro.
"Tesoro, ciao." le sussurrò sottovoce accarezzandole i capelli ma la ragazza la spinse, senza neanche guardarla.
"So che sei arrabbiata con me, ma possiamo sederci e parlare mhm?" continuò dandole dei piccoli baci sulle guance e Fatima sbuffò, tentò di staccarsi da lei ma Zulema la teneva per inchiodata, stretta tra le sue braccia.
"Non ti lascio, mai più." disse la mia regina araba contro ai suoi capelli e l'abbracciò forte, quasi in lacrime.
Era bellissima la differenza d'altezza e Zulema riusciva a coprirla tutta quanta con il suo corpo mozzafiato e magro.
Fatima a quel punto cedette e si voltò nella sua direzione, ricambiando l'abbraccio e infilandosi nell'incavo del suo collo stringendola forte.
Mi emozionai un minimo davanti a questa scena e Zulema mi guardò, le feci un sorriso enorme e mi morsicai il labbro.
"Quindi possiamo parlare?" sussurrò la donna davanti a me e Fatima annuì, appoggiando la testa sulla sua spalla.
Feci un sospiro di sollievo ma prima che me ne potessi andare la mano del mio scorpione afferrò il mio polso, bloccandomi.
"Vieni anche tu, per favore." disse sorridendomi nervosamente e annuii, andammo nello studio di Zulema e mi sedetti nel suo divano a lato.
"Credo che meriti ogni risposta, vorrei incominciare dal principio." disse il mio scorpione attentamente e si sedette al suo fianco nel mentre che Fatima cercava la mia mano per stringerla.
Amavo che si sentisse al sicuro anche con me, l'avrei supportata sempre.
"Zulema, devi per forza farlo?" disse la ragazza al mio fianco e il mio scorpione sussultò per come l'aveva chiamata.
Era ancora troppo presto e prima che potessero andare avanti con il loro rapporto era giusto che sapesse tutta la quanta la verità, ero curiosa anche io perché non sapevo tutto al 100%.
", devo farlo per forza." disse la mia regina araba e mi guardò cercando tutta la sicurezza di cui aveva bisogno.
E gliela diedi tutta quanta.
"Hanbal ti ha portato via da me non appena partorii, eri minuscola e ricordo ancora il tuo pianto che mi fracassò quasi del tutto i timpani. Credevo che il nostro fosse un matrimonio basato sulla completa fedeltà ma la verità era che lui già da molto tempo aveva smesso di amarmi fino a piantarmi una pallottola qui." incominciò con un tono molto serio e si abbassò piano la felpa, mostrandole la cicatrice che aveva sul cuore.
"Perché lo ha fatto?" disse Fatima sfiorandogliela appena e il mio scorpione serrò la mascella, innervosendosi.
Non doveva essere facile per lei.
"Perché sono scappata via da lui, ho preso in mano tutte le società che mi sono state assegnate ma il destino ha voluto che noi due ci incontrassimo dopo un paio di anni e mi ha quasi del tutto ucciso, per vendicarsi. Era sempre stato assettato di potere, e vedere i miei successi ha causato nient'altro che un odio smisurato nei miei confronti, tutto qui." le rispose con un piccolo sorriso e Fatima spalancò la bocca incredula, voltandosi verso di me.
"Ti ricordi quando in carcere ti avevo detto quelle cose su di lei?" disse con la voce tremolante e Zulema inarcò un sopracciglio confusa non capendo.
"Che cosa, bionda?" disse guardandomi intensamente ma la feci rilassare subito con un sorriso.
"Credeva che tu l'avessi abbandonata, ma in quel momento non potevo dirle una verità così importante. Meritava di sapere tutto da te, amore." le sussurrai spiegandole la situazione e la vidi annuire, abbassando lo sguardo.
Volevo baciarla forte, stringerla a me e portarla a casa mia fino a quando non si addormentava tra le mie braccia.
L'avrei protetta da tutto e da tutti.
Sempre.
"Hanbal mi ha sempre raccontato cose bruttissime sul tuo conto ma vedendoti sui social dopo essermi documentata non ci credevo fino infondo che tu potessi essere così. Poi quando si era alleato con Sandoval ha incominciato a tormentarmi, ma questo era successo già dal carcere." ci spiegò Fatima piangendo e una lacrima mi rigò il viso, interrottamente.
Ricordavo tutto e Zulema sapeva che l'avevo minacciato se le avesse fatto qualcosa di grave.
"Mi dispiace se non ho potuto portarti via da me, ma io e tua madre in quel momento non stavamo bene. Io sono stata in coma per cinque anni e dovevo realizzare tantissime cose, abbiamo sofferto molto per colpa di tanti fattori fino a lasciarci tante volte." dissi intervenendo con la voce spezzata dal pianto e le spiegai anche il piano di Zulema, così capiva del perché ero finita in carcere.
"Non ci posso credere, per tutta la mia vita credevo che tu non mi volessi." disse guardando il mio scorpione che scosse la testa tra le lacrime, l'afferrò per un polso e l'abbracciò dolcemente.
"Mi dispiace se non ti ho trovata prima, ci ho messo anima e cuore per tracciare ogni tuo possibile movimento e anche la bionda mi ha aiutata tantissime volte ma alla fine ci siamo riuscite come sempre." le sussurrò tre i capelli e Fatima la strinse a sé, erano praticamente uguali e un singhiozzo fuggii dalle mie labbra.
Troppo dolore.
"Come vi siete conosciute?" disse dopo un po' la ragazza riprendendosi e soffocai una risatina parlando, Zulema intanto si accese una sigaretta per rilassarsi e il suo braccio era stretto attorno alla vita di sua figlia.
"Ad una festa in maschera, tua madre era innamorata di me fino ai tempi di quando stavamo in accademia. Quel giorno sapeva già chi fossi e non ha esitato a farsi notare da me, l'ho odiata parecchie volte ma poi beh mi sono innamorata e dopo che sono tornata dall'America le ho confessato che l'amavo con tutta me stessa." le spiegai raccontandole altri piccoli dettagli e Fatima sorrise, guardandoci felice.
"Ho visto tante volte i vostri post e le stories dove eravate insieme e non potevo crederci che proprio voi due stavate insieme. A quanto ho capito siete gli idoli di tantissime persone e vi amano." disse ridendo per davvero e Zulema la guardò innamorata come non mai.
Con una luce diversa in viso.
", ci amano in molti." disse il mio scorpione ridendo e la guardai sentendo tutta quella pesantezza andarsene via.
Una volta per tutte.
"Questo?" sussurrò Fatima toccandole il tatuaggio sotto all'occhio e la donna davanti a me tremò, sorpresa per quel gesto così inaspettato e intimo.
"L'ho fatto per te, è una lacrima che non ha mai smesso di scendere lungo il mio viso, spiegando a tutti gli effetti il dolore che ho provato nel perderti. Ma ora ti ho ritrovata, per sempre." disse accarezzandole il viso e le mostrò tutti gli altri tatuaggi che le aveva dedicato, Fatima li sfiorò incantata e mi alzai per prendere una boccata d'aria.
Avrei voluto anche io una madre così.
Mi portai una sigaretta alle labbra e Fatima mi richiamò con la sua voce debole e tanto dolce, spezzata dal pianto.
Prese un lungo respiro profondo e pronunciò una frase che mi fece sorridere come non mai prima d'ora.
"Grazie per avermi protetta, Maca." disse con vocina esile, piangendo sottovoce.

end gameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora