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sometimes you just don't know
the answer 'til someone's on
their knees and asks you.

Zulema tornò a casa dopo aver accompagnato Fatima all'aeroporto e mi salutò velocemente con passo sicuro.
Non come al solito però.
Salì le scale soffocando un singhiozzo e mi rattristai decidendo di raggiungerla, aveva bisogno di me e ci sarei stata.
Mi appoggiai nello stipite della porta ed era accoccolata nel nostro letto, mi dava le spalle e la sentì piangere cercando di non farsi sentire ma era impossibile.
"Zulema." sussurrai mordendomi il labbro nervosa e la raggiunsi, in questi casi avevo paura per come potesse reagire e mi avvicinai molto piano.
"Sto bene." disse con voce debole e salii goffamente nel letto, ero entrata ufficialmente nel quinto mese e avevo difficoltà a fare determinate cose ma per lei avrei fatto veramente di tutto.
Sussultò non appena l'abbracciai da dietro e le cinsi delicatamente la vita, si lasciò toccare ma era tanto stanca.
"Non riuscivo a staccarmi da lei." mi sussurrò dopo un po' e mi rilassai sentendo il suo profumo, in gravidanza mi aiutava a calmare i nervi ed era l'unica cosa che non mi infastidiva.
"È normale, un'opportunità del genere non ti capita sempre ed è giusto che lei vada lì e che impari a vivere." le sussurrai con una vocina dolce per farla sciogliere un pochino e si girò verso di me in modo tale da guardarmi.
"Non voglio che le capiti nulla, esco fuori di testa anche per un graffio." disse arricciando le labbra e con cautela le accarezzai il braccio.
"Sa badare a se stessa poi non è da sola, Ismael la ama veramente tanto e insieme sono una coppia stupenda. In più ci sono i tuoi uomini con lei quindi di cosa ti preoccupi? La rivedrai molto presto, amore mio." dissi regalandole un sorriso e il mio scorpione annuì con una lacrima che le rigava il viso molto lentamente.
Stava male.
"Sono stanca, lavoro tanto e ora questa cosa non ci voleva per me. Sono tentata di prendere il prossimo volo e ritornare la sera stessa da te." disse mettendosi a pancia in su e fissò il soffitto, i suoi occhioni neri erano colmi di lacrime e volevo farla stare bene.
"Devi darle del tempo esistono le videochiamate e le telefonate, per il momento devi limitarti a quelle." dissi appoggiando la testa sulla sua spalla e mi venne in mente un'idea.
Non ce la facevo più a vederla così e sapevo che potevo farla rilassare un pochino, colmando il caos che aveva dentro che come al solito la soffocava.
Zulema stava facendo veramente troppo, non mi faceva affaticare per niente prendendosi cura di me al 100% e anche se aspettavo nostra figlia dovevo rimarcare anche io il mio ruolo.
La mia mano accarezzò la sua coscia lentamente salendo sempre più in alto e sgranò gli occhi inarcando un sopracciglio confusa ma le mie labbra si appoggiarono sulle sue, in un modo tanto passionale.
Non la baciavo così da un po' e un gemito scappò dalle sue labbra, aveva bisogno di sentire quel fuoco dentro che amava.
Era essenziale per il nostro rapporto.
"Che fai?" disse con il fiatone staccandosi dopo un paio di minuti ma le intimai di fare silenzio facendole fare un sorrisetto malizioso che amavo vedere.
"Mi sto prendendo cura di te." le sussurrai baciandole quel sorriso perfetto che aveva e sganciai i suoi jeans intimandole di toglierseli, alzò i fianchi e se li sfilò mostrandomi le sue gambe perfette nella quale volevo infilarmi.
Ma non potevo.
Cercai le sue labbra mordendole il labbro e alzò una mano per toccarmi il viso in un modo dolce e tanto amorevole, intrecciando la sua lingua con la mia.
"Cazzo, sto soffrendo." disse afferrando la mia mano e la riportò nella sua coscia nuda, facendomi sorridere innamorata.
Aveva bisogno di tanto amore da me.
"Mi dispiace, tesoro." le sussurrai dispiaciuta e sapevo che per lei fondere i nostri corpi in una cosa sola era tanto importante ma la gravidanza mi limitava.
E lei era maledettamente paziente, infatti non sapevo come faceva ad aver resistito per mesi.
Era cambiata veramente tanto per me anche nei modi di fare e mi meravigliai per come il nostro rapporto stava migliorando per tutte quelle volte in cui ci siamo fatte del male a vicenda.
Eravamo donne vere ora, che si amavano senza porsi nessun limite.
"Bionda, per favore fammi tua." mi supplicò quasi in lacrime e mi alzai piano appoggiandomi su un gomito, la posizione non era delle migliori ma mi permetteva di essere in parte sopra a lei.
"Rilassati." dissi guardandola dritta negli occhi e annuì, abbassai i suoi slip e scivolarono lungo le sue gambe snelle.
Mi morsicai il labbro nel vederla semi nuda davanti a me e mi mancava sentire la sua pelle rovente a contatto con la mia.
La baciai con passione per alcuni minuti facendola rilassare completamente e la mia mano era già infilata tra le sue gambe, stuzzicando il suo centro.
Il mio scorpione inarcò la schiena gemendo contro le mie labbra e ansimò non appena aumentai di scatto il ritmo, non entrai ancora dentro di lei e aspettai che cedesse ancora un pochino.
"Sei fradicia, porca puttana." le sussurrai eccitata e Zulema rise imprecando sottovoce e gemendo.
Mi era mancata vederla così in preda al piacere ed entrai dentro di lei, chiuse gli occhi spalancando la bocca e le morsicai la mascella aggiungendo subito un'altro dito, mosse il bacino volendo di più e cercò di non muoversi nel mentre che stringeva le sbarre del letto per rimanere un attimo lucida.
Se mi avesse toccato ero sicura che mi avrebbe lasciato i segni e non voleva neanche sfiorarmi con mezzo dito.
"Maca." mi richiamò facendosi scappare un urlo incontrollato e mise la testa di lato per guardarmi in preda al piacere, la baciai rubandomi i suoi gemiti con la bocca e la sua mano si serrò piano intorno alla mia gola per tenermi bloccata.
Ansimò contro le mie labbra e vederla così mi era mancato veramente tanto, con il pollice feci una leggera pressione sul suo clitoride e mi morsicò il labbro abbastanza forte facendomi male ma si scusò baciandomi subito dopo.
"Più veloce." sussurrò aumentando la presa sulla mia gola e allargò ancora di più le gambe, l'accontentai muovendomi con molta più forza dentro di lei e le vene del suo collo erano gonfissime.
Voleva forza e passione, voleva quell'adrenalina nelle vene che le permetteva di rimanere viva e forte.
Ed io potevo darle tutto ciò che voleva.
"Sei mia, figlia di puttana." le sussurrai afferrandole il viso con l'altra mano appoggiandomi sul cuscino e le tracciai quelle labbra perfette che mi affrettai a mordere e a leccare appassionatamente.
Il mio scorpione inarcò la schiena ma la tenni inchiodata sotto di me, strinse il mio braccio in estasi e il suo petto faceva su e giù cercando di controllarsi ma non appena vidi le sue gambe tremare venne.
Urlò il mio nome e accompagnai il suo orgasmo toccandola molto dolcemente, le sorrisi innamorata e mi inchinai per baciarla con tanto amore.
"Ti amo, cazzo se ti amo bionda." disse con voce rauca ancora colma dal piacere e mi attirò a sé per baciarmi.
Distese i muscoli e recuperò fiato guardandomi con quei suoi occhioni che tanto amavo, sfiorai il suo tatuaggio e mi inchinai per baciarlo lievemente.
"Odio vederti così, voglio quel cazzo di sorriso perfetto sulle tue labbra." dissi baciandogliele e mi accarezzò i capelli per poi rimettersi gli slip.
"Grazie, ne avevo bisogno." disse mettendosi piano sopra di me e mi sorrise facendomi emozionare un minimo.
Ormai il mio umore era sfasato da morire.
"Ti amo anche io, comunque." dissi togliendole una ciocca ribelle dal viso e le asciugai il trucco un pochino sbavato.
Il mio scorpione si accoccolò sulla mia mano chiudendo gli occhi e mi lasciò un bacio sulla mano.
"Sei bellissima, la gravidanza ti sta cambiando al meglio e volevo dirtelo." disse tracciando i miei lineamenti e anche io effettivamente mi ero accorta di questa cosa.
Ero molto più donna e il mio viso era un pochino più scavato e adulto, stavo seguendo tutti i consigli di Carina e non vedevo l'ora di stringere mia figlia.
"Grazie." le sussurrai arrossendo e le sue mani si affrettarono ad alzare la mia maglia enorme.
Eravamo agli inizi di Maggio e il caldo era un pochino più insistente ma stavo bene, anche se a volte avevo la nausea.
"Bionda." mi richiamò il mio scorpione in lacrime e mi svegliai dai miei pensieri, aveva il viso appoggiato sul mio pancione e ogni volta che lasciava dei baci percepii dei piccoli movimenti e calcetti.
Per me era la prima volta ed era una sensazione strana ma meravigliosa.
"La sento, continua a farlo." dissi felice con le lacrime che mi rigavano il viso e non appena il mio scorpione lo rifece la percepii meglio e scoppiai a piangere.
"Ciao amore, finalmente." sussurrò Zulema facendolo dei piccoli cerchietti con le dita nel ventre e ogni volta che sentiva dei calci minuscoli rideva e piangeva, sorridendo felicissima.
Era la prima volta che la sentivamo e presto le sue labbra furono sulle mie, stavamo piangendo entrambe e la strinsi a me con una forza disumana facendole capire che ero la donna più felice del mondo intero e lei lo sapeva benissimo.
"È un piccolo terremoto, come te." sussurrò mettendosi comoda e le accarezzai i capelli nel mentre che mi lasciava non so quanti baci nel pancione.
Eravamo già innamorate come non mai di questa bambina, letteralmente.
Mi calmai un minimo e notai il mio scorpione avere un piccolo sussulto, pronunciò delle frasi in arabo e inarcai un sopracciglio confusa non capendo nulla.
"Maisa." disse sorridendomi e non l'avevo mai vista così sicura di una cosa.
"La chiameremo così bionda, ." aggiunse vedendo la mia faccia confusa ma annuii, mi piaceva da morire.
E amavo tantissimo la sua cultura, volevo saperne di più e le feci tante domande.
"È un nome arabo? Non l'ho mai sentito da queste parti e lo amo tanto." mormorai accarezzandole i capelli e mia moglie si avvicinò per darmi un bacio.

", significa colei che cammina con fierezza e con tantissimo orgoglio."

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