43.

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say you fancy me,
not fancy stuff.

Non appena percepii alcuni baci nella mia schiena nuda aprii gli occhi e notai subito il braccio tatuato di Zulema che mi copriva il seno possessivamente.
Intrecciò le dita con le mie e sorrisi notando i nostri anelli evidenti, continuò a baciarmi con una dolcezza unica e i suoi baci salirono verso la mia spalla.
Amavo svegliarmi così.
Mugugnai svegliandomi del tutto e la sentii sorridere prima di baciarmi la guancia stringendomi ulteriormente al suo corpo caldo e forte.
"Giorno." sussurrai mettendo il viso di lato e le sue labbra si scontrarono con le mie dando via ad un bacio passionale.
"Buongiorno." disse mettendosi sopra di me e la strinsi abbracciandola con forza, le spostai i capelli e risi non appena incominciò a baciarmi il collo veloce.
"Devo andare in ufficio." disse baciandomi ancora e mugugnai scuotendo la testa, la volevo con me.
"Fai l'amore con me, ancora." dissi provando a convincerla e affondai le unghie nella sua schiena per farle capire che il desiderio che provavo era alle stelle.
"Piccola, non posso ora." disse sorridendomi dolcemente e sbuffai.
"5 minuti." mormorai cercando le sue labbra e le tirai delicatamente il labbro inferiore con i denti facendola gemere.
"Maca." mi richiamò cercando di staccarsi ma la tenevo ben inchiodata con le mie cosce, nella sua vita stretta.
"Mhm, 10 minuti." dissi infilandole la lingua in bocca ma me la morsicò facendomi gemere dal dolore.
"Stronza." imprecai dandole un colpo e ne approfittò per sgaiattolare via dal letto facendomi quasi piangere.
Andò in bagno completamente nuda e la squadrai dalla testa ai piedi afferrando il suo cuscino e inspirando il suo profumo.
La mia calma, letteralmente.
Sentii l'acqua della doccia scorrere e giocherellai con il telefono rilassando i miei muscoli doloranti a causa sua.
Il mio scorpione uscii dopo un'ora buona e sgranai gli occhi sollevando lo sguardo dal mio telefono per guardarla meglio.
Ero a bocca aperta.
Aveva una gonna a vita alta con una giacca elegante sopra e un top in pizzo non troppo scollato che risaltava il suo seno, marchiato dai miei denti.
"Sei bellissima." dissi dolcemente e mi sorrise, ero gelosa si ma mi fidavo di lei e tutti dovevano ammirare la sua bellezza.
Ci amavamo, mi bastava questo.
Andò davanti allo specchio per truccarsi e i suoi tacchi risuonavano nel pavimento, era ancora più alta e i suoi capelli erano liscissimi come sempre.
Che cazzo.
"Ho una riunione alle 9." disse controllando il telefono e annuii fissandola come un'idiota, la vidi sbuffare alzando il collo e soffocai una risata.
"Come al solito, Macarena." disse voltandosi e mi indicò i segni che le avevo lasciato, ovviamente se li voleva coprire e borbottai in sottofondo furiosa.
"Finiscila." disse prendendo del fondotinta sentendomi eccome e si coprì molto bene tutto il collo ma non volevo che lo facesse.
"Lasciali, lurida stronza!" esclamai non appena si abbassò la scollatura e coprì anche quelli al seno, ridacchiando.
Infine realizzò una linea di eye-liner perfetta e completò il tutto con il mascara valorizzando le sue ciglia chilometriche.
Mi vennero le lacrime agli occhi per la sua bellezza e affondai il viso sul cuscino, percepii i suoi tacchi avvicinarsi dopo alcuni minuti e mi sfiorò la schiena.
Mi voltai guardandola e si inchinò per lasciarmi un lungo bacio sulle labbra.
"Non vedo l'ora di vederti dopo." sussurrò dandomene un'altro e sorrisi baciandola con dolcezza, il suo profumo mi colpii come cento schiaffi e tremai.
"Chiudi bene quando esci, fai come se fossi a casa tua ricordatelo." disse staccandosi e afferrò la borsa nel mentre che mi faceva l'occhiolino.
Sorrisi guardandola andare via e non potevo non ammirare le sue gambe lunghe, la gonna evidenziava tantissimo la sua vita stretta ed era bellissima come sempre.

Dopo essermi lavata e truccata feci un sospiro di sollievo notando che qui avevo lasciato un bel po' di vestiti e li indossai: jeans neri stretti a vita alta e una camicia di seta bianca all'interno con i primi bottoni sganciati, ovviamente avevo l'intimo in pizzo e Zulema sarebbe uscita fuori di testa non appena l'avrebbe visto.
Per le scarpe optai dei tacchi perché anche io avevo delle riunioni e dovevo vestirmi bene, sorrisi guardandomi allo specchio e mi legai i capelli lasciando alcune ciocche fuori.
"Ciao Alvaro." sorrisi non appena lo vidi nella porta di ingresso e mi squadrò dalla testa ai piedi incantato.
"Io l'ho sempre detto che la mia regina araba ci sa fare in fatto di donne." disse ridendo e gli lanciai le mie chiavi della macchina indossando gli occhiali da sole, avrebbe guidato la mia macchina e mi rilassai al posto del passeggero.
Anche se era nuvoloso li indossai comunque e giocherellai con il telefono nel mentre che Alvaro alzava la radio.
Zulema aveva messo una storia e mi morsicai il labbro notando che aveva tra le mani una tazza di caffè fumante e ovviamente aveva fatto vedere l'anello.
L'aveva fatto apposta, la mia fidanzata era una grandissima figlia di puttana.
"Allora, tutto bene?" disse l'uomo al mio fianco e annuii sorridendogli.
"Divinamente, direi." dissi abbassandomi gli occhiali e mi guardò divertito intuendo già qualcosa.
"Darei oro per averla al mio fianco sempre, ma insieme vi amo e non riuscirei a vederla con nessun'altra." disse di punto in bianco e sbuffai divertita ma gli regalai un'altro sorriso dolce.
"Oh fidati, Zulema è una scoperta nuova ogni giorno, devo ancora realizzare tantissime cose di lei." dissi guardando il paesaggio scorrere dal finestrino e notai la villa in lontananza.
"Ho conosciuto Hanbal e per come l'ha trattata in questo momento vorrei solamente vederlo morto." disse stringendo il volante con rabbia e sussultai percependo la rabbia scorrere impetuosa nelle mie vene come non mai.
Non gli risposi e pensai che tutto quello che stavamo facendo era giusto, non dovevamo avere fretta e Ryan poteva confessare dato che si era ripreso.
Una volta arrivata scesi dalla macchina e percorsi velocemente il viale entrando dentro, volevo del caffè quindi mi affrettai ad andare nella cucina prima di iniziare.
Me lo versai con cautela in una tazza a caso e lo riscaldai non vedendo l'ora di berlo per rilassarmi di buon mattino.
"Sei forse impazzita? Ti fidanzi e non mi dici un emerito cazzo?" disse Tokyo ad una certa e le sventolai la mano davanti facendole spalancare la bocca.
"È bellissimo oddio, prima l'ho visto nella mano di Zulema e non potevo crederci! Quindi fate sul serio cazzo." disse felice e annuii bevendo un sorso di caffè ma dovetti appoggiare la tazza perché mi abbracciò fortissimo.
"Sono felice per te, tantissimo." disse dandomi un bacio sulla guancia e sorrisi sentendomi incredibilmente bene.
"Anche io sono felice, tanto." dissi staccandomi e le raccontai brevemente della notte passata, ogni piccolo dettaglio.
"Sei una romanticona, biondina." disse la mia migliore amica e risi appoggiando la tazza vuota nel lavello.
Mi guardai velocemente allo specchio notando quanto il mio viso risaltasse tantissimo con i capelli legati e ora capivo perché Zulema usciva fuori di testa.
Mi incamminai nella sala riunioni dopo aver ricevuto un messaggio da parte di Sergio e Ethan mi affiancò sussurrandomi che ero semplicemente bellissima.
Avevo scelto lui come recluta perché era il più bravo in assoluto e svolgeva tutti gli allenamenti in modo impeccabile, meritava di stare al mio fianco e questo era il minimo dato che gli dovevo la vita.
"Buongiorno." salutai cordialmente e già percepivo lo sguardo di fuoco del mio scorpione scavarmi la pelle.
Erano riuniti attorno ad un tavolo e c'erano altre persone a me sconosciute, le studiai nel mentre che prendevo posto e sfortunatamente Zulema era lontana.
La guardai intensamente e Saray ci sorrise ad entrambe guardandoci ipnotizzata da noi, Zulema mi squadrò dalla testa ai piedi e mi sentivo sua.
"Macarena Ferreiro." disse un uomo porgendomi la mano estasiato e gliela strinsi cordialmente, serrando la mascella con tantissima professionalità.
"Salve." dissi ammiccando un sorriso e il mio scorpione sbuffò facendomi sorridere.
Non sapevo se voleva mostrarsi in pubblico quindi rimasi al mio posto sapendo che voleva i suoi spazi.
Non l'avrei forzata, un passo alla volta.
Sergio incominciò a parlare proiettando varie cose in una lim enorme e prestai tantissima attenzione concentrandomi sul lavoro, ero determinata a vincere.
Terribilmente tanto.
E Zulema doveva essere aiutata da tutte le mie 25 società, unite come sempre.
Nel mentre che il mio amico spiegava in collegamento c'erano anche gli altri miei soci dall'America e un pochino mi mancava quel posto, tantissimo.
Ad un certo punto mi vibrò il telefono e lo afferrai senza farmi vedere da nessuno.
Sorrisi notando che si trattava di Zulema ed entrai subito su Whatsapp.

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