67.

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five.

Zulema mi baciò con passione non appena entrammo in macchina e ansimai, togliendole il velo dal viso.
"La nostra prima notte, da sposate." disse guardandomi dritta negli occhi e sorrisi mordendole forte il labbro.
Erano le 4 del mattino e la voglia di tornare a casa e farla mia era altissima.
Mi misi a cavalcioni sopra alle sue gambe e i nostri vestiti erano tanto ingombranti, volevo stracciarglielo di dosso.
La cerimonia era stata a dir poco fantastica e avevo ancora le notte di Elvis nella mia mente, facendomi sorridere.
"Andiamo a casa." disse Zulema lasciandomi un ultimo bacio e accese il riscaldamento nel mentre che sorridevo come un'idiota, mi misi comoda allacciandomi la cintura e la mia regina araba sfrecciò ad alta velocità nelle strade, stringendomi la mano.
"Pentita?" dissi ad un certo punto e la vidi scuotere la testa, stringendo saldamente il volante nel mentre che superava varie macchine.
"Neanche un po'." disse guardandomi velocemente e sorrisi mordendomi il labbro e alzando la mano per vedere la mia fede stupenda, era stata un'idea grandiosa sposarci qui.
Ero la donna più felice del mondo.
Il viaggio durò alcuni minuti e non appena scesi dalla macchina Zulema mi prese in braccio a mo di sposa e scoppiai a ridere per come camminava, la neve colpiva i nostri volti e c'era veramente tanto freddo.
"Ora sei tutta mia." sussurrò nel cuore della notte e la mia schiena andò a sbattere contro la porta, molto forte.
Gemetti dal dolore ma eravamo troppo prese dalla passione affinché potessimo fermarci, la volevo troppo.
"Le chiavi, porca puttana." sussurrò Zulema cercandole e si riattaccò alle mie labbra nel mentre che cercava di aprire la porta, risi contro la sua bocca e dopo vari tentativi entrammo dentro, al caldo.
Le sue mani strinsero la mia vita e accese le luci soffuse, infilandomi la lingua in bocca con una passione unica.
Indietreggiai e non appena arrivammo al ripiano della cucina, mi fece voltare facendomi sussultare per la sua forza.
"Voglio fare l'amore con te, tanto." sussurrò alle mie spalle e mi morsicai il labbro non appena mi tolse il velo, abbassandomi poi la zip del vestito.
Lasciò dei baci nella mia schiena nuda e chiusi gli occhi gemendo ad alta voce, i suoi baci erano roventi nella mia pelle.
Il vestito scivolò lungo il mio corpo e mi sciolsi i capelli precedentemente legati, Zulema me li afferrò e mi fece portare la testa all'indietro per marchiarmi il collo.
La sua mano vagò nella mia coscia e mi strinse il seno da dietro, facendomi sussultare in una maniera assurda.
"Sei mia?" sussurrò al mio orecchio facendomi voltare e non appena incontrai i suoi occhi le mie gambe tremarono.
"Tutta tua." sussurrai lasciandole dei baci sul collo e anche io sciolsi i suoi capelli, afferrandole poi la gola per baciarla con tanta passione.
Mi fece sedere nel bancone della cucina e mi guardò maliziosamente, facendomi soffocare una risatina.
Si inchinò mordendomi il labbro e mi strappò un gemito rumoroso per come mi stava stringendo il fianco destro forte.
Per tutta la vita stavo cercando quella scintilla che mi facesse sentire viva in ogni angolo remoto della mia anima e dopo aver conosciuto Zulema, in quella festa tutto è cambiato radicalmente.
Mai avrei pensato che dopo tutti questi anni avrei avuto il coraggio di sposarmi per davvero ma ora invece, eccoci qui.
Avevamo fatto un passo grandioso.
Enorme.
Ero stupefatta ma ogni volta che la guardavo mi rendevo conto che, era la donna che volevo avere per tutta la vita.
Era la mia parte mancante, la mia persona preferita al mondo e non l'avrei sostituita con nessun altro.
L'amavo per davvero.
E se avessi potuto l'avrei urlato al mondo intero senza nessun tipo di problema, perché tutto il male che mi portavo dentro lei era riuscito a toglierlo tutto quanto.
Grazie a lei stavo amando la vita molto di più e non era una roba che erano riuscite a fare molte persone nell'arco della mia vita, lei era unica.
Era mia moglie, al 100%.
Si infilò tra le mie gambe facendomi gemere e strinse il mio seno, abbassandomi il reggiseno per torturare i miei capezzoli turgidi, con la lingua.
Le accarezzai i capelli e sorrisi nel mentre che ansimavo, perché mi faceva stare veramente bene e oltre a toccarmi la mente, sapeva toccare ogni centimetro della mia pelle con tantissimo amore.
Non aveva mai negato di amarmi.
La richiamai e inarcai la schiena in modo tale che potesse sfilarmi il reggiseno e poi farmi distendere lungo il marmo freddo.
"Quanto sei bella, bionda." disse sorridendomi dall'alto e mi morsicai il labbro inferiore attirandola a me.
La baciai con passione e forza e gemette contro la mia bocca percependo la mia lingua insinuarsi dentro.
Mi stavo letteralmente mangiando le sue labbra e mi inchiodò ancora più saldamente nel ripiano, leccandomi sensualmente il collo per poi scendere nuovamente nel mio seno nudo.
Aprii le gambe e Zulema incominciò a dedicarsi al mio collo, scendendo poi verso il basso lasciandomi dei baci umidi e caldi nel mio ventre piatto e tonico.
"Sei fradicia, cazzo Macarena." sussurrò con voce rauca e mi lasciò un piccolo bacio sul mio nucleo, infilando poi i pollici sotto al tessuto massaggiando piano, con precisione e molta lentezza.
Portai gli occhi all'indietro estasiata e strinsi i suoi capelli, spingendole il viso tra le mie gambe affinché potesse entrare.
"Impaziente, piccola?" disse dandomi un bacio veloce sulle labbra e mi abbassò piano gli slip, facendoli scivolare lungo le mie gambe magre.
Mugugnai e si portò la mia coscia destra sopra alla sua spalla per poi fare la stessa cosa con l'altra, aprendomele.
Si leccò le labbra e a quella vista per poco non svenni, la stavo guardando eccome e vederla eccitata e vogliosa di me era una cosa troppo bella.
Gemette non appena leccò tutta la mia lunghezza e le strinsi i capelli, scattando piano verso l'alto per l'impatto.
Dopodiché entrò definitamente e alzai di poco la testa per vederla infilata tra le mie gambe, era lì che doveva stare e la spinsi ulteriormente aumentando la frequenza dei miei gemiti, grazie al suo tocco.
Morsicò piano il mio clitoride e urlai sia per il piacere ma anche per la sorpresa, se avesse continuato con questo ritmo probabilmente sarei venuta all'istante.
Cercai in tutti i modi un appoggio che mi facesse rimanere lucida e strinsi il bordo di marmo con forza, fino a quando le mie nocche non diventarono bianche.
Ad ogni spinta aumentavo la presa sui suoi capelli per evitare di crollare e per farle capire che ero solamente sua.
I muscoli erano tesi da morire e non appena disegnò delle piccole circonferenze con la punta della lingua, urlai stringendole i capelli inarcando tantissimo la schiena e venendo.
Ma la mia regina araba non si fermò e leccò ancora gemendo, per come il mio sapore era in tutta la sua bocca.
Si alzò dopo vari secondi ed ero stremata, sopra al bancone della cucina.
Mi baciò e gemetti sentendo la sua lingua intrecciarsi perfettamente con la mia, dando via ad un bacio tanto passionale.
Circondai la sua vita con le cosce e mi attirò fino al bordo del ripiano, baciandomi il collo con una passione unica, fino a farmi ansimare velocemente.
"Ti amo." disse al mio orecchio e mi morsicò il lobo lentamente, le afferrai il viso saldamente e la baciai di nuovo.
"Andiamo in camera." dissi sensualmente e si morsicò il labbro, afferrandomi velocemente in braccio.
Gemetti sentendo un dolore alla schiena per come ero messa e legai le cosce attorno alla sua vita stretta.
Il mio scorpione mi sollevò come se fossi una piuma e mi baciò con una forza assurda, facendomi gemere.
Mi spinse contro la porta della mia camera e l'aprì facendomi scendere, ma prima che potesse trascinarmi a letto l'afferrai per i capelli e la spinsi contro di essa, facendola sussultare dalla sorpresa e per la mia forza impeccabile.
"Ora mi diverto io." sussurrai spostandole i capelli di lato e la feci rimanere in intimo, solo per me.
La feci voltare e l'afferrai per la gola forte, baciandola con una passione unica e buttandola nel letto, in piena euforia.
"Sei eccitante quando fai così." disse togliendosi i tacchi ed ero letteralmente nuda sopra di lei, in estasi.
"Perché non chiudi quella bocca?" dissi sfilandole gli slip senza aspettare neanche per mezzo secondo e Zulema inarcò la schiena sfilandosi il reggiseno.
"Cazzo." sussurrò gemendo nel sentire il mio tono di voce e le strinsi i polsi, inchiodandoli contro la testata del letto.
Mi avvicinai e la guardai innamorata persa e realizzando che avevo preso la decisione più giusta della mia vita.
Insieme a lei.
I suoi occhi neri mi guardavano con un'intensità unica e le morsicai il labbro, sussurrandole poi alcune cose.
"È la nostra ultima notte qui, pronta?" le sussurrai molto piano, già sapendo che tanto la sua risposta sarebbe stata positiva.

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