19.

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Resto seduta sul muretto, stringo le gambe e mi guardo le ginocchia, per vedere qualche sbucciatura, qualche livido.
Niente.
Il brutto dei cuori spezzati è questo: che non ci puoi buttare sopra l'acqua ossigenata e soffiare mentre le bollicine camminano sulla ferita, che puoi solo tenerti i cocci.
E non ci stanno operazioni e non ci stanno medicine che li possono rimettere insieme, te lo devi tenere così il tuo cuore, rotto.

Bevvi l'ennesimo bicchiere di alcool e mi strinsi al corpo la mia camicia lunghissima con sotto il costume.
Avevamo deciso di fare una festa in giardino a causa del caldo e fissai la piscina non vedendo l'ora di tuffarmi.
Era tardissimo e gli altri piano piano se ne andarono lasciandomi da sola persa tra i miei soliti pensieri.
"Ci vediamo dopo, bionda?" disse Tokyo trascinando Rio dentro e annuii sedendomi nella poltrona e accendendomi una sigaretta.
Passarono i minuti e guardai il cielo stellato sopra la mia testa rilassandomi.
"Ti stai annoiando?" disse una voce alle mie spalle e boccheggiai leggermente trovandomi Zulema in costume.
La squadrai dalla testa ai piedi e il suo corpo come al solito era perfetto, fissai i suoi muscoli un pochino pronuncianti e mi leccai il labbro con occhi sognanti.
"Hai qualche idea da propormi?" sussurrai facendo uscire il fumo dalle mie labbra e la mia regina rise per poi tuffarsi in piscina evitandomi, una volta tornata in superficie si tirò indietro i capelli e per poco non svenni a tanta bellezza.
"Cosa ti piacerebbe fare?" disse nuotando e si appoggiò nel muretto davanti a me incrociando le braccia, scrutandomi seria in viso.
Le sorrisi strafottente e ci pensai un pochino su, mi venne un'idea e mi alzai in tutta la mia altezza finendo di fumare.
Incominciai a sbottonarmi la camicia sotto al suo sguardo penetrante e la guardai colma di desiderio facendomi desiderare.
Scoprii il mio corpo con addosso uno dei miei bikini più belli e Zulema sgranò gli occhi squadrandomi dalla testa ai piedi.
"Speravi di trovarmi nuda?" la provocai lanciando la camicia nella poltrona e avanzai verso le scalette per raggiungerla.
"Sono abituata a spogliarti." disse ribattendo subito e si voltò appoggiandosi nella parete, rilassandosi.
"Non lo fai da un po' però." dissi seria e mi immersi in acqua notando che era calda, rimasi per alcuni secondi sott'acqua e non appena ritornai in superficie nuotai verso di lei facendola sorridere per la mia sfrontatezza.
Era la prima volta che guardava il mio corpo scoperto e la nostra forza di autocontrollo stava andando a farsi fottere alla grande, ci volevamo troppo.
"Vorresti che lo faccia?" disse mordendosi piano il labbro non appena arrivai davanti a lei e le fissai le labbra.
", come sai fare solo tu." dissi imprigionandola ma il mio scorpione scappò divertita nuotando lontano.
Alzai gli occhi al cielo e nuotai anche io lontana da lei dove la luce era debolissima e non si vedeva quasi nulla.
Chiusi gli occhi rilassandomi e c'era veramente tanto caldo ma fortunatamente stando in acqua non si percepiva tanto.
"Perché sei lì?" disse Zulema alzando di poco la voce perché era lontana e feci spallucce guardandomi attorno.
Eravamo da sole.
"Perché tu non mi vuoi, stronza." dissi bagnandomi i capelli e la sentii imprecare per poi venire verso di me.
Vincevo sempre.
"Chi lo dice questo? Tu?" disse arrivando finalmente vicina a me ed era bellissima con tutte le goccioline d'acqua che scendevano lungo il suo viso magro.
"." dissi vantandomi e la mia regina araba scoppiò a ridere divertita.
La sua era una risata vera e si avvicinò ancora di più nel mentre che le lucine della piscina illuminavano a stento i nostri visi.
Mi fissò per alcuni secondi e poi mi guardò intensamente le labbra, mi morsicai il labbro e si avvicinò ancora di più aderendo il suo seno con il mio.
"Voglio morderti quel cazzo di labbro." mi sussurrò vicinissima alla mia bocca e le accarezzai con cautela il suo braccio tatuato provocandole dei brividi assurdi.
"Baciami, fammi tua." sussurrai in estasi e prese a baciarmi la spalla nuda dolcemente facendomi sorridere.
Legai le gambe attorno alla sua vita sott'acqua e la strinsi al mio corpo appoggiando la guancia contro alla sua nel mentre che respiravamo con fatica.
"Zulema, perdonami." sussurrai in lacrime non appena baciò il mio collo con forza e mi aderii ancora di più contro la parete incredibilmente tesa.
"Ho paura di non essere amata." confessò stringendomi la coscia e sussurrai per la sua presa possessiva.
Ricordai i tatuaggi nella sua schiena e gliela accarezzai lentamente facendola rabbrividire un pochino.
"Ti mostrerò tutto l'amore del mondo." sussurrai sottovoce dolcemente ed ero la persona più sicura dell'universo, ero cambiata e anche lei lo sapeva bene.
"Voglio fidarmi di te, Macarena." disse guardandomi finalmente in viso e le presi la mano dolcemente portandomela nel petto, in modo tale che potesse sentire il mio cuore battere forte solo per lei.
"Puoi sempre fidarti, ma per favore Zulema voglio sentirti nuovamente dentro di me e ho bisogno di averti al mio fianco per sempre." la implorai con alcune lacrime che mi rigavano il viso e mi baciò con passione facendomi respirare nuovamente come si deve.
"Anche io ho bisogno di te, ti prego non rompermi di nuovo in mille pezzi." disse mordendomi con forza il labbro e scossi la testa baciandola con tutto l'amore del mondo nel mentre che l'acqua copriva i nostri corpi seminudi.
Strinse più saldamente le mie cosce e il peso che portavamo nelle nostre anime si era finalmente dissolto, liberandoci.
Gemetti ad alta voce non appena strinse il mio seno palpandolo piano provocandomi un calore nel basso ventre unico e spinse il bacino contro al mio facendomi aggrappare con più forza contro al suo corpo forte.
"Ti prego, amore mio." sussurrai contro al suo orecchio e la vidi sorridere per il mio nomignolo che le avevo assegnato.
Si guardò attorno baciandomi ancora ed eravamo nell'angolo più nascosto della piscina, nascondendoci interamente.
"Quanto mi fai uscire fuori di testa." sussurrò facendo vagare la sua mano nell'interno coscia e gemetti non appena abbassò piano il mio costume per poi entrare finalmente dentro di me.
"Zulema." dissi inarcando la schiena e mi strinse la gola muovendosi dentro di me con una lentezza unica facendosi desiderare come non mai prima d'ora.
Finalmente mi sentivo completa e il piacere che provavo con lei era unico, mi appagava come sempre e finalmente dopo anni il mio corpo rispondeva nei dovuti modi.
Il mio scorpione mi morse il collo e affondai le unghie nella sua schiena facendola imprecare sottovoce e per vendicarsi diede una spinta fortissima con il bacino facendomi quasi urlare.
Aggiunse un altro dito e strinsi ancora di più la sua vita con le mie cosce portando gli occhi all'indietro in procinto di svenire.
"Guardami." disse Zulema afferrandomi il viso con l'altra mano libera e aumentò il ritmo facendomi gemere.
Mi osservava con desiderio ed era la prima volta che facevamo l'amore dopo 3 lunghissimi anni fatti di dolore e sofferenza a causa della distanza.
Era unica ma noi insieme lo eravamo ancora di più e lo sapevamo bene.
Affondai ancora con più forza le unghie nella sua schiena e venni dopo alcuni minuti tra le sue braccia.
Appoggiai la testa nel muretto riprendendo fiato e il mio scorpione ne approfitto per baciarmi il collo piano.
"Vieni in camera mia." disse staccandosi da me dopo mezzo secondo e annuii riprendendomi un pochino, l'acqua ormai era fredda e mi affrettai ad uscire.
Indossai la camicia e Zulema fece lo stesso per poi afferrare la mia mano e le lasciai un piccolo bacio sulle labbra.
Ci incamminammo lentamente e mi sfregai le braccia cercando di asciugarmi, la villa era interamente vuota e sentimmo alcune risate provenire dalla sala da pranzo.
Zulema sbuffò divertita e salimmo le scale velocemente senza farci notare, non appena aprì la porta mi spinse contro di essa e mi baciò con forza facendomi gemere ad alta voce per tutta la passione e desiderio che ci stava mettendo.
Mi tolse la camicia scoprendo le spalle e nel mentre che mi baciava mi slegò il costume togliendomi il pezzo di sopra.
"Sei come sempre, bellissima." disse guardando il mio corpo mezzo nudo e si abbassò per lasciarmi dei baci sul mio ventre piatto e salire piano, torturandomi.
Le accarezzai i capelli leggermente umidi e ansimai mordendomi il labbro non appena marchiò il mio seno esposto.
Con mossa veloce mi prese in braccio come se fossi una piuma e legai le gambe nella sua vita senza smettere di baciarci nemmeno un secondo.
La stanza era buia e urtammo contro lo spigolo del tavolo, imprecai e il mio scorpione ridacchiò sulle mie labbra.
"Che cazzo ridi? Sicuro mi esce un livido nella coscia per colpa tua." borbottai innervosendomi ma mi ritrovai sopra al letto con Zulema infilata tra le mie gambe nude.
"Stai zitta, acida bisbetica." sussurrò la donna sopra di me baciandomi il collo e le diedi uno schiaffo sul braccio.
Mi era mancato tutto questo.
Si alzò guardandomi sconvolta e la feci distendere sotto di me invertendo le posizioni, in tutti questi anni non mi ero lasciata dominare da nessuno e volevo farla mia in ogni secondo della mia vita.
Le tolsi il costume e mi abbassai per leccare i suoi capezzoli facendoli diventare subito turgidi a causa della mia lingua esperta sulla sua pelle rovente.
Scesi con i baci e la vidi mordersi il labbro per poi chiudere gli occhi in balia del piacere, non mi fermai e continuai a scendere abbassandole gli slip e facendoli scivolare lungo le sue gambe.
"Sei splendida, Zulema." sussurrai nel cuore della notte e le lasciai un piccolo bacio sulla coscia facendola sorridere.
"E meriti di essere amata, solo da me." aggiunsi aprendole le gambe e cercò la mia mano per intrecciare le nostre dita.
Baciai il suo interno coscia facendole inarcare la schiena e gemette ad alta voce non appena baciai il suo nucleo.
Mi leccai le labbra non vedendo l'ora di assaggiarla per intero ed entrai subito dentro di lei con la lingua non volendo aspettare neanche un secondo in più.
La sua pelle era ricoperta di brividi e alzai di poco lo sguardo guardandola godere sotto al mio tocco, incoraggiandomi di darle di più, dimostrandole che la volevo.
"Cazzo." sussurrò stringendo le sbarre del letto e si lasciò scappare un urlo incontrollato non appena mi posizionai meglio tra le sue gambe leccando ancora con più forza e intensità.
Il nostro amore si poteva sentire in ogni angolo remoto del mondo e potevo urlare al mondo intero che la amavo.
Senza nessun dubbio.
Senza nessuna paura.
Era al di sopra di tutti e di tutto.
E volevo solamente e unicamente lei.
Le strinsi le cosce affondandoci le unghie e i suoi muscoli erano contratti da morire nel mentre che le donavo un piacere unico che solo io potevo generare.
Poteva andare con chiunque ma sapevamo entrambe che nessuna era come me, ero l'unica per lei.
I suoi gemiti riempirono il silenzio della stanza e ansimai un pochino anche io gustandomi il suo sapore che mi era mancato da morire.
Incominciai a disegnare delle piccole circonferenze con la punta della lingua e aggiunsi due dita facendola gemere ancora di più, le sue gambe tremarono e venne urlando il mio nome in estasi.
Accompagnai ancora un po' l'orgasmo e mi alzai per baciarla intensamente.
"Mi sei mancata, da morire." sussurrò con il fiatone e le baciai il collo marchiandolo nuovamente con forza.
"Anche tu, tantissimo." dissi sorridendole e invertì le posizioni mettendomi sotto di lei.
La guardai incantata e mi morsicai il labbro inferiore non appena mi afferrò per la gola stringendola con tanta forza.
Le strinsi il polso non per staccarla e sorrise compiaciuta facendomi intendere che nonostante gli anni passati quella che aveva unicamente il controllo, era lei.
"Ora sei tutta mia." sussurrò ad un centimetro dalle mie labbra e alzai di poco la testa per morderle il labbro.
"Questo lo togliamo, che dici?" disse indicando il mio pezzo di sotto e annuii alzando di poco i fianchi in modo tale che potesse sfilarlo interamente.
"Non devi fare domande ora." dissi sistemandomi meglio nel cuscino e mi lanciò un'occhiataccia borbottando.
"Stai zitta, Macarena Ferreiro." disse sogghignando divertita e l'attirai a me baciandola con una passione assurda.
Mi aprii le gambe e combaciò perfettamente le nostre intimità facendomi mancare tutto il fiato.
Anche i nostri seni combaciavano alla perfezione e le strinsi la vita non appena incominciò a dare delle leggere spinte.
Mi scappò un gemito di piacere e vederla infilata in mezzo alle mie cosce mi rendeva la donna più felice del mondo.
"." sussurrai mordendomi il labbro e chiusi gli occhi spalancando la bocca nel mentre che il mio scorpione gemeva contro al mio collo estasiata.
Le tracciai tutta la schiena con forza e urlai non appena aumentò le spinte portandomi subito all'altro mondo.
"Zulema cazzo, più vel-" dissi gemendo ma le parole mi morirono in gola non appena un'ondata di piacere ancora più forte mi fece tremare come una foglia.
Prese entrambi i miei polsi inchiodandoli nelle sbarre del letto e il suo corpo si distese in un modo impeccabile sopra al mio facendomi urlare il doppio.
Il mio scorpione gemette rumorosamente e volevo tanto toccarla ma non me lo permetteva più di tanto perché doveva farmi capire che era la più forte.
Anche quando i nostri corpi erano uniti.
Continuai a gemere ad alta voce e chiusi gli occhi lasciandomi trasportare dal calore del suo corpo e dalla sua forza.
Il mio corpo era in preda agli spasmi e non appena mi liberò una mano affondai le dita sui suoi capelli avvicinandola al mio viso per baciarla con passione.
"Sto per venire." sussurrò mordendomi il labbro e la strinsi ancora di più a me lasciandoci sfuggire un gemito.
Zulema dopo alcuni minuti diede un ultima spinta senza più fiato e l'orgasmo ci colpii ad entrambe facendoci gemere ad alta voce, senza più fiato.
Fece per togliersi dal mio corpo dopo alcuni secondi ma la bloccai subito.
"Aspetta." sussurrai gustandomi ancora il piacere che mi aveva dato e mi baciò con cautela il viso facendomi rilassare.
"Ti amo." sussurrò baciandomi sulle labbra e alcune lacrime mi rigarono il viso perché sentirlo nuovamente mi rendeva felice come non mai.
Le tolsi una ciocca ribelle dal viso e le sorrisi innamorata senza nasconderlo più.

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