50.

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i hope y'all are wearing
whatever the fuck you want
and not listening to anyone's opinion.


"Sergio, ti sto mandando la posizione devi assolutamente seguirlo." dissi al telefono e il mio amico annuì nel mentre che continuavo a fare la spesa come se niente fosse, in assoluta tranquillità.
Ovviamente non mi feci vedere e Román andò alla cassa per pagare, mi misi dietro ad una corsia e lo guardai andarsene con il suo solito atteggiamento che mi irritava.
"Maca rimani lì ce ne stiamo occupando noi, ora proviamo a vedere dove va d'accordo?" disse Sergio al telefono e annuii terminando la chiamata.
Continuai a fare la spesa con la mascella contratta e vari flashback colpirono la mia mente facendomi ricordare di quando ero andata con Zulema nel supermercato a Barcellona e ci avevo provato con il cassiere giusto per farle un dispetto.
Il telefono mi vibrò un'altra volta e decisi di risponderle dopo andando a pagare tutta la quantità di roba che avevo comprato.
Andai in macchina guardandomi attorno e appoggiai la miriade di buste nel cofano.
Fortunatamente notai i miei uomini seguirmi e rientrai a casa andando a cambiarmi per mettermi comoda.
Sistemai tutto quanto al suo posto e sorrisi soddisfatta vedendo il frigo e la dispensa piena, potevo mangiare.
Afferrai una padella nuova di zecca e il mio telefono suonò nuovamente.

MESSAGGIO DA: zulema.
ho appena saputo da sergio, stai bene?

MESSAGGIO DA: zulema.
mi sto preoccupando, dove sei?

MESSAGGIO A: zulema.
sto bene e sono a casa, al sicuro.
ora smettila di scrivermi, notte.

MESSAGGIO DA: zulema.
vorrei essere lì con te.

Mi morsicai il labbro sospirando e presi un lungo respiro profondo ricacciando indietro le mie lacrime che stavano per uscire, la volevo vedere però forse era meglio così.
Stare lontane per un pochino ci serviva, almeno si sarebbe calmata del tutto.
La conoscevo fin troppo bene.

MESSAGGIO A: zulema.
non rendere le cose ancora più difficili.

MESSAGGIO DA: zulema.
ho sbagliato, va bene? per favore.

MESSAGGIO A: zulema.
lasciami respirare.

MESSAGGIO DA: zulema.
lasciami fare l'amore con te.

Una lacrima mi rigò il viso e continuai a mangiare in silenzio per poi depositare il tutto nella lavastoviglie e azionarla.
Infilai la camicia da notte e andai nel mio ufficio pronta per avere notizie da Sergio.
Infatti mi mandò un link e lo cliccai notando che con il drone stavano seguendo la macchina di mio fratello.
Inarcai un sopracciglio confusa non riuscendo a capire in quale parte di Madrid fosse, sembrava in una periferia molto nascosta.
Chiamai subito il mio amico e misi il vivavoce nel mentre che mandavo tutte queste informazioni in America.
Non dovevamo perdere di vista nulla.
"Sergio, avvicina quel cazzo di drone." dissi non appena mi rispose e subito annuì, non appena si avvicinò mi segnai la targa e la mandai a Mark in modo tale che potesse controllare i suoi movimenti.
Guardai il tutto in ansia e mi accesi una sigaretta nervosa, dovevo mantenere la calma e ingrandii ancora di più lo schermo per vedere meglio.
Ad un certo punto la macchina si fermò e Román scese con una busta tra le mani, mi morsicai il labbro nervosa e vidi i miei genitori andare ad abbracciarlo.
Mi vennero le lacrime agli occhi dalla rabbia e serrai la mascella facendo uscire il fumo dalle mie labbra, ferita.
"È casa tua, Maca?" disse Sergio ad un tratto e gli risposi di no.
Sicuramente si erano trasferiti da un bel po' perché non avevo la più pallida idea di che cosa ci facessero in un luogo così nascosto ma ero felice perché li avevamo trovati finalmente.
Non erano cambiati di una virgola e volevo terribilmente vendicarmi, contro di loro.
Quando entrarono in casa Sergio interruppe il collegamento e sospirai notando che erano quasi le 11 di notte.
Che diavolo stava facendo quell'idiota?
"Ho mandato degli uomini per vedere dove va stanotte, tu stai tranquilla in tal caso ci aggiorniamo domani ok?" disse tranquillizzandomi e annuii augurandogli la buonanotte filando a letto non prima di essermi lavata i denti.
Mi avvicinai allo specchio e notai il mio collo terribilmente marchiato dai denti del mio scorpione, ecco tutta la sua rabbia.
Avevo anche un segno violaceo nel seno e non volevo assolutamente vederli quindi pensai di mettere un po' di crema nei vari punti sperando che scomparissero velocemente.
Non potevo andare alle riunioni così.
Mi accoccolai sotto le coperte e il mio telefono vibrò un'altra volta facendomi innervosire come non mai.

MESSAGGIO DA: zulema.
si sente la tua mancanza, tanto.

MESSAGGIO A: zulema.
buonanotte.

MESSAGGIO DA: zulema.
posso chiamarti? voglio sentire la tua voce.

MESSAGGIO A: zulema.
perché non mi lasci in pace ora? Zulema non è serata dico davvero.

MESSAGGIO DA: zulema.
puoi parlare con me, lo sai.

Feci una risatina incredula e una lacrima mi rigò il viso ricordando di come mi aveva fatta sua, senza pietà.

MESSAGGIO A: zulema.
certamente, e poi sentiamo.. mi butti sul letto e mi scopi come hai fatto ieri?

MESSAGGIO DA: zulema.
non volevo farlo, ero arrabbiata.

MESSAGGIO A: zulema.
vaffanculo.

Impostai il telefono in modalità aereo e cercai di addormentarmi senza pensarla minimamente, ma non ci riuscii.
E ovviamente gli incubi ritornarono a galla non facendomi dormire per tutta la notte.
Tutti di solito sono convinti che le persone si separano perché una si è stancata dell'altra, per propria volontà o per volontà dell'altra persona.
Ma non è così.
periodi finiscono, come cambiano le stagioni.
Semplicemente.
È una cosa su cui la volontà individuale non ha nessun potere.
Viceversa, si ha la possibilità, fino a quando verrà quel giorno, di godere di ogni momento.
Vorrei avere la mia modalità offline quando in me si spalanca questo vuoto che non so riempire, per non caderci dentro per non sentire le conseguenze di questo vuoto, le emozioni e i pensieri che mi rendono debole.
Vorrei spegnermi per un po' e riaccendermi senza sapere cos'è successo, così da non vedere, così da non conoscere anche i miei lati sbagliati, quelli che feriscono le persone.
La verità è che ci sono molte cose oscure che non possiamo cambiare: devono essere oscure e questo molta gente non lo capisce.
Ci sarà sempre una poesia oscura.
Tutto ciò che pensavo mi riportava a lei e perderla significava cancellare una parte che mi apparteneva.
Zulema era stata una cosa talmente inaspettata che al solo pensiero mi mandava letteralmente a puttane il cervello per quanto l'amassi.
Volevo costruire tutta la mia vita insieme a lei, fare le cose più stupide ma c'erano ancora varie parti di lei che non riuscivo a capire bene.
Ne valeva la pena?

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