36.

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you're thinking that i hate you
now 'cause you still don't know
what i never said.

Delle carezze al viso mi fecero mugugnare e mi accoccolai nel cuscino sbadigliando leggermente.
Riconobbi il profumo di Zulema e delicatamente abbassò la mia felpa per baciarmi la spalla facendomi tremare.
"Buongiorno." mugugnai debolmente e la sua mano si intrufolò sotto alla mia felpa per accarezzarmi il fianco piano.
"Devi mangiare." disse autoritaria e strinsi la sua mano forte, sentendomi un pochino meglio a causa delle flebo e delle tantissime trasfusioni di sangue.
"5 minuti, ancora." borbottai chiudendo di nuovo gli occhi e la sentii sbuffare continuando a lasciarmi piccoli baci.
Fuori il tempo era nuvoloso e mi accoccolai sotto le coperte con Zulema alle mie spalle che mi dava tanti baci.
Improvvisamente Saray entrò in stanza e appena ci vide così si emozionò un minimo senza staccare lo sguardo da noi.
"Ciao, come ti senti?" sussurrò la gitana dolcemente e afferrò una sedia per mettersi davanti al mio letto.
"Molto meglio, ho dormito tanto." dissi dolcemente e notai che erano le due di pomeriggio e avevo una fame assurda.
Il telefono di Zulema squillò e rispose sbuffando anche per lasciarci la giusta privacy, infatti uscì fuori.
"Non l'ho mai vista così spaventata, non ci ha pensato due volte a venire qui insieme a Will." mi spiegò Saray nel mentre che mi mettevo seduta e chiusi gli occhi sentendo un dolore lancinante alla testa, mi toccai il collo e percepii ancora un pochino di dolore a causa del taglio.
"Mi dispiace tantissimo, le cose potevano andare diversamente ma in quel momento ero senza forze e avevo perso tantissimo sangue." mormorai nel mentre che la gitana mi raccontava del viaggio, mi preparai un antidolorifico e dovevo essere uno schifo totale.
"Ti ama tantissimo Maca, te lo giuro che non l'ho mai vista così e ha già dato vari ordini riguardo a te. È molto arrabbiata e ora vuole vendicarsi il doppio per fargliela pagare, questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso." disse Saray toccandosi i suoi lunghi capelli e mi portai le ginocchia al petto incominciando a mangiare qualcosa lentamente a causa della garza che portavo nella gola.
"Ryan dov'è?" domandai incuriosita e la mia amica fece spallucce.
Quindi era scappato? Non capivo.
Decisi di non fare altre domande e afferrai il mio telefono notando che era stato messo in carica, informai i miei amici e gli avvisai che stavo meglio, almeno non si sarebbero dovuti preoccupare.
Zulema rientrò dopo alcuni minuti con la mascella contratta e si sedette nel letto incrociando le gambe, in silenzio.
Saray mi diede un bacio veloce nella guancia salutandomi e incominciai a mangiare in silenzio, lentamente.
"Tutto bene?" dissi al mio scorpione che prese il suo computer incominciando a lavorare e annuì senza neanche guardarmi, stava nuovamente lavorando duramente e sospirai appoggiando il vassoio finito affianco a me.
Sussultai per la spalla e mi sdraiai chiudendo gli occhi e riposandomi.
"Zulema." sussurrai dopo alcuni minuti con una vocina esile e il mio scorpione mi rivolse subito tutta la sua attenzione.
Appoggiò il computer da un lato e si avvicinò a me accarezzandomi delicatamente il viso senza farmi male.
"Hai tutto il diritto di toccarmi, sono tua quindi non devi esitare con me." mormorai cercando di tranquillizzarla ma era incredibilmente tesa, da morire.
"Ti ho vista morta bionda, non pensare che tutto possa tornare come prima. Ho bisogno di tempo e basta okay?" sbottò nervosa e sussultai mordendomi il labbro reprimendo le lacrime.
"D'accordo." dissi voltandole le spalle e chiusi gli occhi cercando di non piangere davanti a lei, in poco tempo mi addormentai e cercai di riprendere le forze necessarie.

Mi svegliai dopo alcune ore e fuori pioveva a dirotto facendomi sussultare.
Riuscii a stiracchiarmi un pochino e mi misi subito seduta, Zulema non c'era e notai delle medicine pronte affianco al mio comodino per essere bevute.
Presi tutto quanto e mi venne la nausea perché il mio corpo era composto da medicinali e basta però stavo riprendendo le forze come si deve.
Bussarono alla porta dopo alcuni minuti e non appena diedi il consenso sorrisi vedendo Ethan entrare con cautela.
Mi si illuminarono gli occhi nel vederlo e sorrise imbarazzato, era vestito in modo più elegante e tra le mani aveva un mazzo di fiori a dir poco stupendo.
"Ciao!" esclamai felice nel vedere un viso nuovo e il mio amico avanzò con un sorriso enorme sulle labbra.
Gli dovevo la vita.
"Capo." mi salutò cordialmente e sbuffai una risatina facendogli un cenno.
"Maca, per favore! Come stai?" mormorai dolcemente e lo vidi rilassarsi un pochino con i fiori tra le mani.
"Sto molto bene, non sono abituato ma queste cazzate di solito funzionano, no? Questi sono per te." disse porgendomeli e li afferrai annusandoli e gemendo leggermente per il profumo meraviglioso che emanavano.
"Grazie, davvero." dissi appoggiandoli nel mio fianco delicatamente e poi mi rivolsi a lui sorridendogli.
Non lo stavo ringraziando solo per quello e lo sapeva bene anche lui, ci capivamo dallo sguardo tantissime volte.
"Sono felice che tu stia bene." sussurrò afferrando la mia mano e dolcemente me l'accarezzò facendomi sorridere.
"Ormai è acqua passata." dissi facendo spallucce con gli occhi ludici e il mio amico serrò la mascella, una lacrima gli rigò il viso facendomi sobbalzare.
"Ethan." lo richiamai con la voce tremolante ma scosse la testa e appoggiò la guancia nella mia gamba stringendola delicatamente, incominciò a piangere a singhiozzi e non l'avevo mai visto così.
"Credevo fossi morta." sussurrò continuando a piangere e accarezzai i suoi capelli cercando di calmarlo, non volevo piangere e assunsi un'orgoglio disumano soffocando il mio dolore.
"Ti devo la vita Ethan, e non ti ringrazierò mai abbastanza per tutto." sussurrai continuando a fargli delle carezze e non smise di piangere per alcuni minuti continuando ad accarezzarmi la gamba dolcemente.
"Gli ho sparato giusto in tempo, prima che ti sgozzasse la gola ma non è morto. Quel figlio di puttana è nelle segrete." disse riprendendosi un attimo e i suoi occhi azzurri si scontrarono con i miei.
Quindi non era morto.
Zulema l'aveva imprigionato.
"Ha confessato qualcosa?" gli domandai accarezzandogli il viso piano e nel farlo gli asciugai le lacrime.
Scosse la testa con la mascella contratta e sospirai perché mi sentivo incredibilmente inutile nel restare qui.
Ma non ero ancora in forze totalmente.
"Confesserà ma sono ancora debole." dissi sbuffando leggermente e notai la flebo ormai quasi finita del tutto.
"Devi riprenderti come-" incominciò ma la porta si aprì mostrando la figura del mio scorpione in tutta la sua bellezza.
La squadrai notando che era vestita da dio e non le staccavo gli occhi di dosso.
"Capo." disse il mio amico alzandosi di scatto ma gli intimai di risedersi.
"Tranquillo, resta pure." disse Zulema con un tono di voce autoritario da far paura e Ethan mi afferrò nuovamente la mano accarezzandola piano.
Continuammo a parlare del più e del meno e mi aggiornò di alcune cose, Zulema intanto si muoveva facendo rumore con i suoi anfibi e si sedette al mio fianco per medicarmi le fasce.
Notò la mano di Ethan sulla mia e serrò la mascella con uno sguardo geloso.
"Si sta cicatrizzando bene." dissi felice notando i punti e Ethan sorrise emozionandosi un minimo, felice.
La mia regina araba non parlò fino a quando il mio amico non se ne andò e nell'andarsene mi diede un bacio sulla guancia amichevolmente, senza nessuna malizia ed era tantissimo sollevato.
Il mio sguardo era fisso su di lei e la vidi portarsi una sigaretta alle labbra fumando tranquillamente incredibilmente tesa.
"Dove sei stata?" le domandai seria e si sedette nella poltrona davanti a me.
"Allenamento e poi riunione, le solite cose del cazzo bionda." disse facendo spallucce e spense la cicca nel portacenere per poi sbuffare stanca.
"Dovresti riposare, davvero." dissi indicandole il letto e la vidi spogliarsi lentamente cercando abiti più comodi nel mio armadio che fortunatamente trovò.
Afferrò una maglia a maniche corte e andò in bagno per non farsi vedere da me, non capivo il suo atteggiamento.
Non appena si sdraiò al mio fianco la spinsi debolmente sopra al mio corpo e cercai le sue labbra che però non mi concesse per mantenere il suo orgoglio.
"Sei ancora debole, smettila." sussurrò serrando la mascella e sbuffai incredula.
"Smettila con queste stronzate, mi sto riposando e l'unica cosa che voglio in questo preciso istante è baciarti!" esclamai arrabbiandomi e la testa mi fece male da morire a causa della rabbia.
"Non voglio farti del male." disse toccandosi il viso e sbuffai accoccolandomi sotto le coperte e guardando la pioggia sbattere nel vetro.
Dovevo capirla.
Dovevo darle i suoi spazi.
"Macarena." mi richiamò sfiorandomi la spalla e mi irrigidì come una statua.
"Va tutto bene, vorrei riposare." sussurrai chiudendo gli occhi e mi riaddormentai sperando che questo accaduto non mi separasse dalla donna di cui ero innamorata ciecamente.

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