52.

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wear you like
a necklace.

Una volta che i miei amici mi aiutarono a sistemare la casa gli ringraziai e se ne andarono, Saray mi diede un piccolo bacio sulla guancia sussurrandomi che tutto sarebbe andato per il verso giusto.
Zulema invece andò a riprendersi il capotto e mi morsicai il labbro squadrandola dalla testa ai piedi, si portò i capelli all'indietro sistemandosi ed ero innamorata persa di questa donna.
L'accompagnai all'uscita e mi appoggiai nello stipite della porta nel mentre che mi guardava intensamente portandosi una sigaretta alle labbra accendendola.
"Ci si vede in giro, bionda." disse divertita e nel mentre che rideva fece uscire un po' di fumo.
Per poco non svenni a tanta bellezza.
"Io rimarrò qui da sola, stanotte." dissi provocandola e si avvicinò a me, senza staccare lo sguardo dal mio.
La notte ormai era inoltrata e c'era veramente freddo, Settembre ormai ci stava lasciando piano piano.
Erano quasi le 4 del mattino.
"Se non avessi fatto l'acida bisbetica a quest'ora staremo scopando molto intensamente nel tuo meraviglioso letto nuovo, da inaugurare." mormorò ad un centimetro dalle mie labbra e le lanciai un'occhiataccia rabbrividendo.
Ma decisi di non cedere.
"Beh, posso farlo comunque pensando a ciò che è successo in bagno prima che tu interrompessi tutto per farmela pagare, Zulema." sussurrai mettendomi una ciocca ribelle dietro all'orecchio e la vidi serrare la mascella scrutandomi seria, cercando di non cedere del tutto con me.
"Perfetto bionda, spero che andrai a dormire appagata, ma senza di me ne dubito altamente! Tentar non nuoce giusto? Fammi sapere domani." disse sorridendomi spiazzandomi completamente e fece un'altro tiro per poi indietreggiare e raggiungere Saray.
Ero a dir poco sconvolta e non le staccai gli occhi di dosso fino a quando non salì nella sua macchina mettendo in moto.
Rientrai dentro e sistemai le ultime cose notando che avevo i piedi tanto doloranti, mi tolsi le scarpe e sussultai rientrando in bagno e ricordando ciò che stavamo facendo qualche ora fa, qui dentro.
Mi feci una doccia veloce e mi tolsi ogni residuo di trucco possibile dal mio viso.
Nel mentre che mi spazzolavo i denti pensavo a ciò che era successo e non potevamo andare avanti così.
Avrei rispettato i suoi spazi sperando che lei avrebbe attuato un'altro tipo di atteggiamento nei miei confronti.
Andai sotto le coperte accoccolandomi e afferrai il telefono pronta a scriverle un messaggio.

MESSAGGIO A: zulema.
stasera eri veramente bellissima.

Notai che scrisse subito entrando su Whatsapp e mi morsicai il labbro estasiata, quindi era a casa sana e salva.

MESSAGGIO DA: zulema.
lo so bionda, mi stavi mangiando letteralmente con lo sguardo.

Alzai gli occhi al cielo e pensai bene a cosa risponderle, volevo riavvicinarla a me in un modo impeccabile.

MESSAGGIO A: zulema.
domani vorrei fare colazione con te in un locale così possiamo parlare, ti potrebbe interessare come cosa?

Ci mise un po' a iniziare a scrivere ma poi lo fece e feci un sospiro di sollievo non appena mi rispose.

MESSAGGIO DA: zulema.
nessun problema, domani mandami la posizione su whatsapp e ti raggiungo.
notte.

Ricambiai e mi addormentai subito non vedendo l'ora di vederla, sperando di riaverla al mio fianco come sempre.
L'indomani mattina mi alzai abbastanza presto nonostante le poche ore di sonno e mi feci una doccia rigenerante di un'ora buona per poi notare che le
temperature erano molto più basse.
Mi vestii e indossai dei pantaloni eleganti e un body un pochino scollato che faceva risaltare il mio seno un pochino di più, ovviamente con una giacca elegante sopra o Zulema mi avrebbe ucciso.
Per il trucco invece pensai di truccarmi in un modo abbastanza normale ma che comunque sapesse risaltare i miei occhi verdi tantissimo.
Finii il tutto dopo alcuni minuti e andai subito in macchina non vedendo l'ora di vederla, avevo scelto un locale carino e abbastanza riservato.
Una volta entrata notai che il mio scorpione non c'era ancora e sospirai perché mi sarei calmata un minimo, i miei tacchi attirarono l'attenzione di molte persone e la cameriera mi portò in un tavolo a abbastanza riservato.
"Grazie infinite." dissi incominciando ad ordinare anche per Zulema perché ormai sapevo cosa prendeva.
Giocherellai con il telefono per un bel po' e notai la porta aprirsi mostrando la figura perfetta della mia fidanzata.
Era ancora più bella vederla al mattino.
Sicuramente si era allenata poco fa perché indossava dei jeans neri stretti che fasciavano le sue gambe alla perfezione e una felpa oversize a dir poco stupenda.
Il tutto ovviamente accompagnato dai suoi anfibi, rendendola ancora più alta.
Una dea.
Notai che praticamente tutti i presenti non le staccavano gli occhi di dosso e serrai la mascella perché volevo semplicemente baciarla davanti a tutti ma forse non potevamo ancora.
I suoi occhi si posarono su di me e mi squadrò dalla testa ai piedi leccandosi piano il labbro per poi sedersi, facendomi tremare come una foglia per il suo sguardo penetrante e serio.
"Buongiorno." disse con un tono di voce basso e serrai le gambe per il calore al basso ventre che stavo provando.
"Buongiorno a te, ho ordinato." dissi facendo un cenno verso la cameriera con i nostri ordini e la mia regina araba annuì.
Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso per quanto fosse bella a perfetta.
"Bene, parliamo no?" disse arrivando dritta al punto e annuii sorseggiando il mio cappuccino mentre lei aveva del semplice caffè.
"Volevo chiederti scusa, penso che in questo caso abbiamo sbagliato entrambe e non voglio perderti." incominciai bevendo un'altro sorso e Zulema appoggiò le mani sotto al mento per reggersi e guardarmi meglio.
Incuriosita.
"Sei l'amore della mia vita, ho sbagliato tanto nel corso di questi anni ma mi impegnerò per non perderti. Perché io ti amo davvero e non credevo che dopo Kabila potesse accadere ciò ma tu, hai stravolto tutto quanto all'interno della mia vita." continuai bloccandomi di scatto e presi un lungo respiro profondo nel mentre che i suoi occhi erano un pochino lucidi.
"Scusami se non ho rispettato i tuoi spazi, so che tutta questa faccenda di Fatima ti sta distruggendo e-" dissi triste ma Zulema mi interruppe.
"Va bene, basta così ho capito." disse facendo spallucce arricciando le labbra e e finì di bere il suo caffè, annuii nascondendo la mia espressione triste tramite la tazza e non avevo neanche le forze di mangiare qualcosa.
"Anche io ho esagerato trattandoti in quel modo, quindi siamo pari." disse guardandosi attorno e mi alzai perché notavo che non c'era nient'altro da dire.
Avevamo litigato abbastanza alla festa.
Mi bloccò perché voleva pagare lei ma alzai gli occhi al cielo e andai alla cassa nonostante la sentissi borbottare.
"Grazie e buona giornata!" mi salutò la cassiera dandomi lo scontrino e ricambiai con Zulema alle mie spalle.
"Ti va di fare due passi?" le proposi notando che erano a malapena le nove del mattino ed essendo lunedì non c'erano tantissime cose da fare.
Zulema si guardò attorno e annuì stringendosi nella sua felpa oversize, nascosi un sorriso e incominciammo a camminare in silenzio notando un venticello leggero solleticarmi il viso.
"Non volevo che ti sentissi una puttana, sopratutto la mia bionda." disse un certo punto non appena entrammo in un parco nelle vicinanze e scossi la testa mordendomi un labbro.
"Non fa nulla, Zulema davvero." dissi senza neanche guardarla e mi sedetti in una panchina guardando il lago in lontananza, venivo qui spesso perché non era un parco affollato e si stava bene.
Ognuno di noi aveva un posto preferito e questo era il mio, da anni ormai.
La sentii sospirare sedendosi al mio fianco e il suo profumo mi fece rilassare, rimanemmo così fino a quando la sua mano non accarezzò con cautela la mia.
Era un tocco lieve e sorrisi alla vista dei nostri anelli, avevamo iniziato una cosa dopo esserci distrutte un'infinità di volte e non poteva finire così tra di noi.
Lasciai che mi afferrasse la mano e lentamente mi voltai, incontrando il suo sguardo carico di amore e di una determinazione che non aveva mai perso.
Mi avvicinai con cautela e lei fece lo stesso, fino a quando le nostre labbra non si sfiorarono piano e a quel punto le lasciai un piccolo bacio casto, amorevole.
Sorrise contro la mia bocca e alzò una mano per accarezzarmi piano il viso e spostarmi i capelli mettendone alcuni dietro all'orecchio.
Il suo fiato caldo era sul mio viso e con l'altra mano strinse il mio fianco per evitare che scapassi ma non l'avrei mai fatto, mai più.
La mia lingua accarezzò piano il suo labbro inferiore e gemette leggermente non appena la baciai cercando subito la sua, era un bacio tranquillo ma in mezzo c'era anche tanto amore.
"Mi è mancato, baciarti così." sussurrò dopo vari minuti per riprendere fiato e le accarezzai una ciocca dei suoi capelli lisci che amavo alla follia.
"Vieni a casa? Per favore." la supplicai seria e annuì lasciandomi un lungo bacio sulle labbra possessivamente.
Si alzò senza staccare la mano dalla mia e sorrisi notando quanto insieme, eravamo a dir poco bellissime.
Andammo alle nostre rispettive macchine ma prima che Zulema potesse staccarsi da me la tirai per un braccio e la baciai dolcemente, ripetutamente sulle labbra.
"Siamo in un luogo pubblico bionda, ci potrebbe essere Saray e sono sicura che a momenti sbuca da sottoterra nel vederci così." disse ridendo e alzai gli occhi al cielo, sorridendo del fatto che aveva finalmente riassunto il suo sarcasmo con me senza nessun limite.
"Vai, ti odio." borbottai lasciandola e la sentii ridere nel mentre che salivo in macchina e mi dirigevo a destinazione.

"Quindi cosa vuoi fare?" disse non appena scese dalla macchina e mi fermai nel viale di casa per cercare le chiavi.
"Stare con te, parlare, cose normali." dissi dolcemente e non la guardai fino a quando non trovai le chiavi e aprii la porta entrando dentro, facendo un cenno ai miei uomini che si erano posizionati da un po' fuori fuori dal giardino per sicurezza.
Zulema si guardò attorno incantata e salii le scale sensualmente per poi togliermi la giacca, la guardai intensamente e la vidi raggiungermi mordendosi forte il labbro.
Mi seguii senza dire nulla e andai in camera mia appoggiando la borsa e con molta cautela mi sbottonai i pantaloni abbassandoli e scoprendo le mie gambe nude che lei si affrettò a guardare.
Ero sua, e basta.
Mi sfilai il body stretto e indossavo un intimo in pizzo rosso fuoco, la vidi boccheggiare leggermente e con cautela si avvicinò cingendomi la vita da dietro baciandomi piano la schiena.
"Ciao." sussurrò salendo verso il collo e gemetti mettendo la testa di lato per lasciarle più spazio, mi era mancata terribilmente e mi stava toccando con una dolcezza unica.
"Ciao." le risposi sorridendo e la sua mano abbassò la spallina del mio reggiseno per baciarmi la spalla nuda e anche la cicatrice che mi aveva fatto Ryan a causa dello sparo.
"Sei bella, sei bellissima." sussurrai voltandomi verso di lei e delicatamente la feci sdraiare nel mio letto enorme.
Vederla dal basso era una delle mie cose preferite al mondo e infilai la mia gamba in mezzo alle sue, in modo tale che potessi infilarmi e bloccarla con il mio corpo.
Volevo spogliarla di tutte le sue insicurezze e amarla tantissimo, volevo dirle per tutta la vita che era bellissima per rimediare anche per tutte quelle volte in cui non ho avuto modo di dirglielo.
Feci l'amore con lei piano, senza mai chiudere gli occhi perché volevo guardarla fin dentro l'anima e cercare di prelevare un po' del suo dolore.
Perché ne aveva tanto, troppo.
Mi strinse con una forza unica facendoci scivolare via tutti gli anni passati, cancellandoli per poter concentrarci sul nostro presente e futuro.
La sentii ripetere il mio nome sottovoce in un modo in cui non l'ha mai detto, provocandomi delle scosse incredibili.
La amo, non l'ho mai amata più di così.
Affondai la testa tra i suoi capelli e la strinsi forte a me mandando al diavolo tutto il male che ci eravamo causate a vicenda, sperando di non farlo mai più.

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