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February.

Sbuffai alzando gli occhi al cielo e buttai l'ennesimo test di gravidanza negativo, ormai stavo perdendo le speranze ma non volevo arrendermi proprio ora.
Uscii dal bagno con le lacrime agli occhi e non appena il mio scorpione si alzò dal divano per sapere il risultato scossi la testa, terribilmente triste.
"Va tutto bene, piccola." sussurrò abbracciandomi e mi accoccolai nell'incavo del suo collo, accarezzò dolcemente i miei capelli e mi baciò cercando subito la mia lingua per farmi calmare come si deve al 100%.
"Non capisco cosa sto sbagliando, forse è un fattore psicologico mhm?" sussurrai con voce debole e Zulema fece spallucce trascinandomi nel divano.
"Sei nel periodo giusto bionda, magari dobbiamo solamente essere pazienti." disse passandomi il piumone ma serrai la mascella fissando la tv letteralmente nervosa, avevamo deciso di usare questa tecnica perché era più efficace.
Il donare non sapevamo chi fosse e ci andava bene così perché volevamo una cosa privatissima, anche perché in ogni avrebbe avuto i miei geni.
"Hai detto così anche il mese scorso." sussurrai con le lacrime che mi rigavano il viso e la donna al mio fianco se ne accorse, allarmandosi subito.
Volevo renderla felice e mi sentivo maledettamente fragile in questa situazione e lei idem, era nervosa.
"Cosa cazzo devo dirti Macarena? Sto cercando di esserti vicina il più possibile ma tu, fai tutto il contrario." disse praticamente urlando e a quel punto mi alzai, allontanandomi da lei.
"Perché cazzo stai scappando ora?" urlò raggiungendomi e le lacrime mi rigavano il viso, eravamo da più di un mese così e stavo perdendo la pazienza.
"Perché sono stanca, non è bello vedere tutti quei cazzo di test di gravidanza negativi dopo essere stata ore all'ospedale! Prova a capirmi Zulema, sono esausta!" urlai con le lacrime che mi rigavano il viso e il cuore mi stava per esplodere dal petto.
Sembrava che stessi rivivendo tutte quelle litigate con Kabila, mi addossavo colpe che purtroppo non c'erano e onestamente ero stanca di tentare senza avere nessun tipo di risultato.
"Perfetto, allora basta così bionda." disse il mio scorpione con le lacrime agli occhi e diede un colpo alla porta dal nervoso, uscendo dalla cucina.
"Zulema, vaffanculo." dissi alle
sue spalle e si voltò di colpo, puntandomi un dito contro furiosa.
"Vaffanculo? Bionda sono stanca di stare così quindi forse è il caso che interrompi il trattamento e basta. Per quanto ancora devo vederti soffrire in questo stato? Sono furiosa quanto te, perché sto male anche io ma non posso mostrartelo sempre!" urlò ad un centimetro dal mio viso e i suoi occhi neri erano tanto distrutti.
"Perché mi devi nascondere le cose? Puoi parlare di qualsiasi cosa con me, ma ovviamente devi fare l'orgogliosa e innalzare quelle cazzo di mura che hai, allontanandomi da te sempre." ringhiai con la voce distrutta dal pianto e la sua mano si serrò attorno alla mia gola, spingendomi contro il muro dato che stavo per darle uno schiaffo fortissimo.
"Non parlarmi in questo modo." sussurrò minacciandomi e i suoi denti afferrarono il mio labbro, tirandolo forte.
"Faccio quello che voglio, evita di darmi ordini in una situazione del genere perché mi hai stancato." sbottai cercando di spingerla ma mi inchiodò contro la parete e mi baciò il collo.
Ansimai chiudendo gli occhi e non riuscii per nessuna ragione al mondo a staccarla, era troppo forte in questi casi.
"Tu hai stancato me, bionda." disse stringendomi per la mascella e mi leccò le labbra sensualmente facendolo apposta.
"Ma davvero? Allora vattene." dissi indicandole la porta ma strinse nuovamente il mio collo tirandomi verso di lei per baciarmi dolcemente.
"Quanto sei ingenua, bionda." disse ridendo e la guardai male, la spinsi perdendo la pazienza ma le sue braccia mi cinsero la vita da dietro.
"Dove pensi di andare?" sussurrò cercando di addolcirmi ma scossi la testa sorridendo nervosa, ero tesa da morire.
"Non sono troppo ingenua per te? Vai da un'altra Zulema e lasciami in pace." dissi mordendomi il labbro e la mia regina araba mi lasciò di colpo.
"Smettila di autocommiserarti così, pensi che ti lasci proprio ora? Sei come al solito un'idiota Macarena." disse alzando le braccia incredula e mi sedetti nuovamente nel divano portandomi le ginocchia al petto.
"Non mi interessa più niente, quindi." dissi con un tono di voce apatico e si inginocchiò alla mia altezza, cercando di parlarmi ma non la consideravo.
Non volevo peggiorare la situazione.
Era già abbastanza grave.
Volevo solo renderla felice ed essere libera insieme a lei come sempre.
"Ti odio quando fai la bambina, e mi urta che non mi consideri quando ti parlo di cose importanti e serie." disse il mio scorpione sedendosi al mio fianco, cercò di toccarmi ma la spinsi.
Ero troppo arrabbiata.
"Non toccarmi." sussurrai allontanandomi e avevo il terrore anche di non soddisfarla fisicamente come sempre, mi sentivo proprio debole.
"Nulla di grande si realizza nel mondo senza passione, ricordatelo bionda." disse con un tono di voce glaciale e la guardai dritta negli occhi con uno sguardo indecifrabile.
Mi baciò facendomi distendere sotto di lei e la sua mano strinse il mio seno facendomi gemere ad alta voce, la sua lingua si intrecciò con la mia e ricambiai il bacio con una passione unica e forte.
"Non mi va, Zulema." sussurrai percependo la sua mano infilarsi nei pantaloni della mia tuta e scossi la testa all'ennesimo tentativo, bloccandola.
"Non possiamo risolvere le cose così per favore lasciami cazzo non mi sento all'altezza nemmeno io con te." dissi dicendole la verità e mi fissò incredula scuotendo la testa, alzandosi dal mio corpo con la mascella contratta.
"Non ti fai toccare da me, da tempo." disse furiosa e cercai la sua mano stringendola con tantissima forza.
Odiavo vederla così ma per me era difficile, avevo fatto tantissima terapia per superare una perdita più grande di me.
Non volevo che capitasse nuovamente.
"Non è colpa tua, non sto bene." sussurrai con le lacrime che mi rigavano il viso e il mio scorpione si alzò, in procinto di piangere per davvero.
"Ti lascio da sola, sono nel mio studio se ti serve qualcosa Macarena." disse seria e se ne andò con il suo solito passo sicuro e menefreghista.
Piansi accoccolandomi nel divano e mi coprii con il piumone addormentandomi esausta a causa di ciò che stavo provando, da più di un mese.
A tutti i costi cerchiamo di evitare le esperienze negative.
Ignoriamo il dolore, stiamo lontani da ciò che non conosciamo, mentiamo quando ci chiedono come stiamo.
Ma se c'è una cosa che ho imparato da questi mesi
È che il corpo può reggere solo fino ad un certo punto.
Il desiderio ci lascia col cuore infranto, ci sfinisce.
Il desiderio può rovinarti la vita, ma per quando duro possa essere desiderare qualcosa, le persone che soffrono di più sono quelle che sanno cosa vogliono.
Sono nata nella lotta, sono amante del conflitto, devo avere paura di perdere e solo in questa strana zona di apparente disagio posso capire con certezza che non desidero andarmene.
Sussultai svegliandomi dopo un paio di ore e la testa mi faceva male da morire, Zulema non era venuta da me e sbuffai percependo la sua mancanza più di ogni altra cosa al mondo.
Mi alzai decidendo di sciacquarmi il viso per togliere il trucco colato e mi recai in bagno, fissai il mio riflesso allo specchio e non ero assolutamente una ragazzina.
Ero una donna vera.
"Cos'ho di sbagliato?" mormorai toccandomi il viso e la mia mano si depositò nel mio ventre, che accarezzai molto lentamente consapevole del fatto che non c'era assolutamente nulla.
Poi successe una cosa e sgranai gli occhi afferrando il test di gravidanza, ne avevo fatto due ma non avevo visto che il secondo aveva segnato: positivo.
"Oddio." sussurrai mordendomi le labbra e ne presi un'altra confezione nuova, feci tutti i procedimenti e aspettai in ansia.
Un sorriso enorme si formò sulle mie labbra nel vedere che anche questo test era risultato positivo, quindi ero incinta.
Sarei diventata mamma.
Sicuramente non avevo visto l'altro test a causa dell'ansia e non avevo aspettato fino alla fine ma non importava.
Salii le scale di corsa e spalancai la porta dell'ufficio del mio scorpione che mi guardò male, stava parlando in arabo al telefono e digitando varie cose al pc.
Mi sedetti sopra alle sue gambe cogliendola di sorpresa e la baciai il collo molto lentamente facendola gemere.
"Che cazzo stai facendo?" sussurrò allontanando il telefono per non farsi sentire e la baciai dolcemente con le lacrime che mi rigavano il viso dalla gioia.
La mia regina araba terminò la chiamata congedando i suoi soci e alzò le braccia, furiosa per averla interrotta di colpo.
Odiava da morire essere disturbata così a lavoro ma non me ne fregava nulla.
"Che c'è?" disse guardandomi dritta negli occhi stranita e le afferrai il viso lasciandole un lungo bacio sulle labbra.

"Sono incinta."

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