1 week later.
La mia schiena andò a sbattere contro il muro e le labbra di Zulema furono sul mio collo che baciò con tantissima forza.
Sollevò il mio vestito e mise la mia coscia attorno al suo fianco porgendosi meglio verso di me per divorarmi le labbra.
"Finalmente, sei tutta mia." disse intrecciando le nostre mani e mi inchiodò più saldamente nella parete.
Ero stata un paio di giorni all'ospedale con Amelia e mi aveva sfilato tutti i punti, per poi farmi prendere altre flebo e fare tanta fisioterapista per il mio braccio.
Ero come nuova e per festeggiare ero andata in un locale con i miei amici dato il mio ritorno, ma non appena Zulema mi raggiunse ovviamente mi aveva subito trascinato a casa sua.
Manteneva sempre le sue promesse.
"Zulema, cazzo." ansimai nel buio della sua villa e chiusi gli occhi non appena sfregò il ginocchio nella mia intimità.
Mi morsicò il labbro e non aveva più il terrore di farmi male, i miei muscoli si erano ripresi alla grande ed ero forte come prima senza nessuna paura.
Al diavolo tutto quanto.
"Sei stata avvertita, bionda." disse camminando al buio e mi fece sedere sopra al tavolo spalancandomi le gambe.
Non vedevo nulla e mi lasciavo guidare dal suo corpo perfetto fasciato da un top attillato e dei jeans neri a vita alta con alcuni strappi e ovviamente gli anfibi neri.
La mia donna, tutta mia.
"Mi implorerai, da morire." sussurrò nel cuore della notte e mi eccitai ancora di più nel sentirla parlare così.
Infatti non aveva smesso per un attimo di squadrarmi dalla testa ai piedi per come ero vestita ed era uscita fuori di testa.
"Questo cazzo di vestito, brucialo." disse furiosa e affondai il tacco nella sua caviglia portando la testa all'indietro.
Ma dopo alcuni secondi nel mentre che si infilava in mezzo alle mie cosce mi risollevai e mi porsi al suo orecchio.
Ormai il mio chignon era andato a quel paese e avevo tantissime ciocche fuori così come il mio trucco perfetto sbavato, era incredibile il desiderio che provavamo ogni volta che eravamo insieme.
Ogni secondo della nostra vita.
Eravamo state troppo tempo lontane.
In tutti gli aspetti.
"Strappamelo di dosso e scopami." le sussurrai eccitata da morire e la sentii sogghignare divertita per la mia forza.
Ritornò sulle mie labbra e le sue mani vagavano nel mio corpo toccandomi possessivamente ma anche con tanto amore, si percepiva tantissimo.
"Ah quindi, mi stai istigando." disse ad un certo punto e sorrisi vittoriosa perché ora avremmo incominciato a provocarci.
Alla grande.
Afferrai la sua mano e la portai nel mio seno che si affrettò a stringere facendomi gemere divertita, l'amavo da morire.
"Paura di cedere, amore mio?" sussurrai ansimando non appena mi abbassò le spalline del vestito.
"Io? Dovresti averne tu." mormorò con la mascella contratta ed era bellissimo vederla infilata tra le mie gambe.
"Non ho paura di nient-" dissi furiosa ma afferrò la mia gola e mi spinse contro al tavolo facendomi sbattere la testa.
Maledetta figlia di puttana.
"Cosa stavi dicendo?" sussurrò avvicinandosi e grazie alle lucine che illuminavano il suo giardino enorme e la piscina riuscivo a vederla chiaramente a cause delle sue vetrate.
"Non ho paura di niente." dissi decisa ripetendoglielo e mi fece alzare di scatto senza lasciarmi la mano, mi spinse contro al bancone della cucina e le davo le spalle, percependo il suo fiato pesante nel mio orecchio che mi fece tremare.
"Ti ho insegnato bene." disse sensualmente afferrandomi per i capelli e mi morsicai il labbro non appena mi fece portare la testa all'indietro.
"Lo sai che quando spiegavi ti ascoltavo molto attentamente, capo." mormorai provocandola e fece ancora più pressione con il suo corpo, avevo una spallina del vestito abbassata e la sua mano vagò nel mio interno coscia.
"Quanto sei disposta a resistere?" mi domandò morsicandomi il collo e giocherellò con l'elastico dei miei slip.
"Moltissimo." sussurrai mettendo il viso di lato ma mi rimise al mio posto stringendomi i capelli con una forza disumana facendomi gemere.
"Staremo a vedere, bionda." disse minacciandomi e mi voltai afferrandola per la gola forte facendola indietreggiare, la baciai con passione e gemette contro la mia bocca facendomi uscire letteralmente fuori di testa.
Ci stavamo divorando le labbra con baci e morsi e le sue mani finirono sui miei glutei che strinse con tantissima forza.
Aumentai la presa sulla sua gola e le infilai prepotentemente la lingua in bocca facendole capire che il controllo potevo avercelo anche io a parte lei.
"Voglio vederti nuda, sotto di me." sussurrò stringendomi il fianco e mugugnai contro le sue labbra scendendo verso al suo collo e marchiandolo con i miei denti, aveva un profumo buonissimo e lo inspirai piano.
Nemmeno me ne accorsi che un secondo dopo finii sopra al bancone e spalancai la bocca incredula non appena Zulema mi sfilò gli slip lungo le mie gambe.
"È ora di cena, non trovi?" disse divertita e alzai gli occhi al cielo per quanto fosse idiota ma eravamo entrambe prese dalla passione.
Il fuoco che stavamo provando era unico e avevamo tutta la notte davanti.
Infatti non aspettò più e la vidi abbassarsi trascinandomi fino al bordo, portandosi le mie cosce nelle sue spalle toniche.
"Quanto sei fradicia, per me." sussurrò al buio ed era incredibile quanto fosse bella e sensuale in questo stato.
Entrò dentro di me con la lingua senza aspettare e la sentii gemere di approvazione assaggiandomi tutta quanta, facendomi sua come sempre.
Strinsi il bordo di marmo sotto di me e gemetti ad alta voce, volevo vederla bene in viso ma essendo al buio non potevo.
L'altra mia mano libera finii nei suoi capelli e li afferrai saldamente spingendola ulteriormente contro di me.
Volevo di più, tanto.
E lei poteva darmi tutto quanto.
Affondò le unghie nella mia pelle e volevo che mi guardasse bene in faccia, doveva vedere quanto stavo godendo per lei.
La richiamai e sollevò lo sguardo sul mio facendomi quasi venire, aumentò di scatto e crollai nel ripiano urlando.
Ma comunque mantenni la mia mano tra i suoi capelli per paura che scappasse.
Si sistemò meglio e aggiunse un dito strappandomi dei gemiti rumorosi, i miei erano quasi dei lamenti continui.
"Sì, Zulema." sussurrai portando gli occhi all'indietro nel mentre che la mia schiena quasi del tutto nuda, entrava a contratto con il marmo freddo del ripiano.
Facendomi tremare.
La incoraggiai gemendo più forte e la sentii ansimare un pochino perché stava vedendo tutto quel piacere che mi stava dando, grazie alle sue doti perfette.
Non mi era mai capitato con nessuno.
Lei era speciale, unica.
Aumentò la velocità della sua lingua insieme al dito e tremai non appena toccò dei punti perfetti facendomi pulsare le vene del collo, in piena estasi.
Il mio bacino assecondava i suoi movimenti esperti e sollevai la testa per guardarla nel suo, posto sicuro.
Mi scappò quasi una risatina al pensiero e infatti se ne accorse, per farmi stare zitta morsicò piano il mio clitoride e urlai.
"Figlia di puttana, maledetta." ansimai parlando goffamente e crollai nuovamente contorcendomi, provando un piacere unico e godendo tantissimo.
Le mie gambe tremavano e posizionò l'altra mano libera sul mio fianco destro per tenermi ferma ma era impossibile.
Ero quasi arrivata all'apice e un urlo riecheggiò in tutta la casa, facendomi tremare le cosce come non mai.
Venni urlando il suo nome e il mio scorpione rimase ancora dentro di me facendo durare l'orgasmo un pochino di più, per appagarmi ancora.
La vidi leccarsi le labbra pulendosi il mento e gemette avvicinandosi per baciarmi con tantissima passione.
"Sei così buona, Macarena." sussurrò facendomi sentire il mio sapore nella sua lingua e gemetti per il suo tono di voce.
Mi rimisi subito seduta e le mie gambe tremavano grazie a lei, se ne accorse e sorrise soddisfatta stringendomi i fianchi e realizzai che mi aveva appena scopato nel bancone della sua cucina enorme.
Scesi dopo un po' dal ripiano e mi ero ripresa un pochino, provavo ancora un po' di piacere ma stavo bene.
Le afferrai la mano al buio e la trascinai nella rampa di scale sensualmente, mi abbassai il vestito e la sentii ridere.
"Sei bellissima." disse alle mie spalle e mi afferrò per la vita spingendomi contro al muro davanti a me, al piano superiore.
Mise la mano sul mio viso per non farmi urtare e la sentivo incredibilmente forte alle mie spalle, bella come non mai.
"Mhm." gemetti non appena mi fece voltare e mi inchiodò con il suo corpo baciandomi il collo, con possessione.
"Andiamo in camera, sì." disse con il suo solito modo egocentrico ma le strinsi i fianchi e la riportai sulle mie labbra.
Improvvisamente mi prese in braccio con forza e legai le cosce nude nella sua vita stretta senza interrompere il bacio.
Mi aggrappai alle sue spalle e mi trascinò dentro camera sua accendendo delle luci non troppo forti ma comunque sia la vedevo molto bene in viso.
Erano soffuse e notai anche delle altre piccole lucine blu e rosse in basso, rendendo l'atmosfera della stanca unica.
"Ciao, amore." sussurrai non appena mi fece distendere sopra al suo letto e le accarezzai il viso vedendo quanto fosse bella e sconvolta a causa mia.
Era bellissima.
Si accoccolò nell'incavo del mio collo nascondendosi e risi approfittando di questa posizione per togliermi i tacchi alti.
"Ciao, un cazzo." borbottò contro la mia pelle e appoggiai la testa sul suo cuscino comodissimo stringendole la vita con le gambe, tenendola stretta a me.
Alzai gli occhi al cielo e inarcai la schiena in modo tale che potesse sfilarmi il vestito, si era scordata che non portavo gli slip a causa sua e sgranò gli occhi guardandomi poi maliziosamente.
Sbuffai divertita e si alzò mettendosi ai piedi del letto per spogliarsi ma la bloccai stringendole il polso.
"Perché non lo fai fare a me?" le proposi e mi guardò per alcuni secondi per poi annuire, il suo corpo era a dir poco perfetto e mi sedetti nel letto avvicinandola piano, senza paura.
Le tolsi il top e passai un dito nel suo seno tracciandolo piano, facendole accelerare tantissimo il respiro.
Passai il mio labbro inferiore lungo il suo addome scolpito e scesi sempre più in basso, chiuse gli occhi mordendosi il labbro e si avvicinò appoggiando una mano sulla mia spalla e l'altra nei miei capelli giusto per spingermi verso di lei.
Arrivai all'orlo dei suoi jeans e glieli sganciai sentendola gemere un pochino a causa dei miei baci roventi sulla sua pelle altrettanto perfetta e liscia.
Ormai conoscevo i suoi punti deboli, sapevo cosa le faceva uscire fuori di testa e fare l'amore con me era uno di questi.
Abbassai i suoi jeans fino alle cosce e sussultai per il suo intimo mozzafiato che le calzava a pennello, sfiorai il suo fianco e la mia mano andò sui suoi glutei che strinsi possessivamente facendola ridere.
Infine le tolsi i pantaloni ed era in intimo davanti a me: era l'ottava meraviglia del mondo e stavo per farla mia tutta la notte.
In tutti i sensi.
"Sono così innamorata di te." sussurrai nel silenzio dalla stanza e ripresi a baciarle il ventre scendendo un pochino, sgranò gli occhi e lasciai un piccolo bacio nel tessuto dei suoi slip, nel suo nucleo.
Ansimò spalancando la bocca e le sue gambe stavano tremando leggermente perché incominciai a stuzzicarla nel mentre che lei era ancora in piedi, mostrandomi tutto il suo corpo perfetto.
"Piccola, stai calma." disse gemendo estasiata non appena vide tutto il desiderio che avevo nei suoi confronti ma scossi la testa afferrandole la mano e spingendola nel letto un po' troppo forte.
Volevo dominarla.
Sgranò gli occhi vedendomi a cavalcioni sopra di lei e mi tolsi il reggiseno buttandolo di lato, ero completamente nuda a sgranò gli occhi incantata.
Ma lei non era da meno.
Fece passare la mano lungo le mie cosce e salì verso al mio seno che strinse palpandolo lentamente ma tanto forte.
Buttai la testa all'indietro e mi affrettai a spogliarla perché volevo farla mia.
Come lei aveva fatto con me poco fa.
Le tolsi gli slip in fretta e pure il reggiseno trovandomela finalmente nuda, per me.
"Apri le gambe." le ordinai autoritaria e si morsicò il labbro estasiata per il mio ruolo così autoritario in questo momento.
Le aprì e mi infilai meglio in mezzo combaciando le nostre intimità in un modo talmente impeccabile da farmi sussultare come non mai.
Volevo farla venire tantissime volte e dimostrarle quanto l'amavo, qui.
Nel suo letto.
Nella sua stanza.
Nella sua villa mozzafiato.
"Bionda." sussurrò rilassandosi chiudendo gli occhi e mordendosi il labbro aprendo ancora di più le gambe.
Spalancai la vista per quella visione di lei così vulnerabile, così mia, così innocua consapevole che stavo per darle come al solito un piacere unico che si meritava tutto quanto fino all'ultima briciola.
Ne aveva passate tante e questo era uno dei pochi momenti che avevamo insieme, perché non dovevamo mai abbassare la guardia davanti a questa situazione.
Sopratutto dopo tutto quello che era successo con Ryan in quella foresta.
Ci aveva cambiate, stare lontane.
E ora stavamo imparando a stare nuovamente vicine, togliendo da parte gli aneddoti del passato ma era difficile.
Lei era difficile.
Fottutamente complicata.
Ma a me le cose semplici non mi sono mai piaciute e Zulema Zahir non è una di queste, non lo è mai stata.
Incominciai a dare delle leggere spinte per farla abituare e affondò le unghie nella mia schiena facendomi tremare.
La guardai bene in viso e sorrisi perché si stava lasciando dominare, da me.
Mi amava per davvero, ed io pure.
Afferrai le sue mani e la inchiodai contro le sbarre del letto aumentando le spinte e strinse la mia vita con le mie cosce nel mentre che il mio corpo si incastrava meglio sopra al suo, come al solito.
Mi scappò un gemito non appena incominciò ad assecondare i miei movimenti e mi nascosi nell'incavo del suo collo lasciandole i polsi, doveva sfogare questo piacere in qualche modo e la mia schiena per lei era perfetta.
Sentirla gemere ad alta voce era musica per le mie orecchie e le baciai il collo nel mentre che i nostri corpi si fondevano in una cosa sola, facendomi sentire in un'altro mondo con lei sotto di me.
"Maca, più veloce." ansimò inarcando la schiena e le leccai la gola gemendo anche io, l'accontentai e affondai le unghie nel suo fianco per muovermi ancora più forte nella sua intimità.
Scopandola senza nessuna pietà.
I suoi gemiti si intensificarono e le strinsi la gola mordendole il labbro e tirandoglielo fino a farlo sanguinare.
Mi guardò male ma chiuse gli occhi nel mentre che ci scappò un gemito ad entrambe, facendoci quasi svenire.
"Dimmi che mi ami." disse afferrando il mio polso nel mentre che le stringevo la gola per tenerla ferma ma non mi stava staccando anzi, mi intimava di stringere.
Stava cercando certezze, sicurezza.
Ed io gliele avrei tutte quante.
"Ti amo, da morire." sussurrai con la voce tremolante e mi venne quasi da piangere per il piacere che stavamo provando entrambe, insieme.
I suoi occhi neri si incastrarono perfettamente con i miei e con l'altra mano lacerò la mia pelle, precisamente nelle scapole e mi tracciò tutta la colonna vertebrale con le unghie facendomi provare piacere ma anche dolore.
Una combo perfetta.
"Cazzo, bionda." disse a voce alta nel mentre che rallentai per poi ripartire ancora più veloce e mugugnò gemendo ancora più forte stringendomi la vita.
Non stavo avendo alcuna pietà nel mio tocco ma era ciò che voleva anche lei, vedevo che era quasi vicina all'apice e dopo alcune spinte venne urlando il mio nome completamente estasiata.
Subito dopo venni anche io e come al solito era stato un momento magico.
Crollai al suo fianco senza più fiato in corpo e il mio petto faceva su e giù ripetutamente per tutto quello che era appena successo.
Misi la testa di lato e notai che aveva chiuso gli occhi con la testa rivolta verso il soffitto, con il corpo stremato e marchiato da me per rimarcare il mio ruolo.
Poi, dopo essersi ripresa si mise sopra di me e coprì i nostri corpi con il lenzuolo di seta e si inchinò per baciarmi il viso dolcemente facendomi sorridere.
Mi baciò la fronte, il naso, le guance ripetutamente e infine le labbra.
Risi perché mi faceva il solletico e riprese a farlo più velocemente facendomi ridere tantissimo e la contagiai con la mia risata.
Sembravamo due adolescenti.
"Sei bellissima, Macarena Ferreiro." mi sussurrò dolcemente accoccolandosi nel mio collo e l'abbracciai letteralmente stringendola al mio corpo caldo e forte.
"Tu." mormorai accarezzandole i capelli nel mentre che mi baciava il collo possessivamente e la baciai per un'infinità di tempo senza stancarmi mai.
"Mi fai sentire come se stessi vivendo un sogno adolescenziale." disse ad un certo punto guardandomi dritta negli occhi e sorrise mostrandomi i suoi denti perfetti che mi affrettai a baciarle.
"Ti bacerei anche mentre le luci del mondo si spengono, ondeggiando insieme mentre bruciamo. Ti abbraccerei mentre l'acqua scorre dentro di noi, impetuosa come l'oceano lacerandoci l'anima in due." le sussurrai accarezzandole quei lineamenti arabi perfetti che si ritrovava.
Le vennero le lacrime agli occhi per le mie parole e poi li chiuse come se dovesse metabolizzarle e inciderle dentro, era incredibile l'amore che provavo per questa donna.
Mi aveva ribaltato la vita.
"Quando sei partita in America ciò che è successo tra di noi non è mai morto, sei sempre stata viva nella mia testa ogni cazzo di secondo, bionda." sussurrò appoggiando la mano sopra alla mia e la premette ancora di più contro alla sua guancia.
"Per te, oltrepasserei il limite, perderei tempo, perderei la testa per sempre." le confessai parlando lentamente, come se fosse un segreto e il fatto che ci stavamo dicendo queste cose dopo aver unito i nostri e provato un piacere unico era a dir poco fantastico e eccezionale.
La vidi soffocare un singhiozzo per ciò che ci stavamo dicendo e da una parte ero felice che si stesse sfogando con me.
Volevo essere il suo posto sicuro.
"Ehi, sono io ed è tutta colpa mia. Sono stata io quella che ci ha bruciate ma non è quello che volevo fare, mi dispiace di averti ferita così tanto. Ti ho amata dal primo momento ma perché dovevo rompere ciò che amo?" dissi domandandolo più a me stessa e Zulema rimase ancora sopra al mio corpo, mi diede un bacio sulla fronte facendomi intendere che aveva capito.
"Non ho mai voluto che tu mi salvassi ma che scappassi via con me, da tutto quanto e spero che tu lo faccia." disse accennandomi un sorriso sincero e l'attirai a me per baciarla con passione.
"Oh sì, ti terrò stretta." dissi tra un bacio e l'altro e le accarezzai ogni centimetro del suo corpo innamorata come non mai prima d'ora.
"Siamo ancora apposto, Zulema?" le sussurrai dopo un po' nel mentre che baciava il mio collo e percepii un sorriso nella mia pelle scossa dai brividi a causa sua.
Alzò la testa e mi lasciò altri piccoli baci sulle labbra facendomi sorridere tanto e annuì tranquillizzandomi subito.

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end game
Action➸ ZURENA. (gxg) Sequel ➵ Revival. Macarena lascia l'America ritornando a Madrid dopo aver ribaltato la sua vita, un caso importante non è mai stato chiuso e Zulema avrà bisogno del suo aiuto per reclamare la sua vendetta. Siamo davvero arrivati all...