what started in beautiful
rooms ends with meetings
in parking lots.L'indomani mattina dopo aver concluso il mio allenamento mi preparai in modo impeccabile e bussai nell'ufficio di Zulema.
Non appena mi diede il consenso entrai con due tazze di caffè tra le mani e gliene porsi una facendola sbuffare.
"Non dovevi, bionda." disse furiosa ma non l'ascoltai e mi sedetti davanti a lei incrociando le mie gambe lunghe.
La guardai intensamente ed era incredibile quanto fosse diventata ancora più attraente e bellissima.
"Stai calma, l'ho fatto con piacere." dissi nascondendo un sorriso dietro alla tazza e se ne accorse incominciando a berlo anche lei, scrutandomi seria in viso.
"Di cosa volevi parlarmi?" domandò intrecciando le mani e portandosele sotto al mento per sostenersi e guardarmi.
Per poco non svenni.
"Fatima, non mi hai lasciato spiegare nulla 3 anni fa e non pensi che abbia il diritto di parlare ora?" dissi dolcemente ma ovviamente il mio scorpione si innervosì non appena pronunciai il nome
di sua figlia così apertamente.
"Cazzo bionda, parla allora." disse facendomi un cenno e riprese a bere il suo caffè lentamente per calmarsi.
"Non ti ho voluto dire nulla perché all'interno di quel carcere c'era Sandoval e mi ha minacciato dicendole che poteva farle del male. Immagina se tu avessi fatto qualcosa in quel momento con me in quello stato, l'avrebbe sicuramente uccisa davanti ai tuoi occhi. Quell'uomo è uno psicopatico Zulema e le ha fatto del male perché-" mi bloccai con le lacrime agli occhi e presi un lungo respiro profondo scavando nel passato più brutto e ambiguo.
Zulema aveva la mascella serrata e lo sguardo fisso su di me, senza nessuna emozione in corpo.
Non era sorpresa.
"Hai sfruttato al massimo la tua vita bellissima, terrificante e incasinata? Hai abbandonato tutte le cose che ti bloccavano per aggrapparti a quello che conta davvero?" mi domandò di punto in bianco e la sua filosofia perfetta mi era mancata da morire.
"Sì Zulema, per te." dissi cercando di afferrarle la mano ma si staccò perché non voleva cedere con me e non penso che l'avrebbe mai più rifatto.
Ma andava bene così, mi bastava la sua presenza per poter andare avanti.
"Continua." disse trattenendo le lacrime e ripresi il discorso, senza nessun filtro e senza tralasciare nulla.
"Un giorno la vidi nella sua cella in lacrime e scossa dai brividi, Sandoval le aveva fatto del male e da quel giorno avevo deciso di proteggerla. Lì dentro è stato un'inferno Zulema, per quello non sono riuscita a perdonarti fin subito ma non trovi che sia strano il fatto che lei era lì dentro?" le domandai seria e il suo volto si incupì ancora di più nell'ascoltare le mie parole, ardeva tantissimo di vendetta e di rabbia verso qualunque individuo.
"Sandoval l'ha fatto apposta per farmela pagare ovviamente, Hanbal infatti ha tutto il suo appoggio ma io lo troverò cazzo e gli farò saltare in aria la testa come niente cazzo." disse alzandosi e andò fuori dalla finestra.
"Ti aiuterò, Zulema." dissi decisa alzandomi ancora io e scoppiò a ridere toccandosi il suo viso perfetto.
"Sono passati troppi anni bionda e non riesco neanche a guardarti per tutto quello che mi hai fatto passare. Sei stata un'idiota e vorrei tanto ucciderti in questo momento per come mi hai disintegrato il cuore in mille pezzi." disse furiosa e mi avvicinai per guardarla meglio in viso.
Quando diciamo cose tipo "le persone non cambiano", facciamo impazzire gli scienziati.
Perché il cambiamento è letteralmente l'unica costante di tutta la scienza.
L'energia, la materia, cambiano continuamente, si trasformano, si fondono, crescono, muoiono.
È il fatto che le persone cerchino di non cambiare che è innaturale, il modo in cui ci aggrappiamo alle cose come erano invece di lasciarle essere ciò che sono, il modo in cui ci aggrappiamo ai vecchi ricordi invece di farcene dei nuovi, il modo in cui insistiamo nel credere, malgrado tutte le indicazioni scientifiche, che nella vita tutto sia per sempre.
Il cambiamento è costante.
Come viviamo il cambiamento, questo dipende da noi.
Possiamo sentirlo come una morte o possiamo sentirlo come una seconda occasione di vita.
Se apriamo le dita, se allentiamo la presa e lasciamo che ci trasporti, possiamo sentirlo come adrenalina pura, come se in ogni momento potessimo avere un'altra occasione di vita, come se in ogni momento potessimo nascere ancora una volta.
"Anche per me è stato lo stesso Zulema! Ma sono qui cazzo e voglio aiutarti, Sergio ha bisogno di me." dissi arrivando ad un centimetro dal suo viso e una lacrima veloce le rigò la guancia spezzandomi l'anima in due.
Comunicare.
È la prima cosa che impariamo davvero nella vita.
La cosa buffa è che più noi cresciamo, impariamo le parole e cominciamo a parlare e più diventa difficile sapere cosa dire, o peggio ottenere quello che davvero vogliamo.
E alla fine della giornata ci sono delle cose delle quali non si può fare a meno di parlare.
Certe cose semplicemente non vogliamo sentirle, e altre le diciamo perché non possiamo più tenerle dentro.
Per certe cose non servono parole, certe cose si fanno e basta.
Alcune cose si dicono perché non si ha altra scelta.
E alcune cose le lasciamo dentro noi stessi.
E non accade molto spesso ma di tanto in tanto alcune cose semplicemente parlano da sole.
"Voi avete bisogno di me perché ora non ti devi preoccupare di ciò che è successo tra di noi, ma di quello che c'è là fuori e credimi che in America ho visto tantissime cose, orrende cazzo. E sai quanto volevo ritornare qui? Ma non potevo perché ho ascoltato il tuo consiglio, ho lavorato tantissimo nella mia persona e sono diversa Zulema!" esclamai tra le lacrime afferrandole il viso tra le mani e notai che si morsicò il labbro trattenendosi nel piangere ma si staccò dalla mia presa.
"Per favore, vattene." sussurrò dandomi le spalle e sospirai incredula decidendo di non insistere perché notai che stava tremando dal nervoso come non so cosa.
Non aprii bocca e uscii dal suo ufficio sbattendo la porta con forza per farle capire che ero arrabbiata.
Arrabbiata per tutto quanto.
Ma nell'amore non esistono né bene né male, non c'è costruzione e nemmeno distruzione: ci sono solo movimenti.
E l'amore cambia le leggi della natura.Afferrai il computer rinchiudendomi in camera mia e sfogai tutta la mia tristezza, volevo distrarmi in qualche modo e averla così vicino a me mi mandava fuori di testa.
Bussarono alla porta e andai ad aprire trovandomi David davanti, lo guardai seria in viso e mi asciugò con cautela le lacrime baciandomi dolcemente.
Ricambiai chiudendo la porta a chiave mi prese in braccio come se fossi una piuma, legai le gambe attorno alla sua e mi trascinò buttandomi nel letto.
"Prima mi respingi e ora mi vuoi?" disse baciandomi il collo e alzai gli occhi al cielo non appena mi tolse la felpa.
Scese con i baci aprendomi le gambe e inarcai la schiena notando che non avevo nessun brivido nella mia pelle.
Zero proprio.
Nessun fuoco e neanche un minimo di eccitazione.
E non potevo farmi una scopata sapendo che c'era la donna della mia vita nella stanza accanto praticamente.
Non era giusto.
"David, fermati." sussurrai terribilmente in colpa ma il ragazzo non si fermò risalendo lungo le mie labbra per divorarmele.
Lo richiamai alzando la voce e scoppiai a piangere mettendomi le mani sul viso, ad un certo punto Tokyo entrò nella stanza sfondandola con un calcio e mi coprii con il lenzuolo singhiozzando disperatamente.
"Fuori, coglione! Fuori!" urlò la mia migliore amica furiosa e lo tolse da sopra al mio corpo facendolo imprecare.
David uscì rivestendosi e mi sentivo incredibilmente in colpa ma fortunatamente avevo evitato una cazzata più grande di me.
Tokyo mi abbracciò da dietro non appena il ragazzo scappò via terrorizzato e l'abbracciai affondando il viso tra i suoi capelli calmandomi lentamente.
"Che è successo?" disse accarezzandomi la spalla nuda e strinsi maggiormente quel misero lenzuolo contro la mia pelle.
"Sono bloccata Tokyo, e stavo per fare una cazzata grandissima." dissi sbuffando e la mia migliore amica annuì capendo la situazione, mi abbracciò calorosamente e mi calmai un minimo.
"Va tutto bene, lo so che non ci riesci perché lei è qui però promettimi di fare ciò che ritieni giusto, ok?" sussurrò dolcemente e annuii rilassandomi tra le sue braccia.
Ero cambiata per davvero e il fatto che amavo Zulema con tutta me stessa mi stava distruggendo il cuore in due.
Ma per quanto ancora doveva durare?
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end game
Action➸ ZURENA. (gxg) Sequel ➵ Revival. Macarena lascia l'America ritornando a Madrid dopo aver ribaltato la sua vita, un caso importante non è mai stato chiuso e Zulema avrà bisogno del suo aiuto per reclamare la sua vendetta. Siamo davvero arrivati all...