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Due braccia forti mi abbracciarono da dietro e sorrisi percependo i raggi del sole caldi solleticarmi il viso.
La mano di Zulema era sul mio pancione e ogni tanto lo accarezzava, subito percepivo Maisa muoversi e sentiva veramente tanto il tocco di mia moglie.
Sembrava che fossero legate da tutta la vita ed era una cosa meravigliosa percepire tutta quanta questa connessione, ero sicura che sarebbero state così anche dal vivo.
"Giorno." disse Zulema sfregando le labbra sul mio collo e mi baciò facendomi rilassare, ricambiai e strinsi la sua mano che in questo momento stava accarezzando ogni centimetro della mia pancia, facendola sorridere tramite la mia pelle.
"Oggi siamo ufficialmente al sesto mese, come ti senti piccola?" mi sussurrò dolcemente e sorrisi.
"Sto bene, goffa e felice." dissi ridendo e mi strinse di più al suo corpo.
Mancavano 3 mesi esatti e avrei partorito.
"Sei ancora più bella, lo sai?" disse facendomi voltare nella sua direzione ed era a dir poco bellissima vederla alle prime luci dell'alba.
Le tolsi una ciocca che le ricadeva dal viso e lentamente gliela misi dietro l'orecchio facendola sorridere, si inchinò e mi baciò dolcemente come suo solito senza farmi nessun tipo di male.
Mi mancava il suo tocco forte e passionale sulla mia pelle e già sapevo che non appena ne avremo avuto la possibilità, Zulema mi avrebbe fatto recuperare tutto il nostro tempo perso.
E non vedevo l'ora.
L'attirai a me stringendole i capelli e gli ormoni stavano già facendo il loro lavoro, la mora tra le mie braccia ansimò contro le mie labbra e scese baciandomi il collo molto lentamente facendomi rilasciare dei sospiri strozzati e ansimi.
"Bionda, stai calma o non potrei rispondere alle mie azioni, sono seria." disse mordendomi il labbro e risi per il suo tono di voce eccitato e mi dispiaceva il fatto che non poteva avermi quando voleva lei, ero tantissimo vincolata rispetto a prima e più il tempo passava più non vedevo l'ora di vedere Maisa.
Saray era stata una delle prime a sapere il nome ed era scoppiata in lacrime insieme a Tokyo, successivamente avevano deciso di organizzare una festa fantastica in piscina nella villa e mi sono divertita veramente tanto per ore infinite.
"Devo andare in ufficio." disse Zulema contro le mie labbra e alzai gli occhi al cielo, mi alzai goffamente e mi venne un pochino di nausea ma avevo imparato a regolarla bene quindi feci un respiro profondo e andai in bagno spogliandomi.
Entrai in doccia mettendo l'acqua tiepida e mi lavai con molta cura massaggiando la cute con lo shampoo e il balsamo.
Successivamente afferrai la spugna e la sfregai dolcemente in ogni centimetro della mia pelle.
Dopo essermi asciugata lasciai i capelli umidi e indossai una maglia enorme che mi aveva regalato Zulema, lasciando le mie gambe snelle scoperte.
Scesi al piano inferiore per fare colazione e mi morsicai il labbro guardando il mio scorpione bere il caffè appoggiata nel bancone con il telefono tra le mani.
Era vestita da Dio e i suoi occhi truccati alla perfezione si scontrarono con i miei verdi, facendomi rabbrividire.
Quante cose avrei voluto farle.
Un piccolo sorriso dolce si formò sulle sue labbra nel vedermi con una delle sue maglie e si emozionò un minimo.
"Sei più bella del solito oggi." disse avvicinandosi e mi afferrò per la vita, il suo profumo mi fece calmare e l'attirai a me accarezzandole la guancia.
Le nostre labbra si scontrarono e le strinsi i fianchi adagiandola nel bancone, sorrise per la mia solita forza che non era cambiata e mi lasciò fare dandomi un po' di controllo in più ma sapevo che non sarebbe durato così a lungo.
"Quanto vorrei, trascinarti a letto." le sussurrai mordendole piano la mascella e un piccolo gemito scappò dalle sue labbra facendomi sorridere divertita.
"Non è più eccitante recuperare tutto questo tempo perso? Già ti vedo sotto di me che mi implorerai assai, bionda." mi sussurrò maliziosamente e risi guardandola intensamente negli occhi facendola sussultare appena.
"Ma davvero? Dimentichi che non devi mai sottovalutarmi, sopratutto ora che porto in grembo tua figlia." dissi seria e le morsicai quelle labbra perfette che aveva, ero innamorata persa di lei.
Zulema afferrò il mio viso e mi fissò insistentemente leccandosi il labbro, poi si abbassò e alzò la maglia infilando la testa e appoggiandosi sulla mia pancia.
"La mamma mi sta molestando." la sentii dire borbottando sottovoce e alzai gli occhi al cielo, mi sembrava strano che non aveva ancora fatto l'idiota.
"Maisa amore, non ascoltarla." dissi appoggiando una mano sulla pancia ma Zulema la tolse, incredibilmente gelosa.
Assurdo.
"È mia." disse sbucando da sotto alla mia maglia e sbuffai divertita percependo mia figlia muoversi non appena sentì la voce del mio scorpione, ogni volta che si muoveva era un'emozione unica e mi vennero le lacrime agli occhi.
" amore, ciao anche a te." sussurrò Zulema felice e circondò il pancione con le sue braccia tatuate, era bellissima vederla così e se pensavo al fatto che avevo deciso di riprovarci per lei mi veniva letteralmente da piangere.
Accarezzai con cautela i suoi capelli e non si voleva mai staccare da me ed io amavo vederla così incredibilmente protettiva nei miei confronti.
"Ho una riunione e non voglio andare, voglio stare con te e comprarti tanti fiori e darteli tutti quanti." disse dicendo parole a caso accoccolandosi nell'incavo del mio collo e risi divertita sentendola.
"Mi raggiungi dopo, devo andare a fare la spesa verso le sei in città." le spiegai dolcemente accarezzando le sue braccia toniche e annuì incerta e dubbiosa.
"Okay piccola vado, a dopo." disse guardandomi intensamente e mi baciò per alcuni minuti, ricambiai il bacio e dopo si inchinò baciandomi il pancione.
La vidi andarsene con il solito passo sicuro portandosi una sigaretta alle labbra e sorrisi per quanto fosse bella.
Mi vestii con abiti semplici e nonostante avessi il pancione il mio fisico non era cambiato tantissimo, Carina era stata molto precisa sull'alimentazione e se c'era una cosa che mi mancava era quella di allenarmi duramente.
Non vedevo l'ora.
Saltai in macchina ed ero tanto di buon umore, Zulema mi avrebbe raggiunto a breve e notai la sera inoltrarsi ma si stava terribilmente bene.
C'era caldo al punto giusto ma prima di uscire dalla macchina infilai una felpa leggera e lunga.
Chiusi lo sportello della macchina e mi legai i capelli in uno chignon con alcune ciocche fuori per restare comoda.
Feci due passi guardando la città in tutto il suo splendore ma questa periferia dove mi trovavo io era quasi del tutto deserta.
Abbassai un attimo lo sguardo ma dopo che lo rialzai sobbalzai trovandomi i miei genitori davanti, mi immobilizzai come una statua e avevo un brutto presentimento decifrando i loro sguardi.
Stavano per entrare in macchina ma tornarono indietro e sgranarono gli occhi nel vedermi, dopo tantissimi anni.
Li odiavo.
Fortunatamente con me avevo una pistola nascosta e se avessero fatto qualche mossa sbagliata l'avrei usata.
Avrei fatto di tutto pur di proteggere mia figlia, loro per me non erano niente.
"Da quanto tempo Macarena! Come stai? Non ti sei fatta sentire per anni." disse mia madre cercando di avanzare ma serrai la mascella allontanandomi.
Le parole sul loro conto che mi aveva raccontato Zulema esplosero nella mia mente e non mi fidavo nemmeno un po', avevano rovinato la mia vita per davvero.
"Sto molto bene, grazie." mormorai guardando dietro di loro e Roman si fermò di scatto, facendo una risata e appoggiando le buste dentro al cofano.
"Eccola, la moglie di Zulema Zahir!" esclamò sarcastico e questa situazione non mi stava piacendo proprio per niente, dovevo andarmene subito e le voci correvano quindi sicuramente sapevano anche i nostri colpi e di Fatima.
Zulema dove diavolo sei?
"Già hai detto bene, moglie." dissi ribattendo subito e il suo sguardo si depositò sul mio pancione che per colpa della felpa spostata si vide un bel po'.
"O mio Dio." disse mia madre spalancando la bocca e mi guardò sconvolta insieme a mio padre.
"Sei incinta? Da quando?" urlò quest'ultimo avanzando e indietreggiai impaurita mettendomi una mano sul ventre, mia figlia si stava agitando e speravo con tutto il cuore che Zulema venne in mio soccorso.
"Sono al sesto mese e comunque non sono cazzi vostri, la vita è la mia e voi non sapete cosa è successo. Se oserete fare un passo falso Zulema ve la farà pagare alla grande e una delle sue più grandi specialità è proprio quella di vendicarsi per bene. Sono felice davvero, quindi lasciatemi stare per una cazzo di volta non ho più due anni, sono una donna vera ora." ringhiai furiosa e mi vennero le lacrime agli occhi dalla paura che avevo.
Ma non per me, per Maisa.
"Sei il disonore della nostra famiglia, hai preferito unirti alla società di quella
figlia di puttana piuttosto che alla nostra! E ora sei addirittura incinta. Sappiamo tutto ciò che è successo in passato e dovevi morire quando ti trovavi in coma, ci hai traditi e questo non te lo perdoneremo mai. E non solo, avete ucciso Hanbal insieme a Carlos ed erano i nostri più grandi alleati, per me sei morta!" urlò Roman furioso e scattò verso di me, non riuscii a prendere la pistola in tempo e mi scaraventò a terra dandomi un calcio dritto in pancia, togliendomi tutto il fiato.
Urlai dal dolore e alcune lacrime mi rigarono il viso non appena percepii un dolore lancinante invadermi e tremai.
I miei genitori rimasero indifferenti davanti a questa scena e uno schiaffo mi arrivò dritto in faccia, lui era molto più forte di me ma schivai un paio di colpi.
"Ma guardati, ora fai la donna vissuta felice in dolce attesa? Zulema non avrà più un cazzo da te stanne certa." sussurrò mio fratello ad un centimetro dal mio viso e il corpo mi faceva tremendamente male, da morire.
Sapevo che questo momento sarebbe arrivato e avevo il terrore di perdere una delle poche cose che illuminava la mia vita, insieme a mia moglie.
Una delle mie poche possibilità di essere felice per davvero, dopo tanti anni.
Román afferrò la pistola stringendola e uno sparo riecheggiò in tutta Madrid.

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