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Las Vegas, four.

Abbassai il finestrino nel mentre che Zulema accelerava e il vento gelido mi scompigliava tantissimo i capelli.
Rise nel vedermi così felice e spensierata e premeva l'acceleratore apposta per farmi ridere ancora di più.
"Whoa!" urlai facendo il dito medio a tutte le macchine che superavamo e alcuni suonarono il clacson di continuo.
"Bionda." disse Zulema superando un'altra macchina in velocità e alzai il finestrino ritornando al mio posto.
"Cazzo, ma lo hai visto quello?" dissi ridendo e il mio scorpione strinse la mia coscia possessivamente ed era dannatamente eccitante pure quando guidava, aveva lo sguardo fisso sulla strada e la mascella contratta.
Si fermò davanti ad un semaforo rosso e si girò verso di me baciandomi con molta passione, ricambiai il bacio e le tirai il labbro con i miei denti ansimando.
Las Vegas distava circa 3 ore da Los Angeles ed eravamo praticamente arrivate, già si vedevano le luci intense dei vari negozi di lusso e noi eravamo ricche sfondate come non mai.
"Sono le 9, andiamo bionda?" disse Zulema divertita e le brillavano gli occhi, vederla in mezzo a questa città era letteralmente il paradiso.
"Andiamo, la notte è nostra." dissi baciandola dolcemente e sorrise ripartendo, parcheggiò in una delle vie principali e la riconobbi subito.
Las Vegas Strip.
Scesi dalla macchina ed eravamo vestite in un modo totalmente impeccabile, Zulema aveva un capotto stupendo che le arrivava sopra al ginocchio e dei jeans a vita alta con una camicia elegante all'interno che risaltava la sua vita stretta.
I suoi anfibi erano altissimi e averla al mio fianco mi faceva sentire incredibilmente al sicuro.
"Ti ho presa, piccola." disse intrecciando le dita con le mie e sorrisi lasciandole un bacio sulle labbra.
Qui eravamo libere.
Hanbal non esisteva, Sandoval idem e l'idea di ritrovare Fatima non ci passava nell'anticamera del cervello, per il momento.
"Guarda quelle decorazioni." disse il mio scorpione risvegliandomi dai miei pensieri ed eravamo in una galleria dove c'erano un'infinità di negozi, le vetrine erano illuminate e la neve scendeva leggera sopra di noi, tutto era perfetto.
"Ma chi è che indosserebbe una cosa del genere?" disse Zulema facendo il broncio e strinse ancora di più la mia mano, indicandomi un vestito strano.
"Io, ora vado e lo compro cazzo." dissi provocandola e sbuffò tirandomi verso di lei, strinse i miei fianchi e si inchinò per baciarmi possessivamente.
Con il pollice mi accarezzò la guancia e chiusi gli occhi alzandomi leggermente sulle punte, nonostante avessi degli stivali abbastanza alti.
"Hai le labbra gelate." mugugnai contro la sua bocca e mi sorrise, lasciandomi dei piccoli baci dolcemente.
"Sai cosa vorrei?" disse ad un certo punto e i suoi occhi si illuminarono in mezzo secondo, era bellissima.
E avrei fatto di tutto per accontentarla.
"Cosa, amore?" dissi sorridendo nel vedere alcuni fiocchi di neve caderle tra i capelli e mi indicò un negozio dietro di me, dove vendeva qualsiasi cosa.
"Hai presente le macchine fotografiche usa e getta? Voglio tante polaroid." disse trascinandomi con lei e risi divertita non appena la vidi subito parlare con un commesso, Las Vegas non moriva mai di notte e tutto splendeva nel suo caos.
"Me ne dia due, tenga il testo." disse il mio scorpione e sorrisi non appena mi afferrò la mano, trascinandomi in tutta quella miriade di persone.
"Ho in mente dei posti stupendi dove farle, ci stai?" disse estasiata e annuii, mi trascinò in una piazza e mi fece sedere in una panchina un po' riservata.
"Ok, come cazzo funziona?" sbottò afferrandone una ma dopo un po' riuscii a inserire il rullino.
Si avvicinò mordendosi il labbro e mi misi in posa, alle nostre spalle c'erano tantissime luci e Zulema scattò.
La foto uscì e non avevo mai visto la donna davanti a me così felice, le sue guance erano rosse per il freddo e mi avvicinai per lasciarle dei piccoli baci.
Sorrise guardandomi e le scattai subito una foto, inquadrando quel sorriso a dir poco perfetto che volevo vedere per sempre fino alla fine dei miei giorni.
"Mi fai le foto di nascosto, bionda?" disse guardandomi con uno sguardo di sfida e si avvicinò, mise la mano sul mio fianco e mi baciò dolcemente.
Scattando varie polaroid.
"Ancora." mormorai ad occhi chiusi e Zulema rise baciandomi con passione nel mentre che il freddo ci innondava.
"Sei bellissima ed io sono fottutamente innamorata di te." sussurrò togliendomi una ciocca ribelle dal viso e la baciai ancora, e ancora.
Le afferrai la mano e camminammo nel mentre che la donna al mio fianco mi comprava dei donuts al volo, mi si illuminarono gli occhi e gli addentai felice.
Zulema mi scattò un'altra foto e feci il broncio facendole il dito medio, scoppiò a ridere e sorrisi per l'atmosfera unica.
"Sei mai venuta qui?" le domandai mangiando e subito scosse la testa, finendo di mangiare e intrecciò dolcemente le dita con le mie.
"Qui a Las Vegas no, mentre in America un centinaio di volte." disse mettendo la testa di lato per guardarmi e annuii buttando le cartacce nel cestino.
"Sono felice di essere qui con te, amo le avventure ma diciamo che nessuno ha mai saputo soddisfare le mie esigenze, quindi eccoci qui bionda." disse facendo spallucce e la guardai con una luce diversa negli occhi.
"Voglio fare tantissime cose con te." sussurrai portandomi la sua mano nelle labbra e le lasciai dei piccoli baci.
"Appena tutto sarà finito, ricominceremo a vivere una seconda volta e credimi sarà stupendo." disse guardandomi con le lacrime agli occhi e notavo tutto il suo desiderio nel voler vivere senza un minimo di ansia.
"Promesso Zulema, per davvero." dissi baciandola dolcemente e ricambiò fermandosi in mezzo al marciapiede nel mentre che la miriade di persone attorno a noi ridevano spensierate e felici.
Si rilassò baciandomi e le sue mani strinsero la mia vita stretta, facendomi sussultare per la sua presa forte e sicura.
Dopo alcune ore di camminata entrammo dentro ad un supermercato a caso e saltai dentro al carrello nel mentre che Zulema correva nelle varie corsie.
"Più veloce!" esclamai aprendo un pacco di patatine e le mangiai nel mentre che il mio scorpione rideva a crepapelle, afferrando varie confezioni di biscotti.
Risi spensierata e addosso avevo degli occhiali da sole nonostante fossero quasi l'una di notte ma non ci importava minimamente perché qui, ognuno poteva fare quello che voleva e noi non volevamo sprecare neanche un secondo.
La vita era una.
La mia vita era lei.
"Zulema, ci sbattono fuori da qui." dissi ridendo e il mi scorpione si fermò prendendo fiato, era a dir poco bellissima e fottutamente stremata dalla corsa.
"Ho fame, dammene una." disse non appena scesi dal carrello e scossi la testa, stringendo il pacco con forza.
"Sono mie!" esclamai andando alla cassa per pagare e la commessa guardava la mia donna incantata.
"Ma se ti lasciassi il mio numero?" disse sbattendo le ciglia ripetutamente e per poco Zulema non le scoppiò a ridere in faccia, data la mia gelosia evidente.
"Ma se te ne andassi a fanculo dalla mia fidanzata, che ne dici tesoro?" sbottai furiosa e il mio scorpione mi cinse la vita da dietro, cercando di calmarmi ma purtroppo ero una sociopatica patologica quando si trattava di lei, era solo mia.
La cassiera sorrise imbarazza e pagai per poi uscire velocemente, Zulema rise e mi afferrò per la vita dolcemente.
"Hey, gelosona dove vai?" disse ironica e le feci il dito medio, continuando a mangiare nervosa.
"Sono tua, Macarena." sussurrò baciandomi il collo e sorrisi incominciando a correre non appena fece per prendermi il pacco di patatine.
Corsi tra la gente e la sentivo imprecare ad alta voce, finii in un parco e urlai dallo spavento per come stava per raggiungermi, mi spinse nel prato verde e si mise a cavalcioni sopra al mio corpo.
"Lasciami!" urlai ridendo e prese a baciarmi il collo molto velocemente, capovolsi le posizioni e infilai la coscia in mezzo alle sue gambe, estasiata.
"Macarena, non giocare con me." disse furiosa e le lasciai un ultimo bacio, prima di alzarmi e correre nuovamente lontano da lei, mi divertivo da morire.
Mi nascosi dietro alla scivolo cercando di recuperare fiato ma non appena feci per scattare a sinistra Zulema mi afferrò per la gola, stringendomela forte.
"Ti ho presa." disse facendomi voltare e mi morsicai il labbro percependo la sua mano scorrere lungo il mio ventre.
"Ti amo." piagnucolai battendo i denti dal freddo e il mio scorpione se ne accorse, mi abbracciò con forza e mi afferrò la mano trascinandomi via da lì.
"Pace?" disse baciandomi la guancia e annuii, porgendole le patatine ormai finite che si mangiò sorridendo soddisfatta.
Sorrisi nel vederla in questo stato e decidemmo di entrare in un locale, non troppo affollato ma tantissimo ospitale.
Ordinammo la cioccolata calda e mi tolsi il capotto rilassandomi tantissimo, questo posto era tanto accogliente e scattai una foto veloce alla donna davanti a me.
"Sei felice?" mi domandò di un punto in bianco e le sorrisi, accarezzandole con cautela il palmo della mano.
" Zulema, tantissimo." dissi facendole fare un sospiro di sollievo e si portò la mia mano alle labbra, baciandola.
Si amavano come la luna chiara,
come il mare che colmo aderisce a quel volto, dolce eclisse di acqua, guancia dove fa notte.
E non so se tutte queste cose le ho sempre sapute, ma al momento queste consapevolezze sono chiare come il sole.
Non lo voglio un amore trascinato, non lo voglio qualcuno accanto solo perché entrambi abbiamo paura di restare soli.
Voglio pericolo, voglio quella cosa che non ti fa dormire la notte, che ti fa sentire lo stomaco in gola, che ti fa del male.
Bevve anche lei la sua cioccolata e mi sorrise, non mi stancavo mai di guardarla e sorrisi letteralmente come un'idiota.
I legami che ci vincolano a volte sono impossibili da spiegare.
Ci uniscono anche quando sembra che si debbano spezzare.
Certi legami sfidano le distanze e il tempo e la logica.
Perchè ci sono legami che sono semplicemente destinati a essere.
Quando stai per vivere il giorno più bello della tua vita non sai che sarà il più bello. Non finché lo diventa.
Non riconosci il giorno più bello della tua vita finché non lo vivi.
Il giorno in cui ti impegni in qualcosa o con qualcuno, il giorno in cui ti si spezza il cuore, il giorno in cui incontri la tua anima gemella, il giorno in cui ti rendi conto che il tempo non basta, perché vorresti vivere per sempre.
Quelli sono i giorni più belli, i giorni perfetti.
Pensi che il vero amore sia l'unica cosa che possa spezzarti il cuore, la cosa che ti riempie la vita e la illumina o la distrugge.
L'amore è questo: siamo tutti dei pazzi, a modo nostro, e il trucco è trovare qualcuno la cui pazzia completi la propria.
"Andiamo?" disse il mio scorpione sorridendomi e andò a pagare nonostante le mie proteste, mi sorrise da lontano e poi mi afferrò la mano senza lasciarla.
Camminammo in silenzio e la neve stava aumentando rispettivamente, controllai l'orario ed erano quasi le due del mattino.
Stavamo andando in una zona abbastanza importante di Las Vegas e spalancai la bocca incredula notando una delle cappelle più famose per sposarsi.
Graceland.
Conoscevo già le procedure perché tantissime mi era capitato di accompagnare alcuni miei amici a fare questa pazzia e chissà come sarebbe stato considerare Zulema mia moglie.
Perché no?
Quest'ultima vide il mio sguardo fisso su quella struttura e senza replicare l'afferrai per la mascella, e la baciai con passione.
Al diavolo tutto quanto.
"Voglio andare fino infondo con te." le sussurrai contro la sua bocca e si staccò guardandomi abbastanza basita.
"Facciamo una pazzia, ora." dissi indicandole l'edificio e incominciai a tremare per come potesse reagire.
Ma ero sicura di questa scelta? Sì.
Ero la persona più felice del mondo e volevo che lei fosse mia, al 100%.
"Che genere di pazzia?" disse la donna davanti a me notando il mio sguardo e mi avvicinai afferrandola per la mascella.
"Quanto mi ami?" sussurrai lasciandole un bacio sulle labbra e mi sorrise.
"Troppo, tantissimo." disse stringendomi per la vita e mi vennero le lacrime agli occhi, letteralmente.
Dillo Maca, forza.
"Allora sposami, Zulema." dissi sganciando la bomba e il mio scorpione per poco non svenne, incredula.
"Che?" urlò allontanatosi di scatto e andai in panico, scoppiai a piangere dall'emozione e respirai a fatica.
"Lì si occupano dei matrimoni, la procedura non è tanto difficile dato che bisogna solamente compilare un modulo. Soldi ne abbiamo a palate quindi non è un problema neanche per quello, io voglio essere tua moglie cazzo. Voglio passare il resto della mia vita con te e voglio vederti con quella cazzo di fede al dito, voglio te Zulema e finalmente dopo anni sono sicura." dissi tra le lacrime e il viso della mia regina araba era innondato dalle lacrime.
Non avevo pensato ai nostri limiti o alle nostre conseguenze, le stavo aprendo il mio cuore in questo posto dove volevo lasciare il mio marchio per sempre.
"Facciamo questa pazzia, subito." disse ridendo e sgranai gli occhi incredula non pensando che avrebbe accettato.
Mi baciò con passione e sorrisi tra le lacrime, ero la donna più felice del mondo intero, era sicura anche lei come me.
"Non sei spaventata o altro?" le domandai nel mentre che mi trascinava con se e scosse la testa, spensierata.
Sembravamo due adolescenti e non avevamo paura di nulla, mai nella vita.
"No, perché sono sicura e credevo di avere paura ma la verità è che ti amo veramente tanto e voglio fare questo passo enorme con te, da morire." disse accompagnandomi all'entrata e mi baciò forte, parlammo subito con una ragazza vestita in modo impeccabile e ci spiegò i vari pacchetti a disposizione.
"Quello più costoso che avete, vogliamo una cerimonia impeccabile." disse Zulema e annuii estasiata, ascoltai la ragazza nel mentre che ci faceva accomodare e davanti a me c'erano tantissimi abiti da sposa.
Avrei scelto quello più bello e non vedevo l'ora di vedere la mia regina araba, vestita interamente di bianco.
Incredibile come questo posto fosse organizzato da tantissimi anni, avevamo addirittura un reportage fotografico.
Non avendo un rapporto così stretto con la chiesa, questo mi andava più che bene ed era una cosa tantissimo intima.
Questo matrimonio sarebbe stato legato anche per il nostro ritorno in Spagna, ci stavamo sposando per davvero in un modo talmente iconico da farmi gelare il sangue dall'emozione, non avrei potuto fare diversamente con una donna del genere al mio fianco.
"Non appena andrete nei camerini, daremo il via a tutto quanto. La durata della cerimonia è di circa 1 ora, sono comprese anche le canzoni." disse riferendosi ad Elvis ed era sempre stato uno dei miei sogni più grandi.
La ragazza si dileguò e Zulema si voltò nella mia direzione, baciandomi dolcemente sulle labbra emozionata.
Stavamo piangendo entrambe.
"Ti considero già mia moglie, bionda." disse regalandomi un sorriso meraviglioso facendomi emozionare come non mai.

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