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9 month.

"C'erano una volta tre fratelli che camminavano lungo una strada tortuosa e solitaria al calar del sole. Arrivarono ad un fiume, troppo profondo per guardarlo e troppo pericoloso per attraversarlo ma essendo versatili nelle arti magiche ai tre fratelli bastò agitare le bacchette per far comparire un ponte sopra le acque infide. Ne avevano appena percorso la metà, quando si trovarono il passo sbarrato da una figura nera incappucciata era la Morte, si sentiva ingannata perché i tre fratelli erano riusciti ad attraversare il fiume senza annegare, di solito i viaggiatori morivano in quel fiume. Ma la Morte era astuta, finse di congratularsi con i tre fratelli per la loro magia e disse che ciascuno di loro meritava un premio per essere stato tanto abile da sfuggirle. Si rivolse al primo fratello, un uomo bellicoso, egli chiese una bacchetta più potente di qualsiasi altra al mondo e la Morte gliene diede una, da un albero di Sambuco lì vicino, poi si rivolse al secondo fratello, egli decise che voleva umiliare la Morte ancora di più, e chiese il potere di richiamare i propri cari dalla tomba, così la Morte raccolse una pietra dal fiume e gliela offrì, dicendogli che quella pietra aveva il potere di riportare in vita i morti. Poi venne il turno del terzo fratello, un uomo saggio, umile, egli chiese solo di proseguire il viaggio senza essere più seguito da lei, così la morte con estrema riluttanza gli consegnò il proprio mantello dell'invisibilità. Passarono mesi e il primo fratello raggiunse un vicino villaggio e sfidò un mago con cui in passato aveva litigato, armato della bacchetta di sambuco vinse il duello. Ma quella stessa notte, mentre il primo fratello dormiva nella sua tenda ubriaco fradicio un altro mago entrò nell'accampamento e per buona misura gli tagliò la gola. Così la morte di prese il primo fratello, poi toccò al secondo fratello, egli aveva raggiunto casa propria, cacciò la pietra fuori e la fece girare tre volte in mano, con sua gioia la ragazza che aveva sperato di sposare prima della di lei morte prematura le apparve. Ma dopo un po' la ragazza divenne fredda, staccata da lui come un velo, perché non apparteneva al mondo dei mortali. Reso folle dal suo desiderio di seguirla il secondo fratello si tolse la vita per unirsi a lei. Così la Morte chiamò a sé anche il secondo fratello. Passarono anni e la Morte cercò il terzo fratello senza mai riuscire a trovarlo. Solo quando ebbe raggiunto una veneranda età il terzo fratello si tolse il mantello dell'invisibilità e lo donò a suo figlio, poi salutò la morte come una vecchia amica e andò lieto con lei, congedandosi da pari a pari." disse Zulema accarezzandomi la pancia e le accarezzai i capelli, facendola rilassare interamente sopra di me.
Stava raccontando le sue solite storie e l'ascoltai attentamente chiudendo gli occhi e rilassandomi con la sua voce.
La sua guancia calda era sulla mia pelle e mi lasciò dei piccoli baci sul ventre, Maisa si mosse tantissimo e sorrisi perché era quasi arrivato il momento.
Ero finalmente all'ultimo mese e dopo l'accaduto con Roman ci eravamo prese del tempo, avevo fatto spesso dei controlli stando sempre all'ospedale e Carina mi aveva tranquillizzata tanto.
I lividi erano passati dopo un bel po' perché i calci erano stati forti ma ora stavo molto bene, inizialmente avevo perso l'appetito a causa dello spavento ma fortunatamente mangiai meglio.
"Piccolina dai muoviti ad uscire." disse Zulema piagnucolando e sorrisi per quanto fosse bella, finalmente il suo umore si era calmato e per tutta l'estate non mi aveva mai lasciata.
Mai.
Stava sempre con me e per il lavoro seguiva tutto da casa, con la mia mano intrecciata sulla sua e il suo viso appoggiato sul mio pancione.
"Voglio vederla, troppo." dissi ad un certo punto e Zulema concordò con me, si accoccolò meglio infilandosi tra le mie gambe e si avvicinò senza farmi male.
"Stai bene? Se le fosse capitato qualcosa avrei rovesciato il mondo." disse contro le mie labbra e la baciai non vedendo l'ora di fare l'amore con lei.
Ogni volta che ne avevamo l'occasione.
"Sto bene ora, rilassati amore." le sussurrai dolcemente e annuì sdraiandosi al mio fianco, cinse il mio pancione possessivamente e si addormentò.
Era esausta.

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