89.

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after i kill you
what should i do?
all of those dark days for you.


"Che?" esclamò Zulema sconvolta e annuii ripetutamente, la trascinai sotto ad un gazebo e la feci sedere per farla calmare, altrimenti sarebbe svenuta.
Le sue mani tremavano dal nervoso e non era dovuto al freddo ma perché lei stessa era nervosa da morire e sicuramente non si aspettava una cosa del genere.
Nemmeno io pensavo di aprire dopo anni questo argomento ma per lei dovevo farlo eccome perché meritava di sapere anche questo aspetto doloroso della mia vita.
"Io e Kabila tempo fa, avevamo deciso di provarci per mettere su famiglia ma non ero rimasta incinta subito, dopo l'ennesimo tentativo ci sono riuscita con l'inseminazione artificiale ma.." dissi spiegandole la situazione ma mi bloccai e scoppiai a piangere mettendomi le mani sul viso, singhiozzando.
"L'ho perso Zulema, al quarto mese." dissi ferita e alcune lacrime rigarono il suo viso interrottamente.
"Quarto? Maca mi dispiace tanto." disse sconvolta e mi abbracciò nel mentre che mi accarezzava i capelli.
"Per questo quando stavamo litigando ti ho detto che da una parte sapevo cosa significava essere mamma. Però effettivamente non ho potuto esserlo al 100% e questa cosa mi ha letteralmente spezzato il cuore." dissi riprendendomi un attimo e il mio scorpione si asciugò le lacrime.
"Io volevo quel bambino più di ogni altra cosa al mondo, è come se mi avessero lacerato l'anima per quello ho avuto paura di riprovarci. Kabila mi ha addossato tutte le colpe e alla fine dopo l'aborto improvviso, mi sono rassegnata e ci ho messo un punto. Sono andata in terapia dallo psicologo dato che era stato un dolore troppo grande e mi ha seguito per un paio di anni fino a quando non mi sono rassegnata del tutto, come sempre." continuai a parlare guardando il cielo stellato davanti a me e gli occhi di mia moglie erano fissi sul suo viso.
"Non è colpa tua, il destino ha fatto in modo che andasse così tutto qua. Kabila non ha mai capito un cazzo di te mentre io si, per questo ti dico che chiuderemo qui l'argomento, stanotte ero troppo presa da te e mi è uscito così di slancio senza pensaci." disse guardandomi dritta negli occhi facendo spallucce e scossi la testa perché non era giusto, aveva il diritto di essere madre.
Di nuovo, a tutti gli effetti.
Ma ero bloccata, però avrei fatto in modo di pensarci su e di riprovarci.
Per lei avrei fatto veramente di tutto.
"Grazie, per avermi capita sempre." le sussurrai dopo un po' e mi avvicinai per baciarla dolcemente ma ovviamente il bacio si fece più passionale e la sua lingua si intrecciò presto con la mia.
"Se solo ti avessi conosciuta prima." mi sussurrò Zulema contro la mia bocca mordendomi il labbro e mi misi a cavalcioni sopra alle sue gambe.
"Sh, sono qui ora e per sempre." dissi accarezzandole i capelli e presto catturò nuovamente le mie labbra, mordendole e leccandole a suo piacimento.
La mia mano andò nel suo interno coscia e gemette contro le mie labbra estasiata, ma mi bloccò non appena feci per farla mia un'altra volta.
"Non voglio morire di ipotermia, andiamo dentro che ho freddo." disse baciandomi la guancia e mi alzai sbuffando, mi sentivo più sollevata ad avergliene parlato e Zulema era letteralmente il mio posto sicuro.
Mi sentivo in dovere di parlarle di tutto, senza farmi nessuno scrupolo e lei pure.
"Tutto bene?" disse Raquel sorridendoci e annuii, tremai leggermente per il freddo e mi sedetti vicino al cammino riscaldandomi le mani gelate.
Zulema invece si sedette nel divano affianco a Fatima e le circondò le spalle possessivamente lasciandole un bacio tra i suoi capelli neri ripetutamente.
"Mamma smettila!" esclamò di punto in bianco ridendo e sgranai gli occhi nel sentirla con quel nomignolo addosso, le stava da dio e una lacrima mi rigò il viso.
Chissà cosa si provava a sentirselo dire.
"Come mi hai chiamata scusa?" sussurrò il mio scorpione emozionata e Fatima si afferrò il viso tra le mani.
"Mamma." disse con vocina esile e Zulema l'abbracciò forte stringendola a sé, era veramente felice e sorrisi come un'ebete nel vederle così unite dopo anni.
"Io sono la zia Saray single invece, ti comprerò tanti regali perché sono ricca sfondata e ci ubriache-" disse la gitana con un tono altezzoso e sorrisi divertita nel vedere l'amore della mia vita alzare gli occhi al cielo staccandosi dall'abbraccio per farle il dito medio.
"Scordatelo poi la guardano tutti i ragazzi e devo fare un genocidio." borbottò Zulema infastidita e vederla gelosa per la figlia era una cosa bellissima, letteralmente.
E così nuova per me.
"Cioccolata?" disse Ethan porgendomi una tazza e annuii, mi era mancato terribilmente e appoggiai la testa sulla sua spalla possente rilassandomi.
Zulema mi monitorò come un falco ma era tranquilla perché sapeva che lui era una delle persone più importanti della mia vita, mi aveva salvata ed io idem.
"A proposito di ragazzi." disse Fatima e il mio scorpione sbiancò di colpo, si mise una mano sul cuore facendo finta di respirare a fatica e scoppiai a ridere.
"Hai un ragazzo? Che?" urlò dopo alcuni minuti dove Fatima le spiegò la situazione e sorseggiai la mia cioccolata godendomi lo spettacolo insieme agli altri.
"Avete già scopato?" disse Saray apposta e Zulema le lanciò un'occhiataccia a dir poco enorme.
Era bellissima da gelosa.
"Beh , tante volte." disse Fatima imbarazzata e il mio scorpione si appoggiò nel divano, chiuse gli occhi e stava facendo finta di svenire.
"Bionda, chiama l'ambulanza." disse con voce debole e mi alzai di scatto impaurita perché sembrava anche che stesse parlando sul serio, era sbiancata.
"Respirazione bocca a bocca, devi rianimarmi o vuoi diventare vedova?" disse indicandosi le labbra e andai in panico pure io nel vederla così seria.
"Non respiro, sbrigati." mormorò toccandosi la gola tossendo e non sapevo nemmeno io che fare talmente ero in panico, ma mi venne in mente un'idea che forse poteva funzionare.
"Forse ti devo sbottonare la camicia così respiri meglio, aspetta." dissi sganciandole i primi bottoni e i miei amici si erano addirittura alzati per vedere meglio la situazione, Sergio si mise una mano sulla bocca sconvolto ma non appena il mio scorpione mi fece un sorrisetto malizioso capii che stava scherzando, voleva che la baciassi.
"Non ci posso credere, Zulema!" urlai furiosa e scoppiai a piangere per tutta l'ansia che avevo accumulato, mia moglie rise il doppio e si alzò per abbracciarmi.
"Sei un'idiota del cazzo nonché una grandissima figlia di puttana!" aggiunsi spingendola ma mi tenne stretta, mi aveva fatto uno scherzo bruttissimo e quella che ora si stava per sentire male ero solo io.
Mi ripresi dopo alcuni secondi e tutti scoppiarono a ridere nel vederci.
"Che cazzo ridete? Ora divorziamo." dissi puntando un dito contro al mio scorpione ma mi afferrò per il viso e mi baciò tranquillizzandomi del tutto.
"Comunque, vorrebbe conoscerti." disse Fatima riferendosi al ragazzo e a quel punto Zulema scattò verso di lei.
"Ragazzina sono incazzata, chi è?
Quanti anni ha? È vaccinato? Ricordati che dovete sempre usare il fottuto preservativo, sennò sono cazzi molto amari e sono troppo giovane per diventare nonna insomma guardami." disse facendo un giro su se stessa e sbuffai per la sua bellezza mozzafiato, si sistemò nuovamente la camicia e Fatima le fece vedere una foto di loro due.
"Non mi piace, lascialo." disse Zulema seria e risi mettendomi al suo fianco.
"Mamma, deve piacere a me non a te." disse ancora una volta la ragazza mettendo il broncio e il mio scorpione scosse la testa, ingelosendosi subito.
"Lascialo, sei ancora una bambina." borbottò portandosi una sigaretta alle labbra e mi emozionai guardandola.
"Ho 23 anni, non 10 cazzo!" esclamò Fatima infastidita e la mia regina araba borbottò qualcosa, scuotendo la testa.
"Ci penserò su, vedremo." disse facendo uscire il fumo dalle sue labbra e tutti scoppiammo a ridere per il suo atteggiamento così nuovo per noi.
"Tra un paio di giorni ha l'aereo e deve venire qui, così posso vederlo." disse Fatima felice e a quel punto Zulema sgranò gli occhi, indicò la pistola che c'era sopra al tavolo e sorrise come una psicopatica con un sorriso enorme.
"Buono a sapersi." disse seria e Saray rise guardandola divertita.
"Amore, stai esagerando." dissi richiamandola non appena incominciò a lanciare frecciatine apposta a Fatima e borbottò infilandosi nell'incavo del mio collo nascondendosi, amavo quando faceva così e la strinsi possessivamente.
"Io lo uccido, e tu mi dovrai aiutare." disse lasciandomi dei piccoli baci sul collo e inarcai un sopracciglio confusa.
"A fare cosa, Zulema?" dissi guardando Fatima che scosse la testa alzando gli occhi al cielo e sbuffò.
"A nascondere il cadavere, cazzo." disse come se la riposta fosse ovvia e la guardai sconvolta ma poi scoppiò a ridere, baciandomi dolcemente sulle labbra e le sussurrai che l'amavo da morire come sempre e lei idem.

Era troppo perfetta come madre e forse potevo gestire la situazione.
E riprovarci, per lei.

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