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Un pianto fortissimo arrivò dritto alle mie orecchie e crollai esausta contro al cuscino con tutte le goccioline di sudore che scendevano lungo il mio collo.
Amelia mi tamponò la fronte con un panno fresco e mi guardò emozionata nel mentre che Zulema tagliava il cordone ombelicale di nostra figlia.
"Eccola qui, è meravigliosa." disse Carina porgendomela e subito la presi in braccio, si calmò non appena la guardai con i miei occhi verdi ed era la bambina più bella che avessi mia visto.
Ed era mia.
Le toccai il visino lentamente e smise di agitarsi, sorrisi piangendo piano e mi voltai verso Zulema che era emozionata quanto me.
La prese in braccio pure lei e la bimba le afferrò il dito con la mano, stringendolo.
"Ma ciao, finalmente ci conosciamo." sussurrò Zulema cullandola e sorrisi chiudendo gli occhi, ero esausta.
La tenemmo un'altro po' ma Carina la prese per lavarla e farle altri controlli.
"Devi riposare ora, Maca." disse Amelia sorridendomi e annuii debolmente.
Mi svegliai dopo alcune ore in un lettino di una stanza piccola e Zulema era seduta nella sedia al mio fianco, era addormentata ma la sua mano stringeva la mia pronta a non lasciarmi.
Erano le sette di sera ed era rimasta con me per tutto questo tempo, delicatamente spostai una ciocca dal suo viso e mugugnò stringendomi la mano più forte.
Era come sempre, bellissima.
"Amore." la richiamai e si svegliò alzando piano la testa per guardarmi, feci per dirle una cosa ma Maisa pianse.
"Ha fame." sussurrai mordendomi il labbro e il mio scorpione si alzò gemendo dal dolore per la posizione e si avvicinò alla culla sorridendo come un'ebete.
"Vuoi la mamma? Te la do subito." sussurrò prendendola in braccio e mi morsicai il labbro nel vederle insieme.
Erano bellissime ed era tutto così nuovo.
Me la porse e subito la piccola si attaccò al mio seno, era affamata e mi rilassai appoggiando la festa sul cuscino in modo tale da non dare sforzi, ero indolenzita.
Ma mi sarei rimessa in sesto subito.
"Vieni, ti voglio." dissi a Zulema che mi sorrise e si tolse le scarpe salendo nel letto, si mise al mio fianco e affondò il viso nei miei capelli ancora umidi a causa della doccia che mi avevano fatto fare.
"È bellissima, ti assomiglia tanto." sussurrò guardandola innamorata e la bambina aveva gli occhi chiusi mangiando senza staccarsi un attimo.
Il mio scorpione le accarezzò piano il viso e subito la sua manina si posizionò di nuovo attorno al suo dito, le sorrisi felice e per poco Zulema non scoppiò a piangere per tutte queste emozioni nuove.
"Ragazza che cammina con orgoglio." disse sorridendo e mi avvicinai per lasciarle un lungo bacio sulle labbra, ricambiò e la voglia che avevo di farla mia arrivava fin sopra alle stelle.
"Ti amo, da morire." mi sussurrò accarezzandomi il braccio e intrecciai la lingua con la sua, non vedevo l'ora di averla tutta per me al 100%.
"Anche io, ti amo." dissi sorridendo contro la sua bocca e mi baciò dolcemente scendendo verso al collo ma si dovette staccare a causa della porta che venne bussata.
Saray entrò con un mazzo di fiori enormi e le intimai di fare silenzio, si emozionò e si sedette al mio fianco dandomi un piccolo bacio sulla guancia.
"Ciao, come ti senti?" disse guardando Zulema e l'abbracciò forte facendole le congratulazioni.
"Indolenzita ma felice, guardala." le sussurrai dolcemente e la gitana abbassò la piccola coperta in modo tale da vederla nel mentre che era attaccata al mio seno.
"Bionda, è la tua fotocopia." disse guardandomi e sorrisi annuendo, già non vedevo l'ora di vederla crescere.
"Sono felice per te, ve lo meritate." disse guardando il mio scorpione che aveva la testa appoggiata sulla mia spalla e non aveva mai smesso di guardare nostra figlia, sorridendo innamorata.
"Grazie per i fiori, sono bellissimi." dissi guardandoli e la mia amica mi sorrise, sistemandoli in un vaso che era depositato sopra la scrivania.
Maisa finì di mangiare dopo alcuni minuti e fece un piccolo sbadiglio, mi coprii e la cullai dolcemente per farla addormentare.
"Vuoi prenderla?" sussurrai a mia moglie che annuì, la prese delicatamente e si alzò per farmi riposare del tutto.
"Hey, amore mio." sussurrò dandole un piccolo bacio sulla fronte e Saray si emozionò un minimo e anche io.
Era uno scenario troppo bello, vedevo quanto era felice nell'essere mamma.
E anche io, tantissimo.
Le sue braccia tatuate la strinsero dolcemente e girò per la stanza, in poco tempo Maisa si addormentò ma il mio scorpione la tenne ancora in braccio.
Accarezzò ogni suo lineamento innamorata e le lasciò alcuni piccoli baci sulle guance mettendola poi nella culla.
Era così premurosa e il suo tocco non l'avevo mai visto così delicato e dolce.
Ad un certo punto l'infermiera entrò avvisandoci che le visite dovevano svolgersi singolarmente e la gitana sbuffò, alzandosi dalla sedia controvoglia.
"Ci vediamo a casa, vi amo." disse abbracciandoci entrambe e la salutammo in modo tale che anche gli altri potessero entrare e stare con noi, ridemmo e scherzammo tranquillamente e Maisa era un angelo, dormiva beatamente e non si svegliò fino a quando non ci fu nessuno.
Carina ci informò che gli esami erano tutto apposto e che presto sarei potuta tornare a casa.
"Siamo da sole." disse Zulema sedendosi e la guardai, dolcemente.
"Amore sei qui da stamattina, perché non vai a casa e ti riposi per bene?" le proposi e vidi il suo volto veramente stanco, anche a causa del lavoro.
Annuì incerta e si avvicinò sedendosi al mio fianco non prima di aver guardato Maisa, sorridendo subito felice.
"È il regalo più bello che mi potessi fare, la nostra famiglia è stupenda." disse accarezzandomi il viso e le sorrisi, mordendomi piano il labbro inferiore.
"Tu lo sei, se non ci fossi stata tu probabilmente non avrei mai fatto questo passo enorme così bello." dissi abbassando lo sguardo e con cautela accarezzai le sue braccia toniche.
Zulema mi guardò fissa negli occhi e si avvicinò, posando lo sguardo sulle mie labbra che voleva divorarmi.
Ormai la conoscevo fin troppo bene.
Leccò le sue facendomi sussultare e mi afferrò delicatamente per la mascella accarezzandomi con il pollice lo zigomo.
Mi baciò in un primo momento dolcemente e poi il bacio si fece più intenso provocandomi dei brividi assurdi, la sua lingua esperta cercò la mia e notai che si stava bloccando per non farmi del male, era troppo forte e possessiva.
"Mi mancano i tuoi gemiti, mi manca vederti nuda sotto di me Macarena." sussurrò mordendomi il labbro sensualmente e per poco non svenni, avevamo lasciato solamente una luce accesa essendo notte e vederla nella penombra era ancora più bello.
"Sto soffrendo." aggiunse appoggiando la fronte contro la mia e le lasciai un piccolo bacio sulle labbra per farle capire che presto, avremo recuperato tutti questi mesi di sofferenza.
Ma il mio unico pensiero fisso era su quelle persone che volevano fare del male a mia figlia, e alla donna che amavo con tutta me stessa.

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