"Sei sicura?" le domandai seria e il mio scorpione annuii, inviando poi alcuni messaggi nel suo iPhone.
Mi morsicai il labbro nervosa e feci un lungo respiro profondo, era arrivato il momento e tutti gli altri erano stati avvisati quindi non c'era più tempo da perdere.
"Me la riprenderò bionda, ammazzerò quei grandissimi figli di puttana e chiuderemo questo caso per sempre." disse accendendosi un'altra sigaretta e serrai la mascella guardando un punto a casa della stanza.
No.
Non doveva essere così impulsiva.
Dovevamo pensare bene.
"Zulema, dobbiamo ragionare." dissi guardandola dritta negli occhi e la donna davanti a me alzò le braccia incredula.
"Col cazzo bionda, abbiamo già il piano pronto e quel video di merda non mi fermerà di certo." disse furiosa e mi vennero le lacrime agli occhi.
"Se ti succede qualcosa.." incominciai ma subito alzò una mano, bloccandomi.
"Stiamo andando nel posto dove ho vissuto per anni interi, lo conosco come le mie tasche e fidati che tutto andrà per il verso giusto." disse accarezzandomi le guance ma mi allontanai, facendola sbuffare tanto.
"Posso fare la mia parte?" dissi decisa e la vidi annuire, mi stavo riferendo alle mie società in America e il mio scorpione annuì.
"Fai le cose con calma e fare tutto velocemente non ci porterà da nessuna parte, loro vogliono farti uscire pazza da tutto questo ma se rimaniamo con la mente lucida possiamo fotterli alla grande intesi?" dissi afferrando il viso della donna di cui ero innamorata e i le sue iridi erano glaciali come non mai, avevo paura.
Ma non dovevo.
"Sto aspettando questo momento da anni e credimi che appena sarò in quel posto, farò di tutto per riprendermi mia figlia sperando che non mi odi." disse con le lacrime agli occhi nel pronunciare l'ultima frase la scossi la testa ricordando di ciò che Fatima mi aveva detto.
"Lei non ti odia, penso che sia molto confusa riguardo a tantissime cose. Me lo aveva confessato tempo fa in carcere e credimi, non lo farebbe mai." sussurrai tranquillizzandola e ne parlavo con una delicatezza unica, era un tasto troppo dolente e non ne parlavamo mai spesso quindi era perfettamente normale.
"Lei com'è? Dal vivo." mi domandò con una vocina esile e le diedi un piccolo bacio sulle labbra, facendola sussultare.
"È la tua fotocopia, bellissima, la sua voce è tanto dolce e anche fisicamente è molto esile. Ha i tuoi occhi Zulema." mormorai sorridendole e si nascose nell'incavo del mio collo, facendosi scappare un singhiozzo rumoroso.
Le accarezzai i capelli e delle lacrime rigarono il mio viso perché ero stanca di vederla soffrire tantissimo.
"Giuro su Dio che farò di tutto per te." le sussurrai lasciandole un bacio tra i capelli e circondò la mia vita stretta.
"Nessuno lo ha mai fatto per me." disse contro al mio collo e sospirai abbraciandola ancora più forte.
"Io sì invece, perché ti amo." dissi baciandola ancora e si staccò dopo vari minuti, baciandomi con tanta passione.
Le nostre lingue fecero una lunga battaglia tra di loro e gemetti mettendo la testa di lato, nel mentre che mi baciava il collo mordendolo di tanto in tanto.
"Non voglio che ti succeda niente ma so che se tu fossi qui da sola, uscirei fuori di testa perché ho bisogno di te." disse accarezzandomi il viso e serrai la mascella, guardandola dritta negli occhi.
"Sarei venuta con te a prescindere, dobbiamo essere unite per davvero." dissi seria e il mio scorpione annuì nel mentre che le toglievo il trucco colato.
"Vado a revisionare il piano, prenoto i voli e domani saremo lì con calma." disse guardandomi con una vendetta unica e annuii tremando, si inchinò e mi baciò ancora senza stancarsi mai.
"Dopo sei tutta mia?" sussurrò al mio orecchio e alzai gli occhi al cielo.
"Ricordati quello che ci siamo dette." dissi leccandomi il labbro e Zulema sbuffò lasciandomi altri piccoli baci sulle labbra.
"A dopo, rilassati." aggiunsi con la mascella contratta e la lasciai, uscendo dal suo ufficio andando ad allenarmi.Le goccioline di sudore scesero lungo il mio collo ed eravamo letteralmente tutti riuniti in palestra nell'esercitarci con le armi, i miei muscoli erano più evidenti del solito ed Ethan mi passò un caricatore.
"Stai bene?" gli domandai azionando il tapis roulant per avere più resistenza nella corsa e incominciai a correre ad una velocità inizialmente moderata.
"Sì, sono carico." disse lui affiancandomi e corse alla mia stessa velocità, richiamai gli altri e si diedero il cambio afferrando altre armi più complesse.
"Bene, dobbiamo esserlo tutti e mettere in pratica ciò che vi ho insegnato durante tutti questi anni, non sarà semplice ma dobbiamo farlo." dissi aumentando la velocità e mi venne il fiatone ma continuai a correre decisa.
Ethan fece lo stesso e dopo una buona mezz'ora di corsa mi sedetti bevendo dell'acqua e ripresi fiato.
Zulema entrò in tutto il suo splendore e mi cercò con lo sguardo raggiungendomi.
"Siete da più di 3 ore qui dentro." disse guardandosi attorno ed era incredibile come tutti la guardavano con occhi sognanti pendendo dalle sue labbra.
"Ciao, novità?" dissi prendendo il mio asciugamano e interruppi gli allenamenti, gli altri andarono negli spogliatoi mentre Zulema afferrò la mia mano notando le mie nocche viola a causa dei pugni.
Mi lasciò dei teneri baci e sorrisi, era vestita in modo impeccabile ed era altissima a causa dei suoi anfibi.
"Ho fatto una riunione poco fa, ho revisionato tutto con calma come mi hai consigliato e siamo pronti. Abbiamo il volo domani alle 6 del mattino, prima arriviamo meglio è." disse guardandomi dritta negli occhi e annuii serrando la mascella, andai in camera e riempii la vasca da bagno.
La vidi appoggiarsi nello stipite della porta ed ero stremata, mi spogliai sotto al suo sguardo penetrante e mi infilai nell'acqua calda, rilassando i miei muscoli.
"Ti aspetto in camera." disse la mora e le sorrisi chiudendo gli occhi e rilassandomi, per poi lavarmi con cura.
Dopo essermi asciugata e vestita la raggiunsi e la vidi sdraiata nel mio letto, sembrava così minuscola e sorrisi per quanto fosse innocua e splendida.
Mi sdraiai al suo fianco e rimasi in silenzio, fissando il soffitto aspettando che parlasse perché ormai la conoscevo.
"Non ho mai negato di amarti." incominciò con voce debole e sussultai, sentendo quelle parole ricche di significato così piene della sua filosofia.
"Sono un casino totale con le persone, apro il mio cuore ma poi ho una paura tremenda di fare del male e farmi del male sopratutto, togliendo da parte tutto quell'orgoglio che fino ad ora mi ha salvata trasformandomi nella persona che sono ora ed è assurdo." continuò toccandosi il viso nervosamente e misi la testa di lato per osservarla.
"Ma poi sei arrivata tu, bella da togliermi tutto il fiato in corpo e ti ho vista crescere fin da subito in accademia in Russia. Siamo entrambe nello stesso mondo ma allo stesso non lo siamo, abbiamo un passato troppo difficile per andare avanti e a volte mi maledico perché avrei dovuto lasciarti andare, avresti potuto trovare una persona migliore di me ma al solo pensiero di vederti con un'altra, mi fa uscire fuori di testa quindi scusami se sono confusa. Ma sono da tutta la vita così, quindi ti chiedo di darmi del tempo perché Hanbal è stato un amore troppo grande per me, Fatima è l'unione dei nostri corpi che un tempo erano colmi di amore e non è una cosa semplice." disse finalmente posando lo sguardo sul mio e una lacrima mi rigò il viso.
"Siamo una cosa troppo complicata insieme ma cazzo, io lo sapevo a cosa stavo andando incontro. Mi sono tirata indietro? Assolutamente no ed ero consapevole del fatto che stare con te non sarebbe stata una passeggiata, sono terrorizzata nell'avere rimpianti ed è assurdo che con te non ne abbia nemmeno uno. Per la prima volta in vita mia ho paura di perdere qualcuno, e quel qualcuno sei tu perché sono così presa da te che vorrei metterti in una gabbia e lasciarti qui fino a quando non chiuderò questa faccenda del tutto." disse senza staccare lo sguardo dal mio e avevo il viso innondato dalle lacrime, era assurdo il modo in cui si stava aprendo con me, confessandomi tutto.
"Non sono pronta a vedere Hanbal perché ho archiviato i sentimenti per lui per poter vivere, respirare. Nonostante mi abbia piantato una pallottola nel cuore per potermi cancellare definitivamente da questo mondo, ed è per questo che sono partita in Russia e ti ho vista. Non so perché ma vederti ha curato quella che un tempo, era la mia condanna più grande all'interno della mia anima e ti devo ringraziare." continuò seria e non ebbe neanche la forza di piangere, mentre io ero letteralmente sconvolta da tutto il suo discorso, così profondo e intimo.
"Sei forte, nonostante tutto hai saputo dimostrarmi che mi ami mentre io sono qui come un'idiota con mille dubbi in testa perché purtroppo il passato non si può cancellare. Ho provato un'infinità di volte a cancellarlo ma come si fa? Tu lo sai? Perché io ci sto provando da una vita bionda e penso di meritarmi una felicità stratosferica insieme a mia figlia e con una persona che mi ami. Sono piena di amore dentro di me ma ho paura di farlo uscire tutto quanto perché mi è stato rubato, è stato maltrattato da migliaia di persone che non hanno mai capito un cazzo sul mio conto, sulla mia persona. Ma sento che in questo mondo, c'è un'altra possibilità per me perché nonostante abbia vissuto cose incredibili e disastrose merito di poter vivere come Dio comanda." disse allungando una mano sul mio viso e mi tolse una ciocca ribelle dal viso.
"Tu hai tutta la vita davanti, ti chiedo un favore: se dovesse capitare qualcosa di brutto lasciami andare. Non provare a salvarmi perché meriti di meglio, promettimi che camminerai a testa alta in tutta la tua bellezza e che non ti farai spaventare da nulla, proprio come ti ho insegnato. Sì, durante le lezioni avevo occhi solo per te perché ho rivisto me in te. Sei così uguale a me bionda Dio non ne hai idea, so già che farai grandi cose quindi promettimi che se dovessi lasciare questo mondo tu mi renderai orgogliosa e ti guarderò dall'alto con così tanta ammirazione che sentirai il mio sguardo bruciare sulla tua pelle e depositarsi nelle tue ossa fino infondo. Promettimi che darai il meglio di te anche nella cosa più banale." disse tracciando i miei lineamenti con il dito e si focalizzò sulle mie labbra, che osservò con tantissimo desiderio fino a farmi male come se il nostro fosse un addio.
"Sei la mia opera d'arte più grande, la mia creazione più rara che possa esistere in questo mondo e sono così grata per tutto ciò che ho fatto con te. Ne abbiamo passate tante non trovi? Ma il gioco è appena incominciato, e tu sei così maledettamente brava a vincere quindi gioca bene le tue carte, io sono l'ultima pedina alla quale devi pensare per poter rimanere in vita." concluse avvicinandosi e non avevo per niente la forza di far uscire una sillaba dalla mia bocca.
Cosa avevo appena sentito?
La guardavo con uno sguardo letteralmente sconvolto ed era la donna più bella che ci potesse essere, mi lasciò un lungo bacio sulle labbra e mi regalò un sorriso a dir poco stupendo per stare in questo cazzo di mondo che di bello non aveva proprio niente ma lei, era l'eccezione più sorprendente che ci potesse essere.
Tentai di parlare volendo dirle così tante cose messe insieme ma me lo impedì perché sapeva che sarebbe stata una debolezza il mio cedimento nei suoi confronti e non voleva questo per me quindi si alzò dal mio letto piano, incamminandosi verso la mia porta.
Mi stava lasciando.
Speravo di poterla avere anche stanotte tra le mie braccia ma semplicemente avevamo paura entrambe che potesse essere l'ultima volta e andava bene così.
E mi accorsi che se le fosse capitato qualcosa di brutto non me lo sarei mai perdonata, era arrivato il momento di tirare fuori le palle e di mettere in atto la sua creazione più grande: ovvero io.
Il mio scorpione si voltò un ultima volta e mi fece l'occhiolino, con uno sguardo terribilmente serio ma felice nell'essersi tolta un peso a dir poco enorme con me.
Appena sentii la sua voce arrivarmi all'orecchio l'ultima lacrima mi rigò il viso e sarebbe stata definitamente l'ultima."Ci vediamo domani in Marocco, non pensarmi troppo e dormi piccola."
STAI LEGGENDO
end game
Action➸ ZURENA. (gxg) Sequel ➵ Revival. Macarena lascia l'America ritornando a Madrid dopo aver ribaltato la sua vita, un caso importante non è mai stato chiuso e Zulema avrà bisogno del suo aiuto per reclamare la sua vendetta. Siamo davvero arrivati all...