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Marocco.

Avevo pochissime ore di sonno, il mio condotto lacrimale si era letteralmente prosciugato e il peso che sentivo nel petto era dir poco enorme.
Stavo soffocando nel mio stesso dolore.
Lo spreco della vita si trova nell'amore che non si è saputo dare, nel potere che non si è saputo utilizzare, nell'egoistica prudenza che ci ha impedito di rischiare e che, evitandoci un dispiacere, ci ha fatto mancare la felicità.
Pensate davvero che sia debolezza cadere in tentazione?
Invece io vi dico che vi sono tentazioni terribili che richiedono forza, forza e coraggio per cedervi.
Mettere a repentaglio l'intera vita in un istante solo, rischiare tutto su una sola puntata, non importa se la posta in gioco sia il potere o il piacere, non c'è nessuna debolezza in questo.
C'è un coraggio terribile, tremendo.
Caricai le valigie in macchina e non feci nemmeno colazione, erano a malapena le cinque del mattino e mi strinsi nella mia felpa oversize enorme che profumava terribilmente di Zulema.
"Ciao, biondina." disse Saray passandomi la borsa e la misi nel sedile, le mani mi tremavano e neanche il trucco era riuscito a nascondere le mie occhiaie.
Mi voltai verso di lei con le lacrime agli occhi e la gitana senza farselo ripetere due volte mi abbracciò, fortissimo.
"Sh, sono qui." disse accarezzandomi i capelli e per la prima volta in vita mia non versai una lacrima per una situazione del genere, dovevo essere tantissimo forte.
Mi staccai da quell'abbraccio che mi aveva fatto sentire meglio e ritornai dentro per cercare i miei amici.
Erano tutti pronti e sorrisi orgogliosa perché li avevo preparati maledettamente bene e non mi avrebbero deluso.
"Non vi dirò niente perché sarei ripetitiva ma sono tanto fiera di voi." dissi sorridendo e Will mi regalò un sorriso dolce che ricambiai subito.
"Il vostro aereo privato vi aspetta, gli altri sono già partiti ieri notte, ho dato l'ordine e Tony di mandarli direttamente lì nel centro di controllo." dissi guardando Sergio che annuì, loro sarebbero rimasti qui con Pablo mentre Tokyo e Rio mi avrebbe affiancato.
"State attenti, vi prego." disse Raquel abbracciandoci tutti quanti e un rumore di tacchi attirò la mia attenzione.
Zulema stava parlando al telefono in arabo e anche oggi era più bella del solito, non la guardai e serrai la mascella decidendo di recarmi in macchina dove tutti gli altri mi stavano aspettando.
Pronti a partire.
"Vi chiamo appena arriviamo." dissi mordendomi il labbro e loro annuirono, Tokyo lasciò una scia di baci sulla guancia di suo figlio in lacrime e me ne andai fuori perché era troppo da reggere.
Afferrai le chiavi e misi in moto nel mentre che gli altri si sedevano con me.
"Sei pronta?" disse Berlino stringendomi il braccio nel mentre che guidavo e annuii osservando la strada, ancora un pochino buia a causa dell'alba.
Non appena arrivammo in aeroporto vidi i nostri jet privati ed erano più grandi rispetto a quelli che usavamo di solito, eravamo veramente in tantissimi e parcheggiai, scendendo dall'auto.
Zulema stava già salendo le scalette e le nostre valigie vennero prese per essere depositate all'interno.
"Cazzo, è grandissimo." disse Altagracia e non dissi una parola, entrando dentro e cercando un posto riservato che mi permettesse di stare tranquilla e magari riposarmi un po'.
Zulema era già seduta e mi guardò con uno sguardo impeccabile, scivolai nell'ultimo sedile e chiusi gli occhi infilandomi gli auricolari e facendo partire la musica, sperando di rilassarmi un pochino.
Notai l'aereo prendere quota e il viaggio durava all'incirca quasi 3 ore, gli altri stavano parlando tranquillamente e le hostess passavano ripetutamente con dei carrelli con tantissimo cibo ma io non avevo fame ed ero a digiuno da ore.
Il mio scorpione ad una certa si alzò sotto lo sguardo di tutti e si sedette al mio fianco, non dissi nulla e avevo lo sguardo risvolto al finestrino, pensando.
Percepii la sua mano posizionarsi nella mia coscia e mi tolse un'auricolare per metterselo anche lei nel suo orecchio.
"Mhm, Katy Perry mi piace." disse cercando di smorzare la tensione e mi voltai lentamente verso di lei.
I suoi occhi erano stanchi come i miei e guardai velocemente le sue labbra che volevo baciare e mordere tantissimo.
Serrai la mascella e guardai il paesaggio scorrere sotto di me, la sentii sbuffare e si porse incominciando a lasciarmi dei lievi baci sul collo per farmi rilassare.
Chiusi gli occhi e le sue labbra salirono verso alla mia mascella che baciò con una possessione unica, come sempre.
"Zulema, non ce la faccio." ammisi voltandomi verso di lei e mi accarezzò piano il viso, cercando le mie labbra ma la spinsi delicatamente lontano.
"Sdraiati, devi dormire ok?" disse autoritaria e sospirai annuendo, indicò le sue cosce e con cautela mi sdraiai guardandola dal basso.
Era bellissima e mi rilassai sentendo il suo profumo meraviglioso che amavo con tutta me stessa, il sonno accumulato per giorni mi avvolse e mi addormentai con lei che mi faceva delle carezze al viso.
Non mi lasciò fino a quando non mi svegliai e non appena aprii gli occhi mi ritrovai il suo bellissimo viso, ad un centimetro dal mio.
"Ciao." sussurrò togliendomi una ciocca ribelle dal viso e mi alzai dalle sue gambe, sgranchendo i muscoli.
Eravamo atterrati e gli altri stavano già andando nelle loro rispettive macchine assegnate, il sole era alto nel cielo ma c'era comunque tantissimo freddo.
"Devo assolutamente fumare." dissi alzandomi e il mio scorpione annuì passandomi le sue sigarette, gliene rubai una e la ringraziai per poi scendere piano le scalette e recarmi nella mia macchina.
Non volevo lasciarla quindi la monitorai e la vidi salutare il pilota per poi entrare in macchina con Saray, entrai anche io nella mia e mi accessi la sigaretta abbassando il finestrino per poi seguire tutte la miriade di macchine che avevo davanti a me.
Durante il viaggio nessuno parlò ed entrammo un sentiero perfettamente privato e nascosto, lontani tantissimi km.
Era una villa a dir poco maestosa e un uomo aprii un portone che conduceva direttamente ai sotterranei in modo tale da parcheggiare tutte le auto lì.
Scendemmo tutti dalla macchina e Zulema abbracciò calorosamente un ragazzo a dir poco bellissimo, un senso di gelosia mi pervase e accessi una sigaretta, senza staccarle gli occhi di dosso monitora sola come un falco.
"Le stanze?" disse il mio scorpione staccandosi dall'abbraccio e l'uomo ci fece strada a tutti quanti, lo studiai attentamente e aveva dei lineamenti arabi a dir poco stupendi e particolari.
Salimmo le scale e questa villa era a dir poco stupenda, mi guardai attorno e notai tantissimi particolari come quadri, oggetti che dovevano valere un valore immenso.
"Le valigie sono state già trasportate nelle vostre rispettive camere." disse una ragazza e notai che non staccò gli occhi di dosso dal mio scorpione, Zulema le sorrise e la ringraziò autoritaria mentre quest'ultima la fissava incantata.
Risi leggermente scuotendo la testa e persi letteralmente la pazienza, ero troppo nervosa e stare qui non mi piaceva per niente ma dovevo farlo.
"Posso avere queste chiavi del cazzo? Vorrei dormire, sono molto stanca." dissi avanzando e il ragazzo mi guardò incantato dalla mia bellezza, Zulema sussultò per il mio tono di voce e lanciai un'occhiataccia alla ragazza che arretrò impaurita dal mio sguardo di fuoco, dovevo marcare il territorio.
"Certamente, tieni e buon riposo." disse porgendomele e le afferrai ringraziandolo in modo annoiato, tutte le camere erano numerate e salii al piano superiore, con una gelosia addosso.
Non appena entrai dentro la mia schiena andò a sbattere contro la porta e gemetti dal dolore, Zulema mi guardava furiosa e tremai sotto al suo sguardo penetrante.
Non mi ero accorta della sua presenza.
"Smettila, siamo a casa mia qui e non ti è permesso fare l'acida bisbetica." disse furiosa e la spinsi, andando verso al letto e aprii le mie valigie arrabbiata.
"Scusa, hai ragione." sussurrai nervosa e la mia regina araba si sedette nel mio letto, sospirando pesantemente.
"Che hai? Sei gelosa?" disse dopo un po' con un tono di voce divertito e alzai gli occhi al cielo, togliendomi la felpa rimanendo in reggiseno davanti a lei.
", per poco quella non ti scopava." dissi facendo una risatina incredula e le sue mani afferrarono la mia vita stretta.
Mi fece sedere a cavalcioni sulle sue gambe ed era bella da togliermi il fiato, la sua bellezza in questo posto si risaltava il triplo, ed ero innamorata come non mai.
"Non dire queste stronzate, tutti mi vogliono ma nessuno può avermi tranne qualcuno.. molto speciale." sussurrò con voce sensuale e le accarezzai i capelli, baciandole il viso molto piano senza passare alle labbra.
"Vorrei dirti tante cose, ma so già che tu non me lo permetterai mai." dissi facendole portare la testa all'indietro e la marchiai perché volevo che tutti gli altri sapessero che lei era mia.
"Vedo che mi conosci, comunque sono nella stanza affianco alla tua." disse gemendo leggermente non appena le lasciai un'altro succhiotto e mi lasciò fare tranquillamente.
Non le risposi e mi limitai a guardarla molto intensamente, già sapeva a cosa stavo pensando, ormai mi conosceva fin troppo bene e mi morsicai il labbro sotto al suo sguardo penetrante.
"Non fare quella faccia, so che il mio discorso ti ha destabilizzata ma vorrei che tu lo incidessi bene nella mente." disse dolcemente con un pizzico di serietà e annuii avvicinandomi per baciarla ma mise subito il viso di lato.
Non voleva cedere con me.
"Zulema, perché lo fai?" le domandai pacatamente e sospirò, accarezzando la mia schiena nuda e le mie braccia tatuate, tracciando bene i nomi di tutti i sicari importanti che avevo ucciso.
"Perché il nostro sarebbe un bacio di addio e non voglio, poi non ti lascerei andare e purtroppo devo farlo per il momento quindi, accettalo e basta." disse facendo spallucce e serrai la mascella, togliendomi dal suo corpo.
"Ci dobbiamo incontrare per il piano?" dissi cambiando discorso con la voce tremolante e Zulema sospirò per il fatto che avevo cambiato argomento.
", sono sicura che Hanbal saprà già che sono qui tuttavia meglio affettare le cose e agire, sorprendendoli." disse alle mie spalle e mi infilai un top elegante con una giacca sopra, andai davanti allo specchio per aggiustarmi il trucco e il mio scorpione mi squadrava dalla testa ai piedi incantata.
La sua mano forte si serrò attorno alla mia gola e si morse il labbro fissando la mia bocca, vogliosa di lei.
Mi guardò dritta negli occhi e mi diede un lungo bacio sulle labbra, chiusi gli occhi e non appena ricambiai si staccò, glaciale.
"Non spezzarti il cuore in due per me." mi sussurrò mettendomi una ciocca ribelle dietro all'orecchio e mi mancava terribilmente baciarla con passione.
Se ne andò in tutto il suo splendore e mi sedetti nel letto afferrandomi la testa tra le mani, cercando di placare tutto il mio dolore e mi accorsi che non avevo mai sofferto così tanto in tutta la mia vita.

"Ci siamo, questo è l'edificio." disse Zulema proiettando la mappa nella lim enorme, già da diversi minuti eravamo riuniti e tutto stava andando per il verso giusto, come avevamo sperato da anni.
Sergio e Raquel erano in collegamento con noi e ci avrebbero aiutato a distanza.
Tutti gli altri stavano ascoltando ed eravamo più di un centinaio, questo colpo era assolutamente enorme e non avevo mai partecipato ad una cosa del genere.
"Attaccheremo questa notte, farlo alla luce del giorno mi sembra una cosa troppo improbabile e ho paura che possano vederci occhi indiscreti. Inoltre molte persone qui sanno che il buio è la miglior compagnia che ci possa essere, ne ho la prova." disse il mio scorpione guardandomi dritta negli occhi e sapevo che si stava riferendo a quando avevo catturato Ryan.
Tutto riportava al passato.
Come sempre.
"Poi come procediamo, capo?" disse Cassandra tesa e le sorrisi per come aveva acquistato coraggio grazie a me, tutti i miei ragazzi non avevano paura di niente e sapevano confrontarsi alla grande anche con noi, che rispetto a loro eravamo molto più in alto come figure.
"Conoscendo bene quella struttura sono a conoscenza di un passaggio che ci permetterà di entrare, grazie ad una spia mandata mesi fa sono riuscita ad avere una copia delle chiavi, Ethan aprirà quella porta e successivamente entreremo." le spiegò con un tono pacato e tutti annuirono.
Io ero già a conoscenza di questo piano dato che l'avevamo ideato insieme.
"Ed è lì che cercheremo Fatima." aggiunse con la voce tremolante e serrai la mascella, conoscevo a memoria la mappa e sapevo già come muovervi.
"Dobbiamo essere i più silenziosi possibili, una ventina di voi saranno posizionati lungo il perimetro mentre il primo gruppo viene con me. L'altro invece andrà con la bionda, voglio una copertura in ogni cazzo di angolo remoto di quel posto, chiaro?" disse facendo vedere altre foto e i punti erano già stati assegnati a ciascuno.
Con tanto di nome e cognome.
Zulema si sedette e a quel punto mi alzai, esponendo l'altra parte del piano.
La mia regina araba mi guardò nel mentre che gironzolavo attorno al tavolo e proiettai le foto dell'interno.
Tutto era perfetto.
"Il restante verrà con me, entreremo dentro la casa e ci divideremo a piccoli gruppi, avete il compito di dividervi non appena entreremo e non voglio he nessuno di voi parli o faccia rumore. Ci sono delle telecamere e dovranno essere disattivate ma di questo non dovete preoccuparvi perché i miei uomini che sono in America hanno già il database pronto, una volta dato il via disattiveranno anche la minima cosa. Allarmi, luci infrarosse e altro." dissi elencando e tutti annuirono pendendo dalle mie labbra, Zulema invece aveva uno sguardo orgoglioso.
Non avevo smesso un attimo di pensare alle sue parole, ricche di significato.
"Cosa faremo una volta presa Fatima? Bene, una decina di voi saranno pronti con delle macchine e se qualcosa dovesse andare storto avete il mio consenso di sparare ma solo in casi necessari, sappiamo tutti quanti che quel figlio di puttana non farà prigionieri e beh, nemmeno noi." continuai spiegando il piano e serrai la mascella, appoggiandomi nel tavolo.
Questo colpo era a dir poco enorme e non mi meravigliai se qualcuno aveva paura di affrontarlo, per davvero.
"Ce ne andremo usando la strada secondaria che si trova ad un km da qui, siamo interamente nel deserto e ricordate che nessuno può sentirci, tantomeno la polizia quindi tranquilli. Appena prenderemo la ragazza, userò una piccola torcia e la proietterò in questo punto qui, due volte. A quel punto userò la macchina e guiderò con forza, allontanandomi." dissi indicandolo nella mappa e tutti guardarono attentamente quel punto.
"Se dovessimo fare il minimo rumore siamo fottuti tutti quanti quindi, vi chiedo cortesemente di attenervi al piano nella quale stiamo lavorando da mesi, niente può andare male se tutto viene svolto in modo impeccabile. Una volta finito il punto di incontro è proprio qui e i sotterranei saranno aperti, una volta entrati tutti quanti verrà blindato fino all'indomani. Non dimenticatevi che dovete sorvegliare anche da qui per sicurezza, probabilmente quei bastardi ci inseguiranno alla grande ma noi siamo in netta maggioranza, attenti." conclusi con uno sguardo serio e Zulema annuì facendo un sospiro di sollievo.
Non c'era più tempo da perdere.
E il mio scorpione non sapeva che avevo un piano di riserva ideato da me e Ethan, non l'avrei persa per nessuna ragione al mondo e presto sarebbe stata con me.
E Fatima.
Non avevo più paura di niente e notai lo sguardo di tutti i presenti colmi di vendetta, Hanbal e Sandoval avevano fatto delle cose spregevoli e la voglia di distruggere tutto quanto era molto alta.
"È tutto, capo?" disse Ethan capendo già il mio sguardo e sorrisi perché tra di noi c'era una connessione meravigliosa.
Gli risposi con un tono di voce tagliente e potei giurare che Zulema sussultò.
", che l'End Game abbia inizio." dissi tesa assai e no, non potevo tornare indietro.

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