95.

771 63 48
                                    

Quel satellite era sempre stato un prezioso alleato del genere umano.
La sua luce era un regalo caduto dal cielo.
Prima del fuoco, degli attrezzi, del linguaggio, la luna rischiarava il buio del mondo e calmava la paura degli uomini. Le sue fasi avevano insegnato agli umani il concetto di tempo.
Aggiunsi un'altro pochino di spezie nella carne che stavo cucinando e mi rilassai percependo le mani del mio scorpione cingermi la vita da dietro.
"Ciao, bionda." sussurrò al mio orecchio baciandomi il collo e misi la testa di lato lasciandole tutto lo spazio che voleva.
Afferrò i miei fianchi e mi fece voltare nella sua direzione, si abbassò e mi lasciò un lungo bacio sulla pancia.
Lo faceva ogni volta che tornava da lavoro, ed era la mia parte preferita della giornata.
"Ciao anche a te, piccolina." sussurrò lasciandomi un'altro bacio e sorrisi, accarezzandole piano i capelli lisci.
Si rialzò e mi baciò molto dolcemente, circondai il suo collo con le braccia ma mi dovetti staccare a causa del cibo.
"Sai che posso assumere un'intera squadra di cuochi per te?" disse il mio scorpione ridendo e alzai gli occhi al cielo, me la cavavo molto bene a cucinare e il fatto che potessi prepararle qualcosa mi rendeva tanto felice.
"Voglio rendermi utile dato che non posso nemmeno lavorare." dissi piagnucolando e mi sedetti a tavola nel mentre che Zulema mi tranquillizzava.
"I mesi passano velocemente." disse tranquillizzandomi e mi rilassai finendo di mangiare nel mentre che mia moglie mi faceva i complimenti per come cucinavo.
Qualche volta il destino assomiglia a una tempesta di sabbia che muta incessantemente la direzione del percorso.
Per evitarlo cambi l'andatura.
E il vento cambia andatura, per seguirti meglio.
Tu allora cambi di nuovo, e subito di nuovo il vento cambia per adattarsi al tuo passo.
Questo si ripete infinite volte, come una danza sinistra col dio della morte prima dell'alba.
Perché quel vento non è qualcosa che è arrivato da lontano, indipendentemente da te.
È qualcosa che hai dentro.
Quel vento sei tu.
Perciò l'unica cosa che puoi fare è entrarci, in quel vento, camminando dritto, e chiudendo forte gli occhi per non far entrare la sabbia.
Attraversalo, un passo dopo l'altro.
Non troverai sole né luna, nessuna direzione, e forse nemmeno il tempo. Soltanto una sabbia bianca, finissima come fosse fatta di ossa polverizzate, che danza in alto nel cielo.
Devi immaginare questa tempesta di sabbia.
"Bionda, mi passi la glassa?" disse Zulema e gliela passai nel mentre che l'osservavo preparare la torta, aveva praticamente finito e mi stavo divertendo da morire nel mentre che la vedevo imprecare sottovoce.
Era stupenda.
"Finito!" urlò dopo alcuni minuti finendola di decorare e scoppiai a ridere, era uscita benissimo e mi congratulai.
"Andiamo a prepararci?" disse guardando l'ora e avevamo ancora un paio di ore prima che arrivassero gli altri.
Annuii e il mio scorpione mi accompagnò in bagno, era sporca di farina e le sorrisi innamorata come non mai.
Rimasi in intimo e il mio scorpione fece un gridolino mettendomi di lato per farmi vedere per intero la pancia.
"Sei bellissima." disse mordendosi il labbro e afferrò il telefono, scattammo un paio di foto davanti allo specchio e sorrisi come non mai prima d'ora.
Successivamente ci immergemmo nella vasca colma di schiuma e rilassai i muscoli appoggiando la schiena nel petto di Zulema.
"Ti saresti mai immaginata tutto questo? Intendo la nostra famiglia." le sussurrai dopo un lungo silenzio e mi diede dei piccoli baci sulla spalla nuda.
Amavo parlare di tutto con lei.
"No per niente, credevo di non trovare mai la felicità: quella pura che ogni giorno ti da una motivazione diversa per alzarti e spaccare il mondo." disse facendo dei piccoli cerchi immaginari nel mio braccio facendomi sorridere.
"Ero smarrita nel dolore più totale a causa di una persona che non mi amava per davvero, io sono piena di valori bionda e tu li fai risaltare terribilmente tanto e voglio insegnare a mia figlia di non dubitare mai di se stessa in questo mondo, difficile." aggiunse lasciandomi un bacio tra i capelli ed ero la donna più fortunata ad averla perché l'amavo da morire.
"Voglio fare l'amore con te." mi sussurrò dopo vari minuti dove stavamo finendo di lavarci e sorrisi.
"Mhm." mugugnai scuotendo piano la testa ma Zulema cercò di addolcirmi, stringendomi contro al suo corpo nudo.
"Faccio piano promesso, ti devi rilassare perché sei tesa e lo percepisco e poi fa bene anche a lei." disse toccandomi la pancia e le diedi il consenso, aprii le gambe stringendo i bordi della vasca e la sua mano vagò nel mio interno coscia molto lentamente.
"Chiudi gli occhi." sussurrò con voce sensuale e mi appoggiai interamente a lei nel mentre che incominciò a stuzzicare il mio clitoride molto lentamente.
Inarcai di poco la schiena mordendomi il labbro e il suo tocco non l'avevo mai visto così delicato e perfetto per me.
Mi rilassai nel mentre che il mio scorpione mi dava un piacere unico e mi scappò un gemito rumoroso che la fece sorridere contro al mio collo.
"Sei mia, tutta quanta." mi sussurrò ansimando un pochino nel vedermi così per lei ed entrò piano dentro di me, mi morsicai il labbro e misi la testa di lato in modo tale che potesse baciarmi il collo.
Il suo ritmo era lento e preciso facendomi gemere ad alta voce e nel mentre che mi faceva sua mi dava dei piccoli baci sulla spalla nuda che mi fecero rilassare tanto, strinsi il suo polso affondandoci le unghie e ogni volta che si muoveva con un pochino di velocità allargavo le gambe.
Mi era mancato tutto questo e non appena aggiunse un'altro dito compiendo gli stessi movimenti, venni.
Spalancai la bocca aprendo gli occhi e il mio scorpione accompagnò ancora l'orgasmo fino a quando non mi calmai.
"Meglio?" sussurrò tenendomi stretta e annuii mettendo la testa di lato per baciarla dolcemente sulle labbra.
Ricambiò e stesi i muscoli tremendamente rilassati grazie a lei, mi aveva appagato come sempre e dopo vari minuti uscimmo dalla vasca.

"Blu o rosso?" dissi indecisa guardando i vestiti e Zulema si voltò verso di me arricciando le labbra e pensandoci.
Ero pronta già da un po' solo che mi mancava il vestito da indossare, ero tremendamente indecisa e con la gravidanza avevo messo un po' di peso ma non troppo eccessivamente.
"Rosso piccola." disse mia moglie voltandosi nuovamente per truccarsi e squadrai il suo corpo perfetto, era vestita da dio e non le staccavo gli occhi di dosso mangiandomela con lo sguardo.
Fottuti ormoni.
"Che?" sussurrò maliziosamente guardandomi tramite lo specchio ma feci finta di niente infilandomi il vestito.
Mi stava bene e si notava un pochino la pancia che accarezzai, il mio scorpione sgranò gli occhi e si emozionò un minimo.
"Sei bellissima." disse abbracciandomi da dietro e accarezzando piano il mio ventre, le sorrisi innamorata e la baciai con passione intrecciando le nostre lingue.
"Sono la donna più felice del mondo." disse contro le mie labbra e stavo per scoppiare a piangere per tutte le belle parole che ogni volta mi diceva.
"Ti amo." dissi guardandola dritta negli occhi e si inchinò a causa dei tacchi per togliermi una ciocca ribelle dal viso.
"Anche io." disse seria e rimasi sorpresa per l'intensità con chi lo diceva, era veramente bellissima e spensierata.
"Spero che Saray non impazzisca ma sarà impossibile, non vedo l'ora." dissi ridendo e il mio scorpione mi seguì a ruota, ormai tutti facevano parte di noi.
Della nostra famiglia.
E presto saremo diventate in tre.

end gameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora