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Il concetto di yin yang divenne popolare in Cina a partire dalla scuola cinese Yinyang che si occupava di filosofia e cosmologia a partire dal terzo secolo avanti Cristo.
Il principale esponente dello yin yang era il cosmologo Zou Yan secondo il quale la vita passava 5 fasi (dette wuxing): fuoco, acqua, metallo, legno e terra e tutte queste fasi si scambiavano continuamente tra di loro attraverso il principio dello yin yang.
Tuttavia non è questa l'unica origine dello ying yang.
L'origine di questo simbolo si fa risalire anche all'antico sistema cinese di misurazione del tempo che utilizzava un palo per misurare la lunghezza delle ombre durante l'anno solare.
Si ritiene infatti che il simbolo dello yin-yang assomigli molto ad una rappresentazione del cambiamento della lunghezza d'ombra del palo durante la giornata.
In questo caso lo yang inizia al solstizio d'inverno ed indica l'inizio del periodo in cui la luce domina sull'oscurità, mentre lo yin inizia al solstizio d'estate e rappresenta il predominio dell'oscurità sulla luce.

Era questo il nostro simbolo una volta entrati in società e una volta inciso sulla pelle non si poteva più tornare indietro.
Appartenevi al cerchio più in alto della catena alimentare ed era impossibile scendere a compromessi una volta fatto.
La luce del sole filtrò attraverso le finestre e mugugnai sbadigliando leggermente, il telefono mi squillò e lo presi senza neanche leggere chi fosse.
"Hey, bionda!" la voce squillante di Tokyo mi fece sorridere e coprii il mio corpo nudo con il lenzuolo caldo.
Al mio fianco c'era una sconosciuta e mi toccai i capelli nervosamente cercando di capire chi fosse, il suo corpo snello era ricoperto a stento dal lenzuolo e i suoi capelli neri e lunghi coprivano gran parte del mio cuscino.
Era a dir poco stupenda e boccheggiai leggermente ritrovandomela nel mio letto.
"Tokyo, sto cercando di capire da alcuni minuti del perché c'è una sconosciuta al mio fianco. Tasto il terreno e poi ti richiamo ok?" dissi soffocando una risata e la mia migliore amica emise un debole lamento.
"Fai presto, io sto andando a dormire e lo sai che il marmocchio poi scassa le palle, odio il fuso orario." disse dando alcune raccomandazioni a suo figlio di un anno e sorrisi perché sapevo quanto desiderava essere madre e quando mi comunicò la notizia ero al settimo cielo per loro.
Meritavano di essere felici.
"Promesso, a dopo." dissi riattaccando e la testa mi faceva male da morire a causa dell'alcool che avevo bevuto la scorsa notte.
La ragazza in questione si svegliò dopo aver sentito la mia voce e si accoccolò al mio corpo lasciandomi un bacio sulla mia spalla nuda facendomi sorridere ma peccato che non provavo assolutamente nulla.
"Che ore sono? Cazzo che mal di testa." borbottò coprendosi con il lenzuolo e sorrisi per i suoi occhioni che erano di un azzurro intenso.
"Le 11, hai bevuto parecchio vero?" dissi rispondendole con il mio inglese perfetto e subito mi misi sopra al suo corpo squadrandola dalla testa ai piedi ed era una meraviglia ma mai quanto Zulema ovviamente.
Fece per ribaltare le posizioni ma la inchiodai contro la testata del letto non facendomi assolutamente dominare da lei, mi divertivo parecchio e amavo non lasciare il controllo di me stessa a nessuno, non l'avrei più fatto.
"Damn, you're so beautiful." sussurrò cercando le mie labbra e la baciai con passione facendola gemere contro le mie labbra, non mi interessava nemmeno quale fosse il suo nome e senza nemmeno pensarci due volte la feci mia.
Dopo essermi fatta una doccia rigenerante afferrai il mio pc e l'appoggiai nel bancone della mia enorme cucina videochiamando Tokyo, mi rispose subito e appena vide il mio volto felice tramite lo schermo sorrise a trentadue denti.
"Ciao, di nuovo." disse ridendo e le regalai un bellissimo sorriso incominciando a prepararmi un caffè.
"Che si dice?" dissi portandomi una tazza alle labbra e mi accorsi che era a cena insieme a tutti gli altri.
Infatti Rio mi salutò e tra le braccia avevano loro figlio che rise non appena il mio amico gli fece il solletico, era a dir poco bellissimo e volevo tanto vederlo.
"Ci mancavi, quindi abbiamo deciso di chiamarti ora dato che siamo tutti insieme, chi è quella bellissima ragazza alle tue spalle bionda?" disse Berlino maliziosamente e mi voltai guardando la mora che mi abbracciò da dietro baciandomi la guancia.
Ovviamente non capiva la nostra lingua e le spiegai dicendole che erano i miei amici, salutò esclamando un semplice "Hola!" imbarazzata e sorrisi per quanto fosse bella ma ormai quello che era successo tra di noi l'avevo già dimenticato da tempo e dovevo levarmela di dosso al più presto.
"Nessuno, è finita accidentalmente nel mio letto stanotte e la cosa non mi dispiace nemmeno un po'." dissi facendo spallucce e subito una risata generale arrivò nelle mie orecchie.
Sergio e Raquel mi salutarono felici e ricambiai nel mentre che vedevo Saray farmi un sorriso smagliante da lontano.
Non si avvicinò fortunatamente ma notai che boccheggiò nel vedermi dopo tanto tempo, era cambiata anche lei nel corso di questi lunghi tre anni ed era veramente bellissima solo che vederla tramite uno schermo non faceva lo stesso effetto.
"Vieni in camera?" disse ad un certo punto la ragazza infilandosi tra le mie cosce nude e sbuffai innervosendosi subito, odiavo da morire quando mi interrompevano e le feci segno di no con la testa.
"Come stanno procedendo gli affari? Ho visto gli ultimi soldi versati sul nostro conto e ti ringrazio tantissimo." disse Sergio ad un certo punto e gli sorrisi mandando un messaggio veloce al mio autista in modo tale che potesse accompagnare la mora a casa.
"Figurati, so che è poco però non sapevo dove investire quei soldi, sono della vendita della mia casa a Madrid e mi sembrava giusto darli a voi. Consideratelo come un mio regalo di Natale in anticipo." dissi facendogli l'occhiolino e Tokyo mi sorrise nel mentre che continuavamo a parlare di tantissime cose come al solito.
Quella casa aveva troppi ricordi, non ci pensai due volte a venderla dato che la mia vita ora era solo ed esclusivamente a Los Angeles lontano da tutti.
"Capo, mi ha chiamato?" disse il mio autista ad una certa e annuii indicando la ragazza che nel frattempo si era vestita.
"Accompagnala a casa, assicurati che arrivi sana e salva io sono impegnata." dissi guardandola indifferente e quest'ultima sbuffò cercando di rubarmi un bacio ma la evitai.
"Spero di rivederti presto, comunque mi chiamo Lisa se ti interessa." disse con il suo impeccabile accento e sbuffai alzando gli occhi al cielo indifferente.
"Va bene Lisa, ciao buon viaggio." dissi congedandola e mi guardò stranita prima di lasciare casa mia velocemente.
"Sei diventata una stronza, Maca." disse Tokyo ridendo e feci spallucce incominciando a fare l'impasto per i pancake, stavo morendo di fame e nel frattempo bevvi tantissima acqua per idratarmi, così mi sarebbe passata un pochino di più la sbornia.
"E ancora non hai visto niente." dissi ridendo ma improvvisamente sentii una voce e mi paralizzai sul posto incredula.
Tokyo sgranò gli occhi e si voltò velocemente spostandosi dalla stanza, a momenti correva e il cuore mi batteva all'impazzata facendomi quasi svenire.
Girai i pancake quasi bruciati e mi calmai un minimo, era impossibile non riconoscere la voce di Zulema e ricacciai indietro le lacrime ritrovando subito la mia forza di autocontrollo.
Era meravigliosa, come sempre.
Incredibile come un gesto così innocuo poteva distruggere tutto quanto.
"L'hai sentita, vero?" disse la mia migliore amica rinchiudendosi in camera e annuii, se Zulema avesse scoperto che stava parlando con me probabilmente sarebbe uscita fuori di testa.
"Mi dispiace Maca, sapevo che era ad una riunione e ne abbiamo approfittato però a quanto pare ha finito prima." disse dispiaciuta e la tranquillizzai depositando i miei pancake in un piatto con una spremuta di succo d'arancia per rigenerarmi un attimo.
"Che riunione? Se posso sapere." dissi incuriosita e mangiai silenziosamente nel mentre che vidi la mia migliore amica sospirare.
"Okay, però non devi dire nulla." disse guardandosi attorno impaurita e annuii promettendoglielo.
"A quanto pare, sta intercettando Hanbal ed era quasi vicina nel prenderlo solamente che è stata ingannata una seconda volta.
Ora ha riunito tutte quante le sue società e hanno riaperto questo caso." disse sottovoce e sgranai gli occhi, il solo pensiero che potesse succederle qualcosa mi faceva uscire fuori di testa.
"Fatima?" domandai titubante e vari flashback colpirono la mia mente ricordandomi di quando mi aveva stretta impaurita a causa di quel bastardo.
Sandoval era un grandissimo pezzo di merda e me l'avrebbe fatta pagare molto presto, ne ero sicura.
"Niente, nemmeno l'ombra." disse Tokyo rassegnata e serrai la mascella pensando che in qualche modo potevo fare qualcosa anche io data la mia posizione che ora era nettamente molto in alto rispetto a prima.
Salutai Tokyo e terminai la chiamata vestendomi velocemente e truccandomi, volevo capire molte cose a riguardo e subito mi affrettai ad andare nel mio ufficio.
Una volta arrivata tutti stavano lavorando e la mia segretaria aveva messo tutto quanto in ordine a partire dalle varie cartelle depositate nella mia scrivania.
"Giornata pesante?" disse Will affiancandomi nel mentre che percorrevo il corridoio che portava nella sala delle riunioni e rimasi senza fiato ogni volta per quanto era grande.
"Riunione urgente, si prega di venire subito in sala ora, tutti quanti." dissi azionando il microfono di servizio e mi sedetti a capotavola con Ethan e Will al mio fianco.
In poco tempo la sala si riempì e tutti presero posto, mi sentivo osservata ma non importava perché stavo per iniziare una battaglia più grande di me.
Ma per Zulema avrei fatto di tutto.
I vari direttori delle società mi guardavano impazienti e calò un silenzio tombale aspettando che parlassi.
"Di che si tratta, capo?" disse un uomo seduto alla fine della grande tavolata e mi alzai proiettando varie foto nel maxi schermo, con la faccia dei vari uomini che volevo uccidere con tutta me stessa.
"D'ora in poi apriremo un caso nuovo e voglio assoluta attenzione da ogni angolo remoto del nostro perimetro. Voglio sapere tutto quello che riuscite a ricavare da questi due soggetti qui." incominciai camminando nervosamente e subito alcuni presero carta e penna digitando poi ai vari computer in ansia.
"Ogni minima informazione, spostamento, chiamata o messaggio deve essere comunicato a me. Così potrò agire di conseguenza chiaro? È una questione abbastanza importante e potremo essere in pericolo quindi dobbiamo unire tutte e 25 le società per poterli trovare." aggiunsi innervosendomi e notai la mascella di Ethan contrarsi capendo subito a chi mi stessi riferendo.
"Nome e Cognome." disse Altagracia ad una certa e i miei occhi verdi si posarono su di lei, privi di qualsiasi emozione ma improvvisamente il mio corpo si svegliò facendomi provare un'adrenalina unica.
Mi era mancato tutto questo.
Mi portai un'altra sigaretta alle labbra e la mia amica mi guardò estasiata per la mia autorità e forza, le risposi e la mia voce era ricca di rabbia tant'è che alcuni tremarono sul posto nel sentirmi.


"Hanbal Hamadi, iniziamo da lui."

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