Quickie (Ace) 🔞

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Avvertenze: linguaggio esplicito.

La seguente fanfiction è stata richiesta da nonesist00

«Non dovremmo fare questo», bisbigliò schiacciata fra la parete e il petto maschile;

«Lo so, quindi facciamo in fretta», fu la risposta che ottenne da Ace, che controllava un'ultima volta che l'aula in cui si trovavano fosse effettivamente vuota.

Era pomeriggio inoltrato, la maggior parte degli studenti era ancora impegnata con le attività dei club e le aule non occupate avevano già le tende slacciate, lasciandole così immerse nella penombra, esattamente come quella in cui si erano imbucati (Y/n) e il suo ragazzo.

«Hai messo il preservativo?», chiese quando Ace strofinò la punta del cazzo contro le pieghe bagnate, pronto a immergersi dentro di lei.

«Per chi mi hai preso? Certo che l'ho messo», ribadì sempre sottovoce sollevando per un attimo lo sguardo dal punto in cui si congiungevano, prima di spingersi all'interno.

Si erano incontrati solo per una passeggiata, ma ben presto una parola aveva tirato un'altra, si erano eccitati a vicenda e quindi Ace l'aveva trascinata nella prima aula vuota che aveva trovato. L'idea di arrivare a Ramshackle e consumare comodamente su un letto non era nemmeno stata contemplata.

«Ace, fai piano», sussultò (Y/n) stringendogli le spalle con forza.

Il ragazzo era così impaziente di sentirsi avvolto dalle calde mura della sua amata che l'aveva penetrata un po' troppo in fretta. Dovevano sbrigarsi, ma non era una scusa per non godersela.

Nel mezzo di un superbo gioco di luci ed ombre, gli occhi rossi scintillarono pieni di malizia. «Come, non ti piaceva rude e veloce?»

«Sì, ma...», voleva controbattere, ma quella scintilla le fece morire le parole in gola, «sta' zitto e muoviti», sbottò alla fine e il sorriso di Ace si allargò.

Cominciò a spingere i fianchi verso l'alto, tenendola ferma con entrambe le mani e cercando di allentare le spesse pareti con il cazzo, ma la poca preparazione iniziale e la posizione scomoda lo stavano rendendo difficile.

«Oggi sei più stretta del solito, lo sai?», digrignò i denti, provando comunque ad andare più a fondo che poteva, fin quando (Y/n) non sollevò una gamba e la agganciò attorno al fondoschiena del ragazzo.

Al movimento successivo sussultò e Ace ridacchiò. «Ora va molto meglio».

Da quando stava con Ace imbucarsi da qualche parte era diventato quasi all'ordine del giorno, ma mai prima d'ora erano arrivati a far sesso in un'aula vuota. (Y/n) si guardò attorno mentre Ace cominciò a scoparle la figa con insistenza. Da qualche parte c'erano delle telecamere di sicurezza, il Preside le menzionava spesso, ma speravano entrambi che nessuno fosse davanti al computer a controllarle. Il cazzo che entrava e usciva da lei la distrasse per un attimo dai pensieri. Ace si stava lasciando trasportare dal piacere, dal brivido che quell'avvolgente calore gli stava dando e dall'eccitazione dovuta alla situazione. Se qualcuno li scopriva per loro sarebbe stata la fine; stavano rischiando entrambi una punizione esemplare, nel migliore dei casi, o l'espulsione nel peggiore, e ciò aggiungeva solo più piacere all'atto.

Il ritmo regolare e insistente le dava una continua scarica di brividi che saliva su per la spina e si scatenava nella testa.

«Ace...», gemette, dimenticandosi per un attimo della circostanza pericolosa in cui si trovavano.

«Sssh, zitta, (Y/n), o potrebbero scoprirci», la rimproverò fra un respiro affannato e un altro, a due centimetri dal viso.

(Y/n) aprì gli occhi, non ricordando nemmeno quando li avesse chiusi, e si ritrovò il viso rosso e affaticato del ragazzo molto vicino al suo. Provò a tenere sotto bada i suoni che uscivano da lei, ma era complicato con un cazzo che le martellava le interiora con tale insistenza, e di certo non aiutava sentire il respiro caldo contro il muso. Nella penombra il viso ravvicinato di Ace, con le bocca semiaperta e l'espressione stranamente seria, era stordente, e le labbra a pochi centimetri dalle sue erano invitanti. Gli diede un bacio veloce e poi, per un istante, rimase con il labbro inferiore fra i denti, mordicchiandolo leggermente. Il gesto svegliò Ace da un torpore a lei sconosciuto, come se era concentrato su sé stesso per mantenere il ritmo regolare e allo stesso tempo non venire troppo in fretta, e adesso si era accorto che di fronte aveva (Y/n). Rallentò un po', ancora stordito dal gesto, e poi la baciò di nuovo, mettendoci tutta la passione che aveva.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora