Avvertimenti: Spoiler dell'evento Port Fest; la fic è vagamente ispirata al video musicale di Candyman (Christina Aguilera).
(Y/n) era preoccupata per l'esibizione che fra pochi istanti sarebbe cominciata sulla barca. Aveva seguito passo per passo l'evolversi degli eventi preparatori per il Port Fest e non erano proprio stati dei più rosei. Dei quattro ragazzi che si sarebbero occupati dell'intrattenimento musicale, solo Floyd si era rivelato capace di suonare lo strumento assegnatoli e perciò avevano optato per qualcosa di più casareccio e, a detta loro, facile da suonare, ovvero bidoni, pentole e scopettoni per le pulizie. Sarebbe stato strano, ma soprattutto aveva paura che gli strumenti improvvisati non sarebbero piaciuti al pubblico.
Erano tutti radunati lì, sulla banchina di fronte alla barca, e osservavano i ragazzi prendere posto. Invece (Y/n) diede loro le spalle. Osservò i presenti uno ad uno, sia i suoi compagni del Night Raven College, sia gli sconosciuti che erano incuriositi dall'imminente spettacolo. Forse sentiva più ansia lei che i quattro che dovevano esibirsi. Alle sue spalle, Jack cominciò a battere le bacchette e nel momento in cui calò la prima su un bidone della spazzatura, (Y/n) si tappò le orecchie e strizzò gli occhi. Voleva davvero bene ai suoi amici, era persino infatuata del lupo, e credeva in loro, però davvero non ce la faceva ad ascoltarli e potenzialmente a vedere la loro delusione nel caso in cui la gente non li avesse apprezzati, perciò preferiva sembrare una bambina spaventata dai fuochi d'artificio, in un luogo in cui non c'erano fuochi e in cui stava suonando un gruppo.
Il cuore batteva all'impazzata per l'ansia e il suo frastuono copriva abbastanza bene i suoni dell'esibizione; gli unici che le arrivavano erano i colpi di Jack, mentre quelli degli altri tre venivano con successo neutralizzati. Rimase così per forse un minuto, poi, presa dalla curiosità, aprì un occhio per controllare la situazione attorno a sé: la gente non sembrava stranita, né infastidita. Anzi, su diversi volti vi vide sorrisi contenti o ghigni soddisfatti. Qualcuno muoveva la testa a ritmo, altri battevano il piede, ma era tutti rapiti dall'esibizione.
(Y/n) uscì dalle spalle, in cui si era rintanata, confusa si girò verso i suoi amici e rimase sorpresa da ciò che vide. Credeva in loro e nelle loro capacità, ma forse ci aveva creduto un po' troppo poco, perché il quartetto stava andando alla grande. Erano iper fiduciosi in quello che stavano facendo e lo trasmettevano ad ogni colpo sui bidoni o spazzata sul ponte, accompagnati da una base ritmata e coinvolgente. Ci aveva creduto decisamente poco perché la gente attorno a lei si stava divertendo e lo scopo dell'intera esibizione era stato raggiunto. Osservò quanto fossero raggianti e ne fu contagiata lei stessa all'istante.
Alla fine si soffermò su Jack, al centro del palco, e il sorriso le si affievolì lentamente, sostituito da un leggero rossore sulle gote. Era così tenero mentre si destreggiava fra i vari canestri di latta; la coda si muoveva frenetica, simbolo che si stesse divertendo, e ogni tanto si rivolgeva verso i suoi compagni con gli occhi luminosi di gioia. E all'improvviso si vergognò di non aver creduto di più in lui. L'importante era che fossero contenti loro, non il parere del pubblico, e quegli occhi dorati pieni di entusiasmo le stavano proprio dicendo che si stava divertendo, lui come anche gli altri tre. Si stava perdendo in essi, con un sorriso soffice e un po' ebete sul viso, fino a quando Jack non cambiò l'andazzo dell'esibizione. Preso dall'entusiasmo del momento, lanciò le bacchette per aria e con un gesto fulmineo si strappò la giacca alla marinara di dosso, scaraventandola a sua volta verso il cielo, dove cominciò a volteggiare lenta. Riprese al volo le bacchette e continuò a sbattere sui bidoni e sulle pentole, tra l'ovazione ancor più elevata del pubblico. Nessuno sembrava aver battuto un ciglio all'improvvisa scelta del ragazzo, nessuno la stava commentando dei compagni di scuola che la circondavano, concentrandosi invece su quanto fossero coordinati nel suonare gli strani strumenti e su come fosse difficile renderli effettivamente gradevoli all'udito, e (Y/n) si sentiva l'unica idiota ad essere rimasta senza parole.
Jack l'aveva lasciata imbambolata e la bocca era rimasta bloccata leggermente aperta. Con la giacca che la copriva, non si era resa conto che la canotta a righe fosse così tanto aderente, e adesso che non c'era più riusciva chiaramente a vedere i pettorali stretti nel tessuto. Forse non doveva fantasticare in quel modo su di lui, si sentiva un po' sporca nel fissare con troppa insistenza il suo corpo tonico e nel fare certi pensieri su di esso ̶ in fondo non era nemmeno il suo ragazzo ̶ ma la mente correva implacabile su una miriade di cose che avrebbe voluto fargli se ne avesse avuto la possibilità. Quelle braccia completamente esposte la stavano facendo sognare ad occhi aperti. Erano così toniche che per un attimo si vide vestita da pin-up girl, sollevata da terra dal lupo e seduta sul suo bicipite. Era certa che lui sarebbe riuscito a sollevarla.
Era strano. Non era la prima volta che vedeva le sue braccia scoperte, le aveva così anche quando indossava la divisa del dormitorio, eppure era la prima che le stavano scaturendo un effetto simile. Forse proprio per colpa della canotta troppo aderente. Finalmente chiuse la bocca e se la tappò con una mano, rendendosi conto di quanto assetata e disperata sarebbe potuta sembrare se avesse continuato a fissare Jack in quel modo. Stava anche quasi per sbavare.
«Ehi, Prefetto, tutto okay?», Ace fu l'unico che la notò in quella condizione e, sentendosi come una bimba colta in flagrante di reato, arrossì di colpo.
«Sì! Sì sì, tutto okay... tutto bene», annuì leggermente. Ace sembrava poco convinto, eppure si strinse nelle spalle e tornò a ignorarla, mentre invece (Y/n) tornò a guardare Jack.
L'esibizione era finita, il pubblico li acclamava entusiasti e anche i loro amici applaudivano soddisfatti. Floyd, Ruggie, Rook e Jack accoglievano le ovazioni con larghi sorrisi e, agitando le bacchette e le mani in aria, salutavano la banchina. Ma lo sguardò di (Y/n) fu di nuovo sul lupo e arrossì vedendolo così raggiante. Era bellissimo e lei era davvero cotta: si sentiva un'idiota. Più ci pensava e più voleva ritrovarsi stretta fra quelle braccia, voleva che davvero la sollevava da terra e le permetteva di sedersi su una di esse, voleva che quel ragazzo fosse il suo ragazzo. La mente non voleva saperne nulla di smetterla di correre fra vari pensieri su di lui, in un misto fra casti ed impuri, e su quella banchina, in quell'esatto momento, si fece una promessa: da allora in avanti avrebbe smesso di nascondere il suo sentimento per lui, avrebbe indagato per capire se era ricambiata e poi, in caso di esito positivo, si sarebbe dichiarata. Doveva farlo, o sarebbe soccombuta sotto il peso dei suoi stessi viaggi mentali. Voleva diventare la pin-up girl di quel bel lupo-marinaio.
N/A: Avevo questa idea segnata da quando l'evento di Port Fest è stato implementato per la prima volta e ora che la sua rerun è quasi finita ho deciso di scriverlo, sotto consiglio dei miei pupetti di ig (vi consiglio di seguirmi lì). L'ho un po' rushato fra i miei vari impegni, ma volevo accontentarli.
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Love Me (Twisted Wonderland x Reader)
Historia CortaUna raccolta di oneshot Twisted Wonderland Characters x Female! Reader. Sono presenti diversi generi, trovate tutte le informazioni nel primo capitolo. L'immagine della copertina appartiene a Yana Toboso, Disney Japan e Aniplex.