Until we meet again (Rook) 🌸(💧?)

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» 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢 𝘢𝘭 𝘞𝘳𝘪𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳 𝘥𝘪 𝘍𝘢𝘯𝘸𝘳𝘪𝘵𝘦𝘳.𝘪𝘵

» Prompt: Margherita/pazienza

Avvertenze: Reader-chan non è MC; la storia è ambientata prima degli eventi canonici del gioco, da quando Rook e la Reader hanno undici anni ai loro sedici anni; Reader-chan ha un po' di sindrome dell'abbandono.

Questa fic è una richiesta.


«Quindi è vero?»

«Oui, Mademoiselle Honey».

La voce rimbombava nella testa con un eco infinito, mentre all'esterno il silenzio regnava sovrano, riempito solo dal fischio del vento. Se quel momento aveva fatto molto male già quando l'aveva vissuto, adesso la situazione era persino peggiorata e, per non piangere, (Y/n) aveva soppresso le emozioni e guardava la savana davanti a sé con occhi vitrei e privi di luce. Le dita, invece, torturavano lo stelo di una povera margherita che aveva trovato sul cammino. Stava tentando di non pensare, e in particolare di non pensare a lui, ma non ci stava riuscendo molto bene e i ricordi continuavano a riaffiorare uno dopo l'altro, confusi e senza un ordine preciso.

«(Yyyy-n)!», un bambino di undici anni agitò una mano da lontano, richiamando l'attenzione della sua coetanea, distratta dal disegno che stava producendo sull'asfalto con i gessetti.

«Rook!», scattò in piedi e corse ad abbracciare il suo ormai storico compagno di giochi.

Come al solito, Rook era un disastro, con i capelli arruffati e affatto curati, con i pantaloni strappati sulle ginocchia per colpa di chissà quale attività delle sue, e con le scarpe già coperte di fango. Però a (Y/n) non importava come si presentasse per giocare e, anzi, apprezzava ascoltare le assurde storie su ciò che aveva combinato quel giorno durante l'allenamento con l'arco o la battuta di caccia con qualcuno dei suoi fratelli. Era un pomeriggio come tanti altri, lei lo abbracciava sempre quando si incontravano, e aveva continuato a farlo fino all'ultimo giorno.

«Rook!», si mise le mani sui fianchi e corrucciò la fronte appena un tredicenne calò a testa in giù dal ramo dell'albero sotto la quale stava passando, facendola sussultare.

Lui rise. «Bonjour, Honey! Mi dispiace di averti spaventata».

Il primo ricordo si intrecciò con uno di due anni dopo. (Y/n) era certa di aver sospirato, esasperata dall'atteggiamento del ragazzino. Da un giorno all'altro aveva deciso che chiamarla col suo nome non gli piaceva e che il francese fosse una bella lingua, quindi le aveva dato quel soprannome che alla fine aveva accettato come suo e a utilizzare parole a caso della lingua francofona. In quel periodo non aveva ancora cominciato a usare il mademoiselle.

Le esatte parole successive al saluto le aveva dimenticate, era passato del tempo da allora, però era sicura che le avesse raccontato ancora una volta di un giovanissimo modello e attore loro coetaneo di cui era fan, e forse fu quello stesso giorno che a Neige si aggiunse Vil nei discorsi sui modelli e sulla bellezza. (Y/n) si ritrovava ogni pomeriggio ad ascoltare lunghissimi monologhi su argomenti che a lei non interessavano, che però ascoltava con il sorriso sulle labbra, solo perché lui li raccontava entusiasta.

Gli occhi verdi pieni di luce, però, li ricordava benissimo. Erano come due smeraldi colmi di vita, abbinati alla sua anima raggiante che le infondeva sicurezza e serenità solo standogli vicino. (Y/n) non ricordava di essere mai stata innamorata di alcun ragazzo in vita sua, aveva occhi solo per Rook, e passava la maggior parte del suo tempo con lui. Forse era per quella ragione che in città aveva cominciato a circolare la voce che i due si frequentassero, o addirittura che fossero fidanzati pur se avevano appena quattordici anni. Non era vero, ma col senno di poi non direbbe nemmeno che era falso.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora