Perfetta sinfonia (Silver) 🌸

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» 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢 𝘢𝘭 𝘞𝘳𝘪𝘵𝘰𝘣𝘦𝘳 𝘥𝘪 𝘍𝘢𝘯𝘸𝘳𝘪𝘵𝘦𝘳.𝘪𝘵

» Prompt: Fiordaliso/dolcezza

Avvertenze: ci sono riferimenti a un'altra mia fic "First night" (è uno smut); personaggi adulti/cresciuti; inspirato dalla canzone "Perfect" (Ed Sheeran).

Questo, a quanto pare, sarà il mese di Ed, perché ci sarà una terza fic ispirata a una delle sue canzoni.


Essere in una casa nel bosco durante un forte acquazzone voleva solo dire che saresti stato il primo a ritrovarti senza luce e per chissà quanto tempo. Le gocce non giocavano nemmeno a rincorrersi sui vetri, perché sbattevano troppo forte, e gli occasionali rombi dei tuoni parevano quasi far tremare le spesse mura dell'abitazione.

L'accendino che teneva mollemente in una mano era già rovente, ma almeno l'ambiente era di nuovo illuminato, seppur con la flebile luce di diverse candele poggiate su ogni tipo di superfice. Silver era più veloce di lei, in quanto usava la magia per produrre le fiammelle, e (Y/n) cercava di dargli una mano con l'utensile, piegandosi al ritmo che questo le imponeva.

«Ecco, abbiamo finito, questa era l'ultima»

Silver sollevò la testa dall'ultima candela e le rivolse un piccolo sorriso appena visibile nel semibuio.

«Bene, quindi adesso si aspetta», gli rispose allontanandosi dalla finestra e mettendo via l'accendino.

La piccola casetta nel bosco appartenuta a Lilia ora era avvolta in una bella atmosfera, raccolta e calda, e non sarebbe stato male passare qualche ora o tutta la notte così, se non fosse che poco prima che saltasse la corrente, (Y/n) stava lavorando al computer.

Lei e Silver erano tornati lì per una piccola vacanza, per staccare dalla vita frenetica e dal quotidiano, ma (Y/n) aveva ancora del lavoro da fare con una scadenza imminente e quindi si era rinchiusa in una stanza del piano superiore, utilizzando il computer fisso che un tempo Lilia usava per giocare online a qualche MMORPG. Aveva quasi terminato quando la pioggia aveva cominciato a imperversare e la corrente era saltata.

«Mmh...», mugugnò sedendosi a peso morto sul divano del salottino, prima di tirare le gambe contro il petto, avvolgerle con le braccia e poggiare il mento sulle ginocchia.

Silver le si sedette accanto e la analizzò senza aprir bocca.

Erano già stati in quella casetta insieme, oltre che per le vacanze anche per consumare la loro prima notte di nozze, e mai prima di allora si erano ritrovati senza elettricità. Aveva quasi finito e dopo si sarebbe potuta rilassare con suo marito, invece ora si ritrovava a sperare che l'alluvione passasse in fretta perché non riusciva a fare altro che pensare al lavoro incompiuto.

Fissava il vuoto davanti a sé, sconsolata, semplicemente in attesa, quando Silver si alzò dal divano, richiamando la sua attenzione.

«Silver?»

Seguì i suoi movimenti confusa dalle intenzioni dell'uomo, ma lui la rassicurò: «un momento solo, ho un'idea».

Iniziò a rovistare nei cassetti, alla ricerca di un oggetto che era certo di aver visto nella mattinata, subito dopo che avevano messo piede in casa, ma non ricordava dove fosse, quindi stava aprendo un po' tutto ciò che gli capitava a tiro.

Silver era sempre stato un bel ragazzo, ma con gli anni (Y/n) trovava fosse diventato ancor più affascinante e si ritrovò a perdersi nei tendini tesi delle sue mani mentre spostava gli oggetti nei cassetti della cucina.

«Trovato», sussurrò fra sé con un lieve sorriso quando tirò fuori una rosa di stoffa. Recuperò anche delle forbici e si mise a scucire i petali uno ad uno.

«Che stai facendo?», adesso (Y/n) era incuriosita e lasciò andare le gambe, sedendosi in modo decente sul divano.

«Solo un attimo e vedrai», si era fermato per risponderle, rivolgendole il soffice sorriso. Sembrava davvero tanto convinto dell'idea che gli era balenata in testa.

Nel momento in cui lo stelo fu spogliato dai petali, Silver li prese nei pugni e cominciò a sparpagliarli sul pavimento, in modo particolare attorno allo spazio libero del salottino, formando un cerchio davanti al divano su cui era ancora seduta. Sembrava stesse preparando una pista sulle fredde mattonelle.

«Ecco, ora è pronta», mormorò quando finì i petali.

Si sfilò il telefono dalla tasca, smanettò un po' e dopo partì una musica dolce e lenta, che (Y/n) riconobbe subito: era la loro canzone, la stessa che avevano ballato al loro matrimonio. Silver posò il telefono sul tavolo e si tolse le scarpe, rimanendo con i soli calzini.

Stava iniziando a capire quale fosse il piano e (Y/n) non riusciva a fare altro che esserne sorpresa e arrossire, preannunciando la sua prossima mossa. Infatti Silver le si avvicinò, le fece un inchino e le porse una mano in segno di invito.

«Amore mio... mi dareste l'onore di questo ballo?»

(Y/n) sollevò gli occhi dal palmo proteso verso il suo viso e incontrò quegli occhi dolci di cui si era innamorata tanto tempo prima, gli stessi che ora le stavano facendo battere il cuore all'impazzata.

Gliela prese e Silver la aiutò dolcemente ad alzarsi dal divano e a prendere posto al centro del cerchio. Mise una mano sulla vita, l'altra reggeva la sua con delicatezza, e cominciarono a ondeggiare al ritmo della musica.

Non riusciva a distogliere lo sguardo da lui, come anche non riusciva a respirare bene: Silver le faceva mancare il fiato e le impediva di ragionare coerentemente. Lo amava davvero troppo, come il primo giorno, e quando si comportava in quel modo se lo ricordava.

Abbassò la testa quando si riprese dai pensieri per analizzarsi. Stava indossando una tuta brutta, i capelli erano un disastro e ai piedi aveva degli osceni calzini gialli, ben visibili a causa dell'assenza delle ciabatte: era inguardabile, molto incoerente con il momento che stavano vivendo.

«Non ci credo che stiamo facendo questo quando io sembro un vero disastro», aveva commentato imbarazzata e allora Silver lasciò andare la mano per prenderle il mento con due dita e riportare la sua attenzione su di lui.

L'aveva detto sussurrando sottovoce, ma lei l'aveva sentito: «amore, sei perfetta stasera», e si sporse per baciarle le labbra delicatamente.

Era incredibile come, nonostante fossero sposati, Silver era capace di farle provare le farfalle nello stomaco come quando si erano baciati per la prima volta e di farla sciogliere semplicemente avvolgendola nelle sue braccia. (Y/n) sentiva le ginocchia deboli e aveva le vertigini, ma per fortuna l'abbraccio di Silver la sosteneva.

Quando si staccò dalle sue labbra, l'uomo portò anche il secondo braccio attorno alla vita e la tenne stretta a sé, mentre (Y/n) poggiò la testa contro il suo petto, ascoltando il battito cardiaco. E continuarono a ondeggiare alla luce delle candele anche dopo che la canzone terminò, accompagnati dallo scosciare intenso della pioggia e dagli occasionali rombi, l'uno delle braccia dell'altro, entrambi scalzi.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora