Five.

2K 229 10
                                    

Federico si muoveva a fatica tra così tanta gente che sembrava volerlo spingere all'indietro, una massa informe di persone lo circondavano ovunque andasse, fin da quando aveva messo piede fuori dall'impresa di Benjamin era stato coinvolto in quello che, se non si trovasse a New York, avrebbe definito un assalto, spallata dopo spallata cercava di farsi spazio tra quella gente e cercava, anche, di ignorare i commenti poco carini che questi gli rivolgevano, commenti che sembravano divertire il moro poco distante da lui che, a differenza sua, si muoveva agilmente tra così tanta gente, quasi come se la strada fosse vuota, nessuno gli si parava davanti e lui poteva camminare liberamente tra quelle strade affollate, l'unico intoppo di Benjamin, che lo rallentava, era Federico che faticava a compiere anche un solo passo.
Dopo che il moro gli aveva comunicato che sarebbero usciti per delle commissioni, il ragazzo, non aveva impiegato molto tempo nell'organizzare gli appuntamenti del suo capo affinché potessero muoversi più facilmente e avessero tutto il tempo per fare ciò che dovevano, Federico però aveva visto il suo programma crollare non appena Benjamin gli disse che si sarebbero mossi tra le strade senza macchina, si sarebbero fatti una bella passeggiata a detta del moro, e che sarebbe stato lui ad organizzare gli appuntamenti, così facendo la loro passeggiata, se poteva essere definita tale, si era rivelata devastante, Federico aveva smesso di sentire le sue stesse gambe alla loro terza fermata al negozio di un amico del moro.

-"Signor Rossi, ha intenzione di camminare un po' più in fretta o ci fermiamo qui e organizziamo un picnic?" Chiese, con tono divertito, il maggiore che se ne stava fermo al semaforo, al momento rosso per i pedoni, a braccia conserte mentre osservava il ragazzo che faticava a raggiungerlo.
Federico, fisicamente distrutto, diede l'ennesima spallata, ad un ragazzo che gli lanciò un'occhiata poco gentile, e sbuffò sonoramente non appena raggiunse il suo capo, ancora sorridente.
-"Bravo." Disse compiaciuto Benjamin. "Preferisco che sbuffi anziché ti scusi." Aggiunse.
Federico trasalì non appena si rese conto di ciò che aveva appena fatto, aveva sbuffato davanti al suo nuovo capo che, tra l'altro, non era sicuro di volerlo nella sua azienda.
-"Non osare fare ciò che stai pensando di fare!" Lo rimproverò Benjamin e gli puntò contro un dito coperto dal guanto nero. "Non osare scusarti o giuro che ti lascio qui!" Aggiunse.
Federico si morse il labbro, per evitare di scusarsi per l'ennesima volta, e sospirò prima di parlare.
-"I- io..." Balbettò. "Non è quello che stavo per fare." Aggiunse con tono più sicuro.
Il moro, ancora con un mezzo sorriso stampato sul volto, annuì.
-"Bene, vedo che impari in fretta ma spero che non dimentichi altrettanto in fretta." Disse e si voltò verso la strada. "Ora sbrighiamoci, abbiamo ancora tante cose da fare."
Il più piccolo, con i piedi che gli chiedevano pietà, alzò gli occhi al cielo ma non poté replicare, il semaforo era diventato verde e lui fu travolto da un nuovo popoloso gruppo di persone.
-"Oh, dannazione!" Esclamò esausto il ragazzo e tutto ciò che riuscì ad udire fu la risata cristallina del suo capo.

Il sole stava lentamente tramontando tra i grattacieli e le nuvole che coprivano parte del cielo newyorkese, solo leggere sfumature di arancione coloravano la strada, decisamente meno affollata di quanto lo fosse quella stessa mattina, il rumore provocato dalle macchine che camminavano tranquille sulle strade pulite diventava piacevole quando la giornata stava per finire, le insegne dei negozi coloravano i marciapiedi, le risate di qualche gruppo di ragazzi seduti ad un bar accompagnava il sole.
New York al tramonto diventava magica, sembrava che la frenesia tipica di quella città si fermasse per bearsi di quella visione, per riposarsi dalla giornata appena passata e per prepararsi alla serata che li attendeva, quella città al tramonto diventava più magica del solito, ritrovava quella quiete che in molti chiedevano ma senza rinunciare alla follia che quel posto offriva.
Federico, in quel momento, si sentiva come se fosse a casa, come se quello fosse davvero il suo posto, e ammaliato guardava il cielo diventare, minuto dopo minuto, più buio.
-"Bello, non trovi?"
La voce soave del maggiore giunse alle sue orecchie e lo riportò alla realtà, a quel marciapiede su cui era fermo ad attendere che l'altro finisse la sua telefonata.
-"Credo di non aver mai visto nulla di così bello." Rispose Federico, ancora con lo sguardo fisso sul cielo colorato. "È pura magia."
-"In questo mondo ci sono tante cose belle ma non le definirei magia." Replicò il moro e si affiancò al ragazzo. "Questa è solo natura, la vera magia la facciamo noi uomini e la troviamo lì dove non guardiamo." Continuò.
-"Immagino che lei non sia uno di quelli che si commuovono guardando Titanic." Commentò ironico il più piccolo, che si era voltato a guardarlo.
Benjamin sorrise e scosse la testa, mentre riponeva il suo iPhone nella tasca del cappotto lungo fino a metà coscia.
-"Le cose belle non sono magiche, sono sono facili da apprezzare." Disse. "In quanti però troverebbero la magia in una situazione difficile che riusciamo a superare?
Il genere umano tende a vedere solo il lato negativo della vita, anche quelli che si definisco ottimisti, e trovano magico qualcosa che è solo normale, bello ma normale.
Le cose belle sono altre e noi possiamo crearle." Continuò e puntò lo sguardo verso il cielo, proprio dove prima guardava incantato il minore.
-"Secondo lei che cosa è magia?" Chiese il biondo.
-"L'amore." Rispose il più grande e abbassò lo sguardo per guardarlo. "L'amore è magia." Aggiunse.
-"L'amore?"
-"Trovo sia magico che due persone, nate come singoli individui, si incontrino e finiscono per diventare una cosa sola." Disse Benjamin. "C'è magia negli sguardi che due innamorati, innamorati per davvero, si dedicano, anche quando sono in una stanza con migliaia di persone lo capisci che si amano.
Bada bene, per amore non intendo solo quelli dei fidanzato, gran parte degli innamorati se ne sta in silenzio per paura di sbagliare, di perdere anche quel briciolo che ha, e per questo spesso si accontenta di ciò che la vita decide di donargli.
È magico come due persone si odino ma allo stesso tempo continuino ad amarsi.
L'amore è magico perché vorresti strapparti il cuore dal petto solo per non provarlo più, se però lo facessi sai che finiresti per darlo a chi ami, perché, non può essere in mani migliori, perché gli appartiene e sia giusto che lo abbia.
La magia è follia e l'amore lo è, è credere a qualcosa che non puoi vedere ma che senti, lo sentì battere forte dentro di te e questo ti rende vivo, vivo per una vita da condividere.
Vivo per amare.
Quindi sì, Federico, per me l'amore è magia." Concluse.
-"E lei, signor Mascolo, è innamorato?" Chiese Federico.
-"Non sono un mago." Scosse la testa Benjamin. "E neppure innamorato." Aggiunse.
-"Vorrebbe esserlo?"
Il moro sospirò e sorrise.
-"Andiamo al bar, una buona cioccolata calda ci riscalderà."

-------------------------------------------------------
Ehi🌸
Ed eccoci qui con una nuova storia, nuovi angoli autrice e tutto ciò che ne segue, nuova storia ma vecchie abitudini, sono passati solo pochi giorni dall'inizio di questa storia e siamo già a mille visualizzazioni, grazie davvero per tutto ciò che fate per me da più di un anno a questa parte.
Questa storia sarà diversa da killer, come avete già potuto notare, ma non mancheranno i colpi di scena e tanto altro.
Per chi non l'avesse capito, Benjamin è un ricco imprenditore e Federico il suo nuovo assistente, lavoreranno insieme e troveranno non poche difficoltà nel creare qualcosa di più profondo, questi primi capitoli serviranno per presentarvi meglio le vesti che interpretano Benjamin e Federico in questa storia e il contesto in cui vivono, ben presto però entreremo nel vivo della storia e allora sì che ne vedrete delle belle, vi chiedo solo un po' di pazienza!
moonlightrico mi ha proposto un'idea e devo ammettere che ci stavo pensando già da un po', quindi ora la propongo a voi, se avete Twitter e vi va di farlo potreste commentare questa storia, dire tutto ciò che volete a riguardo, usando l'hashtag #TerminalFenji, ovviamente non siete obbligato a farlo ma anche per me sarebbe carino poter sapere che cosa ne pensate e che cosa vi piacerebbe che io migliorassi.
Se volete entrare nel gruppo WhatsApp non dovete fare altro che mandarmi un messaggio con il vostro nome e numero, vi aggiungerò subito.
Per qualsiasi cosa potete trovarmi qui o su Twitter come @fvedericoshvrt e su Instagram con il nick @/fixhvrtx.
Fatemi sapere che cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

Terminal || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora