Federico continuava a perdersi negli occhi color nocciola del ragazzo che aveva davanti, osservava come i capelli castani non facessero altro che ricadergli in modo del tutto disordinato sul viso, osservava anche come il giovane non facesse altro che scacciarli nuovamente all'indietro con un gesto casuale che, però, risultava come magnetico agli occhi di Federico.
Federico e Justin, era il nome del ragazzo, non facevano altro che parlare dal momento in cui il castano si era seduto al suo tavolo, i due ragazzi avevano bevuto un caffè insieme e Justin si era offerto per pagare per entrambi, nonostante l'altro non facesse altro che controbattere, e anche una volta usciti da quel bar non si erano separati neppure per un minuto, a detta del più piccolo, tra di loro si era creata un feeling davvero eccezionale e si trovava a suo agio con quel ragazzo, come se lo conoscesse da tutta la vita; mentre era con Justin, il più piccolo, era perfino riuscito a dimenticare le brutte parole che il moro gli aveva detta, quel peso che aveva sul petto era del tutto scomparso e, in quei momenti, stava sorridendo di vero gusto, sincero come non mai.
Justin era riuscito a fargli dimenticare Benjamin.Il più piccolo si era offerto di mostrare all'altro ciò che lui conosceva di New York, nonostante sapesse che ancora molti dei luoghi più belli di quella città erano a lui sconosciuti, e per un momento si ricordò di quando il più grande si era offerto di mostrargli tutta la città e Federico aveva accettato, principalmente, per poter passare il più tempo possibile con il moro, subito dopo però il ragazzo scosse la testa vigorosamente e decise di non voler pensare, anche solo per un secondo in più, al ragazzo che gli aveva fatto tanto male, tra lui e Benjamin era finita e doveva dimenticarlo, non doveva più pensare al moro ma bensì concentrarsi su quel ragazzo, a dir poco eccezionale, che aveva appena incontrato.
-"Quindi tu lavori nell'azienda di Benjamin Mascolo?" Gli chiese Justin mentre beveva una birra comprata poco prima.
Il biondo sentì una nuova fitta di dolore colpirgli il petto quando sentì l'altro pronunciare il nome del suo ex fidanzato, era stato lui stesso a fargli capire dove lavorasse ma sperava che il castano non avrebbe mai pronunciato quel nome, o almeno non quella stessa sera, che per lui era fonte di tanto dolore.
-"Sì." Annuì il biondo e abbassò il capo ma non abbastanza affinché l'altro se ne rendesse conto. "Lavoro lì." Aggiunse.
-"E di che cosa ti occupi?" Continuò a chiedergli il ragazzo e si avvicinò a lui, a tal punto da far sfiorare le loro spalle, coperte solo da delle t-shirt, dopo circa un'ora di cammino i due avevano deciso che le loro giacche erano decisamente di troppo, Justin aveva preferito legarla in vita mentre il più piccolo la reggeva sul suo braccio destro.
-"Sono l'assistente del signor Mascolo." Si limito a dire Federico, non voleva dirgli che era il suo ex fidanzato, non voleva dirgli quante cose avevano fatto insieme, non voleva che altre persone sapessero quanto magica fosse stata la loro storia.
Il castano si fermò nel bel mezzo della strada e sgranò gli occhi.
-"Frena, frena, frena!
Tu lavori direttamente con lui?!" Esclamò quasi incredulo. "Quel ragazzo è un fottuto genio!
Ha solo venticinque anni ma ha creato un vero e proprio impero!" Continuò.
-"Ne ha ventiquattro." Lo corresse il più piccolo. "E non vedo che cosa ci sia di tanto eccezionale, ha solo ereditato l'azienda del padre."
-"Beh, quando suo padre è morto tutti credevano che l'azienda sarebbe fallita ma lui l'ha fatta diventare un vero e primo impero." Rispose Justin e l'altro alzò gli occhi nel sentir dire nuovamente che Benjamin aveva creato un impero, solo lui sapeva che il moro neanche voleva lavorare in quella azienda. "Sei davvero fortunato a lavorare con una persona del genere."
Il biondo alzò gli occhi al cielo e prese un sorso della sua birra, per poi tossire subito dopo e fare una smorfia disgustata.
-"La birra non è il tuo forte, non è vero piccoletto?" Rise Justin e gli diede qualche colpo sulla schiena per farlo smettere di sorridere.
Il più piccolo, dopo aver smesso di tossire, si ricompose e dedicò all'altro un sorriso furbo.
-"Questo però è il mio forte." Disse e prima che l'altro potesse replicare, gli tirò la t-shirt e lo avvicinò a lui, per poi far unire le loro labbra.
Il castano rimase sorpreso in un primo momento, non si aspettava che l'altro potesse fare un tale gesto, ma si sciolse sotto il contatto caldo delle labbra di Federico sulle sue, strinse le spalle del minore con le sue braccia e ricambiò quel contatto.
Federico e Justin si stavano baciando.
-"E potrei mostrarti altre cose che sono il mio forte." Disse Federico, ancora vicinissimo al viso dell'altro, che interruppe per un momento quel bacio. "Se accetti di venire da me."Il buio si era ormai impossessato della città quando il più grande, esausto e con il cuore infranto, ritornò a casa sua e un grosso sospirò lasciò le sue labbra, ancora gonfie per i tanti morsi di Federico, non appena richiuse la porta alle sue spalle, il ragazzo gettò la giacca nera e imprecò quando questa non raggiunse l'attaccapanni ma non si preoccupò di alzarla, qualcuno l'avrebbe fatto per lui, Benjamin si passò una mano sul viso e stanco e con passi trascinanti percorse quella casa tanto lussuosa ma, allo stesso tempo, tanto vuota da quando Federico era andato via.
-"Benjamin!"
La voce allegra, fin troppo allegra, di Diana lo raggiunse non appena mise piede nell'ampia cucina dallo stile moderno.
-"Come ti è andata la giornata, tesoro?" Gli chiese la donna e lo invitò a sedersi su uno degli sgabelli in pelle, posti ai bordi del bancone in legno che se ne stava al centro della stanza.
-"Se un camion mi avesse investito mi sarebbe andata meglio." Borbottò il moro e prese una mela dal cesto posto al centro del bancone.
Diana aggrottò la fronte mentre continuava a mescolare qualcosa in una pentola che emanava un buon profumo.
-"Ti è andata tanto male?"
-"Molto più che male."
-"Che è successo?"
-"Io e Federico siamo andati all'incontro con Alexander, il segretario del signor Lee, ma non abbiamo concluso niente perché Federico ha fatto una scenata di gelosia, ha gridato ad Alexander che non doveva toccarmi perché io ero il suo fidanzato e quindi siamo dovuti andare via." Sintetizzò Benjamin e diede un morso alla mela. "Oh e poi sono stato con Federico il limousine, immagino che Tyler non sarà molto contento di saperlo e di doverla far lavare ma poco importa." Aggiunse e fece spallucce.
Sul volto della donna si stampò un sorriso raggiante che andava da orecchio a orecchio e sembrava pronta ad urlare di gioia in qualsiasi momento.
-"Benjamin ma è fantastico!" Urlò e il ragazzo era sicuro di aver perso l'udito. "E hai anche il coraggio di lamentarti?!
Tu e Federico siete tornati insieme, quando tornerà a casa?
Sono così impaziente di rivedere quel ragazzo!"
-"Non siamo tornati insieme." Replicò il moro. "Siamo stati insieme ma non siamo tornati insieme."
Il volto di Diana tornò ad essere confuso e anche preoccupato.
-"Com'è possibile?" Chiese. "Cos'è successo dopo?"
-"Lui mi ha rifiutato di nuovo e io l'ho accusato di avermi tradito." Disse il più grande. "Prima che tu me lo dica, so benissimo di essere stato uno stupido e sono anche certo che Federico non abbia mai toccato altri ragazzi tranne me, non sono riuscito a trattenermi però, ero fuori di me dalla rabbia e gli ho urlato le prime cose che mi sono passate per la mente." Continuò.
La donna aprì più volte la bocca, del tutto sorpresa in modo negativo, prima di riuscire a rispondere in qualche modo.
-"E lui che cosa ti ha detto?"
-"Che non mi ama più ed è scappato via."
-"E tu non gli sei corso dietro?"
Benjamin scosse la testa e sospirò.
-"Io gli ho detto delle brutte cose e lui mi ha rifiutato, per l'ennesima volta." Disse. "Che senso aveva farlo?"
-"Benjamin." Lo chiamò Diana e si avvicinò per toccargli la mano. "Sai quante volte tua madre ha rifiutato tuo padre?
Infinite, eppure tuo padre non si è mai arreso e alla fine l'ha sposata." Disse.
Il moro abbassò il capo e si morse il labbro inferiore.
-"Non è la stessa cosa." Rispose. "Mia madre amava mio padre."
-"E credi che Federico non ti ami?"
-"Me l'ha detto lui stesso."
Diana gli mise due dita sotto il mento e fece incontrare i loro occhi.
-"Anche tu hai detto cose non vere oggi." Disse. "Non puoi credere che Federico non ti ami, te l'ha dimostrato mille e una volta.
Quel ragazzo ti ama, Benjamin, ne sono certa."---------------------------------------------------------
Ehi🌸
Anche oggi grazie per le quarantaquattro mila visualizzazioni, ogni giorno cresciamo sempre un po' di più e io ne sono immensamente felice, grazie di vero cuore♥️
Dopo una brutta litigata, che sembra aver determinato la fine del loro rapporto, Federico ha incontrato un nuovo ragazzo, Justin, e sembra che sia scattata la scintilla, tanto che il biondo non ha perso tempo nel baciarlo e nell'invitarlo da lui, che cosa succederà tra Federico e Justin?
Se Federico sembra intenzionato a dimenticare Benjamin, questo, è più che triste per come si è comportato con lui, gli ha detto cose non vere e ne paga le conseguenza, deciderà di fare qualcosa?
Ha ragione Diana quando gli dice che Federico lo ama o no?
E, soprattutto, Vanessa ha mentito al piccolo Federico oppure no?
Se vi va potete commentare questa storia su Twitter usando l'hashtag #TerminalFenji, mi farebbe piacere sapere che cosa ne pensate☺️
Se volete entrare nel gruppo WhatsApp non dovete fare altro che mandarmi un messaggio con il vostro nome e numero, vi aggiungerò subito.
Per qualsiasi cosa potete contattarmi qui o mi trovate su Twitter come @fvedericoshvrt e su Instagram come @/fixhvrtx.
Fatemi sapere che cosa ne pensate.
Baci, Michi💕
STAI LEGGENDO
Terminal || Fenji.
FanfictionTerminal || Fenji. «Terminal 3. Un aereo preso nella speranza che tutto possa cambiare, tanti sogni ma poche speranze. Qualcosa però accadrà. Un paio di occhi saranno la sua turbolenza, sconvolgeranno la sua vita e lo cambieranno in ogni senso. Un v...