La luce della luna aveva illuminato le strade di New York per tutte le ore notturne, ad affiancarle tante piccole stelle brillanti che facevano sorridere chiunque si soffermasse a guardarle con attenzione, facevano sorridere chiunque finiva per dedicare quel fascio di luce a qualcuno che non potevano avere al loro fianco, a qualcuno che pensavano di continuo ma che non era lì con loro, mano nella mano, l'ultimo tentativo folle di poter avere qualcuno che non apparteneva a loro, di sentirli vicini nonostante avessero un mondo interi a separarli.
Le insegne al LED dei locali invitavano i più giovani a lasciarsi andare ad una serata all'insegna del divertimento, invitavano i giovani a dimenticare qualsiasi loro preoccupazione, quelle insegne invitavano i giovani newyorkesi ad essere se stessi, anche se solo per una serata.
All'alba di un nuovo giorno tutti i ragazzi si lasciarono alle spalle ciò che quella stessa notte era successo, cose belle e anche cose brutte, fecero ritorno alle loro case dove la solita vita di sempre li attendeva, chiusero gli occhi e attesero che un nuovo giorno li cogliesse in pieno.Quel venerdì mattina era iniziato in modo abbastanza caotico, poco distante dalla quattordicesima strada c'era stato un tremendo incidente che aveva svegliato gran parte dei residenti in quelle zone, era stata una vera e proprio fortuna che non ci fossero vittime, solo un grande spavento che aveva dato a quella città un nuovo argomento di cui parlare e per cui fingere preoccupazione, come erano soliti fare.
Il grande fracasso creato dall'incidente non riuscì, però, a svegliare i due giovani che dormivano beatamente stretti l'uno all'altro, infatti, la testa di Federico era poggiata sul petto di Benjamin mentre questo gli stava cingendo i fianchi per attirarlo il più vicino possibile al suo corpo, per far sì che i loro corpi si completassero ancora una volta, per potersi sentire ancora una volta felici e completi come potevano esserlo solo l'uno in compagnia dell'altro; la sera precedente i due ragazzi erano finiti per addormentarsi tra una chiacchiera e un'altra, nonostante non avessero perso neppure un secondo in tutte le loro opportunità di stare insieme, i due, sentivano il bisogno di potersi confrontare ancora e ancora, di poter capire le loro rispettive opinioni su ogni argomento per poter accrescere quel forte sentimento che provavano l'uno per l'altro.Gli occhi puri come diamanti del più grande, lentamente, si aprirono nel sentire l'ennesimo rumore di un clacson starnazzante poco distante da dove si trovava lui, il sguardo assonnato vagò per l'intera stanza, forse alla ricerca delle familiari tende color cremisi che decoravano la sua stanza o alla ricerca di qualsiasi indizio potesse fargli capire dove si trovasse nella confusione, provocata dal sonno, in cui si trovava, tutti i suoi pensieri però iniziarono ad aver senso quando il respiro caldo di Federico gli provocò una scarica di brividi lungo tutto il corpo s in quel momento i suoi occhi si abbassarono sul corpo del ragazzo dormiente e non poté evitare di sorridere.
-"È tutto vero allora..." Sussurrò a se stesso Benjamin mentre, delicatamente, accarezzava i capelli biondi del ragazzo al suo fianco. "Il mio fiore." Aggiunse e un raggiante sorriso si stampò sul suo volto ancora assonnato.
Cercando di essere il più delicato possibile, Benjamin, si abbassò per stampare un bacio sulla guancia calda del biondo e uscì dal letto per poi sistemare meglio le coperte sul busto dell'altro.
-"Torno subito piccolino." Disse, pur sapendo che Federico non l'avrebbe ascoltato.Poco più di mezz'ora dopo alle orecchie di Federico giunse una melodia che lo svegliò dallo stato dormiente in cui si trovava.
I still believe in your eyes
I just don't care what
You have done in your life.
Gli occhi azzurri del ragazzo si aprirono e, istintivamente, andarono alla ricerca della voce che stava accompagnando quella del cantante, una voce che lui aveva imparato a riconoscere, una voce che sperava avrebbe sempre fatto parte della sua vita.
Baby I'll always be here by your side
Don't leave me waiting too long.
-"Ben?" La sua voce risuonò leggera nella stanza, coperta dalla musica, mentre si stropicciava gli occhi assonnati.
Dopo solo pochi istanti il volume della musica si abbassò e il rumore dei passi di qualcuno lo raggiunse.
-"Ben svegliato, fiorellino!" Esclamò raggiante il maggiore, a piedi scalzi e con solo un pantalone di tuta grigia, che gli era stato prestato dal minore, a coprirgli il corpo scultorio, mentre reggeva un vassoio in acciaio contenente diversi piatti e tazzine. "Spero tu abbia dormito bene." Aggiunse e lo raggiunse per accomodarsi sul letto in disordine.
-"Che cos'è tutta questa roba?" Chiese Federico mentre rivolgeva un'occhiata confusa al tanto cibo che l'altro stringeva tra le mani. "Verrà qualcuno a pranzo e io non ne so niente?"
Il moro rise di gusto e scosse la testa.
-"Che sciocco che sei." Disse. "È la tua colazione, Federico, mi sembra ovvio." Aggiunse.
-"Benjamin con tutto questo cibo potrei fare colazione per almeno tre settimane."
-"Federico la colazione è il pasto più importante della giornata, hai bisogno di nutrirti bene, soprattutto ora che hai la febbre."
-"Ma Ben..." Cercò di controbattere il più piccolo ma l'altro lo zittì con un sorriso.
-"Lascia che mi prenda cura di te, Federico." Disse Benjamin e allungò una mano per accarezzare la guancia del più piccolo. "Tu fai sempre tanto per me, ora voglio essere io a fare qualcosa per te, lasciamelo fare." Continuò e inclinò la testa da un lato.
Il biondo sospirò e voltò la testa per baciare il palmo della mano del più grande.
-"Anche tu fai sempre tanto per me." Rispose. "Da quando ti ho conosciuto non mi hai lasciato solo neppure per un secondo, mi sei sempre stato accanto e mi hai aiutato.
Tu fai tanto per me, Benjamin, davvero."
-"Tu meriti solo il meglio, fiorellino, e mi piacerebbe che fossi io a dartelo." Replicò il più grande. "Questa colazione non è nulla, vorrei poterti dare anche la luna e, se me lo permetterai e lo vorrai, lo farò."
Federico sorrise debolmente.
-"Io voglio solo che tu mi stia accanto." Disse. "Non mi interessano le grandi gesta, stammi accanto e tutto andrà bene."
-"Lo farò."
-"Ora baciami, te ne prego." Sussurrò il più piccolo e si avvicinò a lui.
-"Non serve neanche chiederlo." Rispose Benjamin e in men che non si dica le sue labbra incontrarono quelle del più piccolo, ancora una volta i loro cuori si incrociarono e presero a battere all'unisono, ancora una volta Benjamin e Federico diventarono una cosa sola.Well I said everything's
Gonna be alright
And I'll fly with you,
I'll fly with you,
I'll fly with you
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Terminal || Fenji.
FanfictionTerminal || Fenji. «Terminal 3. Un aereo preso nella speranza che tutto possa cambiare, tanti sogni ma poche speranze. Qualcosa però accadrà. Un paio di occhi saranno la sua turbolenza, sconvolgeranno la sua vita e lo cambieranno in ogni senso. Un v...