Sixty seven.

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Benjamin era riuscito a toccare il cielo con un dito, era riuscito a riconquistare quel ragazzo dai capelli biondi e gli occhi tanto azzurri da riuscire ad ipnotizzarlo ogni volta che si perdeva a guardarlo, Federico gli aveva detto di amarlo e anche che non gli importava che era stato a letto con Vanessa, lo aveva perdonato per tutto ciò che aveva fatto e a lui sembrava che tutto potesse tornare come prima e poter creare un futuro ancora più bello, per un momento il moro era tornato ad immaginare lui e Federico anziani ma ancora innamorati intenti a ricordare aneddoti di una vita vissuta insieme, per un momento il cuore di Benjamin aveva ripreso a battere felice e lui, anche se per poco, aveva smesso di sentirsi oppresso.
Subito dopo tanta felicità, però, la vita aveva deciso di giocare l'ennesimo scherzo di cattivo gusto al moro e di rovinargli, nuovamente, tutto ciò che a fatica aveva riconquistato, in poco meno di un minuto Benjamin aveva visto distruggersi quella felicità che lo stava invadendo, come una casa costruita male.
Un ragazzo che non aveva mai visto prima di quel momento, gli aveva detto di chiamarsi Justin, con il corpo coperto solo da un asciugamano bianco gli aveva detto che doveva andare via, che Federico aveva già sofferto troppo a causa sua e gli aveva detto ciò che Federico non era stato in grado di dirgli, che avevano passato la notte insieme, in quel momento il mondo del più grande era del tutto crollato e lui era rimasto al centro di un cumulo di macerie; quello che però più aveva ferito il maggiore era stata la totale indifferenza di Federico, Justin lo aveva offeso, si era preso delle libertà che non gli spettavano e il biondo era rimasto in silenzio, non aveva cercato di difenderlo e tantomeno aveva cercato di zittire l'altro, si era limitato ad osservare i due ragazzi che litigavano con lui, era rimasto a guardare anche quando Benjamin era scappato via, via da lui.

-"Benjamin!" Aveva urlato Federico non appena questo era corso via, ma sapeva che l'altro, perso tra i suoi pensieri e tra il rumore del traffico mattutino, non lo aveva sentito. "Benjamin, torna qui, te ne prego!" Aveva urlato prima che svanisse oltre il secondo edificio del motel. "Benjamin..." Aveva sussurrato il più piccolo prima che un singhiozzo lasciasse le sue labbra.
-"Ci tieni ancora a lui, non è vero?" Gli chiese Justin e si avvicinò a lui.
Il biondo annuì, quasi impercettibilmente, e si asciugò le lacrime.
-"Allora vai da lui." Disse il castano. "Forse quello che sto per dire andrà a mio svantaggio ma dovete chiarire, vada come vada." Aggiunse e gli diede una pacca sulla spalla. "Vai, Federico, vai da lui."
Il più piccolo strabuzzò gli occhi e ignorò il suo vicino di camera che stava prestando fin troppa attenzione alla loro conversazione.
-"Dici sul serio?" Chiese sorpreso. "Vuoi che vada da lui?"
-"Io non ho alcuna intenzione di iniziare qualcosa con te se tu pensi ancora a Benjamin." Rispose il ragazzo. "Quindi sì, Federico dico sul serio, vai da lui." Aggiunse.
Federico blaterò una sequela di grazie e sorrise al ragazzo, prima di prendere una giacca dall'interno della camera e iniziare a correre per poter raggiungere Benjamin.
Doveva trovarlo e doveva chiarire con lui, non voleva restare ancora separato dall'altro.

-"Benjamin!" Continuava ad urlare Federico mentre correva dietro al moro.
Il minore non aveva impiegato molto tempo nel raggiungere il moro, questo aveva la vista fin troppo appannata dalle lacrime per poter correre velocemente come era solito fare ma non appena aveva intravisto il ciuffo biondo di Federico aveva ripreso la sua corsa e sembrava non avere alcuna intenzione di fermarsi tanto in fretta.
-"Benjamin, fermati, te ne prego!" Urlò Federico e urtò la spalla di una signora dalla vistosa borsa color magenta, questa gli lanciò un'occhiataccia ma il ragazzo era troppo occupato a seguire quello che sperava potesse tornare ad essere il suo fidanzato.
Mentre i due ragazzi continuavano la loro corsa, stupida avrebbe detto qualcuno, il moro non vide un grosso sasso sul marciapiede e inciampò su questo, finendo con il viso sull'asfalto freddo.
-"Ah!" Gemette di dolore il maggiore non appena il suo viso entrò in contatto con la strada.
-"Benjamin!" Esclamò Federico non appena vide il suo amato cadere e lo raggiunse subito dopo. "Ben, Ben!
Ti sei fatto male?!" Chiese e aiutò il ragazzo ad alzarsi.
Il moro, a fatica, si voltò e si mise a sedere nello stesso punto in cui era caduto, accanto al grosso sasso.
-"Che diavolo ci fa un sasso di queste dimensioni nel bel mezzo di un marciapiede?!" Urlò il moro prima di portarsi una mano sulla fronte, dove il sangue continuava ad uscire a fiotti da una ferita che aveva tutt'altro che un bell'aspetto. "Ah." Gemette nuovamente di dolore e fece una leggera pressione sulla mano.
-"Tesoro..." Sussurrò il più piccolo e gli accarezzò i capelli. "Fammi vedere." Aggiunse e gli tolse la mano dalla fronte ma l'altro non reagì positivamente.
-"Non toccarmi." Ringhiò Benjamin gli scostò la mano bruscamente.
Prima che il biondo potesse replicare la porta in vetro del bar, lontano solo pochi passi da dove si trovavano loro, si aprì e un giovane preoccupato e affannato li raggiunse.
-"Oh mio dio!" Esclamò alla vista del tanto sangue che usciva dalla ferita del maggiore. "Mi dispiace, mi dispiace così tanto che lei si sia fatto male per via di questo sasso!
Mi dispiace, mi dispiace!" Continuò il ragazzo dai capelli rossi che sembrava prossimo ad una crisi isterica.
-"Sei stato tu a lasciare qui questo sasso?" Chiese Federico.
-"Stiamo decorando l'interno del bar e mi sono dimenticato di uscire a prendere questo sasso." Rispose il ragazzo che continuava a gesticolare nervosamente. "Mi dispiace, mi dispiace!" Ripeté.
-"Bisogna essere davvero idioti per dimenticare un sasso del genere." Borbottò il moro e prese un fazzoletto, dalla tasca della sua giacca, per poter pulire il sangue.
Il più piccolo lo fulminò con lo sguardo prima di sorridere al ragazzo.
-"Tranquillo, non preoccuparti." Disse.
-"Lasciate che vi offra qualcosa, è il minimo che possa fare per scusarmi."

Nonostante Benjamin non fosse d'accordo nell'entrare in quel bar, sosteneva di voler tornare a casa, il biondo era riuscito a trascinarlo all'interno ma non perché gli interessassero le scuse del ragazzo ma solo per poter parlare con lui.
-"Va meglio?" Gli chiese Federico mentre teneva premuto del ghiaccio sulla fronte del maggiore.
-"Non devi prenderti cura di me." Rispose, con tono duro, il moro. "Vai da Justin, prenditi cura di lui." Aggiunse.
Il più piccolo sospirò e poggiò il ghiaccio sul tavolo.
-"Tra me e Justin non è successo nulla di quel che credi." Disse. "Ci siamo baciati, sì, ma non siamo stati a letto insieme." Aggiunse.
Per quanto volesse negarlo, sentire quelle parole fece sentire meglio Benjamin, una parte di quel peso che sentiva svanì ma non lo diede a vedere.
-"L'hai baciato." Lo corresse Benjamin. "È diverso, sei stato tu ad avvicinarti e a baciarlo, sei stato sempre tu ad invitarlo da te." Aggiunse.
-"Sì, perché volevo solo dimenticarti."
-"Dimmi, ci sei riuscito?"
-"Se ti avessi dimenticato non sarei qui a cercare di chiederti scusa." Disse il biondo mentre lo guardava dritto negli occhi, come se volesse fargli capire che non mentiva.
-"Io ancora non ti ho sentito chiedermi scusa." Replicò il più grande e incrociò le braccia al petto.
Federico si passò una mano sul viso e subito dopo prese le mani del moro.
-"Ascoltami, Benjamin." Iniziò a parlare. "Ho baciato Justin, è vero, ma l'ho fatto solo perché credevo che ormai tra me e te fosse finita per sempre, io volevo dimenticarti, non volevo soffrire ancora, ho incontrato Justin, un bel ragazzo, simpatico e che dimostrava interesse verso di me, ho pensato fosse la mia occasione ma ti giuro che non ho mai smesso di pensare a  te.
Ho raccontato a Justin la nostra storia solo perché volevo sentirti un po' più vicino e volevo farlo grazie ai nostri ricordi, quando questa notte ho dormito accanto a lui speravo che al mio risveglio ci saresti stato tu e non Justin.
Io ti amo Benjamin e voglio che questo brutto periodo diventi solo un ricordo che ci rafforzerà.
Io voglio te, Benjamin, te lo giuro e spero tu possa perdonarmi.
Perdona questo stupido innamorato di te, innamorato follemente di te." Concluse.
Benjamin sospirò e gli accarezzò il dorso della mano.
-"Perché non riesco mai a dirti di no?" Chiese Benjamin, più a se stesso che al minore che sorrise. "Anch'io voglio poter dimenticare, voglio poter ricominciare ed essere felice con te."
-"Allora facciamolo, amore mio." Disse Federico. "Ricominciamo e facciamolo insieme."

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Ehi🌸
Grazie, ancora una volta, per le visualizzazioni, davvero stento a credere quanto velocemente questa storia cresca e quanto affetto mi dimostrate quotidianamente, grazie infinite per tutto♥️
Nonostante Vanessa e Justin, Benjamin e Federico sembrano aver chiarito ma sarà davvero così?
Tra di loro ora le cose andranno bene?
Preparatevi perché tutto è pronto per cambiare di nuovo.
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Baci, Michi💕

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