Forty two.

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-"È bellissima." Rispose il più piccolo. "E sono davvero felice di essere qui."
-"E secondo me dovresti restarci."
-"Che cosa?"
-"Federico, se vuoi, potresti vivere qui con me." Disse Benjamin mentre lo guardava dritto negli occhi, serio come mai prima di quel momento.
Federico aprì la bocca più volte, alla ricerca di qualcosa da dire, qualcosa che fosse all'altezza della proposta dell'altro, Benjamin gli aveva appena chiesto di vivere insieme e lui se ne stava zitto ad aprire la bocca.
-"T- tu vuoi che io viva con te?"
-"Sì, Federico, lo voglio." Rispose il moro e si mise a sedere per far accomodare il minore sulle sue gambe. "Sarei davvero felice se tu venissi a vivere con me, poterti vivere in ogni momento della giornata, anche nella tua quotidianità.
Poterti conoscere al meglio e averti al mio fianco in ogni momento mi renderebbe felice, infinitamente felice, Federico." Continuò.
Il più piccolo, che non faceva altro che sorridere, allacciò le braccia dietro al collo del più grande e poggiò la testa sulla sua spalla.
-"Anche a me farebbe piacere vivere con te, sarebbe bello poter parlare con te fino a notte fonda, senza pensare che uno dei due dovrà andare via, dormire accanto a te ogni sera, svegliarmi e trovarti ancora al mio fianco.
Mi piacerebbe davvero."
-"Qualcosa però mi dice che non accetterai la mia proposta, non è così?"
Federico sospirò e scosse la testa.
-"Hai ragione, non lo farò." Rispose e l'altro abbassò il capo dispiaciuto. "Voglio vivere con te ma stiamo insieme davvero da poco e non voglio intrufolarmi nella tua vita privata di punto in bianco, per questo ti propongo un patto." Concluse.
Il moro alzò il viso e aggrottò la fronte.
-"Un patto?"
-"Continuerò a frequentare casa tua, ogni giorno passerò qui sempre un po' più di tempo fino a quando non sarà naturale, per te, avermi qui." Spiegò il più piccolo. "Sarà una cosa graduale, nessuno dei due sarà stravolto da questa situazione e potremmo essere certi della nostra decisione.
Accetti?"
Benjamin sorrise e gli stampò un bacio a stampo.
-"Accetto ma voglio che tu abbia qualcosa." Disse e si alzò leggermente per tirare fuori qualcosa dalla sua tasca. "Questa è per te." Aggiunse e gli porse la chiave di casa sua.
Il biondo la prese e se la rigirò tra le mani.
-"È la chiave di casa tua?" Chiese.
-"Sì, lo è." Rispose il più grande. "Voglio che tu ti senta libero di poter venire qui ogni volta che ne hai voglia, che io ci sia o meno."
Federico si infilò la chiave in tasca e si avvicinò al viso dell'altro.
-"Grazie, Benjamin." Sussurrò. "Mi sorprendi continuamente."
-"E lo farò fino all'ultimo dei tuoi giorni." Rispose Benjamin e gli strinse la vita. "Dei nostri giorni." Si corresse e fece unire le loro labbra.

Erano passati diversi giorni da quando il più grande aveva proposto all'altro di vivere con lui, in quei giorni le cose in città non avevano subito notevoli cambiamenti, solo un tentativo di rapina alla banca centrale di New York aveva causato un fitto chiacchiericcio tra gli abitanti ma dopo solo due giorni tutti avevano deciso di ritornare alle loro normali vite e dimenticare l'accaduto; l'azienda di Benjamin continuava a lavorare a pieno di ritmo, i dipendenti sembravano aver accettato la relazione del loro capo con il suo assistente, anzi, sembravano aver accettato anche il più piccolo anche se questo non sapeva se fosse dovuto ad una loro reale simpatia, o semplicemente, per il ruolo che ricopriva nella vita di Benjamin, l'unica persona che sembrava non voler accettare la loro relazione, ormai ufficiale, sembrava essere Vanessa che non faceva altro che dedicare loro sguardi poco gentili e sbraitava di continuo ogni qualvolta loro fossero nelle vicinanze, Federico aveva invitato il suo fidanzato a cercare un chiarimento con questa, di chiederle scusa se fosse stato necessario, ma Benjamin non aveva voluto saperne, sapeva che parlare con Vanessa non avrebbe fatto altro che procurargli altri guai e lei ne avrebbe approfittato per rovinare la relazione tra lui e il più piccolo, preferiva ignorarla e lasciare che sbollisse la sua rabbia.
-"Sì, ho capito, non serve ripetermelo decine di volte." Sbuffò Benjamin, impregnato in una telefonata.
Il biondo alzò lo sguardo dal computer, sul quale stava scrivendo una relazione, e inclinò la testa per osservare meglio il suo fidanzato che sembrava essere abbastanza annoiato per quella telefonata.
-"È davvero necessario che venga io?" Chiese e alzò gli occhi al cielo. "Va bene, va bene, arrivo ma non ripetermi più le stesse cose.
Dammi il tempo di scendere e arrivo." Continuò e chiuse la telefonata prima di sbuffare sonoramente.
-"Benjamin c'è qualche problema?" Gli chiese il biondo.
-"Da quanto ho capito dei computer hanno dei problemi e serve che io dica se salvare o meno dei documenti." Spiegò il più grande e si alzò. "Io torno subito, tu intanto potresti farmi un favore?"
-"Certo, dimmi." Annuì il minore e si alzò per raggiungerlo.
-"Potresti controllare questa relazione che mi ha appena inviato Elizabeth?" Gli chiese il più grande. "Non mi fido molto di lei e voglio che tu la controlli."
-"Certo, amore." Sorrise Federico e gli stampò un bacio sulla guancia. "E torna subito."
-"Sarò qui ancor prima che tu te ne renda conto." Replicò Benjamin e gli diede un bacio a stampo prima di andare via.

Federico era seduto alla scrivania del suo fidanzato, stava facendo ciò che questo gli aveva chiesto di fare quando la parte dell'ufficio si aprì e il rumore di alcuni passi si diffuse all'interno della stanza.
-"Amore sto controllando la relazione ma non mi sembra ci siano errori." Disse Federico con il capo chino sul monitor del computer.
-"Vedo che ti sei messo comodo." Una voce, che al minore risultava particolarmente sgradevole, riecheggiò nella stanza vuoto. "Ci si abitua in fretta al lusso, non è così?
Soprattutto quando non sei stato tu a lavorare per arrivare qui."
Il biondo alzò gli occhi e sbuffò alla vista dei lunghi capelli di Vanessa e del suo solito sguardo che lasciava intendere quanto lo odiasse.
-"Che cosa vuoi, Vanessa?"
-"La vera domanda è che cosa vuoi tu, Federico." Disse la ragazza e si avvicinò alla scrivania.
-"Che cosa intendi dire?"
-"Arrivi qui da Orlando, fai la parte della povera vittima che non ha mai ricevuto amore e spera di poter cambiare vita qui, incanti tutti con i tuoi occhietti e ti porti a letto il capo per svoltare." Disse Vanessa e appoggiò le mani sulla scrivania. "Che cosa vuoi ancora?
L'azienda?
Vuoi che Benjamin ti regali l'azienda prima di lasciarlo in pace?"
-"Non sai quel che dici." Rispose il più piccolo e ritornò a fare ciò che stava facendo. "Vattene Vanessa, torna a lavoro o Benjamin si arrabbierà."
-"O Benjamin si arrabbierà." Ripeté la ragazza imitando la sua voce. "Benjamin non farà un bel niente, non a me." Aggiunse e assottigliò gli occhi accuratamente truccati.
-"Fossi in te non sottovaluterei il mio fidanzato." Replicò Federico. "È davvero stanco di te e del tuo modo di fare."
-"Non lo era però quando, non molto tempo fa, mi ha baciato pur stando con te." Disse la ragazza consapevole di poter ferire l'altro.
Il più piccolo serrò la mascella e si costrinse a non attaccare l'altra, sapeva che lo stava solo provocando ma non ci sarebbe riuscito.
-"Tu per lui non sei niente."
-"Ti sbagli, piccoletto." Rispose sorridente Vanessa. "Sei tu a non essere niente per lui.
Io e Benjamin ci conosciamo da quando lui era poco più di un adolescente, un adolescente che aveva perso il padre e si era ritrovato a dirigere un'azienda in cui tutti si aspettavano che lui li sapesse guidare e che fosse come suo padre, io sono stato la sua unica consolazione, il suo unico appoggio, io c'ero quando ne aveva bisogno e per quanto lui possa dire che io sia stata solo sesso sappiamo bene che non è così, chi non si innamorerebbe di chi gli è stato accanto in un momento del genere?
Io per Benjamin sono stato tutto, e lo sono ancora, tu invece che cosa sei?
L'avventura di una notte?" Continuò.
Il biondo sentì gli occhi pizzicargli a quelle parole, ognuna di queste continuava a risuonare nella sua testa e assumevano sempre più senso mentre la sua relazione con Benjamin ne perdeva sempre di più.
-"I- io non sono solo l'avventura di una n- notte..." Balbettò e abbassò lo sguardo per non far notare all'altro gli occhi lucidi.
-"Oh, povero cucciolo, ancora non siete stati a letto insieme, non è così?" Chiese divertita la ragazza. "Non immaginavo gli piacessi così poco, dovresti vedere come con me non è riuscito a trattenersi." Aggiunse ridendo.
-"O forse lui tiene davvero a me e vuole rispettarmi." Replicò Federico cercando di convincersi che quella fosse la realtà.
-"Federico non sei una cattiva persona, sei solo tanto ingenuo e io voglio avvertirti." Disse Vanessa. "Tu e Benjamin non siete fatti per stare insieme, e non perché siete due ragazzi, lui ha bisogno di qualcuno di forte al suo fianco e tu non lo sei, guardati, sono bastate due mie parole per farti dubitare di mesi della vostra relazione.
Lui non ha bisogno di te, Federico, accettalo ed eviterai di soffrire."

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Ehi🌸
Come promesso ecco il secondo capitolo di oggi, mi scuso ancora per non aver aggiornato e anche per non poter aggiornare domani fortunatamente però mi manca poco e finirò l'esame, così potrò ritornare ad aggiornare normalmente, spero possiate capirmi.
Grazie e ancora infinite grazie per le ventisei mila visualizzazioni e anche per tutti i commenti che mi lasciate quotidianamente, grazie per tutto il sostegno che mi dimostrate, grazie di vero cuore, vi adoro♥️
Vanessa si è nuovamente intromessa ma ciò che dice sarà vero oppure no?
Creerà problemi tra i due ragazzi?
Se vi va potete commentare questa storia su Twitter usando l'hashtag #TerminalFenji, mi farebbe piacere sapere che cosa ne pensate☺️
Se volete entrare nel gruppo WhatsApp non dovete fare altro che mandarmi un messaggio con il vostro nome e numero, vi aggiungerò subito.
Per qualsiasi cosa potete contattarmi qui o mi trovate su Twitter come @fvedericoshvrt e su Instagram come @/fixhvrtx.
Fatemi sapere che cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

Terminal || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora