Ten.

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-"Che ne dici se ti invitassi al cinema?"
-"Solo io e lei?"
-"Solo io e te, Federico."
Uno stupido sorriso si era stampato sul viso stanco del più piccolo, questo non faceva altro che osservare il ragazzo davanti ai suoi occhi ed era felice, era felice per davvero, seppur gli sembrasse tutto abbastanza confuso era certo che mai, in vita sua, si era sentito felice come invece faceva in quel momento, non sapeva perché Benjamin, un ragazzo che poteva avere chiunque volesse con un semplice gesto, stesse invitando proprio lui al cinema e la luce che, il moro, aveva negli occhi gli faceva capire che anche lui era felice, felice grazie a lui.
Ciò che accadde dopo fu talmente veloce che Federico non ebbe il tempo per rendersene conto, si ritrovò ad accettare di uscire con il suo capo e a sorridere, ancora una volta, quando questo gli propose di incontrarsi il giorno seguente.
-"Perché perdere tempo se sappiamo questo non ci verrà restituito?"
Aveva detto Benjamin e Federico non aveva replicato, non voleva perdere tempo, non più, forse si sarebbe pentito ma almeno si sarebbe sentito vivo.

Quella notte Federico aveva faticato ad addormentarsi, tanti pensieri gli affollavano la mente e continuava a sorridere come un bambino il giorno di natale, non poteva fare a meno di pensare a che cosa sarebbe successo quella sera stessa, si chiedeva come potesse essere incontrare Benjamin fuori dal lavoro, se lo immaginava con un jeans e non la sua solita giacca elegante, se lo immaginava un po' più simile a lui ed automaticamente si ritrovava a pensare che, in quelle vesti, potevano essere qualcosa, poteva instaurare un rapporto meno formale, lo voleva davvero, gli piaceva il modo di pensare di Benjamin e sarebbe rimasto per ore ad ascoltarlo senza mai annoiarsi.

Con un pantalone nero, troppo aderente gli avrebbe detto la sua ex fidanzata, e una t-shirt bianca, coperta da una giacca di pelle decisamente troppo leggera per il freddo di gennaio, Federico raggiunse il cinema proposto dal più grande per incontrarsi e sentì il suo cuore fermarsi per un momento quando vide il ragazzo che lo aspettava all'ingresso.
Benjamin.
Il biondo aveva passato tutto il giorno ad immaginare come potesse essere Benjamin senza la sua giacca e la sua cravatta, i suoi pensieri però non si erano avvicinati neppure un po' a quella che era la realtà, Benjamin indossava un semplice paio di jeans, con un piccolo strappo sul ginocchio destro, e un maglio bianco che gli dava un che di etereo, coperto in parte dal suo immancabile cappotto nero, i capelli gli ricadevano liberi sulla fronte e non tirati all'indietro come invece li portava sempre in ufficio, il labbro inferiore stretto tra i denti e Federico non potè evitare di arrossire immaginando di essere lui a farlo.
"Nonono, Federico, lui è il tuo capo e neanche puoi pensarle certe cose.
Ritorna in te, Rossi."
Si disse e respirò a pieni polmoni prima di dirigersi verso il ragazzo, si bloccò nei suoi stessi passi quando gli occhi, che fin dal primo momento aveva paragonato a diamanti, si puntarono su di lui e un sorriso radioso illuminò il viso del ragazzo, Federico si sentì mancare la terra sotto ai piedi mentre il suo cuore batteva all'impazzata nel suo petto.
-"Federico!" Esclamò il maggiore raggiante e lo raggiunse in pochi passi. "Credevo non saresti più venuto." Aggiunse, con un insolita sfumatura di rosso sulle guance, una volta che fu abbastanza vicino e si passò una mano tra i capelli disordinati.
-"M- mi scusi..." Balbettò Federico e iniziò a smuoversi nervosamente sul posto. "Non credevo di essere in ritardo..." Aggiunse ed era vero, credeva di essere puntuale per la prima volta nella sua vita.
Il moro abbozzò un sorriso e scosse la testa.
-"Non sei in ritardo, sono io ad essere arrivato troppo in anticipo." Disse. "Non preoccuparti, anzi, grazie per essere venuto." Aggiunse.
Il più piccolo si morse il labbro inferiore per reprimere un sorriso, gli appariva così diverso quel Benjamin che aveva davanti agli occhi ma gli piaceva, gli piaceva tanto.
-"Le avevo promesso di venire." Replicò il minore. "E io mantengo le mie promesse." Aggiunse.
Una strana luce brillò negli occhi di Benjamin che sorrise beffardo.
-"Quindi sei qui solo perché me l'hai promesso?" Lo provocò. "O perché lo vuoi?"
Il biondo si ritrovò a trattenere il respiro, come poteva avere una tale abilità nel mettersi in situazioni come quelle?
Per una volta credeva di aver detto la cosa giusta ma, ovviamente, si sbagliava.
-"I- io, ecco..." Iniziò a balbettare, visibilmente nervoso, il biondo.
Un suono angelico lasciò le labbra piene di Benjamin e quando, il minore, capì che si trattava di una risata non poté evitare di sospirare per il sollievo.
-"Stavo solo scherzando." Disse, in preda alle risate, Benjamin e gli sorrise. "Mi piace provocarti e comunque dammi del tu.
Non siamo a lavoro e sarebbe alquanto strano uscire con qualcuno che mi dà del voi." Continuò e, ancora una volta, si spostò i capelli dal viso.
-"Vuole che le dia del tu?" Chiese incredulo Federico.
-"È quello che voglio." Rispose il moro e sorrise di nuovo quando vide l'espressione incredula stampata sul volto dell'altro. "Sei adorabile, Federico.
Entriamo?"

I due ragazzi avevano scelto di affidarsi al consiglio che il ragazzo all'ingresso gli aveva dato, avevano optato per un film che aveva tutta l'aria di essere una delle solite storie d'amore proposte dalle case cinematografiche americane per far sognare le teenager in cerca d'amore.
Una volta entrati nella sala, abbastanza ampia, si resero conto che in più persone avevano seguito il consiglio del ragazzo all'ingresso e per lo più erano state delle coppie a farlo, Federico si sentì immediatamente in imbarazzo tra così tanti innamorati e lui non poté che sentirsi di troppo.
-"Ci sono tutte coppie." Commentò Federico mentre si faceva spazio tra i sedili di velluto rosso.
-"Almeno non ci disturberanno." Replicò il moro e si accomodò sul sedile che spettava a lui.
-"Non ci disturberanno?" Ripeté Federico e si sedette accanto a lui.
-"Dovresti saperlo che le coppie non vengono davvero al cinema per vedere il film, soprattutto se si tratta di film come questi.
Loro hanno già, o almeno credono, trovato l'amore e non hanno bisogno di alimentare i loro sogni con queste cose." Rispose Benjamin e sorrise all'altro. "Popcorn?"

La situazione era andata proprio come il più grande aveva predetto, il film andava avanti da un'ora abbandonante ma nessuno dei presenti, compresi loro due, sembrava troppo interessato a questo, gran parte dei presenti se ne stavano seduti scomposti nei loro posti intenti a baciarsi, mentre i due ragazzi non facevano altro che ridere e scherzare.
Federico aveva scoperto che fuori dalle vesti del capo, il moro, era più che simpatico, era un ragazzo come tanti altri e come tanti altri adorava divertirsi; ancora impegnato in una risata, Federico, mise la mani nel sacchetto di popcorn e sobbalzò quando delle dita sfiorarono le sue.
-"Hai le mani calde." Disse Benjamin, con lo sguardo fisso sul sacchetto, mentre faceva intrecciare le loro mani. "E morbide." Aggiunse e alzò lo sguardo sul ragazzo al suo fianco.
-"Beh, ecco..." Cercò di replicare il biondo ma le parole gli morirono in gola, sentiva il suo cuore battere forte nel petto e si domandava se anche l'altro riuscisse ad udirlo, sentiva il suo viso diventare più caldo e quando l'altro gli sorrise poté giurare che da lì a poco si sarebbe sentito male.
-"Sei bello, Federico." Continuò Benjamin. "Non di una bellezza comune, in te c'è qualcosa di particolare che ti rende diverso.
Sei di una bellezza che non tutti vedono.
Sei bello e non intendo solo esteticamente, non è quello il tuo lato migliore, quando ridi vedo che lo sei, nei tuoi occhi cristallini si racchiude la tua bellezza.
Sei di una bellezza non ovvia, una di quelle che io definirei magia." Continuò e tirò fuori le loro mani dal sacchetto senza, però, mai staccarle.
Federico si morse il labbro, non sapeva bene perché lo faceva ma sentiva di doverlo fare, come per frenare la sua lingua e il suo cuore, non voleva sbagliare ancora una volta.
-"Anche tu sei bello, Benjamin." Rispose.
-"Hai detto che tu mantieni le tue promesse, giusto?" Chiese il più grande e l'altro annuì. "Allora promettimi che ci vedremo ancora e non intendo a lavoro.
Promettimi che mi darai la possibilità di conoscerti meglio e di ascoltarti ancora ridere." Continuò.
-"Te lo prometto."

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Ehi🌸
Grazie, grazie e ancora grazie per le tremila visualizzazioni, questa storia è iniziata da pochissimo e siamo già in tremila, grazie davvero💕
Benjamin e Federico sono finalmente usciti insieme per la prima volta, come andranno le cose tra di loro?
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Baci, Michi💕

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