Thirty seven.

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Benjamin rimase paralizzato nel trovarsi sulla soglia della porta del suo ufficio il più piccolo, osservò attentamente il suo viso rosso, i suoi occhi lucidi e non gli sfuggì la fatica che questo stava facendo per evitare di piangere, nel lasso di tempo trascorso insieme, il più grande, aveva imparato a conoscere Federico e a capire che cosa provasse in determinate situazioni, per lui, quindi, fu abbastanza facile capire che in quel momento il ragazzo dai capelli biondi stava soffrendo, stava soffrendo come forse non aveva mai fatto in vita sua, Benjamin sapeva che l'altro aveva appena visto alcuni dei suoi sogni più brutti diventare realtà e lui stesso aveva collaborato affinché questo accadesse.
Quando Federico era scappato via, il moro, avrebbe voluto rincorrerlo o urlare il suo nome affinché questo si fermasse, voleva spiegargli come stavano le cose ma non c'era riuscito, era rimasto seduto sulla sua sedia, con Vanessa che sorrideva soddisfatta seduta sulle sue gambe e un peso sul cuore che non lo avrebbe lasciato andare tanto facilmente, avrebbe voluto dirgli la verità ma qual era la verità?
Lui aveva baciato Vanessa e Federico li aveva visti, non c'era altro.

Per gran parte della mattinata Benjamin non aveva avuto notizie dell'altro, lo aveva cercato in lungo e in largo nell'azienda, dopo essere riuscito a liberarsi di Vanessa che continuava a chiedergli di riprendere quel loro rapporto tanto assurdo, aveva provato a chiamarlo decine e decine di volte e aveva smesso di contare i messaggi che gli aveva mandato, Federico sembrava deciso più che mai ad ignorarlo e lui non poteva fargliene una colpa, anzi, lo capiva e sapeva che se si fosse trovato nella situazione del minore si sarebbe comportato anche peggio; solo a metà mattinata il più grande riuscì ad avere notizie di Federico, infatti, questo aveva telefonato ad un suo collego, l'unico con cui sembrava aver instaurato un rapporto per lo meno decente, e aveva chiesto a Dylan, il collega, di riferire a Benjamin che stava sbrigando quelle commissioni per la città che gli aveva affidato giorni prima, al più grande venne la voglia di maledirsi più e più volte per aver affidato all'altro quelle commissioni ma non lo fece, si limitò a ringraziare Dylan e ad attendere il ritorno del minore.

Era tardo pomeriggio quando la porta dell'ufficio del moro si aprì, quando un ciuffo biondo del tutto in disordine e un viso stravolto entrarono nel suo ufficio, gli occhi di Benjamin scrutarono attentamente ogni dettaglio del ragazzo appena entrato, non sfuggì alla sua attenzione la maglia sgualcita, le unghie delle mani rosicchiate fino a farle sanguinare, le nocche graffiate, segno che aveva ripetutamente colpito qualche oggetto appuntito o qualche parete, non gli sfuggirono neanche le guance arrossate di Federico e gli occhi iniettati di sangue, quando questi però si poggiarono sul moro seduto sulla scrivania tornarono ad essere lucidi, proprio come quella mattina, la giacca che il ragazzo stringeva scivolò sul pavimento e Benjamin vide Federico crollare proprio come la sua giacca.
-"Che cosa ci fai qui?" Chiese Federico e il suo tono risuonò più duro di quel che il suo viso mostrasse, segno che era più arrabbiato di quanto dava a vedere.
-"È il mio ufficio, Federico." Rispose il moro e lottò contro se stesso per non correre ad abbracciarlo.
-"Sì ma Dylan mi ha appena detto che eri fuori città." Replicò il più piccolo mentre cercava di non incontrare gli occhi del maggiore. "Tu non dovresti essere qui." Aggiunse.
-"Ho chiesto io a Dylan di dirti che ero fuori città." Spiegò il maggiore. "Sapevo, altrimenti, che non ti saresti presentato."
-"Bene, continua a prenderti gioco di me visto che ti piace tanto." Sputò acido il minore e incrociò le braccia al petto.
Benjamin scese dalla scrivania e fece qualche passo in direzione del ragazzo.
-"Non mi sono mai preso gioco di te, Federico." Disse. "E mi ferisce sapere che pensi una cosa del genere su di me." Continuò e allungò una mano per sfiorare il viso all'altro ma questo si scostò bruscamente.
-"Così ora sei tu quello ferito?!" Rispose il biondo e alzò il tono di voce. "Oh, andiamo di bene in meglio." Sbuffò.
Il più grande sospirò.
-"Capisco che tu sia ferito, fiorellino-"
-"Non chiamarmi in quel modo." Lo interruppe bruscamente il minore.
-"Capisco che tu sia ferito, Federico, ma quello che hai visto non corrisponde alla realtà." Disse, pur sapendo di non avere scusa.
-"Mi stai dicendo, quindi, che tu e Vanessa non vi stavate baciando e che ho immaginato tutto?" Chiese Federico anche se, la sua, suonava più come un'accusa che una vera e propria domanda.
-"Sì ma le cose non sono andate come credi."
-"Oh, sì, giusto!
Scusa ma stavo dimenticando." Esclamò il più piccolo e attirò la confusione dell'altro che aggrottò la fronte. "Dimenticavo che sei un dottore e che il tuo metodo preferito per controllare la gola delle persone è usare la lingua, immaginavo lo stessi facendo anche con Vanessa.
Scusami, dimenticavo." Continuò con tono acido il ragazzo e rivolse un'espressione disgustata all'altro.
Benjamin sospirò nuovamente.
-"Federico, te lo giuro, che non è come credi."
-"Secondo te io che cosa credo?"
-"Credi che io ti abbia tradito con Vanessa." Disse Benjamin. "E credi anche che questa mattina io sia stato poco gentile per colpa sua, ti giuro però che non è così.
Lei mi ha provocato, ha usato te come esca e io ho ceduto." Continuò e mise una mano sul braccio del minore ma questo indietreggiò.
-"Non mi toccare." Ringhiò il biondo. "E non mi importa che cosa sia successo, io credo ai miei occhi e tu stavi baciando Vanessa.
Tu avevi una relazione con lei, ti attrae e questo è ovvio, se vuoi stare con lei per me va bene ma non illudermi, non farlo Benjamin." Disse.
-"Hai ragione, Federico, lei mi attrae ma con lei non potrà mai esserci qualcosa che non sia fisico, per me non è nulla oltre che un bel corpo.
A differenza tua." Iniziò a parlare Benjamin. "Tu non mi attrai solo fisicamente, affatto, non saprei neanche dirti che cosa di te mi piace di più, che cosa amo di più.
Pian piano mi hai portato nel tuo mondo e io ti ho lasciato entrare nel mio, non ti sei spaventato quando hai visto ciò che sono, anzi, mi hai fatto sorridere quando credevo di non esserne più in grado.
Vanessa è una persona che ha fatto parte della mia vita per un determinato periodo ma quando immagino il mio futuro vedo te al mio fianco, non lei.
Sei tu colui che immagino al mio fianco anche tra cinquant'anni.
Ti prego credimi quando ti dico che Vanessa non è nulla per me, io voglio te, ti voglio nella mia vita, al mio fianco, voglio la tua mano nella mia mentre camminiamo lungo il sentiero che sarà la nostra vita.
Perdonami Federico, se puoi, perché senza di te io non sono niente, senza il mio fidanzato io non sono niente." Concluse il maggiore e una lacrima solitaria rigò la sua guancia.
Federico, invece, continuava a mordersi il labbro inferiore per evitare di piangere come un bambino, aveva ascoltato attentamente ogni parola dell'altro ma sentirsi chiamare il suo fidanzato era stato, per lui, il colpo di grazia.
-"I- il tuo fidanzato?" Balbettò e si stropicciò gli occhi con una mano per non piangere. "Sono il tuo fidanzato?"
-"Sei il mio fidanzato e non solo, fiorellino." Rispose il moro e abbozzò un sorriso. "Sei tutto ciò che ho sempre desiderato anche senza saperlo, sei mio amico, il mio consigliere, sei tutte le figure più importanti di cui ho bisogno.
Sei tutto.
Ti prego, Federico, perdonami." Concluse e un singhiozzo lasciò le sue labbra.
Federico, ormai incapace di trattenersi ancora dal piangere, buttò le braccia al collo del maggiore e fece incontrare le loro labbra, Benjamin sospirò a quel contatto, gli era mancato poterlo baciare ancora e ancora, strinse le mani sui suoi fianchi e non esitò a rispondere a quel bacio, baciò il suo fidanzato.

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Ehi🌸
Grazie e ancora una volta grazie per le visualizzazioni, ventidue mila ma davvero?
Dire che siete fantastiche è dire poco, grazie di vero cuore♥️
Dopo il bacio tra Benjamin e Vanessa, Benjamin e Federico, hanno fatto pace e hanno finalmente deciso di fidanzarsi, che cosa accadrà ora?
Vanessa si vendicherà o saranno altri i loro problemi?
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Baci, Michi💕

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