Seventy three.

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-"E allora questo bel giovanotto qui per te che cos'è?" Chiese Malcom. "Non fraintendermi, ragazzo, non ho nulla contro di te, è solo curiosità."
-"E io soddisferò la tua curiosità, mio caro." Disse Benjamin, sorridente, e strinse la mano del minore che si sentì mancare. "Federico è il mio fidanzato." Aggiunse e stampò un bacio sulle labbra di Federico.
Il più piccolo sentì il sangue raggelarsi nelle vene quando le labbra morbide di Benjamin si poggiarono sulle sue, sentiva gli sguardi della gente bruciare sulla sua pelle candida, sguardi pieni di odio e di disgusto, più le labbra del moro indugiavano sulle sue e più quel chiacchiericcio di sottofondo diventava intenso e Federico sapeva bene che non era dovuto all'abbigliamento poco adatto a quella situazione di qualcuno, sapeva che quel coro di voci era dovuto a loro, a quell'amore che non faceva altro che creare scalpore ovunque andassero e ad indignare persone che si ritenevano moderne e, invece, finivano per giudicarli senza neanche conoscerli.
Federico sentiva il peso di quelli sguardi e di quelle parole su di lui e temeva che, prima di quanto volesse, quel peso l'avrebbe schiacciato senza dargli la possibilità di rialzarsi, Benjamin era il suo unico sostengo ma sarebbe stato abbastanza?

Le mani di Benjamin si spostarono sulla schiena del più piccolo, sotto la sua giacca bianca, e la accarezzarono lentamente come se volesse dargli una forza, una forza che non era sicuro di avere neppure per lui.
Malcom, l'uomo che voleva sapere che cosa fosse Federico per Benjamin, era rimasto con la bocca aperta e gli occhi sgranati quando le labbra di Benjamin si erano poggiate su quelle di Federico, proprio come lui anche tanti degli altri presenti in sala osservavano i due con la bocca aperta e la sorpresa e confusione stampata sul volto, Benjamin però sembrava non aver notato l'espressione dei presenti altrimenti, Federico ne era certo, non sarebbe stato tanto calmo e sorridente.
-"Va tutto bene, piccolino?" Gli chiese sottovoce Benjamin mentre continuava ad accarezzargli la schiena.
Il biondo, dal suo canto, era pallido tanto quanto un lenzuolo d'ospedale, le mani tremanti e sembrava pronto a scoppiare a piangere da un momento all'altro.
-"B- Benjamin..." Balbettò e ingoiò a vuoto, la sua gola era diventata improvvisamente secca. "C- che cosa h- hai fatto?" Chiese sottovoce.
-"Tu sei il mio successo più grande e me ne sto vantando, proprio come fanno loro con i loro guadagni." Rispose il più grande e regalò al minore un cenno di sorriso. "Non voglio nascondermi, non più." Aggiunse.
-"Ti amo." Sussurrò Federico e si domando se gli altri presenti in sala lo avessero sentito e fossero ancor più inorridito, prima di rubare un bacio a stampo al moro che sorrise.
Un battito di mani, che riecheggiò nella sala, interruppe quel momento dei due ragazzi, riportandoli con i piedi sulla terra e li fece voltare verso i presenti, Benjamin si rese conto delle espressioni di molti dei presenti e sentì il sangue salirgli alla testa, il più piccolo notò la sua mascella tesa e gli strinse la mano nel tentativo di infondergli calma.
-"Devo ammettere che questo non me lo aspettavo." Disse l'uomo. "Non mi sarei mai immaginato una cosa del genere, Benjamin."
-"Sono tante le cose che la gente non si aspetta eppure succedono ugualmente." Rispose il moro con tono piatto, non lasciava trasparire alcun tipo di emozione.
-"È vero ma devo riconoscere che hai davvero dei buoni gusti." Replicò Malcom. "Questo ragazzo ha davvero un bel viso, ha degli occhi bellissimi." Continuò e diede una pacca sulla spalla a Federico che si sforzò di sorridere. "Siete una bella coppia, davvero, complimenti." Aggiunse.
-"Grazie mille, signore." Lo ringraziò Federico e si strinse al braccio del suo fidanzato.
-"Chiamami Malcom, giovanotto." Disse l'uomo e gli porse la mano. "Signore mi fa sentire troppo vecchio." Aggiunse sorridendo.
Il biondo gli prese la mano e ricambiò il sorriso.
-"Io sono Federico."
Benjamin, che era rimasto in silenzio mentre guardava il minore e sorrideva, spostò le mani sulle spalle del biondo e tossì.
-"Malcom noi andiamo a prendere posto, prima che occupino tutti i tavoli." Disse.
-"Certo, certo, andate pure." Rispose Malcom e fece uno strano gesto con la mano. "Se volete al tavolo mio e della mia signora - indicò una donna dai capelli neri lunghi fino alle spalle e non curante di nascondere le sue prime rughe, seduta al tavolo - c'è spazio, se vi va di unirvi a noi ne saremo felici." Aggiunse, prima di voltarsi e tornare al tavolo da sua moglie.

Terminal || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora