Il moro non si aspettava quel colpo basso da parte di Vanessa, nonostante tutto ciò che gli aveva fatto in passato, l'averlo separato dal più piccolo solo per un suo scopo personale, non si sarebbe mai aspettato che fosse in grado di fornire una documentazione tanto importante sulla sua azienda ad un signore che voleva solo rovinarlo e lo aveva fatto solo per separarlo da Federico.
Vanessa non lo amava, di questo ne era certo, il suo forte desiderio, o meglio capriccio, di volerlo separare dal più piccolo era solo il frutto della sua voglia di allontanare tutti da Benjamin, anche negli anni passati era stata ben attenta a tenere lontano chiunque provasse ad avvicinarsi al ragazzo, lui però, nei primi tempi, non aveva dato tanto peso alla cosa perché era lui il primo a non volere che qualcuno si avvicinasse, da quando era arrivato il biondo però aveva capito quanto folle quella ragazza potesse essere e con quella sua ultima azione glielo aveva ampiamente dimostrato.Vanessa aveva cercato di opporre resistenza, non voleva abbandonare l'ufficio del moro ma, invece, voleva continuare a ripetere quali fossero state le sue motivazioni per essersi comportata così come aveva fatto, voleva convincerlo di aver agito per il bene e chi davvero gli faceva del male, magari anche inconsapevolmente, era Federico e doveva allontanarlo il prima possibile, prima che facesse qualcosa di irreparabile, Federico a quel punto aveva smesso di stare in silenzio e aveva detto alla ragazza che quella era loro relazione, sua e di Benjamin, e lei doveva starne fuori, le aveva detto che qualsiasi fosse il suo piano non sarebbe riuscito a separarli, non ancora una volta, e che doveva uscire da quella porta per non farne mai più ritorno, doveva sparire dalle loro vite perché, altrimenti, le conseguenze le avrebbe pagate solo lei.
-"Benjamin." Lo chiamò il più piccolo, seduto sul divano nero e con lo sguardo puntato verso il maggiore.
Il maggiore continuava ad andare avanti e indietro nell'ufficio, si destreggiava tra il digitare email sul suo computer e rispondere a telefonate, di cui il più piccolo non capiva neanche una parola, da quando Vanessa era andata via non si era fermato neppure per un momento, aveva ignorato i tanti richiami del suo ragazzo che era curioso di sapere che cosa stesse facendo, aveva semplicemente continuato a fare ciò che stava facendo senza dedicare alcun tipo di attenzione a Federico.
-"Benjamin!" Esclamò ad alta voce Federico, esasperato dal comportamento dell'altro, e questa volta riuscì ad attirare l'attenzione dell'altro.
Il moro, in un primo momento, sobbalzò per poi voltarsi verso il minore.
-"Che cosa c'è?" Gli chiese, come se non stesse girovagando come un pazzo per l'ufficio da ora.
-"Che cosa c'è?" Ripeté il più piccolo e inarcò un sopracciglio. "Ti sto chiamando da ore ma tu mi ignori senza troppi problemi, come se neanche fossi nella stanza.
Dovrei essere io a chiederti che cosa c'è." Disse e incrociò le braccia al petto.
-"Scusami piccolo ma sto organizzando una cosa e voglio farla il prima possibile, mi dispiace per non averti dedicato le attenzioni che meriti."
-"Che cosa stai organizzando?" Gli chiede il minore.
Benjamin lasciò il suo cellulare sulla scrivania e andò a sedersi accanto al minore, subito dopo gli sorrise e gli accarezzò la guancia con una mano.
-"Sto organizzando qualcosa che ci permetterà di vivere, finalmente, la nostra relazione senza preoccuparci di nessuno." Disse Benjamin. "Quello che sto organizzando mi permetterà di viverti come meglio credo, nessuno più si intrometterà tra di noi dopo questa giornata, te lo giuro, fiorellino mio." Concluse e si sporse in avanti per baciare la punta del naso del ragazzo.
-"Anche se te lo chiedessi non mi diresti che cosa stai organizzando, vero?"
-"Mi conosci meglio di quel credevo, tesoro."Dopo solo mezz'ora il più grande condusse il minore all'ingresso dell'azienda, dove le porte erano state chiuse per evitare che chiunque entrasse, e tutti i dipendenti erano radunati nella grande sala ed erano intenti a parlottare tra di loro, forse si ponevano la stessa domanda che in quel momento si stava facendo il più piccolo, che cosa ci facevano tutti all'ingresso?
Era successo qualcosa?
-"Benjamin che cosa sta succedendo?" Chiese Federico sottovoce. "Perché sono tutti radunati qui?"
Il moro, per tutta risposta, gli sorrise e si avvicinò al microfono sistemato su un leggio in vetro, portando con sé il minore che gli teneva la mano.
-"Buon pomeriggio a tutti voi, mi scuso se ho interrotto il vostro lavoro ma devo comunicarvi una serie di cose, non impiegherò molto tempo nel farlo." Disse il ragazzo al microfono richiamando, così, l'attenzione di tutti. "Per prima cosa voglio comunicarvi che, contrariamente a ciò che pensate e a quanto determinate persone di cui non faccio il nome vi hanno detto, io e Federico stiamo ancora insieme, abbiamo passato un brutto momento ma adesso stiamo di nuovo insieme, quindi potete smetterla di fingere di essere dispiaciuti.
Seconda cosa, la signorina Vanessa, che voi tutti conoscete, da oggi non lavora più qui - un coro di sorpresa si innalzò nella sala e tutti i presenti iniziarono a parlottare tra di loro - io in persona l'ho licenziata per dei motivi che non sto qui a dirvi, se qualcuno ha qualcosa da dire può, liberamente, imitare la signorina Vanessa e andare via, non sarò io a tenervi qui contro la vostra forza.
Se restate qui dovrete rispettare me e, tanto quanto me, Federico o sapete l'uscita dov'è." Il ragazzo fece una breve pausa per sorridere al più piccolo che gli teneva la mano. "Inoltre voglio dirvi che da oggi Federico sarà il presidente di questa azienda."
Il coro di voci, se possibile, si fece più forte e il moro non poté non notare alcune espressioni di disgusto.
-"Benjamin ma che cosa stai dicendo?" Gli chiede Federico, sorpreso tanto quanto gli altri,
Benjamin però, anche questa volta si limitò a sorridergli.
-"Tutte le decisioni prese da questo momento saranno mie e di Federico ma, anche se può sembrarvi in disaccordo con ciò che ho appena detto, saremo meno presenti in azienda." Disse Benjamin e il minore aggrottò la fronte. "Io e Federico lavoreremo, per lo più, da casa ma per qualsiasi problema non esitate a venire da noi, voi tutti conoscete l'indirizzo di casa mia e, in orario lavorativo, sarò felice di ricevervi.
Io e Federico vogliamo poter vivere il più possibile la nostra relazione e le tante ore di lavoro non ce lo permettono, l'azienda però non subirà le conseguenza di questa scelta, anzi, ne trarremo tutti dei vantaggi." Continuò. "Questo è tutto, potete tornare al vostro lavoro." Concluse prima di voltarsi verso il biondo che lo guardava sorridente.
-"È quello che vuoi, Ben?"
-"Voglio viverti, Federico." Sussurrò Benjamin e gli prese il volto tra le mani.
-"E io voglio vivere te." Disse Federico e fece unire le loro labbra.
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Terminal || Fenji.
FanfictionTerminal || Fenji. «Terminal 3. Un aereo preso nella speranza che tutto possa cambiare, tanti sogni ma poche speranze. Qualcosa però accadrà. Un paio di occhi saranno la sua turbolenza, sconvolgeranno la sua vita e lo cambieranno in ogni senso. Un v...