Capitolo 4.- Lilo

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L'Armato aprì la bocca per dire qualcosa quando la porta si spalancò. Una figura minuscola trotterellò dentro, correndo instabile sulle gambe paffute. Matthew si raddrizzò, afferrando la spada, ma la figura entrò nel cono di luce di una lampada e lui si rilassò: era un bambino di circa sei anni, con le manine chiuse a pugno, un anello che gli pendeva al collo, quasi troppo lungo per lui; aveva un ciuffo di capelli di un bel rosso acceso e occhi chiari come un cielo prima di una nevicata, anche se non candidi quanto quelli di Jamie. Inciampò nel pigiama azzurro troppo lungo e cadde sul freddo pavimento, scoppiando in lacrime. Jamie si curvò e lo prese in braccio, accarezzandogli la testolina con dolcezza.-Il mio angioletto si è fatto male?

-Papà guarda cosa so fare!- agitò i pugni tra le lacrime e si sollevò dalle braccia dell'uomo, levitando. Levitando? Matthew sussultò per la sorpresa, lasciando cadere l'arma, la bocca socchiusa: dalla schiena del bambino erano comparse due ali minuscole che sbattevano; minuscole, tremule, fragilissime, ma indubbiamente ali, in tutto e per tutto simili a quelle molto più possenti che Jamie nascondeva in quel momento.

-Mamma cosa dice?-chiese dopo un attimo di silenzio l'Armato, fissando il figlio preoccupato.

-Che adesso sono l'unica che non può volare.- annunciò una voce melodiosa e Matthew si voltò con un sorriso. Beth entrò in biblioteca, avvolta nella sua Divisa nera, che evidenziava le forme minute del suo corpo. Aveva poco a che fare con la ragazza che era arrivata da Edom anni prima, in fin di vita per colpa delle torture di un Demone. Era bella, radiosa, con i capelli che le coprivano le spalle fasciate dal tessuto liscio, dei coltelli col manico d'osso appesi alla cintura. Solo i suoi occhi nocciola erano sempre gli stessi, ammalianti, belli, malinconici. Jamie si chinò e le baciò la fronte, mentre Lilo svolazzava tra le sue braccia, agitando i pugni e i piedi, ridendo. Matthew ebbe una fitta al cuore: erano di una bellezza devastante e sapevano esattamente chi e cosa erano.

-Anche io non so volare.- disse per sdrammatizzare. Lilo svolazzò fra le sue braccia, notandolo solo allora, nuotando in aria come fosse stato nella vasca da bagno.- Matt!

-Ehi, piccolino.- lo abbracciò stretto.- Non sapevo gli fossero spuntate le ali.

Beth sorrise, mentre Jamie la stringeva per la vita.- È successo solo stamattina, mentre eravamo da Annette. Non che ami sua zia, ma gli piace quando gli fa il solletico.- alzò gli occhi al cielo.- Eravamo sedute a tavola con tutte le Guardiane che lo coccolavano e lui all'improvviso ha battuto le mani ed ha iniziato a volare ovunque. Annette ha quasi preso un infarto e si è messo a rincorrerlo, urlando di stare attente perché suo nipote stava volando per tutto l'Eremo e di chiudere le finestre. In effetti, per la prima volta sembrava provare qualcosa di forte, quindi non mi posso lamentare.

-So volare.- disse Lilo sbattendo le alucce.- Sono come il papà!

Jamie esitò.- Credi che sia normale?-chiese a bassa voce, fissandolo molto allarmato.- Non è...pericoloso?

-Ho parlato con Annette e con Natasha.- disse stringendosi nelle spalle e accarezzando il braccio del marito.- Secondo loro può capitare. Sangue angelico nelle vene, qualche piccolo miracolo è da tenere in conto...E lui è ancora giovane, non ha il tuo autocontrollo.- sorrise.- Grazie al Cielo.

-Credi che sia capace di gestirlo?- chiese Matthew che teneva il bambino per un piedino come un palloncino molto agitato. Lilo era diventato una sorta di fratellino minore pestifero con cui giocare e a cui badare da quando era nato sei anni prima: era stato anche per lui che aveva accettato di restare. Era lacerante, volerle restare e volersene andare insieme, come se dentro di lui si agitasse una battaglia violenta e costante.

-Imparerà.- Beth tese le braccia.- Vieni piccolino, dobbiamo andare a letto.

Jamie sorrise.- Tu dove sei stata?-mormorò baciandole la tempia. Lei strinse Lilo al seno, cullandolo.- Mi sono fermata a sistemare un paio di Podex mentre tornavo dall'Eremo con Chase.

Jamie alzò gli occhi al cielo.- Immagino che dirti che hai infranto la regole...

-...Non servirà assolutamente a nulla.- rise la donna, voltandosi e alzandosi in punta di piedi, baciando il marito; lui le cinse i fianchi con un braccio, stringendola. Matthew si sentì di troppo, improvvisamente.- Posso andare quindi?

Jamie annuì distratto, occupato a coccolare il suo unico adorato figliolo, che portava il nome di uno degli eroi di Guerra dimenticati.  Il ragazzo uscì in silenzio. Si appoggiò alla porta e guardò il corridoio vuoto, tremando: come ci si doveva sentire a essere felici, ad amare ad essere nel posto giusto? Probabilmente, lui non lo avrebbe mai saputo.



ANGOLO DELL'AUTORE.

Vi piacciono Beth e Jamie nei panni di genitori? :3 


Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora